Oggetti magici di Harry Potter
Nella serie letteraria di Harry Potter, creata da J. K. Rowling, si incontrano numerosi oggetti magici di cui i vari personaggi si servono. Alcuni di questi oggetti sembrano essere dotati di una propria capacità di pensare. A proposito di questo Arthur Weasley dice ai suoi figli di "non fidarsi mai di qualcosa che pensa da solo se non si capisce dove ha il cervello".
Doni della Morte
I Doni della Morte (Deathly Hallows) sono tre oggetti magici di grande potenza descritti nel libro Harry Potter e i Doni della Morte. Xenophilius Lovegood, padre di Luna, rivela a Harry, Hermione e Ron dell'esistenza di questi oggetti, creati, secondo la leggenda, dalla Morte stessa, motivo per cui il possessore di tutti e tre gli elementi diventerebbe il "Padrone della Morte". I tre Doni della Morte vengono descritti ne La Storia dei Tre Fratelli, presente nel libro Le fiabe di Beda il Bardo (The tale of beedle the bard).
Bacchetta di Sambuco
La Bacchetta di Sambuco (Elder Wand) è la più potente delle bacchette magiche esistenti, ed è invincibile nelle mani di un proprietario legittimo: per conquistarla e poterla usare al pieno della sua potenza bisogna sconfiggere il suo possessore. Tuttavia, secondo la leggenda, la particolarità della bacchetta richiedeva che una persona poteva diventarne proprietario solo dopo aver ucciso il precedente possessore, e non dopo averlo disarmato o sconfitto, come era per le altre bacchette. Questa leggenda fu smentita da Silente, che aveva verificato personalmente che la Bacchetta di Sambuco veniva ereditata allo stesso modo delle altre. La bacchetta sarebbe stata fabbricata dalla Morte e da essa donata al maggiore dei fratelli Peverell, identificato in Antioch, "un uomo bellicoso" che "chiese una bacchetta degna di un mago che aveva battuto la Morte!". Passata di mano molte volte, è appartenuta a Gellert Grindelwald, poi ad Albus Silente, che sconfisse Grindelwald in duello, successivamente a Draco Malfoy, che ha disarmato Silente prima che Severus Piton lo uccidesse, ed infine ad Harry, in seguito alla sua vittoria su Draco a Villa Malfoy: Voldemort, che si era impossessato della bacchetta profanando la tomba di Silente e l'aveva usata per un certo periodo di tempo, non ne era il legittimo proprietario, pertanto la bacchetta non era realmente invincibile nelle sue mani. Harry, dopo averla usata per riparare la sua bacchetta, gravemente danneggiata, decide poi di non usarla e la rimette nella tomba di Silente; se morirà di morte naturale, l'ultimo proprietario non sarà mai stato sconfitto, quindi la storia della bacchetta avrà fine.
Pietra della Resurrezione
La Pietra della Resurrezione (Resurrection Stone) è una pietra in grado di rievocare i morti, in uno stato di semi-vita. Appartenne al secondo fratello, Cadmus Peverell, e venne ereditata dalla famiglia Gaunt, da cui venne incastonata in un anello. Essa funziona tramite la rotazione sul palmo della mano: le persone riportate in vita sono in una condizione posta a metà strada tra quella dei fantasmi e quella delle persone viventi, e sono infelici perché la Terra non è il luogo in cui dovrebbero stare. La pietra, incapace di donare vera felicità, portò Cadmus al suicidio (egli desiderava rivedere l'amata morta, e alla fine si tolse la vita per potersi davvero riunire a lei).
Mantello dell'Invisibilità
Il Mantello dell'Invisibilità (Invisibility Cloak) è un Mantello che non si logora nel tempo ed è immune a qualsiasi tipo di incantesimo, al contrario dei comuni mantelli; dice infatti Xenophilius Lovegood, padre di Luna, a Harry, Ron ed Hermione:
Ciononostante l'occhio magico di Alastor Moody è in grado di individuare Harry quando è nascosto dal mantello.
Il mantello fu donato dalla Morte a Ignotus Peverell, lontano antenato di Harry, sepolto a Godric's Hollow, che in seguito lo donò a suo figlio. Harry lo erediterà dal padre e, seguendo la successione, lo donerà al figlio primogenito James Sirius Potter.
Horcrux
Un Horcrux è un oggetto che contiene un frammento dell'anima del suo creatore. Lo scopo principale che spinge a ricorrere a questo espediente è vincere la morte, in quanto, anche se il proprio corpo viene ucciso, la parte di anima contenuta nell'Horcrux garantisce di sopravvivere in una forma di semi-vita spirituale, dalla quale si può tornare in pieno possesso del proprio corpo e delle proprie forze grazie all'aiuto di particolari sostanze, incantesimi o pozioni. Si tratta di una delle magie più oscure conosciute, in quanto per creare un Horcrux è necessario compiere un incantesimo estremamente complicato che richiede che l'anima sia stata precedentemente scissa, e l'unico modo che una persona ha per dividere la propria anima è commettere il gesto più malvagio possibile, cioè un omicidio. Anche animali possono essere trasformati in Horcrux, sebbene siano solitamente considerati più rischiosi di oggetti inanimati in quanto agiscono di propria volontà. Non c'è limite al numero di Horcrux che una persona può creare, ma con il progressivo spezzettamento dell'anima dell'utilizzatore in parti sempre più piccole, questi inizia a perdere la sua umanità e la sua anima diventa progressivamente più instabile e deteriorata.
Gli Horcrux non possono essere distrutti con mezzi e magie tradizionali, ma devono essere danneggiati in modo irreparabile affinché l'oggetto e la parte di anima del creatore siano distrutti. Gli unici oggetti magici o incantesimi conosciuti in grado di farlo sono la spada di Godric Grifondoro, il veleno del Basilisco e l'Ardemonio. Un altro modo per disfare un Horcrux è per il suo creatore di invertire il processo consentendo alla propria anima mutilata di tornare allo stato originale: l'unico sistema conosciuto per attuare questa inversione consiste nel provare un profondo e sincero rimorso per quello che siè fatto, avendone la piena consapevolezza. Si tratta di un processo molto doloroso e di non sicura riuscita.
Gli Horcrux creati da Lord Voldemort e la loro distruzione sono centrali nella trama degli ultimi due libri della serie. Il mago oscuro intendeva dividere la sua anima in sette parti, essendo il sette un numero magico molto potente; gli erano perciò necessari sei Horcrux, più il frammento di anima contenuto nel suo corpo. Ne creò cinque prima della sua caduta, mentre il sesto avrebbe dovuto essere creato con la morte di Harry. Quando cercò di uccidere Harry per creare il sesto Horcrux, tuttavia, l'anatema che lanciò gli rimbalzò contro grazie alla protezione offerta al bambino dal sacrificio della madre: in quell'istante un frammento dell'anima già molto instabile di Voldemort si aggrappò all'essere vivente più vicino, Harry, e questo fece di lui un Horcrux involontario. In seguito Voldemort completò la sua collezione di Horcrux trasformandovi il suo serpente Nagini, e totalizzandone quindi sette. Voldemort scelse deliberatamente per i suoi Horcrux degli oggetti preziosi o che hanno per lui un valore affettivo notevole. Questi sono: la coppa appartenuta a Tosca Tassorosso, il medaglione di Salazar Serpeverde, il diadema di Priscilla Corvonero, il diario che aveva da giovane, l'anello dei Peverell tramandato ai Gaunt e contenente la Pietra della Resurrezione, Nagini e Harry Potter[1][2].
J. K. Rowling non ha mai dichiarato l'etimologia del nome Horcrux; ma in base al fatto che la scrittrice si sia ispirata, per altri nomi, alla lingua sassone, la saggista Marina Lenti ha ipotizato che possa derivare dal sostantivo horh, fra i cui significati c'è quello di "umore" inteso come fluido biologico, e cruce, indicante un piccolo contenitore destinato a contenere liquidi come l'olio o l'acqua. Pertanto tale etimologia si accorderebbe con il significato di "contenitore di essenza", intesa come "anima"[3].
Diario di Tom Riddle
Tom Riddle, il futuro Voldemort, creò il suo primo Horcrux durante il quinto anno a Hogwarts, usando il suo diario di allora. L'oggetto fu reso un Horcrux tramite l'assassinio di Mirtilla Elizabeth Warren per mezzo del Basilisco. Il diario venne poi affidato da Voldemort a Lucius Malfoy, che venne informato del suo potere corruttivo e del suo ruolo chiave per riaprire la camera dei segreti ma non della sua natura di Horcrux. Ne La camera dei segreti Lucius nasconde allora il diario tra i libri scolastici di Ginny Weasley, la quale incautamente vi scrive dentro e trova un interlocutore nel frammento di anima contenuto nell'Horcrux, aprendogli il suo cuore e facendo in modo che progressivamente l'artefatto inizi a possederla e ad assorbirle la vita. Tramite Ginny il diario perviene a riaprire la camera dei segreti, ma viene infine distrutto da Harry pugnalandolo con una zanna avvelenata del Basilisco[2][4].
La Rowling trasse l'idea per il diario di Tom Riddle dalla sua avversione per i diari personali, che considera manipolatori, spaventosi e terribili, dal momento che spingono le persone a confidare loro i propri pensieri più intimi. Partendo da questo presupposto, l'autrice si immaginò un diario in grado di rispondere, gettando un'ombra sulla provenienza delle risposte e sulla loro stessa bontà[5][6].
Anello di Orvoloson Gaunt
L'anello di Orvoloson Gaunt è un oggetto tramandato di generazione in generazione all'interno della famiglia Gaunt, fin da quando Cadmus Peverell lo creò inserendovi come gioiello la Pietra della Resurrezione. Viene rubato da Tom Riddle a suo zio Orfin Gaunt e usato come secondo Horcrux tramite l'assassinio di suo padre Tom Riddle Sr. Ignorando contenga uno dei Doni della Morte, Tom indossa l'anello per qualche tempo durante i suoi studi a Hogwarts e in seguito lo nasconde nella baracca dei Gaunt a Little Hangleton. Qui viene trovato da Silente qualche tempo prima degli eventi de Il principe mezzosangue. Capendo di trovarsi di fronte alla Pietra della Resurrezione, Silente si infila l'anello e viene pertanto colpito da una potente maledizione oscura predisposta da Voldemort, che viene arginata per qualche tempo da Severus Piton alla sola mano ma che lo avrebbe ucciso in breve tempo. L'Horcrux viene poi distrutto da Silente tramite la spada di Godric Grifondoro impregnata del veleno del Basilisco, e la Pietra della Resurrezione nascosta nel boccino d'oro che il mago lascia in eredità a Harry[2][7].
Medaglione di Salazar Serpeverde
Il prezioso medaglione d'oro e smeraldi in possesso di Salazar Serpeverde e fu poi ereditato dalla famiglia Gaunt, ultimi suoi discendenti in vita. Venduto da Merope Gaunt per necessità, giunse tra le mani di Hepzibah Smith, la quale venne poi uccisa da Tom Riddle e il medaglione trasformato in Horcrux dallo stesso. Voldemort lo nascose in una caverna in cui da piccolo aveva terrorizzato due suoi compagni e vi pose a protezione numerosi incantesimi, testando la loro validità tramite l'elfo domestico Kreacher. Tuttavia il Mangiamorte pentito Regulus Black, scoperto il segreto, lo rubò e ne mise al suo posto una copia, affidando a Kreacher il compito di distruggerlo. L'elfo però non era a conoscenza di come distruggere un Horcrux, e nulla di ciò che provò a farne riuscì a scalfirlo. Ne Il principe mezzosangue Silente e Harry recuperano il medaglione dalla caverna, apprendendo però che si tratta di un falso. Intanto Mundungus Fletcher ruba il vero medaglione da Grimmauld Place, 12 e, ignorando cosa sia, lo vende a Dolores Umbridge. Tramite un'irruzione al Ministero della Magia ne I Doni della Morte, Harry, Ron e Hermione riescono a sottrarlo alla donna e tentano a lungo invano di distruggerlo. I loro sforzi sono contrastati dal medaglione stesso, che si apre solo se ci si rivolge a lui in serpentese e corrompe l'animo del suo portatore, ma Ron riesce infine a distruggerlo con la spada di Godric Grifondoro nella foresta di Dean[2][8].
Coppa di Tosca Tassorosso
La coppa d'oro venne creata da Tosca Tassorosso e tramandata ai suoi discendenti, giungendo infine in possesso della ricca strega Hepzibah Smith. Tom Riddle la rubò e la trasformò in un Horcrux tramite l'avvelenamento della stessa Smith. Egli affidò poi la coppa a Bellatrix Lestrange, la quale la custodì nella sua camera di sicurezza alla Gringott, aumentandone la protezione con gli incantesimi Gemino e Flagrante. Ne I Doni della Morte Harry, Ron e Hermione fanno irruzione nella banca e trafugano l'Horcrux. Questo viene poi distrutto da Hermione a Hogwarts tramite una zanna del Basilisco recuperata dalla camera dei segreti[2][9].
Diadema di Priscilla Corvonero
Il diadema venne creato da Priscilla Corvonero e si dice che conferisca saggezza al suo portatore. Venne sottratto a Priscilla da sua figlia Helena Corvonero, che lo nascose in Albania poco prima di essere uccisa dal Barone Sanguinario e di diventare il fantasma della casa di Corvonero a Hogwarts. Durante i suoi studi, Tom Riddle la convinse a rivelargli il nascondiglio del diadema, ed egli, dopo averlo trafugato e trasformato in Horcrux qualche anno più tardi, lo depose nella Stanza delle Necessità quando ritornò a Hogwarts per chiedere la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure. Ne I Doni della Morte il diadema viene accidentalmente distrutto dall'Ardemonio di Vincent Tiger, quando lui, Gregory Goyle e Draco Malfoy attaccano Harry, Ron e Hermione nella Stanza delle Necessità[2][10].
Oggetti di uso comune
Bacchette magiche
Le bacchette magiche (wands) sono oggetti magici tramite i quali maghi e streghe incanalano i loro poteri magici e ne aumentano l'efficacia. Eseguire incantesimi senza bacchette è possibile ma richiede grande abilità ed esperienza nel dosare correttamente l'emissione e inquadrare il bersaglio della magia, senza contare che l'incantesimo risultante sarà quasi sempre più debole e limitato dell'equivalente lanciato con una bacchetta; per questo la maggior parte della popolazione magica umana le usa comunemente. Altre creature magiche come elfi domestici o folletti, invece, non hanno bisogno di ricorrere alle bacchette per eseguire le loro magie[11].
Le bacchette magiche hanno forme e lunghezze differenti. La maggior parte è compresa tra i nove e i quattordici pollici, sebbene ne esistano anche rari modelli più corti o lunghi sovente realizzati su misura. La rigidezza o la flessibilità delle bacchette sono il risultato del legno impiegato per realizzarle e forniscono un'indicazione del grado di adattabilità e di obbedienza dello strumento[12]. Una bacchetta è realizzata a partire da un legno di qualità in grado di resistere alle continue sollecitazioni magiche e ricavato da alberi selezionati, come frassino, noce, ippocastano, ebano, olmo o quercia[13]. Al suo interno, per tutta la lunghezza della bacchetta, è poi inserita un'anima, che ne costituisce il nucleo e gli conferisce l'abilità di produrre magie. Per l'anima vengono utilizzati materiali magici molto potenti come piume di coda di fenice, crini di unicorno, corde di cuore di drago, capelli di veela, o crini di kelpie o di thestral[14]. Ogni bacchetta è unica in base alle combinazioni delle caratteristiche fondamentali di lunghezza, flessibilità, legno e anima. Queste determinano a loro volta le abilità dello strumento: rendendo ad esempio alcune bacchette più adatte al combattimento, altre più potenti negli incantesimi o più immediate da usare o altre ancora più adatte per magie raffinate ed eleganti[13].
Come spiega l'illustre fabbricante di bacchette Olivander è la bacchetta a scegliere il mago, e il processo di selezione e di acquisto di una bacchetta può risultare pertanto molto lungo e personale. Una volta ottenuta la fiducia dell'oggetto, il mago diventa il proprietario esclusivo della bacchetta, e l'unico a poterla utilizzare godendo della sua piena efficacia. Essa può tuttavia cambiare proprietario se viene vinta lealmente in duello, nel caso di morte del suo precedente padrone, o per bacchette non particolarmente legate al loro proprietario, come la Bacchetta di Sambuco. Bacchette magiche aventi l'anima proveniente dalla stessa creatura generano uno strano effetto noto come Prior Incantatio quando vengono dirette l'una contro l'altra in combattimento; ne sono un esempio le due bacchette di Harry e Voldemort che condividono le piume della stessa fenice Fanny[15].
Calderoni
I calderoni (cauldrons) sono grosse pentole usate per preparare le pozioni. Ne esistono di molteplici dimensioni e materiali, i più comuni dei quali sono peltro e ferro. A causa della loro mole spesso ingombrante, i calderoni sono solitamente stregati per pesare di meno o ripiegarsi per occupare meno spazio quando non in uso. Per le lezioni di Pozioni, agli studenti di Hogwarts viene chiesto di procurarsi un semplice calderone in peltro, misura 2. Ne Il calide di fuoco Percy Weasley avvia un'inchiesta ministeriale sullo spessore del fondo dei calderoni importati dall'estero, giudicato troppo esiguo e a rischio di perdite[16].
Dipinti e fotografie
Nel mondo di Harry Potter i soggetti dei dipinti e dei ritratti possono muoversi, interagire con i loro osservatori, parlare e dispiegare emozioni e personalità. I dipinti possono anche spostarsi in altri ritratti adiacenti per farsi visita a vicenda, o per riferire un messaggio; o viaggiare tra tutti i quadri che li raffigurano muovendosi da un luogo all'altro, come il caso del ritratto di Phineas Nigellus Black che può spostarsi a piacimento tra i suoi due quadri collocati nell'ufficio del preside di Hogwarts e a Grimmauld Place, 12. Altri dipinti sono inoltre in grado di eseguire azioni con effetti diretti sul mondo esterno, come il ritratto della Signora Grassa, che sorveglia l'ingresso alla sala comune di Grifondoro e che si apre solo per far passare coloro che hanno la parola d'ordine, il ritratto di Ariana Silente nella Stanza delle Necessità, che nasconde un passaggio segreto verso la locanda Testa di Porco, o il dipinto della ciotola piena di frutta nella cucina di Hogwarts, che si apre solo dopo aver solleticato la pera.
I soggetti dei ritratti sono senzienti per via di incantesimi eseguiti dal momento della realizzazione da parte dell'artista. Essi costituiscono una sorta di impressione della persona che ritraggono, imitandone l'atteggiamento di base e i suoi modelli di pensiero; i ritratti non catturano quindi l'essenza di una persona, non possono essere equiparati all'originale, e sono limitati nelle loro possibilità di interazione e di dialogo con gli osservatori. Tra i numerosi dipinti che si trovano a Hogwarts i più avanzati sono quelli degli ex presidi della scuola. Essi vengono commissionati prima della morte del loro soggetto e infusi di ricordi, conoscenze e saggezza in modo tale da prestare servizio e dare consigli al preside in carica[17][18].
Le fotografie magiche, come quelle che compaiono suoi giornali del mondo magico, hanno proprietà simili a quelle dei ritratti: le figure all'interno si muovono in un ciclo continuo e a volte lasciano anche la cornice. Tuttavia le figure non riflettono le emozioni o le azioni delle loro controparti reali. Per poter ottenere fotografie magiche si può anche usare una normale macchina fotografica babbana, ma il rullino andrà poi sviluppato in un'apposita pozione.
Penne
Le penne o piume (quills) sono gli strumenti utilizzati comunemente dalla comunità magica per scrivere[19]. Come le loro controparti reali vengono intinte in un calamaio contenente dell'inchiostro e poi impiegate per scrivere su carta o pergamena. Oltre a quelli comuni ne esistono alcuni modelli particolari:
- La piuma anticopiatura (Anti-Cheating Quill) è una piuma che impedisce di copiare. Viene fornita agli studenti di Hogwarts per affrontare gli esami G.U.F.O. e M.A.G.O.
- La piuma rispostapronta (Auto-Answer Quill) è una piuma in grado di scrivere automaticamente la risposta corretta alle domande che vengono poste. È bandita dagli esami e da qualsiasi attività scolastica.
- La penna autocorreggente (Spell-Checking Quill) è un prodotto Tiri Vispi Weasley. Corregge automaticamente gli errori che si commettono mentre si sta scrivendo; ha però un effetto di breve durata e quando l'incantesimo sta per esaurirsi la piuma non solo non corregge gli errori ma porta a commetterne di giganteschi.
- La penna prendiappunti (Quick Quotes Quill) è la piuma usata da Rita Skeeter nelle sue interviste. La penna agisce da sola, lasciando a Rita la possibilità di concentrarsi sulle domande e sull'intervista. Essa non riporta testualmente le parole dell'intervistato ma le distorce o le cambia totalmente per creare articoli sensazionalistici e faziosi.
- La piuma di Dolores Umbridge (Black Quill) è una piuma utilizzata da Dolores Umbridge per punire gli studenti. È una lunga piuma nera dalla punta molto affilata che non richiede inchiostro; scrive infatti con il sangue dell'utilizzatore e incide le parole sotto forma di ferita sul dorso della mano della persona, tanto più profondamente quanto più la si usa.
Oggetti leggendari
Cappello parlante
Il Cappello parlante (Sorting Hat) è un oggetto magico senziente utilizzato a Hogwarts per smistare gli studenti del primo anno nelle quattro case di Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde. I quattro fondatori di Hogwarts selezionavano infatti personalmente gli studenti per le loro case in base alle caratteristiche caratteriali e comportamentali che prediligevano maggiormente, e per portare avanti il processo di selezione e smistamento degli studenti anche dopo la loro morte, stregarono il cappello di Godric Grifondoro affiché svolgesse questo compito per loro. A causa della sua lunga esistenza, il Cappello parlante appare consunto, logoro e sporco, con strappi, pieghe e toppe che lo fanno apprire dotato di occhi e bocca.
Il Cappello parlante è stipato tutto l'anno nell'ufficio del preside di Hogwarts e viene utilizzato all'arrivo degli studenti a Hogwarts per l'inizio dell'anno scolastico. L'oggetto accoglie prima i ragazzi e il personale con una canzone di apertura, diversa ogni anno, e poi ogni studente del primo anno si sottopone allo smistamento. Il cappello gli viene posto sulla testa e, utilizzando le sue doti di legilimanzia, individua le caratteristiche che permettono di assegnarlo alla casa più idonea; dopo una breve riflessione in cui sussurra le sue considerazioni nell'orecchio dello studente, annuncia la sua scelta declamando ad alta voce il nome della casa. Il cappello effettua le sue scelte in modo autonomo, ma può occasionalmente prendere in considerazione la volontà dello studente[20]. Studenti che mettono in difficoltà il Cappello parlante e che lo costringono a ponderare la sua scelta per oltre cinque minuti perché in dubbio tra due o più case sono detti testurbanti (Hatstall), come ad esempio Hermione o Neville Paciock[21].
Ne La camera dei segreti il Cappello parlante viene recapitato dalla fenice Fanny a Harry nella camera dei segreti, e in qualità di vero Grifondoro il ragazzo riesce a estrarre dall'oggetto la spada di Godric Grifondoro, con la quale uccide il Basilisco. Ne I Doni della Morte il cappello fornisce allo stesso modo la spada di Grifondoro a Neville per uccidere Nagini. Nella stessa occasione viene dato alle fiamme da Voldemort, ma non ne risulta distrutto, infatti nell'epilogo del romanzo, ambientato diciannove anni dopo la conclusione della storia, si apprende che viene ancora utilizzato per lo smistamento. Nei film il Cappello parlante è doppiato in originale da Leslie Phillips e in italiano da Ettore Conti[22].
Pietra filosofale
La pietra filosofale (Philosopher's Stone) è ispirata all'omonima sostanza leggendaria alchemica. Si tratta di una pietra rosso sangue di circa cinque centrimetri di lunghezza in grado di trasformare qualsiasi metallo in oro e di produrre l'elisir di lunga vita, che se bevuto regolarmente dona l'immortalità. Fu creata da Nicolas Flamel, grande alchimista e amico di Silente. Ne La pietra filosofale l'artefatto viene nascosto prima alla Gringott e poi nel corridoio del terzo piano di Hogwarts, protetto da numerosi incatesimi difensivi. Poiché Voldemort però riesce quasi a impossessarsene per riottenere la vita, Flamel accetta di distruggerla al termine del romanzo[23][24].
Spada di Godric Grifondoro
Si tratta di una spada forgiata dal folletto Ranci il Primo per Godric Grifondoro. È realizzata interamente in argento e ornata sull'elsa con dei rubini. Essendo stata creata dai folletti, è inoltre indistruttibile e infusa con le proprietà magiche tipiche delle loro opere, assorbendo le caratteristiche di qualunque sostanza vi entri in contatto in grado di renderla più forte. Nonostante fosse stata forgiata espressamente per Godric Grifondoro e da questi pagata, a Ranci la spada piacque talmente tanto che desiderò tenerla e sparse quindi la voce che gli fosse stata rubata dal mago, dando origine nei secoli a una falsa leggenda. A detta della Rowling il malinteso fu inoltre acuito dalle differenze culturali tra umani e folletti: in quanto i primi considerano di loro proprietà perpetua oggetti che hanno acquistato la prima volta, mentre i secondi possono occasionlmente accettare di lasciare degli oggetti creati dai folletti in custodia a esponenti di altre razze, ma ritengono questi artefatti loro di diritto alla morte dell'utilizzatore.
La spada di Godric Grifondoro è rimasta in possesso della comunità magica umana britannica alla morte del suo possessore, custodita nell'ufficio del preside di Hogwarts. La spada può presentarsi agli studenti di Grifondoro in difficoltà, ma solo un vero membro della casa può estrarla dal Cappello parlante, dove è solitamente riposta. Harry vi riesce ne La camera dei segreti e usa la spada per uccidere il Basilisco, facendo sì che l'oggetto si potenzi col veleno mortale della creatura e possa quindi distruggere anche gli Horcrux. Dopo aver usato la spada per distruggere l'anello di Gaunt ne I Doni della Morte, Silente la lascia in eredità a Harry nel suo testamento, ma il Ministero della Magia rifiuta di accettare il lascito in quanto l'artefatto non apparteneva a Silente e di esso si erano comunque perse le tracce. In seguito si apprende che la spada è rimasta in mano a Severus Piton, il quale la fa pervenire a Harry, Ron e Hermione affiché possano distruggere il medaglione di Serpeverde. La spada viene poi rubata a Harry dal folletto Unci-Unci durante l'infiltrazione alla Gringott, ma si ripresenta a Neville Paciock durante la battaglia di Hogwarts per uccidere Nagini[25][26].
La spada di Godric Grifondoro è ispirata alla leggenda di Excalibur, con la quale condivide il fatto di poter essere estratta solo da persone ritenute degne[26].
Calice di fuoco
Il Calice di fuoco (Goblet of Fire) è una coppa di legno utilizzata come giudice imparziale per scegliere i contendenti del Torneo Tremaghi[27]. I candidati inseriscono nel calice dei foglietti con scritto il proprio nome e poi, in un momento prestabilito, l'oggetto erutta in una fontana di fiamme i foglietti dei rappresentanti scelti. Mettere il proprio nome nel calice costituisce un contratto magico vincolante: una volta che un campione viene selezionato, lui o lei non possono più tirarsi indietro. Ne Il calice di fuoco Barty Crouch Jr. esegue sul Calice di fuoco un incantesimo Confundus molto potente, che gli permette di far selezionare Harry come quarto contendente al torneo.
Oggetti e mezzi di comunicazione
Specchi gemelli
Gli specchi gemelli sono una coppia di specchi collegati tra loro che possono essere utilizzati per vedersi e comunicare a distanza. James Potter e Sirius Black possedevano degli specchi gemelli che usavano per comunicare quando a Hogwarts finivano in punizione in stanze separate; uno dei quali viene ceduto da Sirius a Harry ne L'Ordine della Fenice. Dopo la sua morte, lo specchio di Sirius finisce nelle mani del ricettatore Mundungus Fletcher, che lo vende ad Aberforth Silente. Tramite lo specchio ancora in possesso di Harry, Aberforth può così vegliare sul ragazzo, come ne i I Doni della Morte, quando invia in suo soccorso l'elfo Dobby per liberarlo da Villa Malfoy[28].
Strillettera
Una strillettera (Howler) è una lettera contenuta in una busta rossa che viene inviata per comunicare dispiacere o rabbia del mittente verso il destinatario in modo forte e pubblico. Quando viene aperta, la strillettera inizia a urlare al destinatario il proprio testo con la voce del mittente amplificata, incendiandosi poi una volta che il messaggio viene recapitato. Se non viene aperta subito o con ritardo, esplode e inizia a urlare anche più forte[29]. Strillettere vengono inviate da Molly Weasley a Ron ne La camera dei segreti, per rimproverarlo di aver rubato l'auto volante del padre per andare a Hogwarts, e da Augusta Paciock a Neville ne Il prigioniero di Azkaban, rinfacciandogli di aver perso le parole d'ordine per l'accesso alla sala comune di Grifondoro poi trovate da Sirius Black.
Oggetti e mezzi di trasporto
Armadio svanitore
L'armadio svanitore (vanishing cabinet) è un grosso armadio a due ante in grado di trasferire ciò che vi entra a un armadio gemello. Nel film Il principe mezzonsangue viene rivelato che gli armadi svanitori erano molto popolari all'epoca dell'ascesa di Voldemort, poiché permettevano alle persone di sparire rapidamente in caso di visite sgradite da parte di Voldemort e dei Mangiamorte. Due armadi svanitori tra di loro collegati si trovano nella Stanza delle Necessità a Hogwarts e nel negozio Magie Sinister a Notturn Alley. Ne L'Ordine della Fenice Fred e George Weasley vi rinchiudono dentro il Serpeverde Montague, membro della squadra d'inquisizione di Dolores Umbridge. È proprio grazie a questo episodio che Draco Malfoy viene a conoscenza della particolarità dell'armadio, in quanto, dopo essere riuscito a uscirne, Montague afferma di essere rimasto bloccato, a causa dell'armadio malfunzionante, in una specie di limbo in cui a volte distingueva le voci di Hogwarts e a volte sentiva quello che succedeva nel negozio Magie Sinister. Ne Il principe mezzosangue Draco riesce a riparare l'armadio svanitore e lo utilizza per far entrare diversi Mangiamorte nell'altrimenti inaccessibile castello di Hogwarts[30].
Auto volante
La Ford Anglia 105E turchese di Arthur Weasley è una macchina babbana modificata magicamente dal suo proprietario per renderla in grado di volare, diventare invisibile e trasportare l'intera famiglia Weasley nonostante le ridotte dimensioni esterne. Ne La camera dei segreti Fred, George e Ron usano di nascosto l'auto per salvare Harry dalla casa dei Dursley a Privet Drive, 4 e portarlo alla Tana. Harry e Ron rubano poi la macchina per arrivare a Hogwarts, dopo che Dobby ha bloccato l'accesso al binario 9 ¾. Giunti alla scuola, l'auto precipita sul Platano Picchiatore e viene danneggiata; essa si ribella poi ai due, scaraventadoli fuori con le loro valigie e fuggendo nella Foresta Proibita. In seguito all'incidente, Arthur Weasley viene sottoposto a un'inchiesta ministeriale e a una multa, per aver contravvenuto con le modifiche alla Ford Anglia alle leggi sull'uso improprio dei manufatti babbani e perché alcuni Babbani hanno visto la macchina volare. Inselvatichitasi nel corso della sua permanenza nella foresta, l'auto interviene ancora una volta per soccorrere Harry e Ron dalle Acromantule e poi sparisce.
Durante le riprese del film La camera dei segreti furono utilizzate sedici vetture diverse, alcune sospese su apposite gru per filmare le scene di volo, altre parzialmente distrutte dal Platano Picchiatore e altre ancora con un aspetto selvatico dopo un anno trascorso nella Foresta Proibita[31].
Espresso di Hogwarts
L'Espresso di Hogwarts (Hogwarts Express) è un treno a vapore di colore rosso che porta gli studenti da Londra alla stazione di Hogsmeade, vicino Hogwarts. Il treno parte dal binario 9 ¾ della stazione di King's Cross il primo settembre di ogni anno alle 11 di mattina e arriva a Hogsmeade in serata senza effettuare fermate intermedie. È impiegato anche per trasportare gli studenti che vogliono tornare a casa durante le vacanze estive. L'Espresso di Hogwarts fu introdotto dal Ministro della Magia Ottaline Gambol nella seconda metà dell'Ottocento in sostituzione delle precedenti modalità di trasporto degli studenti fino a Hogwarts — tramite scope volanti, carrozze, creature magiche, materializzazione o passaporte — considerate poco sicure, indiscrete e inefficenti. I prefetti della scuola viaggiano in uno scompartimento separato e tengono a bada gli studenti durante il tragitto, mentre gli unici adulti che viaggiano sull'espresso sono il capotreno e una strega che vende dolci magici da un carrello. Sull'Espresso di Hogwarts ne La pietra filosofale Harry incontra per la prima volta quelli che diventeranno i suoi migliori amici: Ron Weasley e Hermione Granger[32][33].
La locomotiva utilizzata nei film è la GWR 4900 Class 5972 Olton Hall della Great Western Railway, costruita nel 1937 e rimasta in esercizio fino al 1963. Per riflettere l'aspetto fornito nelle descrizioni dei libri, la motrice, verde in origine, venne riverniciata di nero e rosso e vennero aggiunte delle targhe laterali e frontali con il nuovo nome. Come carrozze vennero utilizzate invece quattro vetture Mark 1 della British Rail[34]. La West Highland Line in Scozia costituì la ___location per le riprese del treno in viaggio[35].
Giratempo
Una giratempo (time turner) è uno strumento con cui si può viaggiare nel tempo. Ne esistono di varie forme, ma gli elementi costituenti fondamentali sono una collana e una piccola clessidra come ciondolo. Per viaggiare indietro nel tempo bisogna indossare la collana e girare la clessidra tante volte quante sono le ore di cui si desidera arretrare. Le giratempo sono custodite dal Ministero della Magia e il loro utilizzo è fortemente regolamentato, in quanto i maghi e le streghe che viaggiano nel tempo corrono il rischio di incontrare la versione passata o futura di se stessi o di interferire con lo scorrere degli eventi, generando in alcuni casi dei paradossi temporali o cambiando il corso degli eventi.
Ne Il prigioniero di Azkaban Hermione riceve una giratempo da Minerva McGranitt per poter frequentare più di dieci corsi di studio a causa della sovrapposizione delle lezioni. Ella mantiene l'oggetto segreto, sebbene alcune sue improvvise apparizioni e scomparse durante le lezioni facciano sospettare qualcosa a Harry e Ron. Al termine del romanzo, su consiglio di Silente, lei e Harry usano la giratempo per tornare indietro nel tempo e salvare Sirius Black e Fierobecco dalle loro rispettive condanne. La giratempo restituita da Hermione al termine dell'anno e le restanti giratempo ministeriali vengono poi distrutte accidentalmente durante la battaglia del Dipartimento dei Misteri ne L'Ordine della Fenice[36][37]. Le giratempo hanno inoltre un ruolo centrale nell'opera teatrale La maledizione dell'erede: Albus Potter e Scorpius Malfoy, infatti, si procurano l'ultima giratempo rimasta e la utilizzano per viaggiare nel tempo e cercare di salvare Cedric Diggory, fallendo e causando numerose realtà parallele alternative con il conseguente e temporaneo ritorno di Voldemort.
Nottetempo
Il Nottetempo (Knight Bus) è un autobus utilizzato da maghi e streghe per spostarsi in Gran Bretagna. È un mezzo di trasporto economico e alternativo per persone che non vogliono o non possono utilizzare le forme di trasporto convenzionali, come scope volanti, metropolvere o materializzazione. I passeggeri possono richiedere il Nottetempo puntando la loro bacchetta verso la strada e per la corsa viene loro addebitato un costo proporzionale alla distanza della loro destinazione. L'autobus non sembra percorrere un percorso prefissato, ma sfreccia per le strade invisibile ai Babbani ed evitando gli ostacoli, mentre per distanze più lunghe può spiccare dei balzi spazio-temporali di un miglio, accompagnati da forti botti e violente accelerazioni e decelerazioni. Il Nottetempo appare come un autobus a tre piani di colore viola scuro. Al suo interno ha delle sedie scompagnate di giorno e dei letti a castello di notte. Il conducente è Ernie Urto, mentre il bigliettaio è Stan Picchetto. Harry richiama involontariamente il Nottetempo ne Il prigioniero di Azkaban dopo essere scappato dalla casa dei Dursley e vi viene trasportato al Il Paiolo Magico[38][39].
Il nome originale Knight Bus deriva da knight ("cavaliere"), scelto dalla Rowling perché come un vero cavaliere il Nottetempo viene in soccorso dei bisognosi e per la sua omofonia con night bus ("autobus notturno")[39]. Per le riprese del film Il prigioniero di Azkaban il Nottetempo venne ricavato da un AEC Routemaster con un terzo piano aggiuntivo e riverniciato di viola[40].
Passaporte
Le passaporte (portkeys) sono degli oggetti comuni, incantati affinché trasportino in un determinato luogo chiunque li tocchi. Possono essere di tipo permanente o attivarsi solo in un istante predeterminato. Per crearle è necessario effettuare l'incantesimo Portus previa autorizzazione del Ministero della Magia. Solitamente per diventare passaporte vengono scelti oggetti vecchi e di scarso valore, in modo che se un Babbano li trovi non senta il bisogno di raccoglierli. Viaggiare tramite passaporta può causare sensazioni sgradevoli come nausea e giramenti di testa[41]. Ne Il calice di fuoco Barty Crouch Jr. trasforma la coppa del Torneo Tremaghi in una passaporta per trasportare Harry da Voldemort al cimitero di Little Hangleton.
Scope volanti
Le scope volanti o manici di scopa (broomsticks) sono mezzi usati per il trasporto di maghi e streghe di ogni età, nonché per il gioco del Quidditch. Sono efficaci, sicure e relativamente rapide, ma meno veloci di altre forme di trasporto come la materializzazione e piuttosto scomode per lunghi viaggi. Le scope volanti sono dei beni di consumo molto diffusi nel mondo magico e ne esistono svariati produttori e modelli, ciascuno con le sue caratteristiche, che vanno da costosi esemplari sportivi, a manici di scopa concepiti per famiglie, in cui trovano posto più persone e bagagli, fino a scope volanti giocattolo per bambini, che si sollevano dal suolo solo di una sessantina di centimetri. Esistono inoltre molti kit in commercio per la cura e la manutenzione delle scope, muniti di creme per la lucidatura dei manici e piccole forbici per la cura della coda della scopa[42].
Gli studenti del primo anno di Hogwarts ricevono lezioni di volo, ma non è loro permesso possedere scope volanti. Un'eccezione viene però fatta per Harry ne La pietra filosofale, quando Minerva McGranitt scopre il talento di Harry nel volo, lo nomina cercatore della squadra di Quidditch di Grifondoro e gli fa pervenire l'ultimo modello di manico di scopa da competizione: una Nimbus 2000. Ne La camera dei segreti Draco Malfoy ottiene il ruolo di cercatore di Serpeverde grazie all'acquisto fatto da suo padre di un set di Numbus 2001, la versione migliorata della Nimbus 2000, per lui e per il resto della squadra. Ne Il prigioniero di Azkaban Harry ottiene dal suo padrino Sirius Black una Firebolt, la scopa più veloce del mondo, in sostituzione della sua Nimbus distrutta dal Platano Picchiatore durante una partita di Quidditch. Oltre alle partite di Quidditch, Harry utilizza la Firebolt ne Il calice di fuoco per superare la prima prova del Torneo Tremaghi.
Oggetti vari
Avversaspecchio
L'avversaspecchio (Foe-glass) è uno specchio che rileva la presenza dei propri nemici. Sulla sua superfice mostra figure sfocate, le quali diventano sempre più nitide man mano che i nemici si avvicinano o si fanno più pericolosi. Secondo Barty Crouch Jr. si è veramente nei guai quando si riesce a distinguere il bianco degli occhi delle figure. Barty Crouch Jr. utilizza un avversaspecchio quando impersona Alastor Moody ne Il calice di fuoco; lo stesso oggetto viene poi spostato nella Stanza delle Necessità e usato durante le riunioni dell'Esercito di Silente ne L'Ordine della Fenice[28].
Bezoar
Un bezoar è una pietra magica, simile a un rene raggrinzito, che si trova dentro la pancia delle capre e che agisce da antidoto per molti veleni. Per questo ne è sempre presente una buona scorta alle lezioni di Pozioni a Hogwarts. Ne Il principe mezzosangue Harry ricorre a un bezoar per salvare Ron dalla bottiglia di idromele avvelenato da cui aveva bevuto e che era destinata a Silente[43][44]. L'oggetto è ispirato al bezoario, un conglomerato indigerito di sostanze estranee alla normale dieta dell'organismo nel quale si ritrova e a cui anticamente si attribuivano proprietà curative[45].
Deluminatore
Il deluminatore (Deluminator), chiamato anche spegnino (Put-Outer) ne La pietra filosofale, è un dispositivo creato da Albus Silente per spegnere o ripristinare le luci di un'area in cui ci si trova. Si presenta come un piccolo oggetto cilindrico e, quando viene azionato premendo sul suo unico pulsante, risucchia tutta la luce artificiale presente nel luogo al suo interno, per poi liberare la luce, che ritorna dove era prima, quando viene azionato di nuovo. Silente fa occasionalmente uso dello strumento e alla sua morte lo lascia in eredità a Ron. Questi ne scopre una nuova funzione, che gli permette di ritrovare la strada per Harry e Hermione grazie a una misteriosa luce emessa dal deluminatore che gli funge da guida[46][47].
Mappa del Malandrino
La Mappa del Malandrino (Marauder's Map) è una mappa di Hogwarts creata da James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus durante i loro anni di studio e firmata con i loro soprannomi di allora, "Ramoso", "Felpato", "Lunastorta" e "Codaliscia", noti collettivamente come "Malandrini". All'apparenza sembra un semplice foglio di pergamena, ma se la si tocca con la bacchetta e si pronunciano le parole "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni", appare una mappa che rappresenta la scuola e tutti i suoi passaggi segreti. La mappa è anche in grado di localizzare chiunque sia a Hogwarts e di mostrarne la posizione in tempo reale, non facendosi ingannare da alcun tipo di trasfigurazione e disillusione, come la Pozione Polisucco o il Mantello dell'Invisibilità. Una volta usata, toccandola con la bacchetta e pronunciando la frase "Fatto il misfatto", la mappa scompare e torna a sembrare un innocuo foglio di pergamena bianco.
La Mappa del Malandrino venne creata dai quattro studenti combinando la loro profonda conoscenza della scuola ottenuta nel corso delle loro frequenti scappatelle notturne o tramite le esplorazioni sotto al Mantello dell'Invisibilità di James. Nel loro ultimo anno di scuola, l'oggetto venne requisito da Argus Gazza, il quale pur non potendo verificarlo di persona doveva aver intuito vagamente di cosa si trattasse. Nel loro terzo anno a Hogwarts Fred e George Weasley ne entrano in possesso rubandola dall'ufficio di Gazza, e ne ottengono un'impareggiata conoscenza della scuola e dei suoi passaggi segreti per i loro scherzi e bravate. Ne Il prigioniero di Azkaban i due la cedono a Harry, per permettergli di visitare Hogsmeade tramite un passaggio segreto aggirando così la sua mancanza di un permesso firmato. Da questo momento in poi la Mappa del Malandrino diviene uno degli strumenti più utili a disposizione di Harry nelle sue avventure ed esplorazioni a Hogwarts.
Ne Il calice di fuoco Barty Crouch Jr. sotto le vesti di Alastor Moody requisisce la mappa a Harry, ma il giovane la utilizza normalmente nei romanzi seguenti. La Rowling ha motivato questa discrepanza ammettendo di essersi dimenticata di aggiungere che Harry recupera l'oggetto dall'ufficio del professore al termine del Torneo Tremaghi, ma che forse avrebbe fatto meglio a "lasciarla lì" in quanto divenne difficile lavorare con una tale fonte di libertà e di informazioni per Harry. Ne La maledizione dell'erede Harry, ancora in possesso della mappa, la consegna a Minerva McGranitt affinché tenga d'occhio suo figlio Albus Severus[48].
Pensatoio
Il pensatoio (Pensieve) è un bacile di pietra, ornato da rune, colmo di una sostanza evanescente né solida, né liquida, né gassosa. Una strega o un mago possono estrarre i propri ricordi (portandosi la bacchetta alla tempia, i ricordi vi rimangono attaccati come filamenti della sostanza contenuta nel bacile) e depositarli all'interno del pensatoio, al fine di liberare la memoria quando diviene troppo piena di informazioni. Per mezzo di questo oggetto si possono esaminare i ricordi e le memorie delle persone a piacimento. Per poter osservare un ricordo, bisogna immergervi una parte del proprio corpo (i libri parlano delle dita o della faccia). A quel punto, si viene, per così dire, "risucchiati" all'interno del contenitore e, una volta fermatisi, si assiste alla scena come se si fosse stati presenti ma non si può essere né visti, né sentiti dalle persone del ricordo.
Gli utenti di questo artefatto vedono le memorie da un punto di vista onnisciente in terza persona; le memorie nel pensatoio consentono infatti a qualcuno di vedere dettagli di cose che accadono anche se loro non le hanno viste o non le ricordano.
Usato molte volte nei vari libri, il Pensatoio è un gioco di parole: è un setaccio (in inglese sieve) in quanto è un artefatto usato per vagliare i pensieri, e usandolo si diventa pensierosi (in inglese pensive).
Il Pensatoio appare per la prima volta nel libro Harry Potter e il calice di fuoco, poi in Harry Potter e l'Ordine della Fenice, in Harry Potter e il principe mezzosangue ed infine in Harry Potter e i Doni della Morte.
Ricordella
La ricordella (Remembrall) è una piccola sfera di vetro trasparente che diventa rossa se il padrone ha dimenticato qualcosa, ma sfortunatamente non ovvia a quello che potrebbe essere il problema più importante: ricordare allo smemorato cosa ha dimenticato. Al grande smemorato Neville Paciock viene data una Ricordella regalatagli dalla nonna in Harry Potter e la pietra filosofale. Nel primo episodio la Ricordella viene sottratta al suo padrone da Draco Malfoy e viene recuperata in volo da Harry che, grazie a questa prodezza, si conquista un posto nella squadra di Quidditch del Grifondoro[49].
Specchio delle Brame
Lo Specchio delle Brame (Mirror of Erised) è un grande specchio magico che Harry scopre in uno dei corridoi laterali di Hogwarts in Harry Potter e la pietra filosofale.In cima si trova un'iscrizione: Erouc li am otlov li ottelfir non, che letta al contrario diventa Non rifletto il volto ma il cuore (in inglese: erised stra ehru oyt ube cafru oyt on wohsi, quindi I show not your face but your heart's desire, da cui il nome originale Mirror of Erised).
Il nome dato nella prima traduzione italiana a questo oggetto magico è un'evidente citazione dello specchio delle brame della favola Biancaneve. Nella nuova traduzione italiana del 2011 il nome dello specchio viene ribattezzato Specchio delle Emarb, mantenendo sia la citazione fiabesca della vecchia edizione italiana che il gioco di parole di quella originale.
Harry ci vede i suoi genitori e l'intera famiglia Potter dietro di lui (poiché lui non ha mai conosciuto la sua famiglia). Ron ci vede sé stesso Caposcuola, capo di Grifondoro e capitano di Quidditch reggendo la coppa del Quidditch (avendo sempre vissuto all'ombra dei suoi fratelli, ci si vede come il migliore di loro). Silente dice di vedere sé stesso con in mano dei calzini, visto che ne ha sempre bisogno e non ne riceve mai per Natale. Nel settimo libro si scopre che in realtà Silente, come Harry, vede sua madre, Kendra, e sua sorella, Ariana; la prima uccisa accidentalmente dalla stessa Ariana che, poiché era malata, non riusciva a controllare la magia; la seconda muore durante un litigio tra Albus, Aberforth e Grindelwald.
Lo Specchio delle Brame è l'ultima protezione della pietra filosofale. Silente nascose lo Specchio e dentro di esso la Pietra. In questo modo solo una persona che volesse trovare (e non usare) la pietra l'avrebbe potuta ottenere (vedendosi con la pietra in mano). Chiunque avesse desiderato usare la Pietra avrebbe visto invece sé stesso preparare l'Elisir di lunga vita e trasformare i metalli in oro, visto che questo era il suo desiderio. Harry Potter, di fronte allo specchio, desidera trovare la pietra per sottrarla a Raptor, ma non ha alcun desiderio di usarla, quindi vede sé stesso nell'atto di mettersi la pietra in tasca, dove poi la troverà.
A partire dal 2011, nella traduzione curata da Stefano Bartezzaghi con l'intento di essere più fedele all'opera originale, l'oggetto è stato ribattezzato "Specchio delle Emarb" (ovvero "Brame" alla rovescia) e l'iscrizione modificata in Emarb eutel amosi vout linon ortsom, cioè Mostro non il tuo viso ma le tue brame.
Su Pottermore (Libro 1, Capitolo 12, Momento 3) in un contenuto inedito che lo riguarda la Rowling crede che l'oggetto fosse stato portato in passato da un professore di Hogwarts affascinato dal suo potere. Nascosto da oltre un secolo nella Stanza delle Necessità, Silente lo recupera per modificarlo per lo scopo presentato nel primo libro.
Pozioni
Le Pozioni (Potions) sono preparate in un calderone con ingredienti magici. Il risultato è un liquido che, a seconda del tipo di pozione, può avere ogni tipo di effetto su chi la beve, dall'aumentare la forza a cambiare di aspetto a renderlo immune dalle fiamme. Come dice Piton durante la prima lezione di Pozioni, con le pozioni si può "ammaliare la mente, irretire i sensi, imbottigliare la fama, approntare la gloria e finanche mettere un fermo alla morte...". L'abilità nel fare delle pozioni non dipende direttamente dalle capacità magiche di chi le fa, poiché queste dipendono dalle proprietà degli ingredienti aggiunti nelle debite proporzioni: tuttavia, come nel cucinare (a cui il preparare pozioni è infatti molto simile), è importante un pizzico di predisposizione, un sesto senso. Nel sesto libro della saga, nel ruolo di professore di Pozioni subentra Horace Lumacorno, che era già stato insegnante per molto tempo anni prima e aveva avuto tra le sue allieve anche Lily Evans, considerata da quest'ultimo una delle migliori alunne che abbia mai avuto. Nello stesso libro, Harry riesce a conquistarsi la fama (non meritata affatto) di abile pozionista grazie ad un vecchio libro di Pozioni appartenuto ad un certo Principe Mezzosangue (questo è quello che c'è scritto dentro), che si rivelerà essere Severus Piton.
Veritaserum
Il Veritaserum ha proprietà simili al cosiddetto siero della verità. Tre gocce di questa pozione sono sufficienti per fare in modo che chi la beve risponda dicendo spontaneamente la verità a qualunque domanda gli sia posta, anche sui segreti più intimi. È incolore, inodore ed insapore; è quindi del tutto identica all'acqua pura, il che la rende ancora più pericolosa. Gli ingredienti sono: Sciroppo di Elleboro, Sangue di Salamandra, Mandragola, Zanne di Serpente, Asfodelo e Artemisia.
Il nome deriva dal latino veritas ("verità") e da serum ("siero").
Alcuni personaggi ne fanno spesso uso per interrogare altri, come Severus Piton, che minaccia Harry di usarla su di lui in quanto sospetta che abbia rubato degli ingredienti dal suo ufficio, Dolores Umbridge, che tenta senza successo in questo modo di far dire ad Harry dove si nasconda Sirius Black (il professor Piton in verità le ha fornito una quantità di pozione contraffatta), e Albus Silente, che la usa per interrogare Barty Crouch Jr., dopo che lo fa risvegliare non più sotto le spoglie di Alastor Moody, poiché l'effetto della Pozione Polisucco, che beveva costantemente da una fiaschetta, era svanito.
Pozione Polisucco
La Pozione Polisucco (Polyjuice Potion) serve a dare a una persona l'aspetto fisico di un'altra per un'ora. La preparazione è lunga ed elaborata e può durare fino a un mese, in quanto uno degli ingredienti va raccolto in una precisa fase lunare. L'ingrediente finale è un pezzo (di solito un capello o un sopracciglio) della persona di cui chi beve la pozione vuole assumere le sembianze. È possibile anche usarla per trasformarsi in animale, ma tale trasformazione però non è controllabile (come per Hermione nel secondo libro, quando ha messo nella pozione un pelo di gatto credendo che fosse un capello). Il nome deriva dall'unione delle parole "polimorfico" (cioè in grado di cambiare forma) e "succo" (indicando che la pozione è un liquido). Ingredienti: Erba Fondente, Corna di Bicorno, Centinodia, Mosche Crisopa, Sanguisughe, Pelle di Girilacco, Formicaleoni (citati dal prof. Piton nel quarto libro), Qualcosa della persona in cui ci si vuole trasformare (spesso un capello). Tempo di preparazione: fino a circa un mese. Il tempo è variabile a causa del fatto che la raccolta di uno degli ingredienti va fatta in una precisa fase lunare. La sua ricetta, a Hogwarts, si trova scritta solo in un libro menzionato da Piton, custodito nel Reparto Proibito della Biblioteca di Hogwarts (De Potentissimis Potionibus). La pozione viene insegnata comunque agli studenti di che vogliono prendere il M.A.G.O. in Pozioni, come rivela Horace Lumacorno nel sesto libro. Da notare che, nel momento in cui viene aggiunto il "campione" della persona in cui si intende trasformare, il colore e il sapore di questa pozione variano a seconda di tale persona (prima dell'aggiunta di tale elemento, la pozione ha un aspetto simile al fango). Per esempio quelle di Vincent Tiger e Gregory Goyle sono simili a una fanghiglia densa e scura, moccio a detta di Hermione, mentre quelle di Harry e di Mafalda Hopkirk sono, rispettivamente, color oro e color girasole.
Questa pozione è stata usata molte volte:
- Harry, Ron ed Hermione l'hanno preparata in Harry Potter e la camera dei segreti per assumere le sembianze di tre Serpeverde, così da entrare nella loro Sala Comune per scoprire se Draco Malfoy fosse veramente l'erede di Salazar Serpeverde. Da notare che Hermione dimostra la sua consueta estrema preparazione, visto che questa pozione non dovrebbe assolutamente essere tra le capacità di un alunno del secondo anno.
- Barty Crouch Jr. ha usato questa pozione in grandi quantità, bevendone di continuo, per un intero anno (nel quarto libro) per prendere e mantenere le sembianze di Alastor Moody.
- Draco impone ai suoi scagnozzi Tiger e Goyle di usare la pozione in modo che possano operare come agenti segreti nel sesto libro. Con loro dispiacere, il camuffamento più efficace per un goffo adolescente maschio è quello di una piccola ragazza preadolescente.
- Nel settimo libro è utilizzata per il viaggio da Privet Drive alla Tana, per tramutare 7 personaggi in sosia perfettamente identici ad Harry Potter nel caso il gruppo avesse subito un attacco di Mangiamorte (come infatti accade), facendo così in modo di disorientarli.
- Sempre nel settimo libro, Hermione la usa per assumere le sembianze di Bellatrix Lestrange per accedere così alla sua camera blindata dentro la Gringott, e rubare così la coppa di Tosca Tassorosso, un Horcrux custodito nella camera della famiglia Lestrange (in questa situazione Hermione tenta senza troppo successo di apparire sgarbata e crudele come Bellatrix quando ne assume l'aspetto).
- Viene usata in più occasioni da Harry, Ron e Hermione, sempre nel settimo libro, per camuffarsi, e dunque nascondersi, dai Mangiamorte, durante la loro caccia agli Horcrux.
Pozione Antilupo
La Pozione Antilupo (Wolfsbane Potion) è una pozione inventata recentemente (intorno al 1990) che, se viene bevuta da un Lupo Mannaro durante la settimana che conduce alla Luna piena, permette di mantenere il controllo mentale e la sanità quando avviene la trasformazione in Lupo Mannaro durante la Luna piena. È descritta come una pozione dal sapore ripugnante - per di più lo zucchero ne annulla il potere - e molto complessa, al punto che Severus Piton era il solo membro dello staff di Hogwarts in grado di prepararla per Remus Lupin, il quale ne richiedeva dosi regolari per controllarsi durante la trasformazione in Lupo Mannaro. La pozione è stata inventata da Damocles Belby, zio di Marcus Belby. L'insegnante di Pozioni di Damocles a Hogwarts era Horace Lumacorno, che ne va fiero.
Felix Felicis
La Felix Felicis (più comunemente chiamata "Fortuna Liquida") è una pozione che rende l'utilizzatore incredibilmente fortunato in tutto quello che fa, forse aumentando la sua intuizione così come influenzando il mondo a lui circostante. È estremamente complessa da preparare, richiede almeno sei mesi di lavoro, ed è di color oro fuso. Compare per la prima volta nel sesto libro, in cui Harry ottiene una fiala del preparato vincendo una piccola competizione durante le lezioni di Pozioni, servendosi dei suggerimenti del libro del Principe Mezzosangue. Successivamente usa questa dose per riuscire ad ottenere i ricordi del professor Horace Lumacorno da usare nel Pensatoio, e la dà a Ginny, Ron e Hermione per aiutarli nella Battaglia di Hogwarts. L'uso di questa bevanda è strettamente controllato dal Ministero della Magia ed è ovviamente proibito farne uso all'interno di gare sportive o prove come gli esami scolastici. Perché possa avere un buon effetto va assunta molto raramente, e verrebbe spontaneo chiedersi perché non la si può bere di continuo: è simile a una droga e abusarne significherebbe ricevere un eccesso di fiducia dalle conseguenze fatali, oppure avere un effetto tossico sull'organismo.
La Felix Felicis fa credere a chi la beve che sia impossibile sbagliare e, di ogni cosa a cui si pensa o in cui si incorre, non si riesce a trovare un lato negativo. Si ottiene mischiando le foglie di un albero fatato (la mimosa) e l'acqua di una sorgente molto segreta e nascosta (ancora meglio se in un posto misterioso); questo procedimento si deve applicare continuamente dall'inizio dell'estate fino alla fine dell'autunno.
Pozioni d'amore
Le Pozioni d'amore creano solo una grande infatuazione, e non il vero amore, essendo quest'ultimo impossibile da creare artificialmente. Le Pozioni d'Amore possono essere aggiunte a cibo o bevande e si rafforzano conservandole a lungo. Ce ne sono di molti tipi. Fred e George Weasley ne producono alcune all'interno della loro linea di prodotti dedicati alla clientela femminile e le inviano camuffate in confezioni di profumi o di pozioni contro la tosse come parte del servizio di ordini via gufo. La più potente Pozione d'Amore del mondo nota è l'Amortentia, che compare per la prima volta nel sesto libro: possiede una lucentezza madreperlacea, il vapore che sale in caratteristiche spirali e assume il profumo di ciò che più attrae chi la annusa.
Pozione della risurrezione
È definita una delle pozioni più antiche e oscure mai create. La utilizza Voldemort nel quarto libro per riavere un corpo fisico, e viene preparata da Peter Minus in un grosso calderone di pietra con incise delle pietre runiche. Per realizzarla, Minus si serve di tre ingredienti chiave:
- Un osso del padre Tom Riddle (Osso del padre, donato a sua insaputa, rinnoverai il figlio)
- La mano destra di Peter Minus (Carne del servo, donata con l'assenso, rinnoverai il tuo signore)
- Il sangue di Harry Potter (Sangue del nemico preso con la forza, farai risorgere il suo avversario)
Una volta utilizzati gli ingredienti, anche il corpo debole e striminzito nel quale alloggia Voldemort viene immerso nel calderone, che in una nube di fumo ridona il corpo originario al Signore Oscuro.
Pozioni minori
- Pozione del ghiaccio (Ice Potion): pozione usata da Harry per attraversare le fiamme nel primo libro per prendere la Pietra filosofale, in tal modo non sente il calore delle fiamme.
- Distillato della Morte Vivente (Draught of Living Death): la più potente pozione soporifera esistente, in dosi estremamente limitate provoca un sonno profondissimo e senza sogni, mentre in dosi maggiori può condurre a un coma irreversibile o causare la morte. Severus Piton fa delle domande su di essa ad Harry nella prima lezione di pozioni nel primo libro, e nel sesto Horace Lumacorno dà in premio una piccola dose di Felix Felicis a chi la prepara meglio (sarà Harry). È una pozione molto complessa, tanto che, anche seguendo perfettamente le istruzioni nei manuali, è praticamente impossibile realizzarla ad un livello qualitativo del tutto corretto; Harry ci riesce solo grazie alle correzioni e ai suggerimenti scritti nel libro che utilizza, appartenuto a Piton. Gli ingredienti principali sono l'Artemisia, l'Asfodelo e il succo del Fagiolo Sopoforoso.
- Elisir di Lunga Vita: elisir prodotto a partire dalla Pietra Filosofale che, se bevuto regolarmente, dona l'immortalità. Per molti anni ne hanno fatto uso l'inventore della pietra, Nicholas Flamel, e sua moglie, prima che la Pietra venisse distrutta in modo che non potesse essere utilizzata da Voldemort.
- Pozione della Bellezza: citata (e praticabile) solo su Pottermore, rende straordinariamente bella/o la strega o il mago che la beve. Gli ingredienti sono: ali di fata e rugiada mattutina per la parte 1, e radice di zenzero, alchemilla, una rosa perfetta e i crini della coda di unicorno per la parte 2.
- Pozione Invecchiante (Age Potion): fa invecchiare chi la beve, causando però solo segni fisici di invecchiamento, e infatti l'età di chi la beve risulta non chiara. Un paio di sorsi invecchiano chi la beve di un paio di mesi. La pozione non funziona contro i sistemi di rilevamento dell'età magici fatti per bene, come succede nel quarto libro quando i gemelli Weasley cercano di oltrepassare la Linea dell'Età creata da Silente dopo averla bevuta e finiscono per ritrovarsi con due lunghe barbe bianche.
- Bevanda della Pace (Draught of Peace): una pozione che calma l'ansia e placa l'agitazione. Se si eccede con la dose, chi la beve potrebbe cadere in un sonno pesante e a volte irreversibile. È una pozione molto difficile da preparare. Spesso è utilizzata nei G.U.F.O. e nei M.A.G.O. come prova d'esame. L'ingrediente principale è l'essenza di elleboro, che va versata in un infuso di tiglio e lasciata bollire per 20 minuti. Dopodiché bisogna aggiungere fiori di gelsomino raccolti all'alba durante il plenilunio e girare tre volte in senso orario e una in senso antiorario. Se alla fine della preparazione dal calderone si sprigiona una lieve nube di vapore argenteo, è il segnale che la pozione è stata preparata correttamente.
- Elisir per Indurre Euforia (An Elixir to Induce Euphoria): questa pozione, color giallo sole, rende chi la beve molto felice. Questa pozione è apparsa la prima volta in Harry Potter e il principe mezzosangue.
- Pozione Pepata: pozione curativa contro il comune raffreddore.
- Pozione Singhiozzante: pozione in grado di curare il singhiozzo. Vista per la prima volta nel sesto libro.
- Pozione Restringente (Shrinking Solution): fa ringiovanire visibilmente chi la beve. Vista per la prima volta in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, quando il professor Piton la testa sul rospo di Neville Paciock, Oscar (Trevor nella versione inglese), che diventa un girino.
- Soluzione Corroborante: probabilmente una pozione che dona vigore e coraggio a chi la beve. La classe di pozioni del quinto anno la prepara durante la lezione in cui la professoressa Umbridge, in veste di Inquisitore Supremo, verifica i metodi di insegnamento del professor Piton. In quell'occasione la Umbridge dice:
Questo ci fa pensare che la pozione potrebbe fornire a chi la beve anche un certo coraggio ad infrangere le regole e spingere a compiere azioni che normalmente non si farebbero.
- Ossofast (Skele-Gro): pozione che, in una notte, fa ricrescere le ossa fatte sparire. Appare nel secondo libro quando Harry si vede privato da Gilderoy Allock delle ossa del suo braccio e nel settimo libro da Fleur Delacour per il folletto Unci-Unci.
- Distillato Soporifero (Sleeping Draught): usata nel secondo libro per addormentare Tiger e Goyle (per fare rubare a Harry e Ron le loro scarpe e i capelli per trasformarsi con la pozione polisucco). È composto da muco di Vermicoli, lavanda, radici di valeriana.
- Pozione Scacciabrufoli: utilizzata per curare la maggior parte delle imperfezioni cutanee e i foruncoli. Gli ingredienti principali di questa pozione sono ortiche secche, zanne di serpente tritate, lumache cornute stufate, aculei di porcospino.
- Pozione depietrificante: viene usata per far tornare vitali le persone e gli animali che siano stati pietrificati. Si ricava dall'estratto della mandragola. Viene preparata nel secondo libro dalla professoressa Sprite per depietrificare le vittime del Basilisco.
- Antidoto ai veleni comuni: pozione che evita o cura l'avvelenamento da veleni comuni. I principali ingredienti sono le bacche di vischio e i corni di unicorno.
- Erbicida: usata per uccidere o danneggiare le piante. I principali ingredienti sono il muco di Vermicoli, il succo di Horklump e le spine di pesce-leone.
- Pozione Occhiopallato o Risvegliante: pozione che fa rinvenire e previene il sonno. Composta da pungiglioni di celestino essiccati, aconito, zanne di serpente
Note
- ^ (EN) The Horcruxes, su pottermore.com. URL consultato il 13 marzo 2019.
- ^ a b c d e f (EN) The magical properties and defences of Voldemort's Horcruxes, su pottermore.com. URL consultato il 13 marzo 2019.
- ^ Marina Lenti, La metafisica di Harry Potter, Camelozampa, 2012, pp. 118-119, ISBN 978-8896323083.
- ^ (EN) Tom Riddle's diary, su pottermore.com. URL consultato il 13 marzo 2019.
- ^ (EN) Interview with Steve Kloves and J.K. Rowling, Chamber of Secrets DVD, febbraio 2003.
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