Utente:Joe123/Sandbox9
Aspasio (in greco antico: 'Ασπάσιος?, Aspasius; I secolo a.C. – I secolo) è stato un incisore greco antico, che visse a Roma.
Biografia
Aspasio fu un incisore in pietra dura vissuto nell'età augustea: egli appartiene al gruppo d'artisti contemporanei e seguaci di Dioscuride.[1][2]
Tra tutte le sue opere sono sopravvissuti tre intagli antichi firmati, in diaspro rosso, anche se il suo nome è presente su pezzi più recenti, che devono essere considerate copie o imitazioni di opere più antiche.[1]
Il primo intaglio firmato è il diaspro con il busto di profilo dell'Atena Parthènos di Fidia, conservato inizialmente a Roma, poi a Firenze e dopo una parentesi viennese, ora al Museo Nazionale Romano; l'altro, con la testa e l'inizio del busto di Dionisio, di tre quarti che riproduce la statuarietà dello stile ellenico, conservato al British Museum; il terzo è mancante di parti essenziali e ciò che resta è un frammento, con la parte inferiore di un busto barbato, al Museo archeologico nazionale di Firenze.[1][2]
Il diaspro conservato a Roma ci consente di ammirare la riproduzione più precisa e dettagliata, del colosso crisoelefantino; quello di Londra evidenzia l'influenza sulla produzione di Aspasio del maestro Dioscuride e di suo figlio Eutiche.[2]
Lo stile delle tre opere conservate, determinante per la datazione si caratterizza per un'eleganza un po' calligrafica, talvolta con meticolosità erudita, tipica del neoclassicismo augusteo: il rilievo è meno profondo, il modellato più lieve rispetto ai lavori del maestro Dioscuride.[2]
Una corniola firmata presente al Metropolitan Museum of Art di New York, raffigura un ritratto virile, il suo stile la fa datare al II secolo; altre due opere firmate, sicuramente più recenti, conservate al British Museum sono attribuibili al XVIII secolo: una ametista con Achille e Pentesilea e una sardonica con Diomede e il Palladio.[1]
Note
- ^ a b c d Aspasio, in le muse, I, Novara, De Agostini, 1964.
- ^ a b c d Joe123/Sandbox9, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 marzo 2019.
Bibliografia
A. Furtwängler, Die antiken Gemmen, Lipsia-Berlino 1900, II, p. 235, 12; III, p. 357, tav. xlix, 12, 15; E. Pernice, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908, s. v.
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