Wikipedia:Oracolo
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Senza calze d'inverno
Una domanda stupida, ma la faccio comunque. Quando vado in giro, specie a Roma, vedo un sacco di persone, specialmente giovani, che indossano scarpe chiuse senza calze. Anche d'inverno. È una semplice moda, trasandatezza o c'è qualcos'altro dietro?--Gybo 95 (msg) 16:53, 27 gen 2019 (CET)
- oltre al masochismo dici?! --Wim b 03:05, 28 gen 2019 (CET)
- Probabilmente questi passanti molto sospetti utilizzano le calze in modo non lecito, oppure (peggio ancora!) fanno uso di fantasmini. --Nungalpiriggal (msg) 15:24, 28 gen 2019 (CET)
- L'onda lunga della moda 2017... sigh. qui, qui, qui, qui.--Flazaza (msg) 18:40, 28 gen 2019 (CET)
- Di peggio ci sono solo i risvoltini.--Lucauniverso Prego? 18:53, 28 gen 2019 (CET)
- L'onda lunga della moda 2017... sigh. qui, qui, qui, qui.--Flazaza (msg) 18:40, 28 gen 2019 (CET)
- Probabilmente questi passanti molto sospetti utilizzano le calze in modo non lecito, oppure (peggio ancora!) fanno uso di fantasmini. --Nungalpiriggal (msg) 15:24, 28 gen 2019 (CET)
- Lucauniverso: pensare che quando facevo le elementari (e le medie) io se per caso andavi a giro con i risvoltini, ti prendevano in giro per tutto l'anno scolastico chiedendoti se ti si fosse allagata casa, ora invece compri i pantaloni già risvoltinati…--Wim b 00:33, 29 gen 2019 (CET)
- [@ Wim b] ora invece sei figo se porti quegli obrobri.--Lucauniverso Prego? 09:59, 29 gen 2019 (CET)
[← Rientro] Ne parla pure il Post. --Nungalpiriggal (msg) 15:17, 20 feb 2019 (CET)
Diritto d'autore inizio Novecento
Wikipedia è il posto migliore dove trovare qualcuno che lo sa: per quale assurdo motivo le riviste italiane pubblicate a inizio Novecento sono ancora non consultabili per intero su Google Books (esempio questa), mentre su altri siti sono disponibili (stessa pagina della stessa rivista)? Da quello che leggo qui, soltanto ciò che è stato scritto prima del 1879 diventa di dominio pubblico in tutto il mondo, ma se è così, perché si trovano moltissimi libri di inizio Novecento su archive.org e Google Books, e si possono pure mettere su Wikisource? --Lombres (msg) 21:55, 31 gen 2019 (CET)
- In attesa che passi uno bravo, ti indico anche questa pagina, che spiega meglio la faccenda del 1879. Questa è una data prudenziale visto che le varie legislazioni degli Stati possono variare e su quel sito stimano che il 1879 sia una data "sicura" per affermare che ciò che è stato pubblicato prima sia PD a prescindere dalla Nazione. Ora, da dove venga questo anno non mi pare che sia spiegato, come non mi pare che sia spiegato se tale anno aumenti col passare degli anni o resti fermo al 1879. Io sapevo che valevano i 70 anni dalla data della morte dell'autore, ma come ho detto, aspettiamo uno bravo... --Lepido (msg) 23:18, 31 gen 2019 (CET)
- en:Baker v. Selden--Pierpao.lo (listening) 11:23, 2 feb 2019 (CET)
- Lombres--Pierpao.lo (listening) 20:18, 3 feb 2019 (CET)
- l'avevo visto, ma non credo che spieghi del tutto questo caso delle riviste nel 1904. In quel caso si determinava soltanto la differenza tra il diritto d'autore sul libro e il brevetto su quanto descritto nel libro, c'entra poco con questo --Lombres (msg) 21:17, 3 feb 2019 (CET)
- ([@ Lombres])Bella domanda, ma le riviste sono complicate. Una volta ho sentito uno dire che bisognava aspettare che tutti gli autori degli articoli fossero morti da 70+1 per essere sicuri... Cmq non ti fidare mai di Google Books, nel senso che non è che pubblicano in fulltext roba appena è entrata in pubblico dominio. Archive e Wikisource ci stanno più attenti. Aubrey McFato 00:47, 21 feb 2019 (CET)
- l'avevo visto, ma non credo che spieghi del tutto questo caso delle riviste nel 1904. In quel caso si determinava soltanto la differenza tra il diritto d'autore sul libro e il brevetto su quanto descritto nel libro, c'entra poco con questo --Lombres (msg) 21:17, 3 feb 2019 (CET)
- Lombres--Pierpao.lo (listening) 20:18, 3 feb 2019 (CET)
- en:Baker v. Selden--Pierpao.lo (listening) 11:23, 2 feb 2019 (CET)
domanda sulle valvole termoioniche quantistiche ad alta frequenza con elettrodi in oro zincato
esistono? — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.60.67.125 (discussioni · contributi) 09:44, 10 feb 2019 (CET).
- Esistono valvole termoioniche *non* quantistiche? --Captivo (msg) 10:20, 11 feb 2019 (CET)
- Le valvole termoioniche, ovviamente, esistono. Quelle "quantistiche ad alta frequenza con elettrodi di oro zincato", scritto così, ho la sensazione che le montino solo su questi apparecchi: specificamente, sul modello con lo scappellamento a destra, come fosse Antani. È solo una sensazione, eh... --130.192.193.197 (msg) 19:08, 11 feb 2019 (CET)
- Le valvole termoioniche non solo esistono, ma sono "quantistiche" come ogni altro dispositivo elettronico.
- Ho glissato sui dettagli poiché ritenevo di aver così già smontata in partenza la trollata. --Captivo (msg) 22:27, 11 feb 2019 (CET)
- Le valvole termoioniche, ovviamente, esistono. Quelle "quantistiche ad alta frequenza con elettrodi di oro zincato", scritto così, ho la sensazione che le montino solo su questi apparecchi: specificamente, sul modello con lo scappellamento a destra, come fosse Antani. È solo una sensazione, eh... --130.192.193.197 (msg) 19:08, 11 feb 2019 (CET)
Riconteggio voti in Florida 2000
Buonasera, una domanda, se possibile. Il riconteggio interessava solo Gore e Bush, i candidati a presidente, ma rimettendo le schede nei computer, com'è possibile che i voti dei candidati a senatore e deputato siano rimasti invariati, vale a dire a quello dello spoglio notturno? Voi che ne pensate? Di nuovo.
--93.41.100.198 (msg) 22:34, 10 feb 2019 (CET)
- Pur facendosi lo stesso giorno, le elezioni presidenziali, le elezioni per la camera dei rappresentati e le elezioni per il senato sono tre elezioni diverse e distinte, con tre schede diverse e distinte. Nel caso della Florida, furono ricontate solo le schede delle presidenziali. --Franz van Lanzee (msg) 23:37, 10 feb 2019 (CET)
Chi risponde alle domande all'Oracolo?
Chi risponde alle domande all'Oracolo? C'è una lista di utenti addetti alla rubrica?
--93.61.98.160 (msg) 06:50, 12 feb 2019 (CET)
- Alle domande risponde l'Oracolo in persona, a meno che non sia troppo occupato a correggere gli errori di ortografia degli Utenti (diff102703585). In questo caso risponde chiunque abbia buona volontà e competenza.--Flazaza (msg) 08:14, 12 feb 2019 (CET)
Circolazione auto
Salve. Vorrei capire la differenza fra la carta di circolazione e il certificato di proprietà (da non portare necessariamente dentro l'auto). In particolare, la prima è emessa dalla Motorizzazione (quindi Ministero dei Trasporti), la seconda dall'ACI (che ti registra presso il PRA - Pubblico Registro Automobilistico). Confermate? E' inoltre possibile svolgere le richieste online in autonomia, senza recarsi fisicamente presso gli uffici dislocati? Non ho trovato siti istituzionali in cui avanzare le richieste. Grazie mille. --5.171.122.205 (msg) 11:26, 14 feb 2019 (CET)
- Io ho usato questo per un po' di pratiche: http://www.aci.it/i-servizi/guide-utili/guida-pratiche-auto/sportello-telematico-dellautomobilista-sta.html --Amarvudol (msg) 11:42, 14 feb 2019 (CET)
- Un buon sito informativo è Il portale dell'automobilista. --Er Cicero 11:52, 14 feb 2019 (CET)
- In poche parole: la carta di circolazione è un documento che autorizza il veicolo a circolare; il certificato di proprietà è un documento che certifica a chi è intestato il veicolo (per fare un paragone edilizio: la licenza a costruire un'abitazione /vs/ certificato della conservatoria notarile). Da un punto di vista pratico il CdP è sostanzialmente un doppione della CdC: per questo motivo hanno provato mille volte ad eliminarlo, ma senza successo. --Holapaco77 (msg) 20:30, 16 feb 2019 (CET)
- Fosse solo quello, la verità e che per non fare fallire l'ACI abbiamo un doppio registro automobilistico uno duplicato dell'altro, le due carte servono esattamente a giustificare questa folle duplicità--Pierpao.lo (listening) 16:59, 21 feb 2019 (CET)
- In poche parole: la carta di circolazione è un documento che autorizza il veicolo a circolare; il certificato di proprietà è un documento che certifica a chi è intestato il veicolo (per fare un paragone edilizio: la licenza a costruire un'abitazione /vs/ certificato della conservatoria notarile). Da un punto di vista pratico il CdP è sostanzialmente un doppione della CdC: per questo motivo hanno provato mille volte ad eliminarlo, ma senza successo. --Holapaco77 (msg) 20:30, 16 feb 2019 (CET)
- Un buon sito informativo è Il portale dell'automobilista. --Er Cicero 11:52, 14 feb 2019 (CET)
Reati compiuti all'estero
Buongiorno. Sono consapevole che la mia domanda potrebbe essere oggetto di fraintendimento. Non voglio assolutamente mancare di rispetto all'Italia e violare in alcun modo la legge, ed ho un profondo rispetto per il mio paese e per i suoi simboli patri. La mia è solo una domanda per curiosità riguardo a casi giuridici ambigui, che potrebbe essere applicata ad altri reati (uso il vilipendio alla bandiera poiché come gravità non è certamente paragonabile ad altri tipi di reati come l'omicidio etc.).
Se un cittadino italiano commette un reato per la legge italiana in suolo straniero, ma in modo da essere ben visibile/udibile dal suolo italiano, per la legge italiana sarebbe perseguibile? Per esempio se a Chiesanuova o a Nova Gorica, proprio vicino al confine, un italiano bruciasse intenzionalmente il nostro tricolore in modo tale che il gesto sia perfettamente visibile dall'Italia, commettendo su suolo straniero il reato di vilipendio alla bandiera (per l'articolo 292 del codice penale Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.) potrebbe essere perseguito dalle autorità italiane, e quindi multato/incarcerato qualora facesse ritorno nel nostro paese?
Grazie e buona giornata
--Callahan234 (msg) 13:34, 16 feb 2019 (CET)
- La legge penale italiana si applica a tutti i cittadini italiani, anche se il luogo dove il reato è commesso si trova all'estero: il bruciatore di bandiere può indifferentemente trovarsi a Nova Gorica, a Tokyo, a Buenos Aires o a Poggibonsi quando commette il suo reato, sarà sempre ugualmente perseguibile dai tribunali italiani secondo la legge italiana (ovviamente, se non rientra in Italia di suo si dovrà passare per una procedura di estradizione). Vedi gli articoli 7 (in cui ricade il caso del bruciatore di bandiera), 8 e 9 del codice penale. --Franz van Lanzee (msg) 17:21, 16 feb 2019 (CET)
- Sei sicuro di questo? Ogni individuo dovrebbe essere soggetto alla legge penale della giurisdizione in cui il reato viene commesso. Se mangio un cane in Cina posso essere processato in Italia al mio rientro? Inoltre il fatto che io debba sottostare ovunque mi trovi all legge Italiana soltanto perchè sono Italiano configura una condizione di discriminazione incompatibile con la costituzione. --StefBiondo 21:38, 16 feb 2019 (CET)
- La formulazione degli articoli del codice penale non lascia spazio a dubbi: il cittadino italiano è soggetto alla legge penale italiana sempre, a prescindere da dove si trovi. Non ho capito dove sarebbe la discriminazione costituzionale: la Costituzione stessa, all'art. 54, statuisce chiaramente che "tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi". Uscendo dall'Italia continuo comunque a essere un cittadino italiano, e quindi permane in capo a me il dovere di osservare le leggi della Repubblica.
- È certamente vero che "Ogni individuo dovrebbe essere soggetto alla legge penale della giurisdizione in cui il reato viene commesso", e infatti il codice non vieta che il cittadino sia processato all'estero da un tribunale estero; è tuttavia previsto che il cittadino sia processato anche dal tribunale italiano, previa specifica richiesta del ministro della giustizia italiano (articolo 11, comma 2, codice penale: "nei casi indicati dagli articoli 7, 8 9 e 10, il cittadino o lo straniero, che sia stato giudicato all'estero, è giudicato nuovamente nello Stato [italiano] qualora il Ministro della giustizia ne faccia richiesta").
- Circa il mangiare carne di cane in Cina, la questione è più discutibile: non esiste in Italia una legge che vieti esplicitamente il consumo di carne di cane, anche se si può dire che dal combinato di varie norme sia vietato il vendere la carne di cane (vedi). Ipotizzando che sia reato mangiare carne di cane in Cina, siamo nel caso dell'art. 9 codice penale ("delitto comune del cittadino all'estero") e bisogna vedere se la pena è superiore o inferiore a tre anni di reclusione: se superiore la punibilità da parte del tribunale italiano è sempre possibile, se inferiore è possibile solo previa richiesta del ministro della giustizia. --Franz van Lanzee (msg) 23:51, 16 feb 2019 (CET)
- Senza invocare la costituzione anche se le considerazioni predette sono corrette e fondamentali, è anche una questione pratica, per esempio i mafiosi porterebbero le loro vittime all'estero per ucciderle o non si potrebbe perseguire gli evasori fiscali o chi esporta illegalmente valuta portandodola all'estero fisicamente. è un principio internazionale che tutti i cittadii siano comunque sottoposti sempre alla propria legislazione sia a tutela degli interessi della società sia i loro per questo poi si fanno i trattati per evitare il conflitto di competenze--Pierpao.lo (listening) 16:53, 21 feb 2019 (CET)
- [@ Callahan234, Stefanobiondo]--Pierpao.lo (listening) 16:55, 21 feb 2019 (CET)
- Sei sicuro di questo? Ogni individuo dovrebbe essere soggetto alla legge penale della giurisdizione in cui il reato viene commesso. Se mangio un cane in Cina posso essere processato in Italia al mio rientro? Inoltre il fatto che io debba sottostare ovunque mi trovi all legge Italiana soltanto perchè sono Italiano configura una condizione di discriminazione incompatibile con la costituzione. --StefBiondo 21:38, 16 feb 2019 (CET)
Gerghi usati
Ciao a tutti sono le 01:42 e io ho questo pensiero in mente . Perché chiamiamo chicano/a le persone Sudamericane . Ho cercato su internet e ho trovato il significato storico della parola però ora mi viene il dubbio se sia veramente per quella ragione o per il semplice fatto che in spagnolo chica significa ragazza perciò è come se li chiamassi ragazzi 🤔🤔🤔🤔🤔 ( Scusate per il mio lessico non è uno dei migliori )
--79.45.122.152 (msg) 01:45, 18 feb 2019 (CET)
- Chicanos non designa affatto i sudamericani: designa i Messicani immigrati negli USA. Sull’origine del nome ci sono ipotesi diverse, ma per lo piú si considera derivato da "Mexicanos". Se leggi il francese o l’inglese, trovi le ipotesi sull’etimo della parola qui o qui --93.36.167.230 (msg) 08:32, 18 feb 2019 (CET)
Curioso comportamento dell'acqua che ghiaccia
Ciao Oracolo, scusa ma ti pongo una domanda su una cosa che non ho capito.
L'acqua sotto pressione può restare liquida anche sopra i 100°C, infatti in molte autoclavi arriva ad evaporare a 121°C, perché la pressione è come se tenesse più strette le molecole tra di loro (almeno così mi hanno detto alle superiori).
Invece, leggendo la voce di Wikipedia "Ghiaccio", nella sezione "Solidificazione", c'è scritto che l'acqua posta sotto pressione abbassa il suo punto di fusione fino a -30°C, ma senza spiegarne il motivo (nel resto della voce poi si parla che il ghiaccio è meno denso e galleggia, perché il ghiaccio è scivoloso, i diversi tipi di ghiaccio etc.), e non riesco a capire il perché, dal momento che per via dello stesso principio che ha portato l'acqua a evaporare a temperature più alte, la pressione dovrebbe tenere le molecole di acqua più ferme e compatte tra loro, facendole congelare prima, e quindi il punto di fusione in teoria dovrebbe essere sopra i 0°C. Come si spiega il fenomeno?
--87.9.23.43 (msg) 09:51, 18 feb 2019 (CET)
- Se conosci l'inglese qui vengono spiegate tante anomalie dell'acqua [1]--Pierpao.lo (listening) 16:34, 21 feb 2019 (CET)
Castello francese
Ciao a tutti! Stavo cercando di identificare un po' meglio le località citate nella voce Pietro Pascal e Catalano Fabri; il "castello di Cabiola" a cui si fa riferimento, stando a questo libro, l'ho identificato con Chabeuil; "Monfil" o "Montfil", però, non riesco proprio a inquadrarlo. Qualcuno sa darmi una mano? --Syrio posso aiutare? 21:29, 18 feb 2019 (CET)
- Non ho capito che intendi per inquadrarlo. A quanto leggo su FR Wikivoyage Chabeuil era una citta fortificata e quindi forse conteneva solo un piccolo castello di cui puoi vedere i resti qua Utente:Syrio--Pierpao.lo (listening) 16:46, 21 feb 2019 (CET)
- Scusa, forse ho spiegato male. La voce cita due castelli, quello di Cabiola e quello di Monfil. Il primo stava a Chabeuil (come hai detto anche tu), quello che volevo sapere è dove stava il secondo. --Syrio posso aiutare? 19:43, 21 feb 2019 (CET)
pittura dell'Espressionismo astratto
oh oracolo, ci sono altre tecniche nella pittura dell'Espressionismo astratto oltre a Action painting?
Domanda calcistica
Scusate mi era partito l'invio.
Domanda che sorge dopo la partita di serie C Cuneo-Pro Piacenza finita 20-0 anche se la giustizia sportiva ha poi decretato il 3-0 a tavolino per il Cuneo e l'esclusione del Pro quindi negli annari resterà un 3-0 a tavolino. Qual è stata la partita dei 4 campionati nazionali italiani di calcio, serie A, B, C, D con i vari nomi diversi e i vari spacchettamenti della serie C avvenuti nella storia, finita con il maggiore scarto di gol? --79.50.155.210 (msg) 11:51, 19 feb 2019 (CET)
- Ciao, per quanto riguarda il calcio in generale sicuramente la partita da guinnes è AS Adema - SO de l'Emyrne 149-0, seguita credo da Australia-Samoa Americane 31-0. Nella pagina Statistiche_della_Serie_A ho trovato la frase "Il Torino è l'unica squadra, in tutti i campionati di Serie A a girone unico, ad essere riuscita a realizzare dieci gol in una partita. Il 2 maggio 1948 allo stadio Filadelfia sconfisse l'Alessandria con il punteggio di 10-0. Questa è quindi la vittoria con maggiore scarto nella storia della Serie A." Non so scendere in dettagli maggiori dato che non seguo assiduamente il calcio --Torque (scrivimi!) 12:51, 19 feb 2019 (CET)
- Su Repubblica di ieri, di commeto alla partita del Pro Piacenza, si faceva riferimento oltre che a Torino - Alessandria 10-0 (maggior scarto in una partita di serie A) anche a un Brescia - Anconitana 12-0 (maggior scarto in una partita di serie B). --Franz van Lanzee (msg) 17:43, 19 feb 2019 (CET)
Coulomb e Ampere
Oracolo supremo
C'è una questione sulle unità di misura in oggetto che non riesco a capire e sto impazzendo. Il Coulomb indica la carica elettrica di un corpo cioè il numero di elettroni che un corpo ha in più o in meno, oppure il numero di elettroni che passa attraverso un conduttore, mentre l'Ampere è l'intesità, cioè i Coulomb che passano in un secondo attraverso un conduttore. Se l'Ampere è palesemente una grandezza che deriva dal Coulomb, tanto che coincide con il Coulomb al secondo, perchè viene annoverata nelle grandezze fisiche fondamentali, mentre il Coulom è tra le derivate?--79.17.146.193 (msg) 15:34, 20 feb 2019 (CET)
- Oggi è il Coulomb a essere definito come "la quantità di carica trasportata in un secondo da una corrente di 1 ampere", il perché sia l'ampere la quantità fondamentale è dovuto al fatto che è l'ampere è più facile da definire operativamente, in termini di forze. --Vito (msg) 15:41, 20 feb 2019 (CET)
- Cioé è solo una questione di comodità? Operativamente cosa cambia a misurare la quantità di elettroni che passa in assoluto o al secondo: per misurare l'Ampere non si deve per forza passare prima dal Coulomb?--79.17.146.193 (msg) 16:05, 20 feb 2019 (CET)
- Più che comodità, è una questione di sistemi di misurazione. È facile costruire un sistema che misura la corrente elettrica (es. si prende una bobina messa in verticale, si mette un cilindro di materiale ferromagnetico in mezzo e tenuto in sospensione da una bilancia a molla, si applica una tensione elettrica nota ai suoi estremi e si va a vedere quanto è cambiata la misura della bilancia a molla). Viceversa, se per determinare la corrente elettrica dovessimo prima misurare le cariche, la cosa si fa molto più complicata. Non posso contare le cariche una ad una, al più posso misurare la variazione, ma la variazione nel tempo è appunto la definizione di corrente elettrica. .--Skyfall (msg) 16:39, 20 feb 2019 (CET)
- Esattamente ciò che intendevo con comodità, la possibilità di ottenere un riferimento sperimentale quanto più preciso possibile. --Vito (msg) 17:11, 20 feb 2019 (CET)
Limite complesso
Spero, caro oracolo, saprai aiutarmi su un dubbio che mi attanaglia riguardo due tipologie di limiti complessi:
Sul primo ho seguito alcuni consigli su scrivere il complesso in forma esponenziale e ottenere: ma anche così ho problemi a portarlo a compimento poiché (uso la notazione trigonometrica dei complessi) avrei per z->inf. e questa divisione come caspita si fa?
Ho pensato a un altro metodo (per entrambi) ma per spiegarlo userò questa volta il secondo esempio:
In realtà riflettendoci direi che limite a infinito vuol dire che: "se il modulo di z tende a infinito la funzione , cioè in modulo, ergo
PS: scusate non sono pratico con le formule su wiki, ci ho messo 3 ore per questo scempio :'D. Spero possiate aiutarmi --37.162.89.10 (msg) 23:11, 20 feb 2019 (CET)
- Ho dato una veloce rassettata alle formule per più facile leggibilità. -- Rojelio (dimmi tutto) 00:37, 21 feb 2019 (CET)
- Sei sulla buona strada. In modo del tutto analogo alla definizione usata per i limiti di funzione reale a variabile reale, anche qui il valore di dimostra sulla base di una "sfida":
- Se affermi che il limite (per modulo della variabile verso infinito) è finito ed è un certo valore "l", devi dimostrare che la tua funzione si avvicina "sempre di più" a quel valore, ovvero che se io impongo una qualsiasi massima distanza , piccola a mio piacimento, tu sei sempre in grado di trovare un modulo di z tale per cui da lì in avanti la funzione è sempre più vicina a l del mio vincolo. In formula (e usando i quantificatori "per ogni" e "esiste"):
- "Per ogni sfida epsilon (positiva), esiste sempre una soglia delta (anch'essa positiva) tale per cui quando il modulo di z supera la soglia delta, la distanza (modulo) tra f(z) e il limite l è più piccola della sfida."
- Il tuo primo limite ricade in questa categoria. Scrivere z in forma polare (esponenziale) non è in realtà fondamentale per la soluzione; serve prevalentemente a convincersi (se non lo si fosse mai osservato prima) che anche nei complessi vale che il modulo di una potenza è pari alla potenza del modulo originale:
- e che più in generale il modulo di un prodotto/quoziente di complessi è pari al prodotto/quoziente dei moduli dei singoli fattori.
- Osservo che il modulo della funzione è:
- che ovviamente tende a zero per |z| che tende a infinito. Ma il modulo del valore della funzione non è altro che la sua distanza dall'origine, dallo zero:
- Abbiamo quindi dimostrato che quel limite è 0: io ti impongo la sfida (distanza dal limite) con epsilon scelto da me arbitrariamente piccolo, e tu rispondi con:
- ovvero con una soglia del modulo di z pari a 1/epsilon, oltrepassata la quale la funzione è sempre più vicina di epsilon al limite 0.
- Sul secondo ci hai preso in pieno: è sempre questione di "sfida", solo che questa volta anziché sfidare la funzione ad avvicinarsi sempre di più a un limite finito, si sfida la funzione ad allontanarsi sempre di più dall'origine. E cos'è la distanza di f(z) dall'origine? Come prima: il suo modulo.
- A quel punto il ragionamento è esattamente il tuo: osservo che , e quindi ogni volta che ti sfido a rimanere a una distanza dall'origine con epsilon scelto da me grande a piacere, tu sei sempre in grado di individuare una soglia delta per il modulo di z oltrepassata la quale la mia sfida è sempre soddisfatta... e il limite è quindi dimostrato tendere all'infinito.
- L'unico punto cui è necessario prestare un po' di attenzione perché ci si rischia di confondere è che mentre nel secondo caso il modulo della funzione (che cresce arbitrariamente) è proprio quello che si deve considerare per definizione, nel primo si è trattato di una coincidenza, dovuta al fatto che il limite a cui la funzione tendeva era proprio zero e quindi "distanza dal limite" (che è la vera quantità da ridurre a piacimento) e modulo della funzione fatalità coincidevano: in generale non è detto che sia così. -- Rojelio (dimmi tutto) 01:29, 21 feb 2019 (CET)
- Sei sulla buona strada. In modo del tutto analogo alla definizione usata per i limiti di funzione reale a variabile reale, anche qui il valore di dimostra sulla base di una "sfida":
- Grazie, innanzitutto,per la pazienza di aver riordinato le mie formule, ho capito cosa sbagliavo nel "codice" :).
- Detto questo vorrei riordinare un attimo le idee, ho capito la tua dettagliata e chiarissima spiegazone, il mio dubbio ora è solo questo: parliamo sempre di usare la definizione di distanza di "f(x)" da un certo valore "l" (il tutto in modulo), il problema è che nella verifica dei limiti devo già conoscere "l", nel caso reale quando non si conosce a priori "l" e non si ha la più pallida idea di quanto possa valere, esistono l'algebra estesa dei limiti e vari calcoli che ci aiutano a portare a compimento il limite (i famosi ragionamenti finito/infinto=0 ecc).
- Il mio dubbio, nel caso complesso, è che non riesco a capire se si può usare qualcosa si simile, perché se ad esempio avessi (riprendiamo il 1 limite dato) e ipotizziamo non sappia essere 0, io ho un modulo di z che tende a infinito, se "sostituissi" (metto tra virgolette per far capire che si tratta della tecnica algebra estesa) infinito nel modulo a numeratore sono a cavallo, ma a denominatore sono fregato, perché avrò appunto un esponenziale con dipendenza dal theta di Argand-Gauss (intendendola in forma polare).
- mentre nei limiti reali avrei un x/x² semplifico e ottengo 1/x, e "sostituendo" 1/∞ che per la tecnica dell'"algebra estesa" mi da proprio zero. Però non lo sapevo a priori, me lo sono ricavato tale valore!
- Ma per il caso complesso? Come faccio? dovrei comunque mettere tutto sotto modulo e scrivere 1/|z| con |z|->∞ e ottenere 0? --37.162.3.108 (msg) 08:57, 21 feb 2019 (CET)
- Sì beh, funziona grosso modo come con i limiti reali, anche se è sensibilmente più facile fregarsi a causa della maggiore libertà che il piano complesso offre: una variabile reale può "andare all'infinito" o "accostarsi a un certo valore" in un solo modo ("lungo l'asse") e 2 possibili direzioni (più/meno infinito, o da destra/da sinistra). Nel piano complesso z può andare all'infinito o convergere verso un punto in una qualsiasi direzione, e il limite esiste ed è valido solo se il valore trovato funziona per tutte le direzioni.
- Non ho tantissima pratica personale, ma il trucco più comune è esprimere z (per i limiti con z che tende a infinito) oppure z-z0 (per i limiti con z che tende a z0) in coordinate polari, di modo che sia più semplice ragionare in termini di distanza r (che tende a infinito o a zero) e valore limite della funzione che non deve dipendere dall'angolo theta (direzione di allontanamento verso l'infinito o di avvicinamento verso z0 di z).
- Nel tuo primo limite si parte esattamente come stavi facendo: esprimo z come (r = |z|), trasformando il limite nell'equivalente:
- Sono gli stessi passaggi che hai già fatto tu, solo che non serve "scomporre" ulteriormente in seni e coseni e fare altri calcoli: con la pratica, ci si accorge di aver finito qui.
- L'ultimo termine è un numero complesso di modulo 1/r e "un qualche angolo" funzione dell'angolo theta originale della variabile z. Non serve nient'altro: all'aumentare di r, questo valore tende a zero; l'angolo theta determina "da che direzione" la funzione converge verso zero, ma sempre verso zero converge. La funzione converge a un valore che è funzione di r e non dipende da theta: abbiamo un vincitore, il limite è 0.
- In modo del tutto analogo, il secondo limite si riscrive come:
- e di nuovo mi posso fermare qui. Il valore della funzione tende a un numero complesso il cui modulo tende all'infinito all'aumentare di r e theta è irrilevante, decide solo "in che direzione" il valore della funzione corre verso l'infinito: se z va all'infinito con una traiettoria di angolo theta, la funzione va all'infinito lungo una traiettoria di angolo triplo... ma quel che conta è che all'infinito ci va sempre, per ogni theta. Quindi, di nuovo, abbiamo un vincitore: il limite tende a infinito.
- Un veloce esempio di limite che dà problemi e che dimostriamo non esistere:
- dove con z* ho indicato il complesso coniugato di z (parte immaginaria invertita di segno, che in coordinate polari significa angolo invertito di segno). Portando in polari:
- Il valore della funzione al limite è un numero complesso che ha:
- modulo pari a 1, indipendentemente dall'aumentare di r: il limite non va all'infinito.
- angolo che dipende da theta: il limite non converge neppure a un valore finito, perché il suo valore cambia a seconda di "in che direzione" z sta andando all'infinito.
- Quindi deduciamo che il limite non esiste: può assumere qualsiasi valore sul cerchio di raggio unitario, in funzione di theta. Giusto per prendere alcuni valori come esempio:
- Se z va all'infinito "orizzontalmente", lungo l'asse reale, sia verso destra (theta=0) che verso sinistra (theta=pi), il limite vale 1 ( ).
- Se z va all'infinito "verticalmente", lungo l'asse immaginario, sia verso l'alto (theta=pi/2) che verso il basso (theta=3pi/2), il limite vale -1 ( ). -- Rojelio (dimmi tutto) 13:32, 21 feb 2019 (CET)
- Grazie per esserti preso cura di rispondermi in maniera così approfondita e chiara. Finalmente ho capito il discorso era daun po'che ci ragionavo! Tra le altre cose mi accorgo che mi bloccavo poiché pensavo allo zero complesso come qualcosa tipo: (essendo i complessi ), quindi cercavo di riportarmi nel primo esercizio a qualcosa del genere, per questo parlavo di riportarlo in forma seno e coseno e fare 1/(cos,sin). Invece da quanto ho capito lo zero complesso da considerare è 0 (non quello che ho scritto), dunque poiché 1/r=1/∞ (nel segno di limite) avrei che è proprio zero. (A parole,in pratica non vado a interpretare la parte esponenziale come quella parte che mi determina ma lo tratto come vero e proprio esponenziale/numero, cioè: 0*numero=0),credo l'errore maggiore interpretativoe di calcolo soggiacesse qui).
- Se fosse giusto quanto dico, vorrei provare a fare e in questo caso non esiste proprio perché dipende dall'angolo, come si vederebbe anche riportandoci alla forma trigonometrica: questo passaggio l'ho svolto solo perché vedo ancor meglio che avrei infiniti complessi sul raggio dato dal modulo. Insomma l'erore era considerare (0+i0) il che mi portava fuori strada, invece è un po' come per i limiti in due variabili reali.
- Per la questione infinito ho meno dubbi, anzi nessuno, poiché mi è molto chiaro che si dice "a infinito" se sono in quaalunque direzione.
- Prometto che è l'ultima replica :P (spero sia in effetti ora giusto), so che wikipedia non è un tutor, e anzi te ne sono davvero gratissimo per questa discussione, è stata la svolta al mio studio e non me la sarei immaginata :) --37.162.3.108 (msg) 14:54, 21 feb 2019 (CET)
- Occhio: lo zero complesso è 0+i0. Uhm... il problema è che lo zero complesso e lo zero reale sono due cose diverse, ma si comportano in modo talmente identico che a tutti i fini pratici poi finisce che ci si dimentica della differenza e si usa lo stesso identico simbolo 0. Per evitare ambiguità, fammi usare 0R per indicare lo zero reale, e 0C lo zero complesso. Lo zero complesso può essere espresso indifferentemente come:
- Cartesiano: (parte reale e parte immaginaria sono coefficienti reali)
- Polare: (modulo e angolo sono coefficienti reali; in particolare il modulo è anche non-negativo e l'angolo è periodico ogni 2pi e può quindi essere "normalizzato" imponendo che sia compreso nel "primo giro", con valori tra 0 e 2pi; in coordinate polari lo zero complesso ha una peculiarità tutta sua, che lo distingue da tutti gli altri numeri complessi: non ha una rappresentazione univoca, l'angolo è indeterminato e può essere letteralmente qualsiasi)
- Quale rappresentazione usi è una questione di comodità, non è che una sia sbagliata e l'altra giusta. La formula che avevi scritto con seni e coseni era correttissima... solo che era un po' un casino dimostrare quanto valesse; se ci fossimo messi d'impegno avremmo scoperto che tendeva a... 0R+i0R, ovvero 0C. XD
- Con l'altro metodo, invece, in coordinate polari, quando arrivi a , "r" è un numero reale (un modulo) che tende all'infinito positivo reale, e il suo inverso tende quindi allo zero reale (da destra, a voler essere pignoli):
- Anche in questo secondo caso il risultato non è "proprio zero" (nel senso del classico e familiare 0R reale), bensì sempre lo zero complesso 0C. D'altra parte la funzione è a valori complessi, quindi non deve stupire che anche il suo valore limite sia un numero complesso.
- Come dicevo, al lato pratico puoi vivere felice senza soffermarti sulla differenza tra 0R e 0C, ma se ci pensi e vuoi fare le cose per bene e distinguerli diventa fondamentale che tu non commetta l'errore di pensare che il risultato del limite fosse lo zero reale (è quello complesso), e peggio che peggio che 0+i0 fosse un modo sbagliato di esprimere lo zero complesso (magari poco utile in quel momento, ma di per sé correttissimo). -- Rojelio (dimmi tutto) 18:04, 21 feb 2019 (CET)
- Occhio: lo zero complesso è 0+i0. Uhm... il problema è che lo zero complesso e lo zero reale sono due cose diverse, ma si comportano in modo talmente identico che a tutti i fini pratici poi finisce che ci si dimentica della differenza e si usa lo stesso identico simbolo 0. Per evitare ambiguità, fammi usare 0R per indicare lo zero reale, e 0C lo zero complesso. Lo zero complesso può essere espresso indifferentemente come:
Come hai ben capito tutti i problemi mi nascevano proprio per non rendermi conto di essere già di fronte alla soluzione per il fatto che non sapevo ben maneggiare quello zero complesso - a margine, con l'esponenziale come consigli viene più immediato vederlo :D -.
Mi pare però ora di esserci, il punto è che non riuscivo a capire come districarmi nell'operazione quando in realtà ero già di fronte allo zero complesso.
D'altra parte volendo essere pedanti ed espliciti avrei potuto anche scrivere ("razionalizzando" la parte complessa):
e moltiplicando per 0 (ora posso farlo con le regole che conosco al contrario di prima) trovo proprio (0+i0).
So che mi prenderai per stupido per tutti questi passaggi inutili, però in realtà li ho esplicitati questa volta e mai più, una volta capiti e appurato di non aver detto cavolate da cima a fondo, faccio il passaggio immediato che mi hai insegnato.
Ho scritto solo per pignoleria, ma mi sembra tutto chiaro ora, ti ringrazio enormemente mi hai aiutato tantissimo!
Se ho detto cavolate ancora, a sto punto bastonami lol. --37.162.3.108 (msg) 18:59, 21 feb 2019 (CET)
PS: grazie anche per il meta-insegnamento di LaTeX!
- Scusate se mi intrometto ma devo dire che è stata utile anche a me, davvero bella discussione. Volevo unirmi al ringraziamento per Rojelio. Inoltre, per quel che conta il mio contributo, l'ultimo messaggio mi sembra corretto; vediamo se Rojelio conferma. --2001:B07:644C:E124:554C:7FE:34CA:6514 (msg) 19:13, 21 feb 2019 (CET)
- (Occhio che ti ho corretto un segno nella prima frazione) Non c'è nulla di stupido in quei passaggi: quella simil-razionalizzazione per portare l'unità immaginaria a numeratore era esattamente quello che intendevo per "se ci fossimo messi d'impegno". Tenendo conto delle simmetrie delle funzioni trigonometriche, il tuo risultato finale si più rigirare come un calzino e riportare daccapo in forma esponenziale:
- dimostrando (se ancora ci fosse stato qualche dubbio) che è sempre e solo lo stesso calcolo (l'inverso di un complesso) svolto per due vie equivalenti. In forma cartesiana vengono banali le somme, in forma polare vengono banali le moltiplicazioni. -- Rojelio (dimmi tutto) 19:19, 21 feb 2019 (CET)
- Sì, svista :). Chiarissimo su tutto, direi che ci sono completamente, grazie e buona serata. Lieto di aver posto una domanda utile ad altri.--37.162.120.3 (msg) 19:28, 21 feb 2019 (CET)
- Che poi, pensandoci bene, uno potrebbe valutare anche il limite della funzione in modulo, e se il limite va a zero anche la funzione non in modulo va a zero. Quindi potresti ridurti a studiare solo il modulo in questo caso, fin dal principio io credo. Intendo dire: lim |z|->∞ |z|/z^2, studio lim |z|->∞ ||z|/z^2| e vedi essere zero usando le tecniche reali. Da cui anche il limite iniziale è zero. Mi si corregga se sbaglio. (Formalmente: lim |z|->∞ ||z|/z^2|=0 <=> lim |z|->∞ ||z|/z^2|=0. --2001:B07:644C:E124:381D:C192:AD09:104E (msg) 20:04, 21 feb 2019 (CET)
- Nope, stai ribaltando la logica del problema: quello che descrivi non è il metodo per trovare il valore del limite, ma il metodo per confermare l'ipotesi che tale limite sia proprio 0. È lo stesso metodo con cui si conferma qualsiasi ipotesi di limite finito: deve tendere a zero la distanza della funzione da quel limite, ovvero il modulo della differenza . Il tuo è solo il caso particolare in cui vuoi dimostrare che l=0. Se ti dice culo, il metodo ti dà ragione e confermi che il limite cercato era proprio zero; ma in qualsiasi altro caso sei punto e da capo e hai solo sprecato il tuo tempo: sai solo che il limite non è zero, può essere un qualsiasi altro valore o proprio non esistere. Come metodo risolutivo da applicare "fin dal principio" alla garibaldina non ha alcun valore. ;-) -- Rojelio (dimmi tutto) 20:44, 21 feb 2019 (CET)
- Che poi, pensandoci bene, uno potrebbe valutare anche il limite della funzione in modulo, e se il limite va a zero anche la funzione non in modulo va a zero. Quindi potresti ridurti a studiare solo il modulo in questo caso, fin dal principio io credo. Intendo dire: lim |z|->∞ |z|/z^2, studio lim |z|->∞ ||z|/z^2| e vedi essere zero usando le tecniche reali. Da cui anche il limite iniziale è zero. Mi si corregga se sbaglio. (Formalmente: lim |z|->∞ ||z|/z^2|=0 <=> lim |z|->∞ ||z|/z^2|=0. --2001:B07:644C:E124:381D:C192:AD09:104E (msg) 20:04, 21 feb 2019 (CET)
- Sì, svista :). Chiarissimo su tutto, direi che ci sono completamente, grazie e buona serata. Lieto di aver posto una domanda utile ad altri.--37.162.120.3 (msg) 19:28, 21 feb 2019 (CET)
- (Occhio che ti ho corretto un segno nella prima frazione) Non c'è nulla di stupido in quei passaggi: quella simil-razionalizzazione per portare l'unità immaginaria a numeratore era esattamente quello che intendevo per "se ci fossimo messi d'impegno". Tenendo conto delle simmetrie delle funzioni trigonometriche, il tuo risultato finale si più rigirare come un calzino e riportare daccapo in forma esponenziale:
No, certo, non volevo proporlo come strategia totale; intendevo dire che se puzza di "zero" dall'inizio si può provare, usi solo l'algerba estesa nei reali (che è abbastanza rapida), come la chiama l'IP 37... e se ti viene zero sei a cavallo. Senza dover in realtà risolvere in favore di |z|. Però dall'altro canto vale solo lim |z|->∞ ||z|/z^2|=0 <=> lim |z|->∞ ||z|/z^2|=0 cioè per zero. Se dall'algerba estesa dei limiti ti uscisse per il valore assoluto:lim |z|->∞ |f(z)|=l, con l diverso da zero, beh. Ciaone.Comunque dici che il più delle volte sia una cavolata e rischi di perder tempo? --2001:B07:644C:E124:381D:C192:AD09:104E (msg) 21:18, 21 feb 2019 (CET)
- Uhm... in realtà sono stato eccessivamente negativo: inteso come "filtro iniziale" per decidere innanzi tutto se serva cimentarsi con conti più dettagliati ha perfettamente senso. Guardando quelle due funzioni la mia primissima reazione è stata "ok, il primo scende come 1/z a zero, il secondo va come z^2 all'infinito... adesso vediamo come dimostrarlo". A ben vedere, ho semplicemente ragionato sui puri moduli e constatato che bastavano; a vederlo scritto in formule per esteso sembra un metodo inutilmente macchinoso per un risultato neppure garantito, ma dimenticavo che con la pratica diventa (almeno nei casi più banalotti) veloce e semplice. Così veloce, infatti, che nemmeno lo riconoscevo più. XD -- Rojelio (dimmi tutto) 12:19, 22 feb 2019 (CET)
- Esatto, ho esplicitato i conti, ma il mio era un "consiglio" su usarlo come "colpo d'occhio" poiché suffragato da quel se e solo se tra modulo e complesso. Hai centrato il punto! Ripeto: bella discussione, non ne leggevo da un po' :)--2001:B07:644C:E124:C9F1:BCBC:57E8:AD8 (msg) 16:49, 22 feb 2019 (CET)
Parentela salvemini
Gaetano Salvemini è parente di Michele Salvemini in arte Caparezza ?
--Yhato (msg) 10:30, 21 feb 2019 (CET)
- Improbabile. Se lo è, lui non sembra saperlo... :) --Sesquipedale (non parlar male) 15:31, 21 feb 2019 (CET)
Parola esatta o errata?
In questo (https: // youtu. be/ oyAfafotBY8) video, al minuto 2.03, la sorvegliante dice “tranquilliamoci”. Ma non si dice tranquillizziamoci? Quale delle due è esatta? --151.49.92.191 (msg) 14:12, 21 feb 2019 (CET)
- Tecnicamente esistono entrambe, ma "tranquillare/tranquillarsi" è nettamente meno usato (io stesso avrei spergiurato che non esiste affatto, se non avessi prima controllato per scrupolo e constatato che mi sbagliavo). -- Rojelio (dimmi tutto) 14:26, 21 feb 2019 (CET)
- E comunque, se guardi il video linkato la sorvegliante dice chiaramente "tranquillizziamoci"; il tranquilliamoci lo hai sentito solo tu.--95.246.59.248 (msg) 15:02, 21 feb 2019 (CET)
- Tranquillizziamoci, l'IP è solo Marcello in evasione.--Sakretsu (炸裂) 19:33, 21 feb 2019 (CET)
- E comunque, se guardi il video linkato la sorvegliante dice chiaramente "tranquillizziamoci"; il tranquilliamoci lo hai sentito solo tu.--95.246.59.248 (msg) 15:02, 21 feb 2019 (CET)
Domanda di biologia molecolare
Buonasera, ho un dubbio su un concetto che ci ha espresso la nostra prof. di biologia molecolare. L'argomento era l'amplificazione di plasmidi. Quello che ci ha detto è che, usando un primer che si lega ad una porzione del plasmide, otteniamo l'amplificazione di tutto il plasmide (bene). Se invece mettiamo due primer, uno forward e uno reverse, otteniamo l'amplificazione di una specifica regione (quella compresa tra i due primer). Non riesco a capire come questo sia possibile. C'è qualche aiuto (figura) o qualcuno riesce a speogarmelo? Grazie!
--2A02:C7F:A816:2D00:5C94:D399:A880:63CE (msg) 19:59, 21 feb 2019 (CET)
5 domande su copyright e Wikipedia
Non voglio alimentare dibattiti politici, e questa domanda non l'avrei mai nemmeno posta se Wikipedia non avesse assunto in modo ufficiale e plateale una posizione, oscurando le immagini per protesta contro la legge approvata dal parlamento europeo (quest'estate), riempiendo i nostri schermi con maschere sulla libertà di panorama (qualche anno fa) e con diverse strisce in basso a destra sul dire si al fair use (sulle pagine personali di molti utenti).
Avere un opinione è più che legittimo, e non critico la decisione di oscurare o altro, però siccome c'è un chiaro orientamento del progetto in materia, e anche io ho dovuto "subire" gli effetti del vostro gesto di protesta, chiedo cortesemente di avere una spiegazione anche sintetica (possibilmente senza linkarmi una kilometrica pagina del bar dove devo leggermi gli interventi di centinaia di persone per arrivare a una specie di conclusione) alle 5 domande che vi sto per porre:
- Premetto che su a cosa sia arrivato ad approvare il parlamento europeo non ci ho capito un tubo. Appunto alla fine che normativa è saltata fuori e perché Wikipedia è contraria?
- La libertà di panorama è una normativa che consente di scattare e riprodurre fotografie di edifici, opere e luoghi pubblici, senza infrangere il diritto d'autore di alcuno. In Italia non c'è la libertà di panorama (immagine a destra), quindi ogni volta che fotografo qualunque monumento o quadro al museo in paesi come Italia e Grecia io starei violando le leggi sul copyright e sarei multabile? Se non c'è la libertà di panorama, come mai su Wikipedia trovo la foto della camera dei deputati, che è un luogo pubblico?
- In Portogallo la libertà di panorama esiste: quindi un portoghese in teoria potrebbe fotografare un quadro o un monumento italiano e caricarlo su Wikipedia dal suo computer in Portogallo aggirando le limitazioni italiane?
- Perché siete favorevoli a deroghe al copyright come il fair use? Non pensate anche all'altra parte in causa, cioè che chi crea e ci mette impegno e risorse mentali per creare qualsiasi cosa abbia il diritto ad avere la sua creatura tutelata e anche il diritto di negare a Wikipedia di pubblicarla sulle sue pagine?
- Se i server di Wikipedia sono negli USA, tutti sti problemi in teoria non dovrebbero non esistere e quindi Wikipedia essere soggetta solo alle regole dello zio Sam?
Vi chiedo scusa per le troppe domande, ma è una materia che lascia parecchi in difficoltà a capire. Ribadisco comunque che se non ci fosse stata una posizione ufficiale di Wikipedia non avrei fatto così tante domande. Ringrazio anticipatamente chi mi risponderà
--79.20.253.110 (msg) 10:10, 22 feb 2019 (CET)
- Ciao! Inizio a risponderti su due punti, quelli su cui sono più ferrata:
- 2) Nella maggior parte dei paesi, tra cui l'Italia, il copyright scade 70 anni dopo la morte dell'autore. Senza tirare in ballo Belle arti e simili, un palazzo, monumento, opera d'arte... il cui autore o progettista è morto da oltre 70 anni è liberamente fotografabile. Per questo motivo le foto di Palazzo Montecitorio non sono in violazione di copyright. Questo per quanto riguarda wikipedia. Se in Italia fotografi un monumento appena costruito (quindi protetto da copyright) e ti tieni la foto sul tuo computer senza pubblicarla da qualche parte non ci sono problemi.
- 4) La libertà di panorama è legata al paese dove si trova il soggetto della fotografia. Un italiano - come una persona di qualunque altra nazionalità - può fotografare un monumento recente portoghese e caricare la foto su wikipedia. Un portoghese non può fotografare un soggetto protetto da copyright che si trova in Italia e caricare la foto online. --Postcrosser (msg) 11:18, 22 feb 2019 (CET)
Il fatto che nessuno mi spieghi il perché Wikipedia ha assunto certe posizioni, mi fa pensare che gli utenti del progetto non sanno nemmeno loro perché hanno oscurato le immagini quest'estate o perché mettono fasce incitando a dire si al fair use. Protestate senza sapere per che cosa?--79.50.144.239 (msg) 13:40, 25 feb 2019 (CET)
- Avrai certamente notato l'avviso che campeggia in testa a questa voce, dove è scritto che "Non c'è alcuna garanzia che le risposte che ti vengono fornite siano corrette, né che qualcuno ti risponda"; qui le risposte sono fornite da chi passa e ha voglia di darti una risposta, senza obbligo alcuno. Dipende anche se la tua domanda viene notata oppure no; a me ad esempio era sfuggita, altrimenti ti avrei risposto prima che:
- il regolamento è stato votato e approvato dal Parlamento europeo, anche se su un testo parzialmente modificato rispetto a quello inizialmente presentato. Sui problemi che la cosiddetta "link tax" e l'uploadfilter (che pur con modifiche sono rimasti) possono causare a Wikipedia abbiamo scritto parecchio nelle passate discussioni;
- ti ha risposto correttamente Postcrosser: teoricamente si, sei multabile, a meno che (detta brutalmente) il palazzo in questione sia libero da copyright;
- ovviamente no, o la tutela stessa del diritto d'autore sarebbe impossibile; esiste da tempo abbondante legislazione per la tutela internazionale del diritto d'autore (la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche è del 1886). A un livello teorico, l'italiano detentore dei diritti sul palazzo potrebbe benissimo fare causa al portoghese che ha caricato la foto;
- Wikipedia è uno dei siti che più di tutti rispetta il diritto d'autore: le violazioni, una volta accertate, sono immediatamente rimosse senza possibilità di discussione alcuna, e l'attenzione alla legislazione nazionale e internazionale in materia di copyright è spasmodica (ricordo bene una discussione sulle norme sul diritto d'autore valenti nella Città del Vaticano...). Tuttavia, Wikipedia stessa si basa sul principio che la conoscenza in sé deve essere accessibile a tutti, con il minor numero di limitazioni possibili (a un livello teorico e ideale, nessuna): è la filosofia dell'Open source e del Contenuto aperto, che si possono ovviamente condividere o no. Il copyright è, oggettivamente, un ostacolo alla libera circolazione della conoscenza e delle idee: come tutti i monopoli indubbiamente ha in sé dei risvolti positivi, ma altrettanto indubbiamente ha dei risvolti negativi;
- la responsabilità penale è personale, è il singolo utente che risponde di quello che scrive su Wikipedia; vedi anche Wikipedia:Fare causa a Wikipedia. --Franz van Lanzee (msg) 18:21, 25 feb 2019 (CET)
Come si costruisce un ponte in un fiume/lago?
Non riesco a capire come si riesca a costruire un ponte i cui piloni poggiano direttamente sul fondo di un fiume o di un lago. Ad esempio il ponte dell'A13 sul fiume Po presenta almeno 4 piloni poggianti direttamente sull'alveo del fiume. La domanda è: come hanno fatto a gettare il calcestruzzo fin sull'alveo? Immagino che in qualche modo (come?) abbiano costruito per ogni pilone una camera a tenuta stagna e lì dentro vi abbiano versato il calcestruzzo, poiché non credo che abbiano deviato o prosciugato il fiume. Lo chiedo qui perché su Wikipedia non sono riuscito a trovare alcunché in merito.-Villasfracelly (msg) 15:54, 23 feb 2019 (CET)
- Si, di solito viene creata una zona stagna (in genere tramite una struttura in acciaio) all'interno della quale non c'è l'acqua e si può gettare il calcestruzzo. Questo un esempio dei più semplici. --Postcrosser (msg) 16:22, 23 feb 2019 (CET)
- Ovviamente poi i piloni non saranno solo appoggiati sull'alveo, ma avranno una fondazione che scende diversi metri al di sotto del livello dell'alveo. --Postcrosser (msg) 16:24, 23 feb 2019 (CET)
- Ma come si procedeva in tempi antichi (ad es. per il ponte Vecchio a Firenze e il ponte Sisto a Roma), quando non era in uso l'acciaio ed era difficile realizzare grandi compartimenti stagni?--Villasfracelly (msg) 16:54, 23 feb 2019 (CET)
- Con pali e travi di legno addossati uno all'altro. Qui puoi trovare alcune spiegazioni su come venivano costruiti i ponti dai romani (il sito è in inglese). In generale puoi trovare diverse foto di queste dighe stagne cercando su google "cofferdam" o "roman cofferdam" per esempi in legno --Postcrosser (msg) 18:16, 23 feb 2019 (CET)
- Per i ponti antichi è interessante anche questo sito in italiano, ove sono spiegate le varie tecniche utilizzate dagli etruschi e soprattutto dai romani--Parma1983 18:20, 23 feb 2019 (CET)
- Per la costruzione del Nuovo ponte ferroviario sul Po tra Ostiglia e Revere hanno prima costruito una penisola artificiale provvisoria (200 metri x 50 metri, 50 milioni di metri cubi di materiale) in mezzo al fiume, costruito i piloni, poi hanno rimosso la penisola. --Holapaco77 (msg) 00:08, 24 feb 2019 (CET)
- Per i ponti antichi è interessante anche questo sito in italiano, ove sono spiegate le varie tecniche utilizzate dagli etruschi e soprattutto dai romani--Parma1983 18:20, 23 feb 2019 (CET)
- Con pali e travi di legno addossati uno all'altro. Qui puoi trovare alcune spiegazioni su come venivano costruiti i ponti dai romani (il sito è in inglese). In generale puoi trovare diverse foto di queste dighe stagne cercando su google "cofferdam" o "roman cofferdam" per esempi in legno --Postcrosser (msg) 18:16, 23 feb 2019 (CET)
- Ma come si procedeva in tempi antichi (ad es. per il ponte Vecchio a Firenze e il ponte Sisto a Roma), quando non era in uso l'acciaio ed era difficile realizzare grandi compartimenti stagni?--Villasfracelly (msg) 16:54, 23 feb 2019 (CET)
Discorso di Scipione
Potente oracolo, vedendo il film Scipione detto anche l'Africano ad un certo punto Scipione dice (in romanesco) "ce stanno piu' ville de Scipione in Ispagna che cavalli a Colono" qua al minuto 1:16:15. Esisteva veramente una localita' chiamata Colono (?) famosa per i cavalli? --Hal8999 (msg) 03:54, 25 feb 2019 (CET)
- Dovrebbe essere Colono (demo) detto anche Colono Ippio, nell'Antica Grecia, dove è ambientata la tragedia di Sofocle Edipo a Colono (nella voce si legge un commosso inno alle bellezze di Colono, alle sue piante, ai suoi cavalli e al mare). --Unam96 (msg) 10:30, 25 feb 2019 (CET)
What is the significate of rataplan
There is a parol used very very spess in risorgimental texts or songs. This parol is ratapaln. I dont't know what signific, and I don't trov anything on the internet. Can you traducing for me rataplan (or spieg to me what is the significate)? Thank you very much.--51.140.249.129 (msg) 14:49, 25 feb 2019 (CET)
- Translate by Google (original): Onomatopoeic voice that imitates and indicates the sound produced by drums and tambourines. In particular, in the performance of orchestral music, and especially in operas (for example, in the 3rd act of Verdi's Forza del destino), a piece performed mainly by drums and other percussion instruments.—GJo ↜↝ Parlami 14:56, 25 feb 2019 (CET)
- Nòio volevàm savuà... -- Rojelio (dimmi tutto) 18:51, 25 feb 2019 (CET)
Classifica RS
Salve, la classifica non andrebbe rimossa anche da questa pagina, oppure non si può? Grazie. https://it.everybodywiki.com/Lista_dei_50_migliori_artisti_italiani_secondo_Rolling_Stone
--93.41.100.198 (msg) 13:50, 27 feb 2019 (CET)
- everybodywiki non è wikipedia ma un sito indipendente, che copia pagine di wikipedia. Da qui penso che non si possa fare niente, per eliminare una pagina bisogna chiederlo direttamente a loro (e non ho idea di come funzioni) --Postcrosser (msg) 13:55, 27 feb 2019 (CET)
Pasta
In pasta c’è scritto: “L'acqua deve essere salata con circa 10 gr di sale da cucina per ogni litro, prevedendo almeno 1 litro di acqua per ogni 100 grammi di pasta”. Se io cambio le proporzioni, ad esempio invece di 10 gr di sale ne metto 7 gr, e invece di 1 litro ne verso 1 e mezzo, la pasta si cucina nello stesso modo? --151.49.64.189 (msg) 14:44, 27 feb 2019 (CET)
- Mettendo meno sale e molta più acqua come nel tuo esempio la pasta cuocerà, ma risulterà scialba. ×°˜`°×ηαη¢у×°˜`°× 14:47, 27 feb 2019 (CET)
- Lo avevo immaginato. E mettendo meno acqua e più sale risulterà più dura o più salata? --151.49.64.189 (msg) 14:50, 27 feb 2019 (CET)
- La durezza non dipende dal sale ma da quanto la lasci cuocere. ×°˜`°×ηαη¢у×°˜`°× 14:51, 27 feb 2019 (CET)
- Grazie! --151.49.64.189 (msg) 14:52, 27 feb 2019 (CET)
- Esiste un effetto chimico fisico, l'effetto ebullioscopico, dove un aumento di concentrazione di soluto in un solvente ne aumenta il punto di ebollizione. In parole povere più l'acqua è salata, più alta è la temperatura a cui bolle. In realtà l'innalzamento della temperatura di ebollizione causato dalla quantità di sale che si usa di solito per cuocere la pasta è irrilevante, considera che sciogliendo 10 g di sale in 1 litro, la temperatura di ebollizione aumenta di solo 0,2 °C. Quindi in sostanza si, la pasta si cucina allo stesso modo.
- Per completezza, in genere si dice che bisogna aggiungere 1 minuto di cottura per ogni 300 metri di altitudine sul livello del mare, dove l'acqua bolle a circa 98°C. Per ottenere una differenza di 2 gradi centigradi del punto di ebollizione, sufficiente ad avere una pasta "stracotta di 1 minuto" seguendo le indicazioni della scatola dovresti sciogliere in 1 litro di acqua 92,3 g di sale--93.36.59.172 (msg) 16:51, 27 feb 2019 (CET)
- Per ulteriore completezza sorge spontaneo un dubbio: ma a livello del mare l'acqua non bolliva a 100°C ? --Gac 16:58, 27 feb 2019 (CET)
- Certo. A 300 metri sul livello del mare invece a 98 °C circa. So per esperienza quasi quotidiana che dove lavoro io a Varese, circa 400-450 metri sul livello del mare, l'acqua deionizzata bolle a 97,5 °C (decimale in più, decimale in meno)--93.36.59.172 (msg) 17:01, 27 feb 2019 (CET)
- In effetti quandi vado in montagna (1.200 m s.l.m.) la pasta viene decisamente peggio rispetto a quando sono a casa. Viceversa, mi chiedo, se cucinassi la pasta sulle rive del Mar Morto (-423 m), verrebbe cotta meglio? --Holapaco77 (msg) 21:00, 28 feb 2019 (CET)
- Cotta meglio non so. Peró rispetto al livello del mare hai una colonna d'aria di 423 metri che aumenta la pressione, quindi la temperatura di ebollizione dell'acqua è superiore a 100 °C. La cuoci in minor tempo.--93.33.13.15 (msg) 22:52, 28 feb 2019 (CET)
- In effetti quandi vado in montagna (1.200 m s.l.m.) la pasta viene decisamente peggio rispetto a quando sono a casa. Viceversa, mi chiedo, se cucinassi la pasta sulle rive del Mar Morto (-423 m), verrebbe cotta meglio? --Holapaco77 (msg) 21:00, 28 feb 2019 (CET)
- Certo. A 300 metri sul livello del mare invece a 98 °C circa. So per esperienza quasi quotidiana che dove lavoro io a Varese, circa 400-450 metri sul livello del mare, l'acqua deionizzata bolle a 97,5 °C (decimale in più, decimale in meno)--93.36.59.172 (msg) 17:01, 27 feb 2019 (CET)
- Per ulteriore completezza sorge spontaneo un dubbio: ma a livello del mare l'acqua non bolliva a 100°C ? --Gac 16:58, 27 feb 2019 (CET)
- La durezza non dipende dal sale ma da quanto la lasci cuocere. ×°˜`°×ηαη¢у×°˜`°× 14:51, 27 feb 2019 (CET)
- Lo avevo immaginato. E mettendo meno acqua e più sale risulterà più dura o più salata? --151.49.64.189 (msg) 14:50, 27 feb 2019 (CET)
Realtà o finzione cinematografica
Una classica scena dei film di Hollywood: qualcuno sale su un'auto, senza disporre delle chiavi, e riesce ad avviarla tagliando dei cavi sotto il volante e mettendoli a contatto. La mia domanda è: questa cosa è reale e fattibile, oppure è solo una patetica buffonata il cui uso nelle scene è talmente inflazionato da renderla moralmente accettabile.
--79.41.142.243 (msg) 23:02, 28 feb 2019 (CET)
- Non sono un elettrauto né un ladro di auto, ma a naso direi che per certi modelli potrebbe essere vero, le macchine più vecchie con la chiave semplice dovrebbero mettersi in moto semplicemente quando la chiave fa abbassare tutti i pistoncini della serratura e girandola un meccanismo mette in comunicazione dei fili e ne stacca altri, nelle macchine moderne, sopratutto quelle che non hanno nemmeno la chiave, dovrebbero essere dei sistemi che si basano sulla creazione e convalida di codici (anche univoci) a far accendere il motore, quindi senza il codice passato alla centralina non dovrebbe mettersi in moto niente. Magari riesci ad accendere il cruscotto e le luci, ma la centralina dovrebbe impedire l'avvio del motore. In partica, se ti accontenti della Ritmo degli anni '80 forse la puoi pure mettere in moto collegando i fili giusti, se vuoi il BMW nuovo devi comprare anche uno strumento elettronico che riescea generare il codice giusto e sbloccare la centralina. --Wim b 02:04, 1 mar 2019 (CET)
- se vuoi puoi leggere la pagina "Immobiliser" su wikipedia in lingua inglese (e se vuoi/puoi, potresti anche tradurla qui che manca) --Wim b 02:08, 1 mar 2019 (CET)
- la Ritmo non lo so, ma la vecchia Fiat Uno di un mio parente fu rubata proprio collegando i fili "come nei film". Ritrovata dall'altra parte della città, la polizia chiamò il proprietario perché se la riprendesse. Il poliziotto avviò la macchina collegando i fili davanti agli occhi stupefatti del proprietario, poi lo accompagnò fino all'elettrauto in modo che potesse riparare l'accensione.--95.236.120.217 (msg) 10:30, 2 mar 2019 (CET)
- se vuoi puoi leggere la pagina "Immobiliser" su wikipedia in lingua inglese (e se vuoi/puoi, potresti anche tradurla qui che manca) --Wim b 02:08, 1 mar 2019 (CET)
Combustioni
Mi appello all'oracolo chimico
Se le combustioni sono reazioni in cui si forma acqua e anidride carbonica, perché se si bruciano combustibili solidi resta la cenere e se si bruciano combustibili liquidi (ci tengo a precisare, in contenitori inerti in acciaio inox) resta sempre una patina nera anziché andare completamente in vapore e anidride?
--91.132.136.107 (msg) 11:24, 1 mar 2019 (CET)
- i prodotti di una combustione sono gas di combustione, fiamme, fumo e calore, lasciando perdere le fiamme e il calore, già il fumo è il segno evidente che non si forma solo anidride carbonica e acqua, infatti nel fumo sono presenti parti incombuste (e se diamo fuoco a della plastica ad esempio questo è molto evidente). In un incendio, in base al combustibile, le temperature a cui si arriva e la percentuale di ossigeno, si sviluppano una miriade di gas di combustione, tra cui ossido di carbonio (ad esempio se l'incendio avviene in carenza di ossigeno), aldeide acrilica, la succitata anidride carbonica, il fosgene (nel caso bruciassimo determinati tipi di plastiche o materiali contenente cloro), l'idrogeno solforato, ammoniaca, anidride solforosa (se bruciamo materiali contenente zolfo in ambiente con eccesso d'aria), ossido e perossido di azoto, acido cianidrico e acido cloridrico. Cosa sono allora la cenere e i residui che possiamo vedere nel contenitore inox di cui parlavi? Sono semplicemente residui della combustione, stessa cosa per i liquidi e i gas, se ad esempio contengono impurità. --Wim b 13:30, 1 mar 2019 (CET)
- La differenza tra combustione completa ed incompleta è constatabile già con un'usuale fiamma di metano: se la "soffochi" tenendola "scarsa" d'aria, parte del carbonio rimane incombusto e le particelle di fuliggine incandescenti contribuiscono a dare un colore giallo/arancio alla fiamma (e i fumi lasciano la patina nera cui ti riferivi); se invece c'è tutta l'aria che serve, la fiamma resta azzurrina e quasi trasparente, e non c'è pressoché alcuna formazione di fuliggine. -- Rojelio (dimmi tutto) 13:53, 1 mar 2019 (CET)
Sise
Cosa significa? (la "sise di Antonietta", trovato in Scherzi e STUBidaggini https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Terra&diff=1329340&oldid=1313148)--79.40.135.22 (msg) 08:13, 2 mar 2019 (CET)
- Leggendo qui significherebbe "seno", "tette" (non so in che dialetto). Immagino che questa Antonietta ne fosse particolarmente dotata. --Lepido (msg) 09:37, 2 mar 2019 (CET)
- Le sise; salvo tragedie sono sempre due :). Sise delle monache, lì, su una nota enciclopedia abbiamo un buon indizio. Per cfr:Minne di sant'Agata--Pierpao.lo (listening) 11:29, 2 mar 2019 (CET)
Il principe di ***
Qui, nel riquadro a destra, dove si parla di Cesare della Valle di Ventignano ("Lo iettatore più potente della storia") c'è scritto testualmente che [...]è lui infatti a ispirare il personaggio del principe di *** del Corricolo di Dumas.[...]. Perché ci sono quegli asterischi? Di dov'è sto principe di ***? --159.149.217.116 (msg) 09:22, 4 mar 2019 (CET)
- Perché è proprio così che viene nominato (o meglio, lasciato innominato) da Dumas in quell'opera. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:20, 4 mar 2019 (CET)
Modalità sola lettura
Il 19 marzo alle ore 15 utc ovverosia 16 in Europa Centrale ci saranno 15 minuti di sola lettura. Fate girare la voce :)--Pierpao.lo (listening) 16:19, 5 mar 2019 (CET)
- Io avrei sperato in quelli di celebrità...--95.249.154.70 (msg) 18:42, 6 mar 2019 (CET)
- :-)--Pierpao.lo (listening) 19:47, 6 mar 2019 (CET)
Codice fiscale in casi estremi
Formidabile Oracolo mi appello a te. Se un bimbo nasce a bordo di un aereo o di una nave in territorio internazionale, secondo il Massimario per l'Ufficiale di Stato Civile nel campo "luogo di nascita" della carta di identità si dovranno inserire o le coordinate geografiche o, se il mezzo è sprovvisto di GPS, un generico "in un luogo non determinato del Mare (...)/in un luogo non determinato sorvolando (...)". Per quanto riguarda invece il codice fiscale, in particolare le 3 lettere i 4 caratteri che precedono l'ultima lettera che indicano il codice catastale del comune o stato/dipendenza estera di nascita, cosa comparirà in quello del signore nato in "in un luogo non determinato dell'oceano xxx" o a "0°59′40.84″S 21°18′52.73″W " (punto scelto a casaccio tra la Liberia e il Brasile)?
--93.33.37.222 (msg) 14:38, 7 mar 2019 (CET)
- Tranquillo: non lo sa nessuno. :-)
- Per pignoleria: stiamo parlando dei quattro caratteri prima di quello finale, una lettera e 3 cifre. Per chi è nato all'estero si usa, anché un codice che identifica il comune, uno che identifica lo stato di nascita (inizia sempre per Z). Se la nascita è avvenuta in acque territoriali o spazio aereo di una precisa nazione, suppongo quello venga usato, ma il caso delle acque internazionali o "luogo non determinato" non mi pare sia codificato. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:02, 7 mar 2019 (CET)
- Credo che per quanto riguarda navi e aerei valga il principio della bandiera, ossia che ciò che succede all'interno di questi mezzi è soggetto alla normativa dello Stato di appartenenza. Per gli aerei mi sembra ci siano anche curiose varianti sul tema, per cui se l'aeromobile è al suolo con le porte chiuse la giurisdizione è dello Stato di immatricolazione del mezzo, mentre con le porte aperte è dello Stato su cui si trova l'aereo (ma qui lo dico e qui lo nego).--Nubifer (dicaaa) 15:29, 7 mar 2019 (CET)
- E se ha una porta aperta e una chiusa? --Matafione (msg) 00:47, 8 mar 2019 (CET)
- Non so se è davvero così la questione delle porte ma se lo fosse mi sembra abbastanza ovvio che se c'è una porta aperta vuol dire che l'aeromobile non è chiuso quindi vale la legge dello stato in cui si trova. Per il CF non è vero che nessuno lo sa, ci sono sicuramente delle convenzioni che si assumono in questi casi e non credo che lo stato italiano lasci a una persona il CF incompleto. Non ho studiato legge ma dovrebbe valere appunto il principio di bandiera e quindi sul CF apparire il codice catastale dello stato estero della bandiera Z___. Se poi l'aereo sarà dell'Alitalia o dell'EasyJet che portano rispettivamente la bandiera italiana e dell'unione europea non so come ci si comporta, tantomeno se il nascituro si trova su un gommone di profughi. Io ci tengo a sottolineare che sto dicendo cose per sentito dire, se qualcuno sa lo invito a confermare o smentirmi. --80.180.154.62
- La questione della giurisdizione a bordo di un aeromobile è materia abbastanza intricata che fu regolata dalla Convenzione di Tokyo (ratificata da quasi tutti gli Stati). Semplificando a bestia, sull'aereo vale la legge dello stato di immatricolazione (se un aereo Alitalia ha marche irlandesi, vale la legge irlandese, salvo specifici accordi bilaterali Italia-Irlanda). Se l'aereo è "in volo" su uno stato diverso da quello di immatricolazione, vale la legge dello stato di immatricolazione. La convenzione di Tokyo definisce un aeromobile in volo in diversi modi. All'articolo 5, dove si parla dei poteri del Comandante, an aircraft shall for the purposes of this Chapter, be considered to be in flight at any time from the moment when all its external doors are closed following embarkation until the moment when any such door is opened for disembarkation. All'articolo 1, invece, si definisce l'applicabilità della convenzione in maniera un po' più restrittiva For the purposes of this Convention, an aircraft is considered to be in flight from the moment when power is applied for the purpose of take- off until the moment when the landing run ends. tanto per rendere le cose meno semplici.--Nubifer (dicaaa) 12:01, 8 mar 2019 (CET)
- Ma sull'enciclopedia, abbiamo da qualche parte l'informazione del codice catastale di uno stato estero (es.: Z114 per Gran Bretagna e Irlanda del Nord)? --Er Cicero 10:50, 8 mar 2019 (CET)
- No, ma ti linko un sito dove ci sono tutti quanti compresi gli stati estinti http://www.elesh.it/storiastati/cercastati.asp --80.180.154.62
- L'Art. 2 del codice della navigazione: E' soggetto alla sovranita' dello Stato lo spazio aereo che sovrasta il territorio del Regno ed il relativo mare territoriale; Art. 3 del codice della navigazione: Le navi italiane in alto mare e gli aeromobili italiani in luogo o spazio non soggetto alla sovranita' di alcuno Stato sono considerati come territorio italiano. Quindi presumo che nei casi in cui non sia possibile identificare un comune o una nazione di nascita, poiché il neonato partorito fuori acque internazionali, il codice potrebbe essere lo stesso di quello previsto per gli apolidi: Z999[senza fonte] --Flazaza (msg) 12:25, 8 mar 2019 (CET)
- Aspè, ma perché scusa? Se una donna italiana partorisce sopra acque internazionali a bordo di un volo della Delta immatricolato negli States e con la bandiera a stelle e strisce sulla coda, il CF del neonato dovrebbe avere Z404, visto che secondo le convenzioni (Tokyo) lui è nato sotto giurisdizione USA. Forse (ripeto, forse) il Z999 si usa per i velivoli cosiddetti pirata o se anziché un Delta era un Alitalia immatricolato in Italia con bandiera italiana, visto che non esiste un codice catastale che identifica lo stato Italia (idem per l'immatricolazione UE).--80.180.154.62
- Ma la cosa simpatica che ho scoperto or ora leggendo la voce en:Birth aboard aircraft and ships è che nel caso del Delta sopra riportato, per l'anagrafe degli Stati Uniti, il luogo di nascita è "IN THE AIR"!--Nubifer (dicaaa) 14:46, 8 mar 2019 (CET)
- Che equivale al nostro in un luogo non determinato sorvolando xxx--80.180.154.62
- @ip 80.180..Il CF non è attestazione di cittadinanza, ma solo, appunto, un codice i cui ultimi 4 caratteri indicano il luogo di nascita. Non è possibile assegnare un codice di località generico per l'Italia ad una persona senza indicare il comune di nascita (correggimi se sbaglio). Penso che l'unica alternativa per un nato su aereo o barca italiana su acque territori internazionali, sia assegnargli un codice generico anche se la definizione di apolide assegnata al codice generico è sbagliata. Nel caso in cui la nascita sia su aeromobili o navi straniere, non saprei proprio. Comunque 10 e lode a Paolino Paperino che ha inventato il codice fiscale italiano.--Flazaza (msg) 15:04, 8 mar 2019 (CET)
- @Flazaza: Ma lo so. Il punto è semplicemente se (esempio del volo Delta all in USA) il fatto che l'ipotetico bambino in questione, essendo di fatto nato in un pezzo di territorio statunitense volante, nel suo CF italiano dovesse risultare nato negli States, apolide o altro. Magari poi salterà fuori che stiamo cannando tutti quanti. so che non esiste un codice catastale che definisce l'Italia, ma nell'altro esempio qui sopra la nascita è pur sempre avvenuta in un pezzo volante di Italia. Il CF italiano ha comunque davvero un sacco di lacune, in effetti non è poi così improbabile che una donna partorisca durante un volo aereo o una traversata oceanica --80.180.154.62
- @ip 80.180..Il CF non è attestazione di cittadinanza, ma solo, appunto, un codice i cui ultimi 4 caratteri indicano il luogo di nascita. Non è possibile assegnare un codice di località generico per l'Italia ad una persona senza indicare il comune di nascita (correggimi se sbaglio). Penso che l'unica alternativa per un nato su aereo o barca italiana su acque territori internazionali, sia assegnargli un codice generico anche se la definizione di apolide assegnata al codice generico è sbagliata. Nel caso in cui la nascita sia su aeromobili o navi straniere, non saprei proprio. Comunque 10 e lode a Paolino Paperino che ha inventato il codice fiscale italiano.--Flazaza (msg) 15:04, 8 mar 2019 (CET)
- Che equivale al nostro in un luogo non determinato sorvolando xxx--80.180.154.62
- Ma la cosa simpatica che ho scoperto or ora leggendo la voce en:Birth aboard aircraft and ships è che nel caso del Delta sopra riportato, per l'anagrafe degli Stati Uniti, il luogo di nascita è "IN THE AIR"!--Nubifer (dicaaa) 14:46, 8 mar 2019 (CET)
- Aspè, ma perché scusa? Se una donna italiana partorisce sopra acque internazionali a bordo di un volo della Delta immatricolato negli States e con la bandiera a stelle e strisce sulla coda, il CF del neonato dovrebbe avere Z404, visto che secondo le convenzioni (Tokyo) lui è nato sotto giurisdizione USA. Forse (ripeto, forse) il Z999 si usa per i velivoli cosiddetti pirata o se anziché un Delta era un Alitalia immatricolato in Italia con bandiera italiana, visto che non esiste un codice catastale che identifica lo stato Italia (idem per l'immatricolazione UE).--80.180.154.62
- L'Art. 2 del codice della navigazione: E' soggetto alla sovranita' dello Stato lo spazio aereo che sovrasta il territorio del Regno ed il relativo mare territoriale; Art. 3 del codice della navigazione: Le navi italiane in alto mare e gli aeromobili italiani in luogo o spazio non soggetto alla sovranita' di alcuno Stato sono considerati come territorio italiano. Quindi presumo che nei casi in cui non sia possibile identificare un comune o una nazione di nascita, poiché il neonato partorito fuori acque internazionali, il codice potrebbe essere lo stesso di quello previsto per gli apolidi: Z999[senza fonte] --Flazaza (msg) 12:25, 8 mar 2019 (CET)
- No, ma ti linko un sito dove ci sono tutti quanti compresi gli stati estinti http://www.elesh.it/storiastati/cercastati.asp --80.180.154.62
- Non so se è davvero così la questione delle porte ma se lo fosse mi sembra abbastanza ovvio che se c'è una porta aperta vuol dire che l'aeromobile non è chiuso quindi vale la legge dello stato in cui si trova. Per il CF non è vero che nessuno lo sa, ci sono sicuramente delle convenzioni che si assumono in questi casi e non credo che lo stato italiano lasci a una persona il CF incompleto. Non ho studiato legge ma dovrebbe valere appunto il principio di bandiera e quindi sul CF apparire il codice catastale dello stato estero della bandiera Z___. Se poi l'aereo sarà dell'Alitalia o dell'EasyJet che portano rispettivamente la bandiera italiana e dell'unione europea non so come ci si comporta, tantomeno se il nascituro si trova su un gommone di profughi. Io ci tengo a sottolineare che sto dicendo cose per sentito dire, se qualcuno sa lo invito a confermare o smentirmi. --80.180.154.62
- E se ha una porta aperta e una chiusa? --Matafione (msg) 00:47, 8 mar 2019 (CET)
- Credo che per quanto riguarda navi e aerei valga il principio della bandiera, ossia che ciò che succede all'interno di questi mezzi è soggetto alla normativa dello Stato di appartenenza. Per gli aerei mi sembra ci siano anche curiose varianti sul tema, per cui se l'aeromobile è al suolo con le porte chiuse la giurisdizione è dello Stato di immatricolazione del mezzo, mentre con le porte aperte è dello Stato su cui si trova l'aereo (ma qui lo dico e qui lo nego).--Nubifer (dicaaa) 15:29, 7 mar 2019 (CET)
In realtà con i voli aerei non serve andare nei territori internazionali per incasinare il sistema del codice fiscale. Se ci pensate anche se il parto avviene durante un volo interno italiano su un aeromobile di matricola italiana nei cieli territoriali italiani non sarebbe comunque possibile identificare un comune di nascita. E nel codice fiscale di sto figlio che si mette?--93.33.90.255 (msg) 23:25, 8 mar 2019 (CET)
Muro della fucilazione di Sturmentruppen
A gennaio l'IP 93.150.174.4 cercava una vignetta delle Sturmtruppen dove un soldato cercava di costruire un muro di mattoni cominciando assurdamente dall'alto, invece che dal basso. La ricercadell'Oracolo non ha (ancora) dato esito, ma posso indirizzare l'IP verso l'anno 1975. Nella striscia di Bonvi n.1371 viene introdotto un nuovo personaggio, un Ufficiale delle SS che si deve occupare della fucilazione di un prigioniero. I tentativi falliscono ad ogni striscia, quasi sempre per la mancanza di un muro per la fucilazione che di volta in volta i prodi Sturmentrupopen tentano di costruire, sempre con esito disastroso. Ho controllato fino alla striscia n. 1425 del 1975 e quella particolare vignetta non compare, ma sono sicuro che l'IP la potrà trovare nelle successive.
--Flazaza (msg) 19:03, 9 mar 2019 (CET)
Grazie!
Curiosità giornalisti
Ho cercato - senza successo - l'età dei seguenti giornalisti: Fabrizio Bocca, Fulvio Bianchi e Fabio Bianchi (de la Repubblica i primi due, della Gazzetta il terzo). Nemmeno ricercare nell'albo d'iscrizione (Ordine dei Giornalisti) mi è servito, quindi non mi stupirebbe un'eventuale risposta negativa; qualcuno sa però fornirmi le loro date di nascita ?
Titolo di un film/documentario
Sposto qui questa domanda postata erroneamente al Bar da 93.147.213.172 (discussioni · contributi): chissà, magari qui potrebbe saltar fuori la risposta che stava cercando...
Salve, non ricordo il titolo di un film o documentario in cui vengono mostrati solo immagini. Ricordo che sia più un film che documentari, e fa parte di una trilogia in cui o l'ultimo o il secondo film è anche prodotto da Steven Spielberg, se non erro. In ogni caso è un film piuttosto famoso e il titolo è una parola che proviene da qualche lingua straniera non americana come lo swaili. Inoltre dovrebbe significare "distruzione" o siimili. Qualcuno può aiutarmi? — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 93.147.213.172 (discussioni · contributi) 14:31, 10 mar 2019 (CET).
-- Mess what a happiness! 15:55, 10 mar 2019 (CET)
- Mi viene in mente Koyaanisqatsi.--Antenor81 (msg) 16:13, 10 mar 2019 (CET)
- [@ Antenor81] Ah, ecco da dove hanno preso ispirazione Lillo e Greg per il loro personaggio più rappresentativo... :-D -- Mess what a happiness! 16:24, 10 mar 2019 (CET)
- [↓↑ fuori crono]Eh sì, almeno la grafia deve venire da lì.--Antenor81 (msg) 19:01, 10 mar 2019 (CET)
- [@ Antenor81] Ah, ecco da dove hanno preso ispirazione Lillo e Greg per il loro personaggio più rappresentativo... :-D -- Mess what a happiness! 16:24, 10 mar 2019 (CET)
Sì, l'opera è quella, mille grazie.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 93.147.213.172 (discussioni · contributi) 14:31, 10 mar 2019 (CET).
anche i pesci femmina hanno il ciclo mestruale
?--93.36.106.118 (msg) 12:33, 12 mar 2019 (CET)
- Se intendi "mestruazioni" come perdite di sangue, allora no, stando a en:Menstruation (mammal), sono presenti solo nei primati e pochi altri mammiferi. --Syrio posso aiutare? 13:00, 12 mar 2019 (CET)
si sa anche quali sono i mammiferi che hanno le mestruazioni? sicuramente so che le hanno i cani
- No, i cani no; nella voce dice che le hanno i pipistrelli e i toporagni elefante (Macroscelididi). Attenzione eh, stiamo parlando delle mestruazioni, non del ciclo mestruale, non è la stessa cosa; le prime sono una conseguenza del secondo.
- Cito, sempre dalla voce inglese: Females of other species of placental mammal undergo estrous cycles, in which the endometrium is completely reabsorbed by the animal (covert menstruation) at the end of its reproductive cycle.[citation needed] Many zoologists regard this as different from a "true" menstrual cycle. Female domestic animals used for breeding —for example dogs, pigs, cattle, or horses— are monitored for physical signs of an estrous cycle period, which indicates that the animal is ready for insemination. --Syrio posso aiutare? 14:47, 12 mar 2019 (CET)
- PS: (ma poi figurati se i cani avessero le mestruazioni con perdita di sangue, nessuno mai si prenderebbe una cagnetta come animale da compagnia)
Titolo libro
Salve mi vorrei affidare all'Oracolo bibliografo
Sto cercando il titolo di un libro che non ho mai letto e nemmeno voglio farlo però mi interesserebbe il titolo.
La trama, spannometrica: è una donna (non so se reale) che racconta la sua biografia. Molto drammatica, ci sono parenti che muoiono, la lascia il marito e cose simili, e tra un capitolo e l'altro ci mette una ricetta di un piatto che per lei rappresenta quell'evento. Di altri particolari so solo che a un certo punto dice di imboccare dei piccioni fino a strozzarli perché non ha potuto imboccare il suo bambino. E credo di ricordare che il titolo di questo libro in spagnolo contiene le parole huevos e chocolate.
Sapresti trovare il titolo italiano di sto libro
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Buongiorno, vorrei porre un quesito qui dopo aver cercato infruttuosamente la risposta su internet: esiste un modo per acquistare dei preservativi online e scaricarli in modo da ottenere il rimborso? Su Amazon ad esempio ci sono preservativi di ottima qualità e taglia (questa è la mia necessità, gli XL della Durex in farmacia sono piccoli) a prezzi relativamente contenuti. Grazie per le risposte :) --Alessandro (msg) 07:58, 13 mar 2019 (CET)
- Quante ne vuoi? :) Ne basta una, intanto non si dice scaricare nè dedurre ma detrarre :). Devi semplicemente chiedere la fattura comunicando il codice fiscale qui. Non era necessario, per usare un eufemismo specificare la taglia :)--Pierpao.lo (listening) 08:25, 13 mar 2019 (CET)
- Beh... si, avrei potuto evitare :D Mi chiedo se si possa fare con articoli venduti da aziende X e spediti da Amazon (i "My Size" sono una "Amazon choise" ma sono comunque venduti da una azienda terza, la VITASALE) Comunque ero interessato alla scatola da 36 profilattici, è molto conveniente. --Alessandro (msg) 08:35, 13 mar 2019 (CET)