Mount & Blade: With Fire & Sword
Mount & Blade: With fire and Sword (denominato anche "M&B WFaS") è un'espansione di Mount & Blade indipendente da quest'ultima. Il gioco prende spunto per la sua trama dal famoso romanzo "Col ferro e col fuoco" di Henryk Sienkiewicz, ambientato tra il 1651 e il 1655. Il gioco, sviluppato dalla TaleWords e dalla Sich Studio, è stato pubblicato dalla Paradox interactive il 4 maggio 2011. Come i suoi predecessori il gioco ha la specialità di dare l'occasione al giocatore di comandare in terza persona il proprio esercito, comandando a sua volta il personaggio; a differenza dei precedenti capitoli di Mount & Blade, però, questo capitolo introduce le armi da fuoco sia nella modalità multyplayer, sia nella modalità singleplayer, dove queste ultime divengono col tempo le armi principali del giocatore e del suo esercito.
Mount & Blade With Fire and Sword videogioco | |
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Piattaforma | Microsoft Windows |
Data di pubblicazione | ![]() ![]() ![]() |
Genere | Action RPG, strategia, Sandbox, Open world[1] |
Tema | XVI Secolo dell'Europa dell'Est |
Origine | Turchia |
Sviluppo | TaleWorlds Entertainment, Sich Studio, Snowberry Connection |
Pubblicazione | Paradox Interactive, 1C Company |
Modalità di gioco | Giocatore singolo Multigiocatore |
Serie | Mount & Blade |
Campagna singleplayer
La modalità di gioco in singleplayer è ambientata tra il quinto e il sesto decennio del XVI secolo, durante la rivolta di Khmelnytsky, nel vasto ambiente dell'Europa Orientale, dove il protagonista dovrà viaggiare attraversando 5 diversi paesi: l'Impero svedese, l'Etmanato cosacco, la Confederazione polacco-lituana, il Granducato di Mosca e il Khanato di Crimea.
Contesto storico
Antefatti
Repubblica Polacco-Lituana
Unione di Krewo
Il primo vero passo da cui nacque la Confederazione polacco-lituana fu il trattato denominato Unione di Krewo (Unia w Krewie), firmato nel 14 agosto 1385 dal Regno polacco e il Granducato di Lituania, che sanciva:
- Il matrimonio tra Edvige di Polonia (Jadwiga Andegaweńska) e Jogaila di Lituania (Jogaila Algirdaitis), con successiva incoronazione di Jogaila di Lituania, da quel momento in poi denominato Ladislao II Jagellone (Władysław II Jagiełło), a re di Polonia.
Edvige I di Polonia. - La conversione di Ladislao II e di tutti i nobili lituani al cattolicesimo romano.
- Il rilascio di tutti i prigionieri cristiani nelle mani dei lituani.
- L'Unione personale eterna dei territori polacchi e lituani, sotto la giurisdizione dei sovrani polacchi.
L'unione fu dovuta soprattutto al fatto che entrambe le nazioni, oltre a possedere molti caratteri culturali comuni, ebbero gli stessi interessi, ovvero la difesa da parte del Granducato di Moscovia e dell'Ordine Teutonico. Sebbene l'unione fosse eterna, il Granducato di Lituania rimase sostanzialmente autonomo, in quanto il controllo su di esso venne esercitato soprattutto dai nobili lituani o dai parenti lituani del re. L'unione, comunque, comportò l'inizio del primo periodo d'oro della Confederazione, la quale, sotto la prudente guida di Ladislao II, ampliò il territorio a nord, riuscendo pure a sconfiggere l'Ordine Teutonico nella battaglia di Tannenberg, nel 1410. Essendo un'unione personale, i due stati in questione condividevano lo stesso re ma de facto non venivano integrate in un unico stato.
Unione di Lublino
Dopo anni e anni di regno l'ultimo esponente della casata degli Jagelloni, Sigismondo II Augusto (Zygmunt II August), forzò i nobili lituani per firmare un nuovo trattato che unisse di più i due paesi, che diminuisse i poteri dei magnati (rendendo, di conseguenza, la monarchia più forte) e che salvasse la continuità del regno per non farlo cadere della guerra civile. Dopo varie rappresaglie dai magnati lituani, capitanati da Mikolaj Radziwill, i quali temevano temevano di perdere la loro importanza, essi capirono che era l'unica soluzione per difendersi da un sempre più minaccioso Granducato di Moscovia, perciò venne firmata l'Unione di Lublino, in data 4 luglio 1569, trasformando le due nazioni in una monarchia elettiva federale. L'unione prevedeva:
- Il dominio sotto un'unica corona del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania, con capitale Cracovia.
- La creazione di un parlamento (Sejm Walny) suddiviso in Senato (composto dai grandi magnati, 113 membri polacchi e 27 lituani) e Camera dei Deputati (composto dalla media nobiltà , di cui 77 polacchi e 50 lituani)
- La possibilità del re e del parlamento di decidere la medesima politica estera per entrambi gli stati.
- L'introduzione di una singola moneta.
- L'introduzione del polacco come lingua ufficiale nel Lituania rutena.
- La possibilità dei magnati polacchi di comprare terre nel territorio lituano.
- Il mantenimento dei privilegi della nobiltà.
- Il mantenimento di separati eserciti per ogni stato.
- Il mantenimento della magistratura locale.
Sebbene il piano originale di Sigismondo II fosse un trattato che incrementasse la potenza della corona, i fatti gli si torsero contro, infatti, seppur divenendo la più grande nazione nello scenario europeo, i magnati ben presto assunsero un controllo sempre maggiore del potere, impedendo al re di promulgare leggi a suo favore e a loro torto, e creando di conseguenza una grande decentralizzazione dello stato, dannosa al potere regio e nazionale.
Świętosław Orzelski, uno scrittore polacco seicentesco, definì così la potenza dei re della Repubblica: "In altri paesi, il re di solito è ereditario, ma in Polonia il re viene eletto dalle elezioni libere e dipende da queste condizioni, quindi se governa in questo modo, il suo potere non sarebbe diverso da quello del Doge veneziano".
Tramite il trattato di Lublino, un numero crescente di terre rutene venne gradualmente assorbito sotto il suo controllo. Nel 1569 l'Unione di Lublino accordò ai territori meridionali della Rutenia controllati dalla Lituania, cioè Galizia-Volinia, Podlachia, Podolia e Kiev, alla corona di Polonia nell'ambito dell'accordo che costituiva la nuova Repubblica Polacco-lituana. Sebbene alla nobiltà locale venissero concessi pieni diritti all'interno della Rzeczpospolita (La Repubblica stessa), la loro assimilazione della cultura polacca li allontanò dalle classi inferiori. Questa nuova nobiltà (szlachta), insieme alle azioni dei magnati polacchi di classe superiore, opprimeva i ruteni di classe inferiore, con l'introduzione di pratiche della controriforma e l'uso di amministratori ebrei per gestire le loro proprietà. La pressione dell'espansione cattolica, invece, culminò con l'Unione di Brest nel 1596, che tentava di mantenere l'autonomia delle chiese ortodosse orientali nelle odierne Ucraina, Polonia e Bielorussia, alleandole al Santo Padre, di conseguenza i popoli di quei territori mantennero dunque l'idea di autonomia nella scelta religiosa. L'unione sancì l'inizio di un altro periodo d'oro per la Repubblica, la quale in un secolo sconfisse ripetutamente l'Impero Ottomano e il Khanato di Crimea, riuscendo inoltre a conquistare e ad appropriarsi di Smolensk nel 1618. Tale espansione però fu fatale, infatti si inimicò gran parte dei suoi vicini, ovvero il Granducato di Moscovia, l'Impero Ottomano, il Khanato di Crimea, l'Impero Svedese e i Principi elettori protestanti del Sacro Romano Impero Germanico.
Impero Svedese
Unione di Kalmar
L'Unione di Kalmar fu un'unione personale voluta da Margherita I di Danimarca, che riunì i regni di Danimarca, Norvegia e Svezia nell'intento di combattere militarmente i nemici e commercialmente la Lega Anseatica, ovvero la lega commerciale delle Città Libere Imperiali a nord del Sacro Romano Impero Germanico atta a monopolizzare il commercio baltico. Con l'aiuto delle unità danesi, le unità svedesi riuscirono a spodestare dal loro trono Alberto di Maclemburgo nel 1389, un tedesco non amato dal popolo, mentre, grazie all'abilità diplomatica di Margherita, Eric di Pomerania, suo bisnipote, venne eletto al trono norvegese. Grazie a tali fattori venne proclamata il 17 giugno del 1397 l'unione, con a capo Eric. L'unione però, nell'arco di una trentina di anni, manifestò già i primi sintomi di ribellione, soprattutto in Svezia, infatti la politica danese divenne sempre più centralizzata e inoltre il commercio del ferro, vitale per gli svedesi, venne ostacolato fortemente dalle continue guerre danesi contro i ducati imperiali del nord (Schleswig, Holstein, Meclemburgo e Pomerania). Il malcontento svedese sfociò ben presto nella cosiddetta Ribellione di Engelbrecht, durante la quale i danesi vennero scacciati dalla Svezia. Oltre che gli svedesi, tutti nell'Unione erano scontenti dell'operato del re, pure gli stessi nobili danesi, i quali si unirono ai contadini, minatori e nobili svedesi nella loro ribellione nazionale contro il re. Eric, scoraggiato da tali moti, fuggì nell'isola di Gotland, dove rimase fin quando la cedette, in cambio di un ritorno in Pomerania, a Cristiano I, nuovo re dell'Unione, succeduto a Cristoforo di Baviera,il succeduto a sua volta a Eric stesso, il quale, durante la sua fuga a Gotland, venne deposto (1438-1439). Poco prima che Cristiano I fosse eletto, in Svezia e in Norvegia venne eletto Carlo VIII (nel tentativo di rimettere nelle mani svedesi le sorti dell'Unione) che diede via a una serie di scontri per il dominio dell'Unione durati per sette decenni, fino alla conquista danese della Svezia nel 1520. Dopo aver conquistato Stoccolma, ultima roccaforte della vedova di Sture, capo degli indipendentisti svedesi, venne eletto a titolo ereditario re di Svezia. Dopo 3 giorni di banchetti, radunò il 7 novembre i nobili svedesi,arrestandoli tutti. Anche se garantì l'amnistia a tutti gli avversari politici, Cristiano fece giustiziare con l'accusa di eresia quattordici nobili, tre borgomastri, quattordici consiglieri cittadini e almeno altri venti comuni cittadini di Stoccolma. Questo fatto, denominato "Bagno di Sangue di Stoccolma", fu la causa scatenante di una nuova insurrezione nazionale, la quale comportò la detronizzazione di Cristiano II a favore di Gustavo I Vasa (Gustav I Eriksson) nel 1521, che venne ufficialmente eletto nel 1523.
Gustavo I
Fin da subito Gustavo esiliò Gustav Trolle, l'arcivescovo svedese a capo dei movimenti pro - danesi e cancelliere del regno, chiedendo al papa un nuovo arcivescovo e nuovi vescovi, mancanti in gran parte della nazione. Il papa rifiutò continuamente le proposte del re svedese, il quale infine decise di nominare Laurentius Petri, un sacerdote che convertì la Svezia al luteranesimo già prima della sua nomina, avvenuta nel 1531. Già nel 1527 il re decise di confiscare le terre alla Chiesa, inoltre sotto il suo regno venne rilasciata la Bibbia di Gustavo Vasa, ispirata alla Bibbia di Martin Lutero. Gustavo I, divenuto ormai un re assoluto, costrinse nel 1544 la Dieta a concedergli l'ereditarietà del trono, trasformando il Regno Svedese da una monarchia elettiva a una monarchia ereditaria. Nel 1542 Nils Dacke iniziò una rivolta contro il re, causata dalla riforma radicale della Chiesa Svedese e dalle riforme economiche svantaggiosi per i contadini, sconfiggendo le truppe reali e mandando in crisi il re stesso, a tal punto che l'8 novembre dello stesso anno il re firmò una tregua, lasciando Nils Dacke padrone indiscusso della Svezia Meridionale. Dopo aver annullato la tregua nel 1543, Gustavo sconfisse Dacke e la sua armata di contadini, sconfiggendo tutti i nemici rimasti. In termini di espansione, Gustavo conquistò la Finlandia, sconfiggendo ripetutamente Ivan IV, e fondò Helsinki, attuale capitale finlandese. Il 29 settembre 1560 Gustavo I morì, lasciando al trono suo figlio Erik XIV Vasa.
Erik XIV
Erik XIV, nato il 15 settembre 1533, successe al padre tramite via dinastica e venne incoronato re il giorno della morte di quest'ultimo, ovvero il 29 settembre 1960. Grazie all'opera del padre, il quale consolidò internamente la Svezia, Eric XIV poté avviare una politica espansionista contro le nazioni vicine, iniziando la Guerra del Nord dei sette anni (1563-1570) e partecipando alla Prima Guerra del Nord (1558-1583).
La Guerra del Nord dei sette anni scaturì dalle tensioni fra Danimarca e Svezia, le quali condividevano le stesse mire espansionistiche e politiche contrastanti, infatti Erik voleva rimuovere la Danimarca dal ruolo di nazione dominante dello scenario baltico, mentre il re danese, Federico II ambiva a una riunificazione dell'Unione di Kalmar. A causa della secolarizzazione dell'Ordine Teutonico a seguito della Guerra Polacco-Teutonica, divenuto con Alberto I (Albrecht von Hohenzollern) il Ducato di Prussia, la Livonia rimase senza un vero proprietario (la secolarizzazione riguardò solo la Prussia Teutonica, per cui in Livonia rimase sotto il controllo dell'Arcivescovato di Riga e l'Ordine di Livonia) l'ordine continuò a resistere, perciò sia la Danimarca, sia la Svezia iniziarono ad ambire tale terra. Con il Casus belli di una disputa sullo stemma di entrambi monarchi (già Cristiano III aveva inserito nel suo stemma le tre corone, simbolo svedese, mentre Eric XIV inserì i simboli danesi e norvegesi nel suo) i due paesi iniziarono una serie di scontri navali, che, anche se inizialmente a favore della flotta danese, che disponeva pure delle navi della città anseatica di Lubecca (la quale si schierò in favore della Danimarca a causa dell'intransigenza commerciale svedese), dopo diversi anni andarono a favore degli svedesi.
La Prima Guerra del Nord scaturì dal tentativo di Ivan IV il Terribile di conquistare la Livonia, importante nodo commerciale del Baltico, e sconfiggere gli ultimi rimasugli degli ordini cavallereschi cristiani, ormai deboli e isolati. Tale scelta però comportò alla reazione delle potenze vicine, allarmate sempre di più dall'espansionismo del Terribile, che comportò all'alleanza tra svedesi, polacco-lituani e dano-norvegesi. La guerra iniziò a prendere subito una piega contro Ivan, il quale venne sopraffatto sempre più volte dalla superiorità numerica nemica. La situazione si aggravò sempre di più, a tal punto che nel 1565 i boiardi, i nobili russi, iniziarono una rivolta.
Mentre conduceva queste due guerre, Erik XIV, a causa della sua superba educazione, previsto come sovrano perfetto, cadde nella pazzia, la quale si trasformò in violenza. Sempre più timoroso di esser tradito dai suoi sudditi, egli iniziò dei bagni di sangue contro la famiglia Sture e imprigionò suo fratellastro Giovanni III, con l'accusa di alto tradimento. Dopo il matrimonio di Erik XIV con un'amante di umile origini, i nobili si ribellarono al re, lo deposero in favore di Giovanni III e venne incarcerato nel 1568. Erik morì il 26 febbraio 1567 a Örbyhus, avvelenato dalle sue guardie carcerarie, in un completo stato di pazzia. Alla sua famiglia e alla sua discendenza vennero tolte le terre e il diritto di successione al trono svedese.
Giovanni III
Il 30 settembre 1568 Erik XIV venne deposto dal trono in favore di suo fratello, Giovanni III. Giovanni, ottenuto il trono, concesse maggiori privilegi alla nobiltà rispetto ai suoi predecessori, sperando così di ottenere validi alleati che non lo contrastassero nella politica interna mentre egli si concentrava su quella estera. Come fatto in precedenza dal padre, Giovanni aumentò e consolidò il suo potere, trasgredendo molti limiti impostigli dal governo. Essendo cattolico, iniziò a costruire e ristrutturare le chiese cattoliche, permettendo inoltre ai monasteri cattolici di assumere nuovi novizi. Nel campo bellico Giovanni concluse la Guerra del Nord dei sette anni nel 1570, dopo varie vittorie conseguite dai suoi eserciti. Giovanni III rinunciò alle sue pretese su Schonen, Halland, Blekinge e Gotland mentre la composizione della disputa sulle tre corone fu rinviata ad altro negoziato. A causa della sua posizione isolata e al pericolo incombente dei russi, Giovanni dovette rinunciare anche al suo controllo della Livonia e pagare alla città anseatica tedesca una notevole somma di danaro. Anche se i russi erano un pericolo assai temibile, dopo un po' di anni la Prima Guerra del Nord si concluse a favore della Svezia, essendo che Ivan IV, ormai stretto in una morsa fra il Regno Svedese e la Repubblica, non possedeva più mezzi e risorse per continuare la guerra.Con la pace di Pljussa del 10 agosto 1583 fra il Granducato e la Svezia, a quest'ultima furono riconosciuti alcuni territori che si affacciano sul Golfo di Finlandia, ovvero le province di Estonia, Ingria e Livonia svedesi. Oltre a essere una patrono dell'arte, Giovanni III era pure un diplomatico assai dotato: grazie alla sua strategia diplomatica riuscì a far incoronare suo figlio, Sigismondo III, sul trono polacco. Sigismondo III, avendo avuto un'educazione cattolica come il padre, influì molto nell'ambito religioso dello stato da lui governato, impedendo la diffusione del cattolicesimo nella Repubblica. Dopo 24 anni di regno, morì il 27 novembre 1592.
Sigismondo III
Sigismondo III Vasa venne incoronato re della Repubblica Polacco-Lituana il 18 settembre 1587, in seguito alla morte di Stefano I Báthory, avvenuta il 12 dicembre 1586. Essendo Sigismondo cattolico, e la Repubblica, dopo il Trattato di Lublino, una monarchia elettiva, egli ebbe tutte le carte in tavola per accaparrarsi il trono polacco e, con l'ausilio del padre (Giovanni III), della madre (Caterina Jagellona) e di Jan Zamoyski (all'epoca cancelliere della Repubblica), egli ottene il trono non con molte difficoltà. Tra gli altri candidati all'elezione vi fu anche Massimiliano III d'Austria che si oppose a Sigismondo e scelse di non rispettare il risultato delle elezioni, decretandosi come legittimo monarca. Quando Massimiliano tentò di risolvere la disputa con la forza e iniziò la Prima Guerra di Successione polacca (1587-88), egli venne sconfitto nella Battaglia di Byczyna. In tale battaglia le forze polacche vennero condotte dal leale colonnello Jan Zamoyski, che, anche se in inferiorità numerica, riuscì a circondare le forze austriache di Massimiliano, il quale, dopo un paio d'ore, dovette arrendersi. Fatto prigioniero, Massimiliano dovette rinunciare ai suoi reclami. Il 27 novembre 1592, quando il padre morì, sotto il consenso del Sejm, Sigismondo venne eletto re di Svezia, creando così un'unione personale fra il regno di Svezia e la Repubblica, denominata Unione Polacco-Svedese. Essendo lui sia re di Svezia, sia re della Repubblica Polacco Lituana, dovette affidare la sfera di controllo svedese allo zio, Carlo Vasa. Per il supporto dato da Sigismondo alla Controriforma, la sua figura venne largamente malvista nella Svezia protestante. Carlo, in posizione favorevole, prese ben presto il controllo della Svezia e si ribellò a Sigismondo col pretesto che questi volesse ricattolicizzare la Svezia. Nel 1598 Sigismondo, con un esercito misto di svedesi e polacchi, venne sconfitto e catturato nella Battaglia di Stångebro. A Sigismondo venne impedito di governare la Svezia dall'estero e pertanto nel 1599 venne deposto.
Carlo IX
Carlo IX venne incoronato ufficialmente il 22 marzo 1604 re di Svezia a sfavore di suo nipote, Sigismondo III. Il regno di Carlo IX, seppur breve, fu caratterizzato da una continuità di guerre, infatti egli dovette far fronte alle forze di Sigismondo durante la Guerra Polacco-Svedese (1600-1611), e, contemporaneamente, dovette far fronte ai russi, iniziando la Guerra d'Ingria nel 1611. Comunque, nel periodo in cui resse il trono svedese, egli guadagnò molto potere, cambiando così molte delle leggi a suo favore. Essendo da poco al trono, a causa della guerra il re non varò molte nuove leggi a scopo amministrativo, però favorì i commerci, in particolare quello delle pelli e del legname che venivano esportati in tutta l'area baltica. Dopo aver aperto un altro conflitto con la Danimarca, Carlo IX morì il 30 ottobre 1611 al castello di Nyköping, lasciando come suo erede il figlio Gustavo Adolfo.
Gustavo II Adolfo
- Giovinezza
Colui che conosciamo come Gustavo II Adolfo Vasa nacque il 19 novembre 1594 nel Castello Tre Kronor, figlio di Carlo IX, allora reggente di Svezia, e Cristina di Holstein-Gottorp. La discendenza della madre, facente parte di una delle più importanti famiglie tedesche (Oldemburg), lo fece divenire cugino di Filippo d'Assia, Maurizio di Sassonia, Guglielmo d'Orange e Maurizio di Nassau. Egli ricevette un'educazione eccellente per l'epoca, che gli segnò fin da subito una via di gloria e grandezza: all'età di sei anni, aveva già compiuto il suo primo viaggio nel Mar Baltico, in pieno inverno, passando poi dalla Finlandia e dal Golfo di Botnia per il viaggio di ritorno. Dall'età di otto anni, prese parte stabilmente alle riunioni del Consiglio di Stato ed a partire dai dodici anni ebbe il mandato di negoziare con inviati stranieri. All'età di quindici anni tenne per conto del padre il suo primo discorso pubblico. Durante la sua giovinezza egli ebbe un'educazione essenzialmente militare non mancando di intrattenersi spesso coi soldati che svolgevano regolare servizio alla corte di Carlo IX, oltre che con gli ufficiali stranieri che pervenivano in Svezia per cercare nuovi durante le lunghe tregue della guerra ispano-olandese. A sedici anni ottenne dal padre il ducato di Dalarna, situato nella Svezia centrale, e arginò un'invasione danese nel Gotland orientale.
- Guerra di Kalmar e inizio del regno
Nel 1607 Carlo IX si dichiarò "Re dei Lapponi", reclamando e ottenendo le tasse dalla Lapponia norvegese (sotto il controllo della Danimarca) , causando di conseguenza molti danni commerciali ai porti settentrionali danesi, inoltre le due nazioni si accusavano a vicenda di azioni di pirateria marittima. La rinnovata ostilità fra le due nazioni infine sfociò nel gennaio del 1611, quando Cristiano IV dichiarò guerra alla Svezia, invadendo essa con 6000 uomini e chiudendo tutti i suoi porti tramite blocchi navali. Carlo IX, che soffriva di paralisi parziale causata da un ictus fin dal 1607, dopo la perdita di Kalmar spirò, lasciando il regno a Gustavo, il quale, grazie alle sue dimostrate doti, riuscì a non farsi affidare la reggenza, perché ancora diciassettenne. Incoronato il 30 ottobre dello stesso anno col nome di Gustavo II Adolfo, egli, con gran zelo, non si diede tregua per ristabilizzare le sorti della Svezia, in guerra su 2 fronti. Prima di tutto, notando la situazione scadente del suo esercito nel fronte danese, cercò di mediare la pace con la Danimarca, la quale, nel corso di 2 anni, aveva pure conquistato Älvsborg. Dopo 6 settimane di discussioni, il 20 gennaio 1613 i due paesi stipularono la pace, che sancì:
- Il riconoscimento del sovrano danese come unico riscossore delle tasse in Lapponia.
- L'occupazione da parte della Danimarca dei territori occupati fino al pagamento svedese di un milione di Riksdaler.
Sebbene le alte richieste di denaro da parte di Cristiano, Gustavo II Adolfo non ne uscì leso, in quanto i protestanti olandesi, intimoriti dalla sempre più espansionistica politica danese, pagarono il debito per suo conto.
A differenza del precedente fronte danese, Gustavo decise di scegliere una strategia marcatamente offensiva contro i russi, grazie a una minima riorganizzazione dell'esercito. Gustavo conquistò Gdov nel 1614 e mantenne sott'assedio Pskov fino al 1617, anno in cui Gustavo firmò il trattato di Stolbovo. Questo prevedeva tali termini:
- La Svezia acquisiva la Carelia sud-occidentale, la provincia e la fortezza di Kexholm (l'attuale Priozersk) e la provincia di Ingria compresa la fortezza di Nöteborg (l'attuale Shlisselburg).
- I membri delle famiglie russe più agiate che vivevano in questi territori ceduti alla Svezia avrebbero potuto migrare in Russia entro 14 giorni.
- La Russia rinunciava alle proprie pretese in Estonia e Livonia.
- La Russia avrebbe pagato un'indennità di guerra di 20.000 rubli.
- Velikij Novgorod e le altre conquiste territoriali svedesi sarebbero state restituite alla Russia.
- La città russa di Gdov sarebbe rimasta sotto il controllo svedese fino alla pace definitiva.
- La Svezia riconosceva Michail Romanov come zar legittimo di Russia.
Riforma dell'esercito e creazione della guerra moderna
Notando le debolezze del proprio esercito, Gustavo Adolfo decise di attuare una profonda riforma militari, creando un esercito professionale in un'epoca, quella della Guerra dei Trent'anni, dilaniata da eserciti indisciplinati, composti soprattutto da mercenari. Prima di tutto, egli istituì la leva obbligatoria di durata ventennale per tutti i giovani svedesi, dai quali pretese una disciplina impeccabile e un comportamento alieno da ogni vizio (bestemmie, gioco d'azzardo e tradimento coniugale), rendendoli così degli individui[2]. Per rendere la sua armata ancor più efficiente fornì sempre i suoi soldati con abiti adatti per ogni stagione, tende robuste, cibo a sufficienza e una solidità economica, donando a loro e alle loro famiglie dei terreni. La più grande opera bellica di Gustavo Adolfo fu la radicale riforma tattico-strategica dell'esercito svedese, la quale innovò la realtà bellica europea seicentesca con tali innovazioni:
- Inventò una nuova suddivisione dell'esercito, organizzando 150 uomini in una compagnia, 4 compagnie in un battaglione, due battaglioni in un reggimento, 3-4 reggimenti in una brigata.
- Diminuì il numero di picchieri a un terzo degli effettivi, rendendo le loro picche più corte ma molto meno vulnerabili alle spade, e disponendoli in 6 file, intercalate da file di moschettieri.
- Aumentò il numero dei moschettieri, dotando loro di moschetti non più a miccia, bensì a ruota, facendo sì che la maggiore mobilità (causata dall'assenza di cavalletti) rendesse molto più potente e costante il loro fuoco di tiro. A tal proposito vennero addestrati a sparare insieme, non singolarmente, come uso all'epoca, e intercalandoli in 3 file, affinché il loro fuoco rimanesse continuo e costante.
- Riaddestrò i corazzieri, facendo sì che usassero le spade durante la carica, le pistole durante la mischia.
- Ridefinì le posizioni tattico-strategiche dei dragoni, intercalandoli a gruppi di moschettieri.
- Inventò una nuova tipologia di cannoni, l'artiglieria leggera, cercando di sostituirla agli inamovibili cannoni che componevano i corpi di artiglieria del seicento. L'artiglieria leggera svedese era dunque formata dai famigerati "cannoni di pelle", ovvero cannoni dotati di un rivestimento in cuoio ma un'anima di rame. Questi cannoni, seppur assai poco longevi sul campo di battaglia (essi si deformavano o implodevano dopo poche raffiche da loro sparate), erano molto più leggeri e mobili, inoltre possedevano un rateo di fuoco assai maggiore.
Guerre Polacco-Svedesi
Seppur rinnovando l'esercito, Gustavo Adolfo stette in guerra con la Repubblica Polacco-Lituana quasi ininterrottamente dal 1617 fino al 1629, soprattutto a causa del continuo desiderio di Sigismondo III di riprendersi il trono a lui rubato da Carlo IX. La guerra fu caratterizzata da tre distinte fasi:
- Guerra Polacco-Svedese (1617-1618) - Questa prima fase vide Gustavo II Adolfo fronteggiarsi contro il Grand'Atamano di Lituania, Krzysztof Radziwiłł, per il controllo della Livonia. La guerra, che procedette per un anno, seppur iniziata con una vittoriosa invasione svedese, si concluse con un nulla di fatto per gli svedesi, i quali, infine, a causa del perdurarsi della Guerra Polacco-Moscovita, firmarono una tregua di due anni, che concesse loro, a tempo indeterminato, Pärnu, l'unica città livone ancora in mani svedesi.
- Guerra Polacco-Svedese (1621-1625) - Passata la tregua, Gustavo Adolfo ricominciò le ostilità e, approfittando della Guerra Polacco-Ottomana, invase con 18.000 uomini la Livonia, la quale, come unico difensore, trovò di nuovo Krzysztof Radziwiłł. Al contrario della invasione precedente, la superiorità numerica e qualitativa svedese ebbe la meglio sul piccolo esercito lituano, il quale venne totalmente assediato e circondato a Mittau. Anche se Sigismondo III stava tornando dalla guerra con un esercito assai numeroso, Krzysztof Radziwiłł si vide costretto, date le situazioni disastrose, a firmare una tregua il 10 agosto 1622 con Gustavo Adolfo, che venne poi rinnovata nel 1623. Scaduta la tregua, il 27 giugno 1625 Gustavo Adolfo iniziò una terza invasione, la quale venne facilitata dal disaccordo fra Krzysztof Radziwiłł e Lew Sapieha, ovvero i due comandanti della difesa lituana. Contando sulla superiorità della sua armata, Gustavo Adolfo riuscì a sconfiggere il 17 gennaio 1626 Lew Sapieha nella Battaglia di Wallhof, la prima grande vittoria in una battaglia campale contro la Repubblica. La battaglia segnò la fine parziale degli attacchi lituani, dando così a Gustavo Adolfo l'opportunità di invadere la Prussia Reale.
- Guerra Polacco-Svedese (1626-1629) - Nel maggio 1626 Gustavo Adolfo varcò le frontiere della Prussia Reale, minacciando direttamente il territorio polacco. Seppur non trovando la resistenza delle città protestanti, le quali aprirono le porte a Gustavo Adolfo, visto come liberatore, egli non riuscì ad arrivare con i suoi 20.000 soldati a Danzica, perché Sigismondo col suo esercito avanzò fino a Gniew, dove i due re si incontrarono. Qui si svolse una battaglia che durò giorni, finita con la ritirata di Sigismondo e la conseguente chiamata alle armi. Stanisław Koniecpolski, un atamano polacco, intervenne al fianco del re con il proprio esercito. Egli, seppur fautore dello svernamento svedese in Prussia, causato soprattutto dai suoi continui attacchi verso le linee di comunicazione nemiche, non riuscì a impedire nel dicembre del 1626 un'altra sconfitta lituana d'opera svedese. Stanisław Koniecpolski, diventato ormai il capo indiscusso delle forze polacche partecipanti allo scenario bellico, grazie alla potente cavalleria polacca a sua disposizione e alla sua grande velocità di reazione, riuscì a sconfiggere a Czarne un esercito nemico prevalentemente composto da mercenari germanici e a indurre Gustavo Adolfo alla ritirata dopo una battaglia nei pressi delle paludi del fiume Motława. Dopo tale avvenimento la guerra divenne una guerra di manovra, in cui nessuno dei due avversari volle attaccare il nemico, se non con un vantaggio strategico o territoriale. I combattimenti ripresero nel 1629, ultimo anno di guerra, durante il quale gli svedesi vinsero a Górzno ma persero la Battaglia di Trzciana.
Date le vittorie sia svedesi, sia polacche, la guerra poteva avere una conclusione bilanciata per entrambe le nazioni ma i diplomatici polacchi si dimostrarono incompetenti, così che, quando venne firmata la Tregua di Altmark (26 ottobre 1629), essa fu assai favorevoli agli svedese, ai quali la Repubblica cedette la maggior parte della Livonia insieme con il suo importante porto di Riga. Gli svedesi ottennero anche il diritto di tassare gli scambi della Repubblica sul Baltico (il 3,5% sul valore della merce) e mantennero il controllo di molte delle città nella Prussia reale e in quella ducale (tra cui Pillau, Memel e Elbląg).
Guerra dei Trent'anni[3]
È il 4 luglio il giorno in cui Gustavo Adolfo, re di Svezia, sbarca a Userdom, in Germania settentrionale. Mentre scendeva dalla nave attraverso uno stretto passaggio, scivolò ferendosi leggermente ad un ginocchio, incidente che gli storici contemporanei, con acuto senso del drammatico, convertirono subito in atto deliberato; l'eroe protestante, appena il suo piede ebbe toccato terra, era caduto sulle ginocchia per chiedere la benedizione di Dio. Così Gustavo Adolfo inizia la fase svedese della Guerra dei Trent'anni, riaprendo le ostilità in Germania, dopo la sconfitta danese. Il suo sbarco venne preceduto tempo prima da Adler Salvius, un suo inviato, incaricato di parlare per un mese e più nella Germania settentrionale riguardo l'abuso del governo imperiale. Oltre a Salvius, Gustavo spedì nelle corti europee due manifesti: il primo, tradotto in 5 lingue, spiegava i motivi per cui si unì alla causa protestante, il secondo spiegava che gli interventi imperiali in Polonia durante la Guerra Polacco-Svedese (1626-1629) lo costrinsero a unirsi agli oppressi.
È il 20 luglio e il Leone del Nord, entrato a Stettino, in Pomerania, costringe il duca pomerano a un'alleanza e a un versamento di denaro forzato. Il duca, non essendo in grado di pagare la somma da lui promessa, diede la Pomerania in pegno a Gustavo Adolfo, cosicché quest'ultimo guadagnò in meno di tre settimane già gran parte della costa tedesca sul Baltico. Gustavo Adolfo, oltre ad avere già il duca pomerano come alleato, stipulò in poco tempo alleanze con i duchi del Meclemburgo, il Langravio d'Assia-Kassel e con Gustavo Guglielmo, il deposto amministratore di Magdeburgo, una città assai fiorente, il quale poco dopo venne reintegrato nella sua carica (grazie all'aiuto di Gustavo Adolfo) promettendo che avrebbe difeso il Vescovado di Magdeburgo con l'aiuto di Dio e del re di Svezia. Dopo l'arrivo a Magdeburgo, Gustavo Adolfo si mosse verso la Pomerania e la Marca di Brandeburgo, ma la carenza di rifornimenti lo obbligò a cercare una base sicura. Il 23 gennaio giunse a Bärwalde, città situata sulla strada di Francoforte sull'Oder, dove incontrò gli inviati di Richelieu, il primo ministro francese, dove ratificò un accordo di alleanza (dalla durata di cinque anni), da tempo progettato, fra l'allora Impero Svedese e il Regno di Francia. Il trattato di Bärwalde sanciva tali termini:
- La reciproca difesa e la libertà di commercio fra l'Impero Svedese e il Regno di Francia.
- Il mantenimento, da parte di Gustavo Adolfo, di un esercito di trentamila fanti e seimila cavalieri, sotto pagamento francese.
- Il pagamento annuale, da parte del Regno di Francia, di ventimila talleri imperiali ogni 15 maggio e 15 novembre.
- La libertà di culto per i cattolici tedeschi sotto l'occupazione dell'Impero Svedese.
- L'impossibilità svedese di invadere i territori di Massimiliano di Baviera, amico del Regno di Francia.
Seppur potesse compromettere l'intero trattato, Gustavo Adolfo decise di pubblicare il trattato e di non farlo rimanere segreto, così da non apparire come una pedina francese nello scacchiere tedesco. Il trattato, comunque, ispirò tutti i protestanti, facendo capire che la causa protestante non era morta, creando di conseguenza una massa di volontari armati per combattere in nome di Gustavo Adolfo e del Protestantesimo. Anche se l'accordo venne reso pubblico, Richelieu si illuse comunque che Gustavo Adolfo fosse ancora una sua pedina nello scacchiere tedesco, ma quest'ultimo, grazie al denaro francese, si rese completamente autonomo.
Thomas Roe, diplomatico inglese, fece notare, tramite tale verso, l'assenza di ingenuità e sciocchezza del re, anche se pervaso da pensieri religiosi puri. Sta di fatto che l'onda della rinascita protestante diede i suoi frutti e i principi protestanti iniziarono a riunirsi sotto le bandiere svedesi. Nel mentre, per salvaguardare la Germania protestante da Gustavo Adolfo, considerato uno straniero invasore da Giovanni Giorgio, Principe di Sassonia, e Giorgio Guglielmo, Elettore di Brandeburgo, quest'ultimi indissero un convegno protestante a Lipsia, con l'obbiettivo di riportare la pace nell'Impero. Essi crearono la confederazione protestante, con lo scopo di intimorire l'Imperatore Ferdinando II, affinché ritirasse l'Editto di Restituzione, che esasperava da anni i principi protestanti. Il 28 marzo 1631 l'assemblea protestante pubblicò un manifesto, nel quale venivano denunciati l'Editto di Restituzione, come causa principale dei conflitti imperiali, l'esercito imperiale, come mezzo di confusione, la mancanza di diritti dei principi, l'abbandono della costituzione imperiale e la situazione critica del paese. Anche se solo un manifesto, esso era una esplicita dichiarazione di guerra all'Imperatore, firmato dall'Elettore di Sassonia, dai principi minori sassoni, dall'Elettore del Brandeburgo, dagli ambasciatori dell'Anhalt, Baden, Assia, Brunswick-Lüneburg, Württemberg, Meclemburgo, dalle città indipendenti sveve, da numerosi nobili indipendente, dall'abbazia protestante di Quedlinburg e dalle città di Norimberga, Lubecca, Strasburgo, Francoforte sul Meno, Mühlhausen e Northausen. Se tale mossa fosse riuscita a spaventare l'imperatore, Gustavo Adolfo sarebbe stato sconfitto senza sparare un colpo, infatti egli avrebbe annullato tutte le pretese di Gustavo Adolfo, tramite l'annullamento dell''Editto di Restituzione. Nel mentre Giovanni Giorgio, in seguito alla pubblicazione del manifesto, iniziò la costruzione di un esercito, con a capo il miglior comandante del Wallenstein, Giovanni Giorgio von Arnim, nel tentativo di bloccare i rifornimenti di Gustavo Adolfo, seppur mantenendo relazioni neutrali.
Mentre il 4 aprile 1631 Ferdinando II riceveva il Manifesto di Lipsia, che quest'ultimo considerava solo una impotente dimostrazione di posizione, Gustavo Adolfo assaltò e conquistò il 13 aprile Francoforte sull'Oder, centro strategico importante, saccheggiandola e sterminando gli 8 reggimenti a guardia della città. Tra aprile e maggio prese Greiswald e Demmin, in Pomerania, così ottenendo il pieno controllo della Germania Nord-Orientale, sotto costante controllo grazie agli alleati tedeschi di Magdeburgo, che, tramite la loro ricca e preziosa città, dominavano e regolavano i bacini inferiori dell'Elba e dell'Oder. Nel mentre Wallenstein, notando la guerra incombente, decise di ostacolare Tilly, il generale dell'armata imperiale, impedendo a lui e al suo esercito di avere rifornimenti, essendo che lo stesso Ferdinando, a causa della disastrosa situazione economica imperiale, non poteva pagare. La situazione divenne così critica che lo stesso Tilly descrisse in tal modo la situazione:
Data la situazione dell'esercito, Tilly decise, sotto forti richieste di Pappenheim, suo braccio destro, di assediare Magdeburgo, così da togliere un importante avamposto al re svedese, prendendo d'assalto, però, Neubrandeburg e facendo strage dei civili. Magdeburgo era difesa da Dietrich von Falkemberg, soldato veterano tedesco al servizio del re di Svezia, il quale era però ostacolato sia dai cittadini, che imploravano la resa nemica, sia dai firmatari del Manifesto di Lipsia, che non volevano difenderla a interessi svedesi. Gustavo Adolfo allora decise di agire in fretta: disse a Falkemberg di resistere ancora due mesi, attaccando poi Spandau, una città brandeburghese, e costringendo così l'Elettore del Brandeburgo a un'alleanza. Nel frattempo i ranghi imperiali erano sempre più instabili: stando alle voci Gustavo Adolfo si muoveva velocemente nel territorio, perciò sarebbe arrivato in pochi giorni al campo d'assedio, lasciando così Tilly in una situazione critica, infatti, se il Leone del Nord fosse giunto in tempo si sarebbe ritrovato circondato a est dal re, a sud da Arnim e a nord dagli inospitali territori del Maclemburgo, sotto mano di Wallenstein. Notando la perplessità di Tilly, Pappenheim prese l'iniziativa: dal 17 al 19 maggio 1631 i difensori dovettero far fronte a continui e furibondi attacchi imperiali finché il 20 maggio, fra le 6 e le 7 di mattina, vennero sopraffatti da un grande e disordinato attacco. Essendo che la città non si arrese, le truppe avevano il diritto di saccheggiare la città, ma la loro furia fu assai più elevata rispetto al normale: lo stesso Pappenheim solo con la forza riuscì a salvare il ferito amministratore Cristiano Gugliemo dalle mani dei soldati, mentre Tilly, che viaggiava per le vie cittadine con un bimbo in mano, ordinò a un priore di un monastero locale di portare quante più persone possibili nella cattedrale, salvando di conseguenza la vita a seicento persone. Durante l'assalto della città la porta della città venne incendiata e il forte vento che caratterizzò quella giornata espanse l'incendio per tutta la città, bruciando da cima a fondo la città per tre giorni. Secondo molti lo stesso Falkemberg, che morì durante l'assalto, diede l'ordine di cospargere la città con polvere da sparo, affinché si immolasse e non cadesse nella vergogna. In quello che venne poi denominato "Sacco di Magdeburgo" morirono 25.000 dei 30.000 cittadini. Quel che rimaneva di Magdeburgo venne chiamato da allora in poi Marienburg, in onore della protettrice della città.
La notizia della distruzione di Magdeburgo fece scandalo in tutta Europa, facendo insorgere le forze protestanti a favore di Gustavo Adolfo. Lo stesso Tilly, capendo il grave errore commesso, scrisse a Massimiliano di Baviera tali parole :
La reazione protestante non si fece aspettare: il 31 maggio le Province Unite si impegnarono a versare al re svedese una quantità di tributi pari a quelli francesi e ad attaccare, congiuntamente con il Regno di Francia, le Fiandre spagnole in caso di guerra, inoltre il 22 giugno Giorgio Guglielmo concesse al re svedese le sue risorse e le fortezze di Spandau e Küstrin. Allora Gustavo Adolfo prese l'iniziativa: a nord respinse le truppe cattoliche, avanzando in Meclemburgo e conquistando Havelberg il 22 luglio. Tilly, da imperiale, doveva difendere i territori tedeschi dall'invasore svedese, ma, essendo allo stesso tempo sotto il servizio di Massimiliano di Baviera, doveva evitare Gustavo Adolfo, essendo lui amico dell'amico del suo padrone. Sta di fatto che, essendo che Wallenstein, bramoso di riavere il potere a lui tolto, preferì abbandonare il Meclemburgo al nemico, obbligando Tilly a una ritirata in Sassonia. Qui, al suo arrivo, ricevette 14.000 nuove reclute, con le quali iniziò a invadere la Sassonia: conquistò Merseburg al primo assalto e il 6 era già sulla via di Lipsia. Data l'invasione imperiale, Giovanni Giorgio l'11 settembre 1631 firmò un trattato con Gustavo Adolfo, che sancì un'alleanza a tali termini:
- L'unione delle forze sassoni con quelle svedesi sotto il comando di Gustavo Adolfo, al quale l'Elettore si impegnava di donare alloggi e vettovagliamenti per le truppe.
- L'impossibilità di fare pace separata, se non in caso di emergenza.
- Il dovere svedese di liberare la Sassonia dal nemico imperiale.
- La limitazione delle azioni di guerra in Sassonia dopo la sua liberazione.
Giovanni Giorgio, seppur firmando un'alleanza col re svedese, si rese indipendente alle sue politiche, al contrario di Giorgio Guglielmo, anche grazie a una scappatoia giuridica, infatti il grado di emergenza secondo il quale ognuno dei firmatari poteva firmare una pace separata non venne definito, perciò l'elettore poteva infrangere l'alleanza in qualsiasi momento. Tre giorni dopo la firma del trattato, il 14 settembre 1631, Tilly attaccò e prese la fortezza di Pleissenburg, la quale era posta a difesa di Lipsia, e da essa raccolse gran bottino, mentre Gustavo Adolfo a Düben, ovvero a 25 miglia a nord di Tilly, incontrò e riunì le truppe alleate: da qui iniziò la fine di Tilly. Per il generale tedesco la ritirata era impossibile: se si fosse ritirato verso il Württemberg, ovvero il territorio alleato più vicino, avrebbe dovuto attraversare la Turingia, zona ostile, con Gustavo Adolfo al suo inseguimento, mentre, se fosse fuggito in Boemia, non sarebbe stato accolto da Wallenstein, possessore di essa, e quindi avrebbe lasciato morire i suoi soldati, perciò dovette asseragliarsi a Lipsia, sperando nell'arrivo dei rinforzi del generale Aldringen. D'altro canto, Gustavo Adolfo era impaziente di dar battaglia, infatti le sue forze, congiunte a quelle sassoni, superavano in qualità e numero quelle imperiali, inoltre liberando Lipsia avrebbe rafforzato il legame con Giovanni Giorgio, che desiderava liberare la sua amata Lipsia dai nemici. Il 16 settembre Pappenheim, durante una ricognizione notturna, avvistò l'armata nemica e chiese di raggiungerlo con i rinforzi, nella speranza del comandante di sconfiggere velocemente i nemici (Speranza aumentata dalla consapevolezza del comandante di non aver mai perso uno scontro, dell'esser sempre uscito vittorioso dalle missioni impossibili e da una leggenda della sua famiglia, che narrava che un membro della famiglia avrebbe ucciso un re invasore). Tilly, disperato dal comportamento troppo avventato del suo sottoposto, prima di inviare le truppe disse:
Le forze protestanti, che avanzavano prudentemente, verso le nove di mattina del 18 settembre, avvistarono le truppe cattoliche nel villaggio di Breitenfeld, locato quattro miglia a nord di Lipsia. La giornata era calda e caratterizzata da un forte vento, quest'ultimo e il sole rivolti contro Gustavo Adolfo. L'esercito cattolico era disposto in maniera tradizionale, caratterizzato dalla fanteria disposta nella parte centrale, comandata da Tilly, difesa ai lati dalla cavalleria, comandata, sul fianco sinistro, da Pappenheim. Mentre i cannoni imperiali iniziavano, inefficacemente, i bombardamenti sulle linee protestanti, l'esercito comandato da Gustavo Adolfo si disponeva in tal modo: la cavalleria sassone, comandata da Giovanni Giorgio (Che indossava per l'occasione una nuova sgargiante uniforme e armi splendenti e contemporaneamente accompagnato da un seguito di luogotenenti e giovani nobili, indossanti stivali e mantelli sgargianti, che, a detta del re svedese stesso, formavano "Un'allegra e bella compagnia da vedere" ), insieme alla fanteria sassone si dispose nell'ala sinistra, parte della fanteria svedese si dispose al centro, mentre nell'ala destra il re svedese dispose il restante della fanteria e la sua cavalleria. I veterani di Tilly videro formarsi nell'ala destra protestante una strana formazione: la cavalleria non era disposta, come tradizione voleva, a ranghi serrati ma a file aperte (In modo tale da far manovrare velocemente ogni singolo individuo), intercalate da piccole squadre di moschettieri. Questi, dopo i minuziosi addestramenti voluti e attuati da Gustavo Adolfo, erano disposti su cinque file, affinché due file potessero sparare simultaneamente per poi esser sostituite da altre due, e sparavano con maggiore efficienza e tre volte più velocemente rispetto alle truppe imperiali.
Per sette ore la moschetteria svedese tuonò contro le truppe imperiali finché Pappenheim, verso le 14.30, approfittando del sole che splendeva con i suoi raggi gli svedesi, aggirò, tramite una formazione a semicerchio, le micidiali truppe svedesi e attaccò le riserve dietro la cavalleria nemica. Questa manovra, fatale per una formazione tradizionale, fallì miseramente contro le truppe svedesi: le truppe svedesi si voltarono velocemente contro la cavalleria nemica e le truppe imperiali si ritrovarono ben presto accerchiate ai due lati dalle riserve e dalla cavalleria, al punto che Pappenheim dovette ritirarsi velocemente. Notando l'immobilità delle truppe sull'ala sinistra, Tilly decise di attaccare l'artiglieria sassone, situata fra il lato sinistro e la fanteria sassone, insieme a Fürstenberg, suo comandante in seconda. Le truppe sassoni, seppur poco addestrate, resistettero con furore per due ore al furente avversario ma la loro resistenza fu spezzata: un improvviso e raddoppiato fuoco imperiale decimo le prime file sassoni, mentre le forze cattoliche, nascoste per metà dalla polvere, attaccarono con gran furore le truppe sassoni. Risolutiva fu la carica della cavalleria croata, che, indossante svolazzanti mantelli scarlatti, e insieme a un roboante urlo (Consueto di tale unità), diede alle truppe sassoni l'impressione di aver di fronte gli inviati del demonio. Gli artiglieri sassoni, in preda al panico, furono i primi a fuggire, lasciando i cannoni ai soldati imperiali, che, seppur stremati, riuscirono a rivolgere contro la cavalleria sassone, su cui fecero fuoco, impedendo così ad Arnim di riorganizzare le truppe. Giovanni Giorgio, preso dalla paura, fuggì dal campo di battaglia fino a Eilenburg, seguito da due interi reggimenti di cavalieri suoi sudditi, molto più inclini a seguire lui che Gustavo Adolfo, il loro nuovo generale. Molti dei cavalieri sassoni, rimasti appiedati, o per intelligenza o perché privi di una cavalcatura, notarono che si era al sicuro già a un miglio di distanza dal campo di battaglia, perciò, cercando un vantaggio personale, assalirono i carri e i rifornimenti svedesi, posti nella retroguardia.
Dopo essersi riorganizzata la cavalleria imperiale caricò gli svedesi, ormai rimasti soli sul campo di battaglia, comandati da Gustavo Adolfo, il quale, notando le azioni compiute dai sassoni, forse si pentì dell'accordo firmato con Giovanni Giorgio. Due cose salvarono Gustavo Adolfo:il suo genio e il vento. La cavalleria imperiale caricava vanamente contro le linee svedesi, che invece flagellavano il nemico con potenti e continue raffiche, mentre il re e i suoi ufficiali, privi di armatura, seppur correndo un enorme rischio, si muovevano continuamente tra le proprie file, al punto che egli sembrava ovunque. Il sole era vicino al tramonto quando il vento, cambiando direzione, soffiò incessante la fine polvere, flagello di tale giornata, contro gli imperiali, stremati dal combattimento. Gustavo Adolfo colse colse allora al volo l'occasione: fece avanzare dalle riserve due distaccamenti intatti di cavalleria che caricarono la cavalleria nemica, mentre col resto dell'esercito attaccò l'esercito imperiale, dividendo così la cavalleria dalla fanteria e riconquistando le artiglierie sassoni, le quali, rivolte ancora una volta contro gli imperiali, li indussero alla fuga. Tilly, ferito al collo e al petto, non riuscì a riorganizzare le truppe, lasciando così il comando a Pappenheim, il quale, aiutato dalla polvere, fece fuggire il suo esercito fino a Lipsia. Si narra che Pappenheim, che si vide impegnato per tutta la serata a difendere la retroguardia durante il cammino verso Lipsia, riuscì a liberarsi da quattordici soldati svedesi.
La sconfitta fu atroce per gli imperiali, che persero 19.000 uomini (Di cui 7000 prigionieri, poco dopo arruolati nell'esercito protestante), 20 cannoni e 100 bandiere. Mentre il ferito Tilly dovette rifugiarsi in una locanda durante la notte, Pappenheim dovette abbandonare Lipsia per riunire le truppe ad Halle. La notizia della sconfitta imperiale riecheggiò in tutta Europa: dopo tredici anni di sconfitte, i protestanti ottennero una magnifica e significativa vittoria.
Granducato di Moscovia
Khanato di Crimea
Potop (il Diluvio)
Nel XVI secolo, l'Europa dell'Est venne travagliata da continue guerre e ribellioni, incentrate soprattutto nelle steppe ucraine. Negli anni trattati dal gioco l'Europa stava vivendo il periodo più buio della sua storia, il Potop, trattasi di un conflitto internazionale che coinvolse tutte le nazioni dell'Est Europeo. Il Potop scaturì come una semplice rivolta cosacca, la quale, come le altre precedentemente avvenute, doveva essere subito stroncata dai Magnati dell'Ucraina, cosa che invece non avvenne: infatti, la rivolta, non diretta inizialmente contro il re di Polonia Ladislao IV, ma contro i Magnati Polacchi che sfruttavano i cosacchi, era capitanata da Bohdan Chmel'nyc'kij. Egli, un nobile di origine cosacca, nato nel 1595, perse il padre della Battaglia di Cecora, e divenne col tempo un segretario militare dei cosacchi registrati (ovvero i cosacchi regolari presenti nelle armate polacche), e di conseguenza capo di una compagnia di Cosacchi (Sotnja). Nel 1647 subì un'ingiustizia da parte di un magnate polacco, di nome Aleksander Koniecpolski, a causa di una terra posseduta da lui; quest'ingiustizia cambiò radicalmente la sua vita, portandolo a tramare con i suoi subalterni. Fermato e arrestato dalle autorità polacche, fuggì poco dopo grazie al colonnello (polkovnik) Mykhailo Krychevsky.
Svolgimento generale della campagna
All'inizio della campagna è possibile compiere un tutorial nel quale il giocatore viene coinvolto in uno scontro tra i corazzieri di Jaques de Clermont (un mercenario francese) e i briganti a Zamoshye, un villaggio di Smolenks. Dopo un piccolo combattimento all'interno di Zamoshye sarà possibile compiere 3 missioni per il capo del villaggio (cacciare i banditi, diminuire le tasse e comprare 3 porzioni di sale).
Col tempo si potranno compiere missioni per i vari signori di ogni fazione, tra cui alcune missioni speciali (alcune di importanza maggiore, altre di importanza minore). Le missioni possono assicurare miglioramenti relazionali con i signori in caso di riuscita, deterioramenti in caso di fallimento. Se, tramite le missioni e le missioni speciali, il giocatore raggiunge un grado relazionale maggiore a 50 (il limite massimo è 100) con il regnante di una fazione quest'ultimo sarà disposto a farlo diventare un suo vassallo e a conferirgli un feudo (un villaggio) da amministrare.
Se il giocatore si unisce a una fazione e ne distrugge un'altra conquistando tutti gli insediamenti nemici e sconfiggendo tutti i signori nemici dopo un breve lasso di tempo avrà la conferma della distruzione della fazione nemica, inoltre i signori saranno costretti a unirsi a un'altra fazione di scelta propria (non si uniranno tutti insieme con una nazione, si sparpaglieranno).
Si ottiene la vittoria in partita conquistando per sé o per una fazione tutta la mappa (tutte le città e tutti i villaggi) e sconfiggendo tutti i lord nemici.
Eroi
Nome | Algirdas | Bakhyt | Fatima | Fedot | Ingri | Karlsonn | Nogai | Oksana | Prete
Spasokukotsky |
Sarabun | Tepes | Varvara | Victor De La
Buscador |
Yelisei |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Livello | 4 | 7 | 8 | 6 | 5 | 5 | 6 | 5 | 5 | 6 | 3 | 4 | 8 | 5 |
Forza | 7 | 11 | 8 | 8 | 7 | 10 | 8 | 7 | 8 | 7 | 8 | 8 | 12 | 8 |
Agilità | 8 | 5 | 11 | 10 | 8 | 7 | 10 | 7 | 6 | 7 | 8 | 7 | 8 | 9 |
Intelligenza | 10 | 6 | 9 | 8 | 11 | 8 | 8 | 12 | 15 | 14 | 10 | 8 | 12 | 12 |
Carisma | 10 | 5 | 9 | 7 | 9 | 8 | 10 | 12 | 6 | 8 | 6 | 10 | 14 | 8 |
Carne di ferro | 1 | - | - | - | - | 2 | 3 | - | - | - | 1 | 2 | - | - |
Colpo di forza | 1 | 4 | 1 | 1 | - | 2 | - | 1 | - | - | - | 3 | - | - |
Lancio di granata | - | - | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Assorbimento di potenza | - | - | - | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - |
Maestro d'armi | - | 1 | - | 1 | - | 2 | 3 | - | - | - | 1 | - | 4 | - |
Scudo | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Atletica | 1 | - | 4 | 2 | - | 2 | 3 | 1 | - | - | - | - | 2 | 2 |
Equitazione | 2 | - | 3 | - | - | - | 3 | 1 | 1 | - | 2 | - | - | 4 |
Fuoco a cavallo | - | - | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - |
Saccheggio | - | 3 | - | - | - | - | - | 1 | 2 | - | - | - | - | - |
Allenamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | - | 2 | - |
Tattica | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | - |
Rintracciamento | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Ricerca del percorso | - | - | - | 3 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - |
Individuazione | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | - | - |
Gestione dell'inventario | - | - | - | - | 4 | - | - | - | - | - | - | 2 | - | - |
Trattamento della ferita | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | 3 | - | 2 | - | - |
Chirurgia | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | 3 | - | - | - | - |
Primo soccorso | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 2 | 4 | - | - | - | - |
Ingegneria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 |
Persuasione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Gestione della prigione | - | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Comando | 4 | - | - | - | - | - | - | 2 | - | - | 3 | - | 2 | - |
Commercio | - | - | - | 4 | - | - | - | 2 | - | - | 1 | - | - | |
Armi a mano singola | 70 | 50 | 90 | 70 | 65 | 70 | 80 | 40 | 50 | 50 | 65 | 50 | 145 | 70 |
Armi a doppia mano | 70 | 118 | 90 | 50 | 65 | 70 | 80 | 40 | 50 | 50 | 65 | 50 | 135 | 70 |
Armi con asta | 70 | 50 | 90 | 60 | 65 | 126 | 80 | 40 | 50 | 50 | 65 | 50 | 125 | 70 |
Tiro con l'arco | 70 | 50 | 90 | 0 | 65 | 70 | 80 | 40 | 50 | 50 | 65 | 50 | 0 | 70 |
Armi da Fuoco | 70 | 50 | 90 | 100 | 65 | 70 | 80 | 40 | 50 | 50 | 65 | 50 | 0 | 70 |
Lancio | 70 | 50 | 90 | 0 | 65 | 70 | 80 | 40 | 50 | 50 | 65 | 50 | 0 | 70 |
Story line
Il gioco mette a disposizione 3 diverse story line, ovvero delle storie intraprendibili formate da molti obiettivi concatenati che, se eseguiti con successo, porteranno il giocatore a divenire il re di una determinata fazione. Le story line non sono disponibili per tutte le fazioni ma solo per tre di esse:
- Confederazione Polacco-Lituana (The Deluge / Il Diluvio)
- Granducato di Moscovia (The False Dimitry / Il Falso Dimitri)
- Etmanato Cosacco (The Black Mace / La Mazza Nera)
Esercito base (reclutabile anche se non facenti parte di una fazione)
All'inizio di una campagna il giocatore non può disporre di un esercito valido e allo stesso tempo economico, infatti il giocatore, se non si unisce a una fazione, può reclutare milizie (aventi armatura leggere e armi a dir poco scadenti) o mercenari i quali sono variabili, infatti si suddividono in "mercenari vaganti" e "mercenari da campo". Le milizie possono essere reclutate inizialmente in qualsiasi villaggio fino a quando l'esercito del giocatore supera le 10 unità (giocatore compreso), se invece si possiede un villaggio il giocatore potrà reclutare le milizie fino al limite massimo possibile del suo esercito. Le milizie, quando appena reclutate, appaiono come semplici contadini, per questo possono essere elevate 2 volte di livello, facendole diventare prima una milizia semplice, poi una milizia veterana, inoltre le milizie sono divisibili in 2 rami, ovvero il ramo dei fanti e quello dei picchieri. Esistono 5 tipi di milizia, variabili per luogo di origine, infatti il giocatore può reclutare dei tipi differenti di milizia secondo il luogo in cui si trova. I "mercenari vaganti" sono di vario genere e dipendono dalla cultura del luogo, se si entra in una città lettone probabilmente ci sarà un'unità mercenaria occidentale, se si entra in una città polacca probabilmente ci sarà un'unità mercenaria polacca. I "mercenari da campo" sono suddivisi in 3 classi precise che variano in armi e costumi a seconda del campo in cui vendono reclutati, inoltre sono le uniche unità che passano dal grado di reclute al grado di élite (normalmente è dal grado base a élite). Questi ultimi sono gli unici soldati di qualità indipendenti disponibili al giocatore.
Milizia
- Milizia Svedese (fanteria):Town Militiaman / Miliziano cittadino → Militia Pikeman / Picchiere della milizia → Veteran Militia Pikeman / Picchiere veterano della milizia
- Milizia Svedese (moschettieri): Town Militiaman / Miliziano cittadino → Militia Musketter / Moschettiere della milizia → Veteran Militia Musketter / Moschettiere veterano della milizia
- Milizia polacco-lituana (fanteria): Scythe Wielder / Possessori di falce → Militia Pikeman / Picchiere della milizia → Militia Pikeman / Picchiere della milizia
- Milizia polacco-lituana (moschettieri): Scythe Wielder / Possessori di falce → Musket Militiaman / Moschettiere miliziano → Veteran Musket Militiaman / Moschettiere miliziano veterano
- Milizia russa (fanteria): Staff militiaman / Miliziano personale → Lance Militiaman / Lanciere miliziano → Veteran Lance Militiaman / Lanciere miliziano veterano
- Milizia russa (moschettieri): Staff militiaman / Miliziano personale → Posad Marksman / Tiratore scelto → Veteran Posad Marksman / Tiratore scelto veterano
- Milizia cosacca (fanteria): Countryman / Contadino → Poor Cossack Pikeman / Picchiere Cosacco Povero → Veteran Poor Cossack Pikeman / Picchiere Cosacco Povero
- Milizia cosacca (moschettieri): Countryman / Contadino → Poor Cossak / Cosacco Povero → Veteran Poor Cossack / Cosacco Povero Veterano
- Milizia turca (fanteria): Nomad / Nomade → Kapikulu / Kapikulu → Veteran Kapikulu / Kapikulu Veterano
- Milizia turca (moschettieri): Nomad / Nomade → Bajrak / Bajrak → Veteran Barajak / Barajak Veterano
Mercenari vaganti
- Moschettieri mercenari (occidentale)
- Cavalleria leggera mercenaria (occidentale)
- Alabardieri mercenari (occidentale)
- Picchieri mercenari (occidentale)
- Tiratori scelti mercenari (orientale)
- Cavalieri mercenari (orientale)
Mercenari da campo
- Fanteria mercenaria (variabile per campo)
- Moschettieri mercenari (variabile per campo)
- Cavalleria mercenaria (variabile per campo)
Fazioni
Repubblica Polacco-Lituana
Territori
La Repubblica Polacco-Lituana è una fazione che si dilunga soprattutto nell'ovest della mappa (Smolenks, seppur l'unica città polacco-lituana al centro della mappa, possiede un vasto territorio), confinante coll'Impero Svedese a nord, a est coll'Etmanato Cosacco e col Granducato di Moscovia, a sud col Khanato di Crimea. Nel gioco la Repubblica occupa la Polonia dell'Est (la Polonia dell'Ovest non è presente nella mappa di gioco), parte della Lituania, parte della Lettonia e parte della Valacchia, insieme con la città di Smolensk (italianizzata Smolensko), la quale fa parte dell'attuale Russia.
La Repubblica possiede 5 città, 12 castelli e 31 villaggi, i quali sono:
- Vilna (che possiede i villaggi di Ovruč, Nesvizh e Trakai)
- Polotsk (che possiede il villaggio di Snechko)
- Slutsk (che possiede il villaggio di Dobrush)
- Smolensk (che possiede i villaggi di Krivichi, Ponyri, Sofronovo, Yartsi, Zamoshye, Rudnya e Ludinovo)
- Lviv (che non possiede villaggi)
- Minsk (che possiede il villaggio di Molodechno)
- Warsaw (che possiede i villaggi di Plotsk, Staronowice, Radzilow e Ostroleka)
- Krakow (che possiede i villaggi di Wadowice, Amere, Babice e Sambir)
- Lublin (che possiede il villaggio di Baranochi)
- Castello di Kovno (che possiede il villaggio di Vendau)
- Castello di Lida (che possiede il villaggio di Ostrovets)
- Castello di Myadzelsk (che possiede il villaggio di Vydzy)
- Castello di Berestye (che possiede il villaggio di Solechniki)
- Castello di Lodz (che possiede i villaggi di Widawa e Chenstokhova)
- Castello di Dubensk (che possiede il villaggio di Stryi)
- Castello di Bar (che possiede il villaggio di Ilyintsy)
- Castello di Zbarazh (che possiede il villaggio di Slavuta)
Regnante e nobili
Il re della Repubblica Polacco-Lituana è Giovanni II Casimiro, conosciuto come Jan Kazimierz, il quale, dopo una durata di tempo non stabilita (da 1 mese a un anno dall'inizio della campagna), scompare, per far divenire Jan Sobieski, ovvero Giovanni III di Polonia, re della Repubblica. Questo fatto è inaccurato storicamente, infatti Giovanni Casimiro abdicò il 16 settembre del 1668 in favore di Michele I, detto Michele Korybut, il predecessore di Jan Sobieski. Il reclamante al trono è Janusz Radziwill.
I nobili della Repubblica (a inizio campagna) sono :
- Il Colonnello Andrzejz Kmicic - Basato su Andrzejz Kmicic, personaggio immaginario protagonista di "Il Diluvio" della Trilogia di Sienkiewicz (composta da "Col Ferro e col Fuoco","Il Diluvio" e "Pan Wołodyjowski").
- Il Colonnello Michail Wolodyjowski - Basato su Michail Wolodyjowski, personaggio immaginario protagonista di "Col Ferro e col Fuoco" della Trilogia di Sienkiewicz (composta da "Col Ferro e col Fuoco","Il Diluvio" e "Pan Wołodyjowski"), a sua volta basato su Jerzy Wołodyjowski (1620- 26 agosto 1672), colonnello e cavaliere che fu sotto il comando di Jan Sobieski.
- Il Colonnello Jan Skrzetuski - Basato su Jan Skrzetuski, personaggio immaginario protagonista di "Col Ferro e col Fuoco" della Trilogia di Sienkiewicz (composta da "Col Ferro e col Fuoco","Il Diluvio" e "Pan Wołodyjowski"), a sua volta basato su Mikołaj Skrzetuski (1610 - 1673), colonnello polacco, famoso per aver passato le linee nemiche durante l'assedio di Zbaraz per consegnare al re una missiva, nella quale si invocavano aiuti agli assediati.
- Il Colonnello Jerzy Halecki - Basato su Władysław Jerzy Chalecki (30 maggio 1606 - 4 febbraio 1668), Maresciallo del ducato di Lituania.
- Il Colonnello Jan Zenowicz
- Il Colonnello Jan Zamojski - Basato su Jan Zamoyski (9 aprile 1627– 7 aprile 1665), Voivoda di Kiev, fu uno fra i più potenti dei nobili polacchi.
- Il Colonnello Alexander Casimir Wolowicz
- Il Signore della guerra Alexander Oginsky - Basato su Marcjan Aleksander Ogiński (1632– 26 gennaio 1690), principe, Voivoda di Trakai e cancelliere della Repubblica polacco-lituana.
- Il Signore della guerra Stanislav Liantskoronsky - Basato su Stanisław Lanckoroński (1597– 19 gennaio 1657), Voivoda della Rutenia e di Bratislava e cortigiano reale.
- Il Signore della guerra Fyodor Obukhovich
- Il Signore della guerra Krzysztof Grzymultowski - Basato su Krzysztof Grzymułtowski (1620 - maggio 1687), diplomatico del re, scrittore politico,oratore, presidente del parlamento della Repubblica polacco-lituana, Maresciallo e governatore di Poznan.
- Il Signore della guerra Janusz Kiszka - Basato su Janusz Kiszka (1586 -1653), condottiero polacco.
- L'Atamano Jan Sobieski - Basato su Jan Sobieski (17 agosto 1629 - 17 giugno 1696), re di Polonia e Lituania dal 1674 fino al 16794.
- L'Atamano Stanislaw Potocki - Basato su Stanislaw Potocki (1589 - 27 febbraio 1667), nobile polacco, magnate e condottiero militare.
- L'Atamano Stefan Czarniecki - Basato su Stefan Czarniecki (1599 - 16 febbraio 1665), Castellano e Voivoda di Kiev, comandante militare polacco e Atamano da campo.
- L'Atamano Pavel Sapega - Basato su Paweł Jan Sapieha (1609-1665), condottiero polacco, Voivoda di Vitebsk e Grand'Atamano di Lituania.
- Il Principe Boguslav Nesvizhsky
- Il Principe Michal Vishnevetsky - Basato su Michał Tomasz Korybut Wiśniowiecki (31 luglio 1640 - 10 novembre 1673), re di Polonia e Lituania dal 19 settembre 1669 sino alla sua morte, nel 1673.
- Il Conte Casimir Tyszkiewicz
- L'Alfiere Siegmund Slushka
Esercito
L'esercito polacco è uno tra i migliori del gioco, infatti è avanzato dal punto di vista tecnologico, possiede un vasta gamma di cavalleria, che varia da cavalleria da schermaglia a cavalleria pesante d'assalto. Come ci viene tramandato da Henryk Sienkiewicz nel romanzo "Col ferro e col fuoco", i polacchi preferivano combattere a cavallo, perciò lasciavano spazio nei ranghi di fanteria soprattutto ai mercenari tedeschi, i quali erano esperti e numerosi (la Guerra dei Trent'anni era finita da poco e molti mercenari, sia coloro che servirono nella coalizione protestante, sia in quella cattolica, non avevano lavoro). L'esercito è ben fornito di altri reparti stranieri come Lituani (vassalli della Repubblica, fungono da moschettieri e cavalleria leggera) e Cosacchi (come narra Sienkiewicz i cosacchi che non vivevano nelle steppe cercavano lavoro come tuttofare fra i villaggi polacchi o nei ranghi dei nobili polacchi, infatti erano apprezzati per le loro doti di combattimento e di cavallerizzi).
Le unità polacche sono:
Milizia polacca
- Possessori di falce (Scythe Wielder): contadini semplici armati alla leggera (con falce, lance o forche), sono unità da macello, le quali possono sostenere scontri solo contro briganti e ribelli. Il loro costo di mantenimento minimo li rende, come tutte le altre unità di contadini, utili solo a inizio campagna per viaggiare sicuri senza essere sconfitto da bande di briganti. A causa della loro armatura più che leggera un gruppo di cavalleria pesante potrebbe distruggere facilmente un esercito composto solo da possessori di falce anche venti volte maggiore.
- Picchiere della milizia (Militia Pikeman): armati di picca o di lancia, i picchieri della milizia sono unità leggere, che, come i possessori di falce, rappresentano unità da macello, ma, al contrario di quest'ultimi, possono fermare facilmente cariche di cavalleria leggera. Sono utili solo come riserve nel caso i dragoni nemici cerchino di caricare unità di moschettieri.
- Moschettiere miliziano (Musket Militiaman): moschettieri standard, armati alla leggera, validi solo a distanze ravvicinate a causa della scarsa qualità dei loro fucili. Sono, come tutte le altre unità standard di moschettieri, vulnerabili alla cavalleria.
Fanteria leggera polacca
- Picchiere (Pikeman): unità a basso costo, i picchieri sono adatti allo scontro con la fanteria leggera e contro la cavalleria medio-leggera ma, a causa della loro scarsa armatura e della loro minima resistenza, non possono reggere a lungo uno scontro con la fanteria pesante o con la cavalleria d'assalto.
- Soldato (Zolnier, dal polacco Zolnierz): moschettieri a basso costo e versatili, utili anche a lunghe distanze, se in numero sufficiente possono creare un muro i sbarramento contro la fanteria nemica. Sono, come tutte le altre unità standard di moschettieri, vulnerabili alla cavalleria.
- Cosacco cittadino (Town Cossak): nell'epoca seicentesca, come ci narra Senkiewicz, nella zona ucraina molti cosacchi non "pianigiani" (ovvero coloro che non vivevano nella steppa) incominciarono a servire signori locali come cavalieri e moschettieri, i quali erano abilissimi solo se nascosti nelle trincee. Questi moschettieri sono abili con le armi da fuoco e con le sciabole ma, come solito di tutti i moschettieri, la loro poca armatura li rende assai vulnerabili.
- Moschettiere lituano (Lithuanian musketeer): i lituani, vassalli della Repubblica, sono rappresentati in Mount & Blade: With Fire and Sword come abili schermagliatori leggeri, i quali, a differenza degli zolnier, indossano armature più resistenti e utili per uno scontro corpo a corpo.
Fanteria professionale / pesante polacca
- Picchiere della Fanteria Tedesca (German Infantry Pikeman): come sopracitato, i tedeschi erano nel secolo seicentesco in gran numero al servizio della Repubblica. Questi veterani della Guerra dei Trent'anni sono la parte nevralgica della fanteria polacca, infatti sono le uniche unità che possono reggere lo scontro con le altre unità pesanti. Sono micidiali contro qualsiasi tipo si cavalleria, la quale soccombe di fronte alle loro lunghe picche.
- Moschettiere della Fanteria Tedesca (German Infantry Musketman): Così come i picchieri, anche i moschettieri tedeschi sono abili, infatti le loro precise raffiche di fuoco possono, se in gran numero, estinguere qualsiasi carica di cavalleria. Abili con la spada, queste unità possono perfino assistere la fanteria nello scontro, anche se protetti con scarsa armatura.
Cavalleria leggera polacca
- Dragone (Dragons): Abili schermagliatori a cavallo, questi cavallerizzi possono disturbare con schermaglie la fanteria e i moschettieri con le loro continue raffiche ma, a causa della loro armatura leggera non possono reggere scontri con i fanti o la cavalleria nemica.
- Volontario (Volunteer): così come i dragoni, i volontari sono cavalleria leggera ma che, al posto di compiere il ruolo di cavalleria da schermaglia , compiono il ruolo di cavalleria corpo a corpo leggera, utile per rapidi raid contro i moschettieri.
- Tataro lituano (Lithuanian Tatar): Queste valide unità di cavalleria leggera sono il pizzico turco nel miscuglio che compone l'esercito della Repubblica, infatti posseggono un armamento culturalmente mezzo-russo e mezzo turco, inoltre sono armati di arco, il quale li rende ottimi schermagliatori. La loro armatura medio leggera permette di sostenere e emergere vincitori da scontri con le cavallerie nemiche.
- Cosacchi di Rango (Rank Cossak): Questa cavalleria d'assalto leggera, entrata nei ranghi polacchi per i motivi sopraccitati più volte, è un'ottima cavalleria a basso costo che permette di infrangere qualsiasi gruppo di moschettieri o di fanteria leggera, al contrario della cavalleria leggera, la quale, a causa del mancato uso di spade di questa cavalleria, può ridurre a brandelli quest'ultima.
- Uomo Volpe (Lisowczyk, dal polacco Lisowczyk): Questa selvaggia unità di cavallerizzi era assai temuta, sia dai polacchi sia dai nemici della Repubblica, perché spesso incontrollabili e senza disciplina. Questi cavallerizzi erano assai abili nel campo di battaglia grazie ai loro archi assai pesanti e le loro carabine.
Cavalleria pesante polacca
- Raitro Polacco (Polish Reiters): Questi efficienti pistolieri a cavallo sono armati con spada e pistola e indossano un'armatura pesante, efficace a resistere agli scontri. Essendo armati di pistola questi Raitri (italianizzazione della parola tedesca "Reiter", indicante gli schermagliatori a cavallo) possono colpire a lunghe distanze attuando tecniche "mordi e fuggi", per subire perdite minime.
- Cosacco corazzato (Armored Cossaks): Codesti cosacchi a cavallo armati di lancia, spada, scudo e arco sono molto versatili, infatti, grazie ai loro usberghi possono resistere ai combattimenti a corpo a corpo, grazie alle loro lance possono effettuare raid contro i moschettieri e la fanteria leggera, grazie ai loro scudi possono difendersi dai dardi e dai proiettili nemici, inoltre con l'arco possono effettuare raid contro qualsiasi tipo di unità.
Cavalleria d'elitè polacca
- Ussaro Alato (Winged Hussars): Codesta cavalleria è la Crème della Crème, il fiore all'occhiello di tutto l'esercito polacco, questo corpo d'elitè è composto unicamente da nobili polacchi armati di una lunga lancia da cavalleria denominata "kopia", in grado di sbaragliare i picchieri nemici. Gli Ussari Alati indossano armature molto resistenti e particolari, infatti i veterani indossano con l'armatura delle ali, simbolo identificativo degli Ussari Alati, le quali incutono terrore nei nemici. Un esercito di Ussari Alati, benché costosissimo, può garantirsi il vantaggio su gran parte degli eserciti ma non su tutti, infatti in battaglia gli Ussari usano solo la Kopia, la quale però è adatta solo alla carica , non al combattimento e all'inseguimento della cavalleria nemica, a causa del peso. Gli Ussari Alati presentano un altro punto debole, infatti durante gli assedi sono armati solo di sciabola, il che li rende molto vulnerabili, non potendo fare affondi.
Mercenari "nazionali" polacchi
- Picchiere Scozzese (Scottish Pikeman): Questo picchiere, più addestrato degli altri, è ottimo nel combattimento, infatti, grazie alla sua corazza, alla sua picca, al suo morione e al suo addestramento, egli può sconfiggere, a parte piccole eccezioni, qualsiasi nemico che raggiunga con la sua picca. L'abilità di questo picchiere è molto più utile nell'esercito polacco, che in quello svedese, infatti il Picchiere Svedese e il Picchiere Tedesco competono assai con quest'unità per il primato di picchieri migliori dell'Est Europa.
- Spadaccino Scozzese (Scottish Swordman): Questo abile spadaccino, oltre a essere protetto da una resistente armatura e da un tipico cappello scozzese, questi spadaccini, armati con la loro affilata claymore, sono micidiali contro gran parte delle fanterie nemiche, infatti sferrano colpi pesanti ma veloci, annientando qualsiasi formazione che non sia alla loro altezza.
- Moschettiere Scozzese (Scottish Musketter): Il Moschettiere Scozzese è un ottimo tiratore, assai affidabile nel campo di battaglia, preciso e disciplinato. Anche se armato alla leggera, questo moschettiere possiede pure una spada per difendersi, che usa con molta abilità
Nome | Possessori di falce | Picchiere della milizia | Picchiere della milizia | Moschettiere miliziano | Moschettiere miliziano (veterano) | Picchiere | Picchiere (Veterano) | Soldato | Soldato (Veterano) | Cosacco cittadino | Cosacco cittadino (Veterano) | Moschettiere lituano | Moschettiere lituano (Veterano) | Picchiere della Fanteria Tedesca | Picchiere della Fanteria Tedesca
(Veterano) |
Dragone | Dragone (Veterano) | Volontario | Volontario (Veterano) | Tataro Lituano | Tataro Lituano (Veterano) | Cosacco di Rango | Cosacco di Rango (Veterano) | Lisowczyk | Lisowczyk (Veterano) | Raitro Polacco | Raitro Polacco (Veterano) | Cosacco Corazzato | Cosacco Corazzato (Veterano) | Ussaro Alato | Ussaro Alato (Veterano) | Picchiere Scozzese | Picchiere Scozzese (Veterano) | Spadaccino Scozzese | Spadaccino Scozzese (Veterano) | Moschettiere Scozzese | Moschettiere Scozzese (Veterano) |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Livello | 3 | 4 | 7 | 4 | 7 | 6 | 10 | 6 | 10 | 6 | 10 | 6 | 10 | 12 | 16 | 9 | 12 | 10 | 13 | 11 | 16 | 12 | 17 | 12 | 17 | 16 | 21 | 16 | 21 | 21 | 25 | 7 | 11 | 13 | 17 | 7 | 11 |
Forza | 7 | 13 | 12 | 10 | 12 | 12 | 11 | 10 | 10 | 11 | 15 | 11 | 13 | 12 | 15 | 13 | 13 | 14 | 11 | 11 | 13 | 12 | 17 | 9 | 10 | 15 | 17 | 12 | 17 | 17 | 18 | 11 | 12 | 19 | 18 | 12 | 14 |
Agilità | 7 | 7 | 11 | 8 | 9 | 8 | 12 | 8 | 11 | 9 | 10 | 11 | 11 | 11 | 12 | 11 | 16 | 11 | 16 | 14 | 16 | 11 | 14 | 10 | 11 | 13 | 14 | 16 | 16 | 17 | 14 | 8 | 8 | 10 | 13 | 10 | 11 |
Intelligenza | 5 | 1 | 1 | 3 | 1 | 3 | 3 | 2 | 3 | 2 | 5 | 2 | 2 | 3 | 4 | 1 | 0 | 2 | 4 | 3 | 1 | 4 | 5 | 6 | 6 | 4 | 4 | 4 | 4 | 2 | 7 | 6 | 8 | 2 | 3 | 3 | 1 |
Carisma | 4 | 3 | 3 | 3 | 5 | 3 | 4 | 6 | 6 | 4 | 0 | 2 | 3 | 6 | 5 | 4 | 3 | 3 | 2 | 3 | 6 | 5 | 1 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 5 | 6 | 2 | 3 | 2 | 3 | 2 | 5 |
Carne di ferro | - | 2 | 3 | - | - | 3 | 4 | - | 1 | 3 | 4 | 1 | 2 | - | 3 | 1 | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | 2 | 3 | 2 | 3 | 1 | 2 | 2 | 3 | 4 | 5 | 1 | 2 | 3 | 4 | 2 | 3 |
Colpo di forza | - | - | - | - | - | 1 | 2 | - | - | - | - | - | - | 1 | 2 | - | 1 | 1 | 2 | - | 1 | 1 | 2 | 1 | 2 | - | 1 | - | 1 | 2 | - | 1 | 3 | 3 | 4 | 2 | 3 |
Lancio di granata | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - |
Assorbimento di potenza | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 3 | - | - | 3 | 4 | - | - | 2 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - |
Maestro d'armi | - | - | - | - | - | 1 | 2 | 1 | 2 | 2 | 3 | 1 | 2 | 2 | 3 | 3 | 4 | 3 | 4 | 3 | 4 | 3 | 4 | 3 | 4 | 4 | 5 | 4 | 5 | 5 | 6 | 1 | 1 | 5 | 6 | 3 | 4 |
Scudo | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | 3 | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 5 | - | - | - | 2 | - | - | - | - |
Atletica | - | 3 | 3 | 1 | 1 | 4 | 4 | 3 | 3 | 3 | 2 | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3 |
Equitazione | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 5 | 5 | 3 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | 3 | 5 | 5 | 5 | 7 | 7 | 1 | 1 | 1 | 1 | 3 | 1 |
Fuoco a cavallo | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 5 | 4 | 5 | 4 | 5 | 5 | 6 | 5 | 6 | 4 | 5 | 4 | 5 | - | - | - | - | - | - | 1 | - |
Saccheggio | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Allenamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Tattica | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Rintracciamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Ricerca del percorso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Individuazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | |
Gestione dell'inventario | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 3 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 |
Trattamento della ferita | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Chirurgia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Primo soccorso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Ingegneria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Persuasione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Gestione della prigione | 1 | 1 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Comando | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Commercio | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Armi a mano singola | 70 | 80 | 95 | 55 | 70 | 115 | 130 | 80 | 95 | 85 | 100 | 80 | 95 | 135 | 150 | 105 | 120 | 140 | 155 | 120 | 135 | 135 | 150 | 140 | 155 | 145 | 160 | 150 | 165 | 175 | 190 | 120 | 135 | 150 | 165 | 90 | 105 |
Armi a doppia mano | 50 | 60 | 75 | 35 | 50 | 95 | 110 | 60 | 75 | 65 | 80 | 60 | 75 | 115 | 130 | 85 | 100 | 120 | 135 | 100 | 115 | 115 | 130 | 120 | 135 | 125 | 140 | 130 | 145 | 155 | 170 | 100 | 115 | 130 | 145 | 70 | 85 |
Armi con asta | 60 | 70 | 85 | 45 | 60 | 105 | 120 | 70 | 85 | 75 | 90 | 70 | 85 | 125 | 140 | 95 | 110 | 130 | 145 | 110 | 125 | 125 | 140 | 130 | 145 | 135 | 150 | 140 | 155 | 165 | 180 | 110 | 125 | 140 | 155 | 80 | 95 |
Tiro con l'arco | 10 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 90 | 105 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 90 | 105 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Armi da Fuoco | 20 | 0 | 0 | 55 | 70 | 0 | 0 | 100 | 115 | 125 | 140 | 85 | 100 | 0 | 0 | 110 | 125 | 95 | 110 | 0 | 0 | 145 | 160 | 85 | 135 | 120 | 135 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 95 | 110 |
Lancio | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Impero Svedese
Territori
L'impero (nel gioco "Regno") Svedese si dilunga sulla costa baltica, nella zona Nord-Ovest della mappa. Confina a Sud con la Repubblica Polacco-Lituana e a Est con il Granducato di Moscovia. Occupa la Finlandia del Sud (l'unico castello lì presente è Vyborg), l'Estonia, la Lettonia, la Prussia e una piccola parte della Lituania. Una delle grandi differenze della Svezia rispetto alle altre nazioni è il fatto che possiede un gran numero di castelli, al contrario delle città.
L'Impero Svedese possiede 3 città, 6 castelli e 13 villaggi, i quali sono:
- Koenigsberg (la quale possiede Nidritsa,Tapiau e Plunge)
- Riga (la quale possiede Salis, Panevezys e Siauliai)
- Reval (la quale possiede Leal)
- Castello di Allenstein (il quale possiede Elbing)
- Fortezza di Dynaburg (il quale possiede Siegevold)
- Castello di Dzvinsk (il quale possiede Pilve)
- Fortezza di Dorpat (il quale possiede Weissenstein)
- Narva (la quale possiede Wesemberg)
- Vyborg (la quale possiede Torma)
Regnante e Nobili
Il re dell'Impero Svedese (Si parla de facto di re, la denominazione Imperiale era solo nominale) è Carlo Gustavo, nipote di Gustavo II Adolfo Vasa. Il reclamante al trono è Cristina di Svezia, figlia del Leone del Nord.
I nobili dell'Impero Svedese (a inizio campagna) sono:
- Il Governatore Generale Magnus De la Gardie
- Il Consigliere Lennart Tortenson
- Il Consigliere Dirich Werneken
- Il Consigliere Alexander Leslie
- Il Consigliere Konrad Marenfeld
- Il Consigliere Fabian Von Wersen
- Il Consigliere Hans Von Koenigsmark
- Il Consigliere Nilson Kagg
- Il Consigliere Carl Lebenhaupt
- Il Consigliere Otto Standbok
- Il Generale Simon Grundel-Hemfet
- Il Generale Brahe Wisingsborg
- Il Generale Arvid Vittenberg
- Il Generale Gustaf Evertsson Horn
- Il Generale Robert Douglas
- Il Governatore Anders Eriksson
- Il Conte Orvar von Goya
- Il Barone Gustaf Wrangel
- Il Barone Christopher Bjolke
- L'Elettore Frederick William
Esercito
L'esercito Svedese è probabilmente il migliore del gioco, infatti si basa sulla fanteria e la cavalleria pesante, senza lasciare punti deboli nei ranghi di fanteria da tiro, disponendo infatti di ottimi moschettieri. Dopo la riforma di Gustavo II Adolfo Vasa di Svezia, infatti, l'esercito Svedese divenne un esercito professionale, il più forte dell'epoca, con una organizzazione e equipaggiamenti tali che riusci a sconfiggere eserciti assai più numerosi. La fanteria corazzata, seppur lenta, è letale in battaglia con le sue Zweihander, inoltre i picchieri proteggono le formazioni di moschettieri dalla cavalleria e dai temibili Ussari Alati. I famigerati raitri svedesi sono l'unica unità di cavalleria che può dibattersi con gli Ussari Alati il titolo di unità più potente del gioco.
Le unità svedesi sono:
Milizia svedese
- Milizia Cittadina (Town Militiaman) : Milizia base svedese, anche se assai debole e male armata, è migliore della sua controparte polacca, grazie alla sua picca, che può competere con la cavalleria leggera. Il loro costo di mantenimento minimo li rende, come tutte le altre unità di contadini, utili solo a inizio campagna per viaggiare sicuri senza essere sconfitto da bande di briganti.
- Picchieri della Milizia (Militia Pikeman): Avente lo stesso equipaggiamento della milizia cittadina, questa unità non mostra differenze rispetto alla milizia cittadina. Come quest'ultima possono fermare facilmente cariche di cavalleria leggera. Sono utili solo come riserve nel caso i dragoni nemici cerchino di caricare unità di moschettieri.
- Moschettieri della Milizia (Militia Musketter):moschettieri standard, armati alla leggera, validi solo a distanze ravvicinate a causa della scarsa qualità dei loro fucili. Sono, come tutte le altre unità standard di moschettieri, vulnerabili alla cavalleria. Il fucile di quest'unità, oltre a essere impreciso, è assai lento, perciò è sconsigliato possedere molti esemplari di esso.
Fanteria leggera svedese
- Moschettiere (Musketter): Fanteria da tiro base svedese, è assai vulnerabile a causa della debole armatura anche se la buona qualità del fucile bilancia l'unità. Se a posizioni ravvicinate, un gruppo di moschettieri può danneggiare assai la fanteria nemica, anche se non la cavalleria pesante, che può resistere molto bene al fuoco di massa. Se protetta dalla fanteria all'arma bianca diventa assai più efficace.
Fanteria professionale / pesante svedese
- Picchiere (Pikeman): A differenza della sua controparte polacca, questi picchieri sono corazzati con elmo e morione, sono assai resistenti ai colpi nemici e alla cavalleria nemica. Se posizionati davanti ai moschettieri la formazione che consegue diventa letale: I picchieri, resistenti a tutti i pericoli possibili (a parte le fanterie pesanti avversarie), resistendo alle unità nemiche, possono dare ampio tempo ai moschettieri per eliminare gli avversari a distanza.
- Picchiere Tedesco (German Pikeman): Assai simile alla sua controparte svedese , questi picchieri posseggono una corazza migliore e migliori statistiche. Come i picchieri svedesi, se abbinati a formazioni di moschettieri, possono causare danni letali. I picchieri tedeschi, essendo unità regionali ,sono reclutabili solo a Koenigsberg e nel Castello di Allenstein. Storicamente, essendo che l'Impero Svedese ottenne la Pomerania con il trattato di Westfalia e zone Prussiane durante la sua epoca espansionistica nel Baltico, l'esercito svedese poteva disporre di cittadini e soldati tedeschi nei suoi ranghi.
- Moschettiere finlandese (Finnish Musketter): Questo moschettiere, a differenza di qualunque altro nel gioco, possiede un pettorale in ferro come corazza difensiva, il quale accompagna un moschetto e una spada. Questa unità assai valente è regionale, perciò può essere reclutata solo a Riga e a Koenigsberg. Storicamente, da molti secoli antecedenti il XVI i Finlandesi erano parte integranti dell'esercito svedese.
- Guardia del Corpo (Lifeguard): Armato di moschetto di qualità eccellente e protetto da una camicia di pelle, questa unità d'elité è tra i tiratori migliori del gioco. La velocità e il raggio di fuoco di questa unità è eccellente, inoltre la sua versatilità è molto utile in battaglia, soprattutto contro schieramenti di cavalleria. L'organo principale dell'esercito è reale è costituito da codesti ottimi moschettieri, i quali, se in grandi numeri, dominano il campo di battaglia.
- Spadaccino (Swordman): Al contrario di quanto il nome faccia intendere, questa unità corazzata è la migliore unità di fanteria del gioco, la Crème de la Crème della fanteria da sfondamento. Protetto da cima a fondo da una compatta armatura d'acciaio, questa unità non lascia superstiti, infatti, grazie al suo spadone a due mani, miete vittime in abbondanza. Seppur non protetti contro la cavalleria d'assalto e le unità da tiro, la resistenza dell'armatura fa sì che questa unità possa supportare pure 4-5 colpi di schioppo.
Cavalleria leggera svedese
- Dragone (Dragoon): Come la sua controparte polacca, questa cavalleria leggera da schermaglia può affrontare gli avversari meno difesi e più vulnerabili al fuoco, ma non può reggere il confronto con la fanteria nemica, la quale, a causa della scarsa armatura dei dragoni, la sconfiggerebbe in pochi istanti. La grande manovrabilità dei dragoni può consentire al giocatore di aggirare in poco tempo le formazioni di tiratori nemiche.
Cavalleria Pesante svedese
- Corazzieri (Cuirassier): Unità di cavalleria pesante corpo a corpo, armata di spada e di pistola, possiede una gran capacità di manovra utile per aggirare il nemico. L'armatura consente di sostenere svariati colpi nemici a tale unità ma non le garantisce una solida resistenza contro la fanteria pesante nemica. A causa dei non posseduti elmi, i colpi alla testa possono uccidere all'istante i corazzieri.
- Cuirassier Spearman / Corazziere Lanciere: Identici ai corazzieri, i corazzieri lancieri variano rispetto ai precedenti solo per armamento, infatti, al posto della spada e della pistola, possiedono una lancia corta da cavalleria.
Cavalleria d'elité svedese
- Raitro Svedese (Swedish Reiter): Armata di tutto punto, questa unità di cavalleria contende con gli Ussari Alati il primato di forza nell'ambito della cavalleria. I punti di forza di tale unità sono la versatilità e l'efficienza combinate, infatti la alta manovrabilità e la capacità di alternare la spada con la pistola (Gustavo II Adolfo Vasa di Svezia addestrò la cavalleria a caricare con la spada e combattere con la pistola) combinate alla sua eccellente armatura fan sì che questa unità sia pressoché imbattibile. Un esercito di Raitri Svedesi, inoltre, è più economico di un esercito di Ussari, e molto più utile dal punto di vista tattico.
- Raitro Nero (Black Reiter): La variante a cavallo del picchiere tedesco, questa unità, simile in armamento ai Raitri Svedesi, è valida quanto quest'ultima unità, ma, a causa della sua armatura nera di pelle, è più vulnerabile ai colpi nemici. Essendo un'unità regionale, i raitri possono essere reclutati solo a Koenigsberg e nel Castello di Allenstein.
Mercenari "nazionali" svedesi
- Picchiere Scozzese (Scottish Pikeman): Questo picchiere, più addestrato degli altri, è ottimo nel combattimento, infatti, grazie alla sua corazza, alla sua picca, al suo morione e al suo addestramento, egli può sconfiggere, a parte piccole eccezioni, qualsiasi nemico che raggiunga con la sua picca. L'abilità di questo picchiere è molto più utile nell'esercito polacco, che in quello svedese, infatti il Picchiere Svedese e il Picchiere Tedesco competono assai con quest'unità per il primato di picchieri migliori dell'Est Europa.
- Spadaccino Scozzese (Scottish Swordman): Questo abile spadaccino, oltre a essere protetto da una resistente armatura e da un tipico cappello scozzese, questi spadaccini, armati con la loro affilata claymore, sono micidiali contro gran parte delle fanterie nemiche, infatti sferrano colpi pesanti ma veloci, annientando qualsiasi formazione che non sia alla loro altezza.
- Moschettiere Scozzese (Scottish Musketter): Il Moschettiere Scozzese è un ottimo tiratore, assai affidabile nel campo di battaglia, preciso e disciplinato. Anche se armato alla leggera, questo moschettiere possiede pure una spada per difendersi, che usa con molta abilità.
Granducato di Moscovia
Territori
Il Granducato di Moscovia è una fazione che si dilunga soprattutto nella zona Orientale e Nord-Orientale della mappa, confinante a occidente coll'Impero Svedese e a meridione con la Repubblica Polacco-Lituana, l'Etmanato Cosacco. Occupa una parte della Russia Europea, una parte della Bielorussia e parte dell'Ucraina Nord-Orientale. Possiede, in modo sbilanciato fra loro, un numero ridotto di castelli e città.
Il Granducato di Moscovia possiede 3 città, 7 castelli e 11 villaggi, i quali sono:
- Mosca (la quale possiede Klin)
- Cherkassk (la quale possiede Oboyan)
- Pskov (la quale possiede Loknya)
- Kursk (la quale possiede Lgov)
- Novgorod (la quale possiede Slantsy)
- Ryazan (la quale possiede Tarusa)
- Tula (la quale possiede Pokrovskoye)
- Tver' (la quale possiede Redkino)
- La Fortezza di Bryansk (la quale possiede Yefremovo)
- La Fortezza di Izum (la quale possiede Lyubotin e Valuiki)
- La Fortezza di Rhezev (la quale possiede Staritsa)
Regnante e Nobili
Il Granduca del Granducato di Moscovia è lo Tzar Alessio I Michajlovič. Il reclamante al trono è Sten'ka Razin (Sten'ka, in verità, storicamente non poté reclamare il trono del Granducato, infatti egli fu il capo della fallimentare rivolta cosacca del 1670 contro lo Tzar, con lo scopo di proclamare la Repubblica Cosacca indipendente).
I nobili del Granducato di Moscovia (a inizio Campagna) sono:
- Il Signore della Guerra Yuri Buynosov-Rostovsky
- Il Signore della Guerra Semyon Rakhmanin
- Il Signore della Guerra Boris Repnin-Obolevsky
- Il Signore della Guerra Fyodor Volkonsky
- Il Signore della Guerra Vasiliy Buturlin
- Il Signore della Guerra Fyodor Hvorostinin
- Il Signore della Guerra Nikita Odoevsky
- Il Signore della Guerra Boris Pushkin
- Il Signore della Guerra Afanasiy Ordin-Naschokin
- Il Capo Naum Vasiliev
- Il Capo Pavel Neskachikhin
- Il Nobile Alexei Vorotynsky
- Il Principe Ivan Sontsov-Zasekin
- Il Principe Semyon Prozorovsky
- Il Principe Yakov Cherkassky
- Il Principe Alexei Trubetskoi
- Il Principe Semyon Urusov
- Il Principe Yuri Boryatinsky
- Il Principe Andrei Khovansky
Esercito
L'esercito Moscovita si fonda su una forte combinazione fra moschettieri e cavalleria, infatti i moschettieri, fra i più precisi dell'Europa Orientale, colpiscono senza sosta il nemico, possibilmente su una posizione elevata, con raffiche micidiali, affiancati da abili schermagliatori montati a cavallo, i quali fiancheggiano il nemico, e da un'abile cavalleria leggera. La ridotta armatura di gran parte delle unità, però, fa sì che le armate Moscovite, seppur agili e elastiche, siano evidentemente vulnerabili a qualsiasi tipo esercito nemico, soprattutto a eserciti pesanti, infatti la già nominata ridotta armatura fa sì che qualsiasi proiettile o dardo nemico possa ferire o uccidere all'istante qualsiasi soldato. La fanteria, inoltre, seppur in gran parte dotata di agili lance e potenti bardiche, è spesso il bersaglio più vulnerabile degli schermagliatori nemici, a causa dell'inesistenza di fanteria pesante autoctona. L'Esercito Moscovita è l'unico che possiede un'unità speciale, non possibile da ottenere nel proprio esercito.
Milizia moscovita
- Milizia Personale (Staff Militiaman): Unità base moscovita, reclutabile in qualsiasi villaggio moscovita, armata di bastone o ascia a 2 mani da falegname, utile solo nello scontro corpo a corpo contro i briganti o contro altre unità di milizia. La più valente delle unità di milizia nello scontro ravvicinato, ma assai esposta ai proiettili nemici a causa della scarsa armatura e della lentezza provocata dalle pesanti armi. Come le altre milizie, è assai vulnerabile a qualsiasi unità pesante, con cui non può competere in combattimento.
- Miliziano Lanciere (Lance Militiaman): Milizia Base moscovita, armata di lancia semplice e protetta da una leggera armatura. Quest'unità, seppur più resistente della Milizia Personale, non può competere con la fanteria nemica, infatti la sua vulnerabilità è troppo compromettente per l'unità stessa, perciò l'unico uso adatto a essa è la protezione dei moschettieri dai briganti.
- Tiratore Scelto (Posand Marksman): Quest'unità di tiratori base è efficace a corto raggio contro una qualsiasi unità leggera nemica e il suo basso costo di mantenimento rende quest'unità assai utile nella costituzione di eserciti che contano più sul numero, che sulla qualità. Ovviamente, come qualsiasi unità da tiro, è esposta alla cavalleria negli scontri ravvicinati, per cui è consigliato proteggere assai quest'unità.
Fanteria leggera moscovita
- Tiratore Scelto Lanciere (Marksman Spearman): Unità di picchieri moscovita, molto utile contro la cavalleria leggera e d'assalto, ma molto vulnerabile a causa dell'armatura, la quale è poco superiore rispetto alla controparte polacca. La sua scarsa armatura è pure un problema per gli scontri contro la fanteria nemica, soprattutto quella svedese, che la farebbe a brandelli in men che non si dica.
- Marksman / Tiratore Scelto: Quest'unità di tiratori è molto versatile, infatti, oltre a impugnare con precisione il proprio moschetto, essa è armata di bardica, la quale può sconfiggere in poco tempo in uno scontro corpo a corpo qualsiasi unità di fanteria leggera. Grazie alle bardiche, quest'unità di moschettieri, seppur assai leggera, non richiede l'aiuto della fanteria se caricata da stormi di cavalleria leggera.
Fanteria professionale / pesante moscovita
- Lanciere del Nuovo Ordine (New Order Spearman): Unità di fanteria pesante moscovita, armata di picca, può competere contro i picchieri nemici, riuscendo a fare molto danno a essi, ma allo stesso modo, come tutte le altre unità di fanteria moscovita, la loro scarsa armatura determina la loro inefficienza e incompetenza contro le unità pesanti nemiche avversarie.
- Tiratore Scelto del nuovo Ordine (New Order Marksman): Come i Tiratori Scelti, i Tiratori Scelti del Nuovo Ordine sono dei moschettieri assai abili armati di bardica. L'unica differenza che caratterizza tale unità è la possessione di un'armatura migliore, la quale può far sopravvivere tale schermagliatore a due schioppi.
Cavalleria leggera moscovita
- Cosacco di villaggio (Village Cossack): Molti cosacchi vivevano, oltre che in Ucraina, anche nel Granducato, perciò molti vennero inquadrati nell'esercito dello Tzar. Questi, grazie alla loro abilita equestre, vennero selezionati come cavalleria leggera, utile per veloci schermaglie contro i moschettieri nemici. Essendo assai leggera, quest'unità è comunque molto vulnerabile a qualsiasi unità nemica.
- Servo Armato (Armed Serf): Essendo che fino all'inizio del ventesimo secolo la servitù della gleba era assai diffusa nel Granducato, per un nobile che doveva servire lo Tzar durante le guerre avere un seguito di servi era normale. In battaglia i servi, seppur assai migliori dei cosacchi di villaggio, rimangono unità leggere, e, anche se meglio armati, rimangono assai vulnerabili, soprattutto ai picchieri e al fuoco dei moschettieri.
Cavalleria pesante moscovita
- Raitro Moscovita (Moscow Reiter): Unità assai versatile, essa, armata di sciabola e carabina, è protetta da una corazza e un elmo di acciaio, molto utili contro i colpi nemici. Agile e versatile, tale unità può cogliere sia con le carabine, sia all'arma bianca, sia la cavalleria, sia i tiratori, divenendo così molto pericolosa per tutti gli eserciti privi di fanteria efficiente. Al contrario, però, seppur abile nel combattimento con la spada, non può reggere uno scontro diretto con la fanteria pesante, perciò tale unità deve sempre adottare tecniche "mordi e fuggi" contro essi.
- Cavalleria della Piccola Nobiltà (Gentry Cavalryman): Questi schermagliatori, armati di arco e sciabola, seppur non molto abili nel primo campo, sono molto utili, anche in piccolo numero, contro eserciti leggeri. La loro armatura, anche se piuttosto leggera, è necessaria a resistere agli scontri ravvicinati, mentre l'elmo di carta di tale unità rimane piuttosto inutile.
- Cavalleria della Tenuta (Estate Cavalryman): Questa unità di cavalleria, diretta evoluzione della Cavalleria della Piccola Nobiltà, è molto meglio protetta di quest'ultima unità, inoltre è molto più abile nel tiro coll'arco e può cavalcare dei cavalli da corsa.
Cavalleria d'elitè moscovita
- Guardia Nobile (Noble Guard): La Guardia Nobile è composta dai boiardi, ovvero i nobili minori russi, e compongono una valida unità, infatti essi, armati di tutto punto, utilizzano un sovnya, ovvero un'asta con una lama all'estremo, utilizzabile come un'arma a doppia mano, ma anche come lancia da carica, ma anche armi a mano singola, come ad esempio sciabole e mazze di ferro. Queste unità sono molto utili come unità d'assalto o da sfondamento, infatti, grazie alla loro resistenza e alle loro armi, possono rompere o spezzare le formazioni di fanteria, dando così spazio ai tiratori , i quali di conseguenza possono bersagliare facilmente qualsiasi unità.
Unità speciale moscovita
- Guardia del Corpo dello Tzar (Tzar Bodyguard): Questa unità speciale è impossibile da ottenere, e ha una funzione solo cerimoniale, infatti potrà essere trovata solo alla corte dello Tzar come Guardia di Palazzo. Protetta da una grande veste bianca, questa unità indossa una grande cappello da boiardo, ed è armata di bardica.
Mercenari "Nazionali" moscoviti
- Picchiere della Fanteria Tedesca (German Infantry Pikeman): come sopracitato, i tedeschi erano nel secolo seicentesco in gran numero al servizio della Repubblica. Questi veterani della Guerra dei Trent'anni sono la parte nevralgica della fanteria polacca, infatti sono le uniche unità che possono reggere lo scontro con le altre unità pesanti. Sono micidiali contro qualsiasi tipo si cavalleria, la quale soccombe di fronte alle loro lunghe picche.
- Moschettiere della Fanteria Tedesca (German Infantry Musketman): Così come i picchieri, anche i moschettieri tedeschi sono abili, infatti le loro precise raffiche di fuoco possono, se in gran numero, estinguere qualsiasi carica di cavalleria. Abili con la spada, queste unità possono perfino assistere la fanteria nello scontro, anche se protetti con scarsa armatura.
- Calmucchi (Kalmyk): I Calmucchi, una popolazione di origine mongolica, nell'epoca seicentesca e dopo lo sfaldamento dell'Orda d'Oro, erano ancora nomadi, ma, essendo eccellenti tiratori e essendo che vivevano nelle steppe russe., molti di essi furono integrati nell'Esercito Moscovita come cavalieri da tiro pesanti. Quest'unità è assai versatile, infatti è protetta con una pesante armatura, usa un arco assai preciso e una spada assai affilata e tagliente.
Etmanato Cosacco
Territori
L'Etmanato Cosacco è una fazione locata nella zona Centro-Meridionale, confinante a oriente con il Granducato di Moscovia, a meridione con il Khanato di Crimea e a occidente e settentrione con la Repubblica Polacco-Lituana. Occupa gran parte dell'Ucraina e la Rutenia. Rispetto alle altre fazioni, possiede un numero molto maggiore di villaggi.
L'Etmanato possiede 3 città, 7 castelli e 22 villaggi, i quali sono:
- Kiev (la quale possiede Zolotonosha, Luga, Dubechnya, Pavoloch, Lisyanks e Maslov Brod)
- Chernigov (la quale possiede Snovsk, Loyew, Lubenets, Kozelets, Borispol e Kolomak)
- Sich (la quale possiede Magdalenovka, Pologi e Kobelyaki)
- Bratislava (la quale possiede Potoki)
- Cherkassy (la quale possiede Kryliv)
- Kamenets (la quale possiede Dunayivtsi)
- Korsun (la quale possiede Boguslav)
- Pereyaslav (la quale possiede Leschinovka)
- Poltava (la quale possiede Khorol)
- La Fortezza di Ladyzhyn (la quale possiede Pohrebysche)
Regnanti e Nobili
L'Atamano della Repubblica Cosacca è Bohdan Chmel'nyc'kij, ex Atamano della Repubblica Polacco-Lituana, ribellatosi a quest'ultima con lo scopo iniziale di vendicare i cosacchi sottomessi ai nobili polacchi, per poi cercare di renderli indipendenti, dichiarandosi Grand'Atamano. Il reclamante al trono è Ivan Barabash (storicamente inaccurato, infatti egli morì nel 1648 dopo la battaglia di Zhovti Vody per essersi ribellato a Bohdan Chmel'nyc'kij).
I nobili dell'Etmanato Cosacco (a inizio Campagna) sono:
- Il Capo dell'Armata Pavlo Gomon
- Il Comandante di Compagnia Ivan Hmara
- Il Comandante di Compagnia Lavrin Sinonos
- Il Comandante di Compagnia Les' Gritsenko
- L'Impiegato della Sede Centrale Ivan Vygovsky
- Il Colonnello Anton Zhdanovich
- Il Colonnello Bogdan Popovich
- Il Colonnello Filon Jalaliy
- Il Colonnello Fyodor Loboda
- Il Colonnello Ivan Bogun
- Il Colonnello Ivan Fedorenko
- Il Colonnello Ivan Sirko
- Il Colonnello Lukyan Mozyra
- Il Colonnello Maksim Nesterenko
- Il Colonnello Martyn Pushkarenko
- Il Colonnello Matviy Gladkiy
- Il Colonnello Petro Doroshenko
- Il Colonnello Prokop Shumeiko
- Il Colonnello Timofiy Nosach
- Il Colonnello Vasil Zolotarenko
Esercito
L'esercito Cosacco, come quello Moscovita, si incentra soprattutto sulla manovrabilità, sull'elasticità e sull'agilità, perciò gran parte delle unità sono tiratori leggeri appiedati o a cavallo. A differenza dell'esercito moscovita le unità cosacche sono più bilanciate, infatti sono protette con armature medio-leggere, che diminuiscono la differenza accentuata fra unità economiche e unità d'elitè. Le unità, come storicamente era, sono soprattutto fanti leggeri armati di sciabola e moschetto, assai precisi nel medio-lungo raggio, e cavallerizzi leggeri, utili nel decimare le lente formazioni di fanteria pesante nemiche e nel distruggere qualsiasi formazione di fanteria leggera. Ovviamente, anche se sono agili e veloci, i cosacchi non possono competere con le unità di cavalleria pesanti nemiche.
Milizia cosacca
- Contadino (Countryman): Armata con un'ascia leggera, un bastone o una forca, quest'unità è utilizzabile come carne da macello, essendo completamente inutile del campo di battaglia. Se se ne possiedono in grandi quantità, sono utilizzabili come scudo umano, come difesa contro gli schioppi per le unità pesanti, che così non subiranno danno.
- Picchiere Cosacco Povero (Poor Cossack Pikeman): Come il contadino, questa è un'unità da macello, infatti, l'unica differenza tra le due unità, è che questa è armata di picca, senza differenze di armatura e indumenti.
- Cosacco Povero (Poor Cossack): Come il contadino, questa è un'unità da macello, infatti, l'unica differenza tra le due unità, è che questa è armata di moschetto, senza differenze di armatura e indumenti. L'unico modo per rendere meno vulnerabile tale unità è quella di riunirla in grande gruppo, affinché si possa proteggere meglio.
Fanteria leggera cosacca
- Vagabondo (Netyag, dall'ucraino Нетяг): Armata di mazza ferrea e protetta da una cotta di maglia alternata da pezze di cuoio, quest'unità leggera è l'unità migliore nel repertorio cosacco adibita allo specifico uso dell'arma bianca. Storicamente i "Vagabondi" cosacchi erano dei briganti che aggredivano i viandanti nelle pericolose steppe ucraine, soprattutto tramite agguati e imboscate. La loro mazza ferrata può penetrare qualsiasi armatura, a differenza delle lame, che subiscono delle penalità a seconda del materiale dell'armatura. Essendo molto veloci possono compiere molti attacchi "Mordi e Fuggi", ma, a causa della cortezza delle loro mazze, sono vulnerabili alle selve di picche nemiche.
- Fanteria Zaporoga (Zaporozhian infantry): I Zaproghi erano una popolazione cosacca che viveva sulle sponde del fiume Dnepr, molto popolosi e abili nel combattimento a fuoco, si nascondevano spesso nelle trincee o dietro mura di carri da trasporto. Durante la ribellione di Chmel'nyc'ki, essi si unirono a lui, aumentando esponenzialmente il numero della sua armata. Oltre che col moschetto, questi cosacchi sono armati pure con sciabole, un minimo mezzo di difesa contro le unità nemiche. Sul piano tattico, queste unità corrispondono agli Zolnier polacchi e ai Moschettieri svedesi.
Fanteria professionale / pesante cosacca
- Fanteria disposta (Serduk, dall'ucraino Сердюк): Quest'unità era l'unità scelta dell'atamano, composta soprattutto dai zaporoghi, erano i cosacchi appiedati più addestrati e abili al combattimento. Essendo pure l'unità scelta dell'atamano, lo scortavano e seguivano sempre in battaglia. Questi fanti sono armati di moschetto, posseggono delle sciabole di qualità, inoltre posseggono elevati doti di mira e precisione.
Cavalleria leggera cosacca
- Lavoratore di Terra (Djura, dal serbo Đura): Quest'unità è composta da contadini semplici armati di sciabola, carabina o pistola, e compone gran parte del corpo dei cavalleggeri cosacchi. A causa della fin troppo leggera armatura, questi contadini sono vulnerabili a qualunque pericolo.
- Guardiano (Watchman): Il Guardiano, come i Lavoratori di Terra, è un'unità leggera, ma che, al contrario di quest'ultimi, ha molte più abilità nel combattimento all'arma bianca ed è assai più precisa. Indossa un'armatura più resistente rispetto ai Lavoratori di Terra.
- Guardiano Picchiere (Pike Watchaman): Anche se il nome formale intende ben altro, questo cavalleggero non è armato di picca, ma bensì è armato con una corta lancia da cavallerizzo. Come il guardiano, la leggera armatura rende vulnerabile quest'unità a qualsiasi pericolo, inoltre la corta lancia è ineffettiva contro eventuali picchieri nemici.
Cavalleria pesante cosacca
- Cavalleria Zaporoga (Zaporozhian Cavalryman): Quest'unità, lungi dal potersi misurare con le cavallerie pesanti polacche e svedesi, è un'efficiente unità di dragoni pesanti, infatti sono armati con una mazza ferrata o una sciabola, con una pistola o una carabina, e montano veloci cavalli da corsa, i quali rendono quest'unità assai mobile e elastica, dal punto di vista strategico. La loro armatura è assai varia, infatti varia fra diversi tipi di cotte di pelle, fino alla cotta di maglia.
Mercenari "nazionali" cosacchi
- Fanti Tartari (Tatar Infantryman): Essendo che molti tartari vivevano nelle steppe come i cosacchi, non era raro vedere dei tartari al servizio degli atamani. Quest'unità, protetta con scudo e una leggera armatura, è assai incompetente contro qualsiasi unità, a parte le milizie.
- Cavalleria Tartara (Tatar Cavalryman): Questa unità di cavalleria, armata alla leggera, rispecchia il concetto principale del Fante Tartaro, infatti è armata con arco,frecce e scudo, ed è protetta da una leggera armatura.
Khanato di Crimea
Territori
Il Khanato di Crimea è una fazione che si estende lungo la zona meridionale della mappa, confinante a nord con la Repubblica Polacco-Lituana, il Granducato di Moscovia e l'Etmanato Cosacco. Occupa l'attuale Crimea, le coste rumene e le coste caucasiche settentrionali. Possiede un numero di villaggi inferiore rispetto al normale, con un numero pressoché standard standard di castelli e città.
Il Khanato possiede 4 città, 7 castelli e 12 villaggi, i quali sono:
- Akkerman
- Azaq-kale (la quale possiede Tumnek e Esaq)
- Bachčysaraj (la quale possiede Sivash)
- Kyzykermen (la quale possiede Ordash)
- Kafa (la quale possiede Ak-Mechet)
- Perekop (la quale possiede Dzhankoy)
- La Fortezza di Izmail (la quale possiede Budjak)
- La Fortezza di Kalanchak (la quale possiede Kalanchak)
- La Fortezza di Kezlev (la quale possiede Inkerman)
- La Fortezza di Kiliburun (la quale possiede Kiliya)
- La Fortezza di Kyzyl-yar (la quale possiede Sinelnikovo and Nugai)
Regnante e Nobili
Il Khan del Khanato di Crimea è Islam III Giray, vassallo dell'Imperatore Ottomano, si alleò col Grande Atamano all'inizio della Rivolta Cosacca, per poi passare dalla parte Polacca, dopo il trattato di Pereyaslav. Il pretendente al trono è Mehmed IV Giray, filo-polacco.
I nobili del Khanato (a inizio Campagna) sono:
- Il Khan Baesid
- Il Pasha Ahmed
- Il Pasha Imad
- Il Mirza Enikey
- Il Mirza Yanmamed
- Il Mirza Davletshi
- Il Mirza Argyn
- Il Mirza Agish
- Il Mirza Divey
- Il Mirza Appak
- Il Mirza Karach
- Il Mirza Yelchy
- Il Bey Baryn
- Il Bey Shirin
- Il Bey Bukryn
- Il Bey Argun
- Il Bey Sedjet
- Il Bey Mansur
- Il Bey Yashlav
- Il Bey Uzyn
Esercito
L'esercito del Khanato, seppur valido e potente, non poteva comparare in qualità sia quello ottomano, sia quello polacco, perciò il Khan basava la potenza del suo esercito sul numero di soldati su cui poteva contare. L'esercito era prevalentemente composto da fanti leggeri, che comunque rimanevano tra i più potenti del XVII secolo, e arcieri a cavallo. I primi, che componevano l'organo centrale dell'esercito, erano armati soprattutto di scudo e scimitarra o con archi, e, anche se validi e addestrati, non potevano difendersi dalla cavalleria pesante nemica. Tale debolezza venne più volte constatata in battaglia, quando, per sconfiggere gli eserciti del Khan, una sola carica di cavalleria pesante poteva devastare il centro dell'esercito (in maggior parte composto dai fanti leggeri), di conseguenza frantumando l'esercito e ottenendo de facto una vittoria istantanea. Tale debolezza non era del tutto casuale, infatti il Sultano della Sublime Porta aveva vietato al Khan di Crimea l'uso delle armi da fuoco nell'esercito, a causa della simpatia tra il re della Repubblica Polacco-Lituana e i Bey, evidenziata pure da Evliya Çelebi, un viaggiatore e scrittore dell'epoca, il quale scrisse "Non sapevo che il re di Polonia e i Bey erano fratelli". Al posto di favorire il Khanato, il sultano diede molti privilegi e diritti ai Moldavi e ai Valacchi, scatenando l'indignazione del Khan, che sfociò durante la Battaglia di Vienna del 1683, infatti, durante la fase finale della battaglia, Giray Khan, il Khan di Crimea dell'epoca, e le sue truppe si rifiutarono di aiutare il Gran Visir Kara Mustafa, capo dell'esercito ottomano, rinfacciando sia i suoi errori strategici, sia il loro trattamento, dicendo a lui "Pensano i figli di Osman che gli infedeli Valacchi e Moldavi siano migliori di noi?". Tale svantaggio condizionò assai la potenza dell'esercito di Crimea, costretto a usare, di conseguenza solo arco e frecce, i quali però non agirono in malo modo, se usati dalla cavalleria, che, di fatto, rimaneva una tra le migliori del Vecchio Continente. Questa non si basava sulla potenza e sull'assalto all'arma bianca, ma bensì, sull'agilità e sulla precisione, lasciando comunque spazio a formazioni pesanti, come quelle della cavalleria da corpo a corpo. L'assenza di vera fanteria pesante era il tallone di Achille dell'esercito del Khan, il quale non poteva sfaldare tramite l'arma bianca le formazioni nemiche.
Milizia
- Nomade (Nomad): Quest'unità di contadini nomadi delle steppe è armata di yataghan e priva di una vera armatura. Come tutte le altre unità contadine, questa esprime la sua massima utilità nel ruolo di scudo umano e carne da macello, essendo completamente inutile in battaglia, se non contro altre unità contadine o contro unità leggere sprovviste di qualsiasi arma bianca.
- Portiere (kapikulu, dal turco Kapıkulu Ocağı): Appiedata, armata con arco, frecce e yataghan, quest'unità, originariamente la guardia del palazzo dell'Imperatore, è un'unità leggera miliziana, che, anche se vulnerabile a causa della sua armatura assai leggera, è assai versatile e valida contro le altre unità di milizia, infatti col suo scudo può difendersi dagli attacchi nemici, con l'arco può danneggiare le formazioni nemiche, mentre, con il suo yataghan, può contrattaccare facilmente.
- Vessilli (Bajrak, dal turco Bajrak): Quest'unità è l'unica milizia del gioco possedente una montatura, infatti questi tiratori montano dei veloci cavalli della steppa, assai veloci e agili, che danno a tale unità un micidiale punto di forza contro le altre milizie, a patto che non si avvicini a esse.
Fanteria professionale / pesante tartara
- Accuditore di cani (Seymen, dal turco Seğmen): Quest'unità di moschettieri armati alla leggera sono ben protetti dalla loro cotta di maglia, sia sul busto, sia sul volto, divenendo di conseguenza l'unica unità di fanteria pesante nel repertorio dell'esercito del Khan. L'unità, oltre che con una scimitarra, sono armati di moschetto, del quale però non sanno fare ben uso, a causa della loro poca abilità. Quest'unità possiede erroneamente dei moschetti, infatti storicamente il Sultano ne vietò l'uso da parte dei tartari.
Cavalleria leggera tartara
- Proibito (Jasaq, dal turco Yasak): Quest'unità mostra tutte le caratteristiche dei Vessilli, infatti essa è un'unità leggera a cavallo armata di arco e frecce, ma, a differenza di essi, posseggono un'armatura migliore, seppur assai leggera
- Ragazzo (Oglan, dal turco Oglan): Quest'unità di cavallerizzi d'assalto è veloce, agile e manovrabile, che, anche se assai vulnerabile agli schioppi nemici, è micidiale contro gli schermagliatori nemici, infatti i loro veloci cavalli rendono la carica molto più dannosa, e, grazie alla loro armatura leggera, possono ritirarsi velocemente dalle formazioni nemiche, prima del sopraggiungere della fanteria nemica.
Cavalleria pesante tartara
- Circasso (Circassian): Quest'unità ,proveniente dalle zone meridionali della Cimmeria, è un'unità di cavalleria pesante armata di arco e frecce ma con addosso valide cotte di maglia, che li proteggono dagli schioppi nemici. Quest'unità è pure valida nel corpo a corpo, infatti con la sua potente scimitarra può caricare le schiere di tiratori nemiche.
- Guardia del Bey (Asak Bey, dal turco Asak bey): Quest'unità di guardia nobiliare è protetta da un'armatura di lamine ferree, la quale si dimostra molto utile in battaglia, ed è armata con una lancia da carica. Come i Ragazzi, questi lancieri sono molto efficaci nelle tecniche "Mordi e fuggi" e la loro armatura li rende, seppur poco più lenti, più resistenti.
- Guardia del Mirza (Mirza Chambul, dal turco Mirza Chambul): Quest'unità, seppur la controparte della Guardia del Bey, è molto più leggera rispetto a quest'ultima e armata con arco, il quale rende quest'unità valida nell'aggiramento dei tiratori nemici e nell'annientamento di piccoli gruppi compatti, grazie alle proprie frecce.
Cavalleria d'elitè tartara
- Compagno (Nokor, dal turco Nöker): Quest'unità pesante, risalente al basso medioevo, era la guardia dei nobili, lealissima al padrone. Armata di mazza ferrea e scudo d'acciaio, questa è una fra le unità più potenti nel corpo a corpo, anche grazie alla sua armatura a piastre frontali, che la rende quasi invulnerabile alle frecce. Quest'unità è molto utile contro qualsiasi unità, tranne i picchieri, che tramite le loro selve di picche riescono a contrastare questa possente unità di cavallerizzi. La loro potenza si rende assai utile pure contro le cavallerie pesanti nemiche, con cui può tranquillamente competere.
Mercenari "Nazionali" tartari
- Giannizzeri (Jannissars): Il Giannizzero era la guardia del corpo del Sultano, uno dei soldati più addestrati d'Europa, celebre per la sua disciplina e per il suo ottimo addestramento. Protetta da un'armatura leggera, quest'unità fu probabilmente la prima unità di moschettieri a schema reggimentale inventata. I componenti di tale unità erano scelti fin da giovani dai bambini di origine cristiana viventi nell'impero, per poi essere istruiti alla lingua turca e alla sua cultura. In battaglia i Giannizzeri, se in formazione, erano pressoché letali contro qualsiasi banda indisciplinata di nemici, ma la loro grande potenza veniva contrastata da una leggerissima uniforme, pressoché inadatta nello scenario del XVII, in cui venivano scoccate ancora le frecce. Quest'unità non è propriamente mercenaria, infatti è stata mandata in aiuto dal Sultano al Khan di Crimea.
- Scapolo (Azap, dal turco Azap): Lo "Scapolo" era una truppa leggera di volontari, usata soprattutto come guarnigione a difesa della città. Impiegato in gran parte dell'esercito Tartaro e Ottomano, questa unità di fanti leggeri era armata con scudo e scimitarra, inoltre i componenti indossavano un'armatura leggera e un turbante. Durante il servizio nell'esercito, gli Scapoli fungevano soprattutto come avanguardia e fanteria d'assalto. Quest'unità non è propriamente mercenaria, infatti è stata mandata in aiuto dal Sultano al Khan di Crimea.
- Armigero (Cebelu, dal turco Cebelu): Quest'unità di armigeri componeva la scorta del Sipahi, il famoso cavalleggero Ottomano, accompagnandolo in battaglia e in guerra. Armato di arco e scudo, quest'unità, seppur originariamente appiedato, utilizza un cavallo, probabilmente per attraversare le steppe. Anche se possedente un'armatura leggera, quest'unità si può difendere con il proprio scudo. Quest'unità non è propriamente mercenaria, infatti è stata mandata in aiuto dal Sultano al Khan di Crimea.
Battaglie personalizzabili
Il gioco propone le Battaglie Personalizzabili (Custom Battles), ovvero una modalità in cui il giocatore può creare una battaglia personalizzata fra due eserciti scegliendo il proprio personaggio, le fazioni (Impero svedese, Confederazione Polacco-Lituana, Granducato di Moscovia, Khanato di Crimea, Etmanato Cosacco, banditi), il numero di soldati di ogni esercito e la percentuale di soldati di ogni classe. Queste battaglie si possono giocare in 5 mappe: 3 mappe che fungono da mappe per una battaglia normale, 2 mappe che fungono da mappe per un assedio. Le unità degli eserciti non sono personalizzabili, così come il proprio personaggio, il quale può essere scelto in una lista dal giocatore.
Differenze e innovazioni rispetto a Mount & Blade e Mount & Blade Warband
Rispetto ai capitoli precedenti Mount & Blade With Fire and Sword introduce diverse differenze e innovazioni:
- A differenza di Mount & Blade i reclamanti al trono non vagano più tra le città e i castelli dei vari lord, bensì si possono incontrare nelle taverne.
- A differenza di Mount & Blade il sistema di reclutamento di With Fire And Sword è più complicato, infatti in questo gioco le leve reclutate nei villaggi non sono potenziabili ad alti livelli efficenziali, né illimitatamente reclutabili in tutti i villaggi. Le leve possono essere reclutate in tutti i villaggi solo quando l'esercito del giocatore è composto da un numero inferiore di 10 unità, mentre possono essere reclutate illimitatamente solo nei villaggi di possessione dello stesso giocatore. Le unità specializzate delle fazioni possono essere reclutate solo dai comandanti, cioè personaggi reclutabili dal giocatore o dall'IA nei castelli e nelle città, che in un arco temporaneo di circa 3 giorni del gioco potranno reclutare da 1 a 5 unità selezionate precedentemente dal giocatore. Il costo del reclutamento varia da unità a unità e dalla quantità di unità reclutabili.
- A differenza di Mount & Blade non esistono i rifugi dei vari tipi di briganti.
- A differenza di Mount & Blade non esistono più i campi di addestramento.
- A differenza di Mount & Blade i tempi di costruzione degli edifici sono molto ridotti.A differenza di Mount & Blade le tasse delle città, dei villaggi e dei castelli non vengono inviate tutte al giocatore ma solo in parte, infatti ogni settimana, oltre ad arrivare i costi di mantenimento dei personaggi militari e delle proprie truppe, i soldi non inviati vengono accumulati nei villaggi, nei castelli e nelle città in attesa del passaggio del giocatore.
- A differenza di Mount & Blade durante gli assedi non sono presenti armi d'assedio (torri d'assedio) a causa dell'ambientazione storica.
- A differenza di Mount & Blade non si potranno convincere dei lord a cambiare fazione.
- A differenza di Mount & Blade non si potrà sposare un lord o una lady, di conseguenza neppure sfidare dei pretendenti.
- A differenza di Mount & Blade, se una fazione verrà distrutta, solo il regnante scomparirà, mentre i nobili si uniranno casualmente alle fazioni ancora dominanti.
- WFaS innova la saga introducendo nuovi e differenti edifici consoni all'ambientazione storica.
- WFaS innova la saga introducendo nella campagna il campo dei mercenari, dove è possibile reclutare e personalizzare i mercenari reclutati sul posto. Esistono 5 campi di mercenari, ognuno dei quali permette di reclutare un tipo culturalmente specifico di mercenari. I mercenari reclutabili sono divisi in fanteria, moschettieri e cavalleria.
- WFaS innova la saga introducendo i mercati e le taverne in tutti i castelli.
- WFaS innova la saga introducendo le armi da fuoco e le granate.
- WFaS innova la saga introducendo la modalità multiplayer "Captain coop", che permette ai giocatori di combattere in team contro eserciti IA graduati per ondate.
- WFaS innova la saga introducendo i personaggi reclutabili nei possedimenti (Il giudice, il tesoriere, il maestro e il prete per il villaggio, il mastro corazzaio, il mastro armiere, il mastro dei cavalli, il mastro delle gilde, il messaggero, il prete, il comandante della guarnigione, il riscossore delle tasse e il tesoriere per le città.
- WFaS innova la saga introducendo i forti di carri, ovvero delle fortificazioni composti da carri da trasporto intorno ai quali chiunque si può difendere. Possono essere edificati quando si vuole tramite il menù del campo. Se edificati ridurranno notevolmente la velocità di movimento. Variano in grandezza a seconda della grandezza dell'esercito.
Note
- ^ Genere (fonte da pagina ufficiale Steam), su store.steampowered.com.
- ^ Andrea Frediani, I grandi condottieri che hanno cambiato la storia.
- ^ Veronica Wedgwood, La Guerra dei Trent'anni.