San Pier d'Isonzo
San Pier d'Isonzo (San Piero in dialetto bisiaco, San Pieri dai Bisiacs in friulano[3]) è un comune italiano di 2 019 abitanti in Friuli-Venezia Giulia. Fa parte della Bisiacaria.
| San Pier d'Isonzo comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | Non presente |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Riccardo Zandomeni (lista civica) dal 6-6-2016 |
| Territorio | |
| Coordinate | 45°51′N 13°28′E |
| Altitudine | 18 m s.l.m. |
| Superficie | 9,03 km² |
| Abitanti | 2 019[1] (31-7-2018) |
| Densità | 223,59 ab./km² |
| Frazioni | Cassegliano, San Zanut |
| Comuni confinanti | Fogliano Redipuglia, Ronchi dei Legionari, Ruda (UD), San Canzian d'Isonzo, Turriaco, Villesse |
| Altre informazioni | |
| Lingue | italiano, veneto |
| Cod. postale | 34070 |
| Prefisso | 0481 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 031021 |
| Cod. catastale | I082 |
| Targa | GO |
| Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
| Nome abitanti | sampierini |
| Patrono | santi Pietro e Paolo |
| Giorno festivo | 29 giugno |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

Cultura
Oltre alla lingua italiana, nel territorio di San Pier d'Isonzo non sono riconosciute altre lingue ufficiali. La popolazione parla il bisiaco (forse dal latino "bis aquae" = "tra due fiumi", l'Isonzo ed il Timavo, o più probabilmente dallo sloveno bezjak, profugo), un dialetto molto simile al veneto, con lemmi di origine friulana e triestina, ancora molto usato nella vita di tutti i giorni.
Storia
Il paese prende il nome dall'antica Pieve di san Pietro, che comprendeva un territorio più vasto dell'attuale comune. Abitato fin dall'epoca romana (ritrovamenti di frammenti di mosaici,monete, laterizi ed anfore, ora andati perduti), fanno presumere la presenza di una famiglia dei Cassi da cui prende il nome la frazione di Cassegliano. Sul muro esterno della chiesetta dedicata a San Silvestro, costruita su un primo edificio risalente al XIV secolo, è incluso il frammento di una lapide di età imperiale ritrovato sul luogo. Sempre a Cassegliano esistevano altre due chiese, di cui si trova testimonianza in antichi documenti, andate distrutte nell'alluvione del 1492. La Pieve di San Pietro si trova per la prima volta in un documento patriarcale del 1247. Pur essendo certe le origini romane, dovute forse alla vicinanza con Aquileia, non ci sono stati ritrovamenti di rilievo per quanto riguarda il periodo medievale, se non si considera quel che resta di un antico borgo al centro di San Pier. La Pieve comprendeva anche il comune di Villesse; il legame tra i paesi era dovuto probabilmente al guado del fiume Isonzo, che collegava le comunità. Il guado era di proprietà dei conti Sbruglio, residenti a Cassegliano fin dal 1400, e la sua importanza crebbe nel 1700 poiché questo traghetto era l'unico contatto tra Trieste e la pianura friulana (è visibile ancora un capitello mariano nei pressi del fiume, probabilmente dove esisteva il passaggio dei barconi che traghettavano i viandanti). Dopo il periodo napoleonico il territorio passò sotto i conti di Gorizia e Gradisca, con dominio austriaco. Con la costruzione del ponte sull'Isonzo presso Sagrado, nel 1845, l'importanza economica del traghetto di Cassegliano diminuì notevolmente. Nel 1876 la famiglia Sbruglio vendette al proprietà, che dopo alcuni passaggi fu acquistata dalla famiglia Prandi di Trieste. Durante la prima guerra mondiale San Pier si trovò nelle immediate vicinanze del fronte tra Austria e Italia (è da ricordare la distruzione del campanile della chiesa parrocchiale nel 1916). Nell'allora territorio comunale di San Pier, sul Monte Sei Busi di fronte al Colle di Sant'Elia, venne costruito durante il fascismo negli anni trenta il più grande cimitero militare (Sacrario militare di Redipuglia) che ospita le salme di 100.000 soldati italiani caduti nella prima Guerra Mondiale, passato successivamente sotto il comune di Fogliano-Redipuglia.
Edifici storici
Nella frazione di Cassegliano si trova il neoclassico Palazzo Prandi (Villa Sbruglio) ancora in fase di restauro. Interessante è la chiesetta della località San Zanut (Giovannino, in friulano), dedicata a San Giovanni Battista probabilmente a protezione del luogo per le frequenti esondazioni dell'Isonzo. Nelle vicinanze infatti è stata ritrovata un'ara votiva di epoca imperiale dedicata al culto del dio Isonzo.
L'attuale Sindaco, Riccardo Zandomeni, era uno dei pochi Primicittadini in Italia ad aver rinunciato alla propria indennità di carità per il suo totale: 1333 euro al mese destinati a progetti di borse lavoro per inoccupati. Infatti, dopo appena 1 anno e mezzo di mandato ovvero nel 2018 tradendo le promesse elettorali fatte ai suoi cittadini si riprende totalmente la propria indennità.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 30 novembre 2011.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Bibliografia
- Associazione tra le Pro Loco del FVG, Friuli Venezia Giulia-guida artistica,Istituto Geografico De Agostini, 1990
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Comune San Pier d'Isonzo, su comune.sanpierdisonzo.go.it.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 247437232 |
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