Nausicaä (Nausicaä della Valle del vento)
Nausicaä (ナウシカ?, Naushika) è la protagonista del manga Nausicaä della Valle del vento, ideato e scritto dall'animatore e regista giapponese Hayao Miyazaki, pubblicato originariamente da Tokuma Shoten dal 1982 al 1994[2], e dell'omonimo adattamento cinematografico del 1984, diretto dallo stesso autore e distribuito dalla Toei Company[4][8]. Principessa della Valle del vento, un regno fittizio di una Terra post-apocalittica devastata da un cataclisma bellico noto come i Sette giorni del fuoco, che ha annientato la civiltà umana e buona parte dell'ecosistema originale, assume le responsabilità del padre malato Jihl e lo succede al trono, alimentata dal suo amore per gli altri e per la vita stessa. Questo la porta a studiare l'ecologia del suo mondo per comprendere il Mar Marcio, un sistema di flora e fauna sviluppatosi di conseguenza alla guerra termonucleare, ed a comunicare cogli animali.[9] L'impegno e la determinazione sono così forti in lei da renderla una personalità carismatica, capace di attrarre l'ammirazione e l'adorazione di quasi tutti quelli che la incontrano, e coraggiosa, tanto da tentare di fermare il conflitto creatosi tra gli imperi di Tolmekia e Dorok.[10]
| Nausicaä | |
|---|---|
| Universo | Nausicaä della Valle del vento[1] |
| Nome orig. | ナウシカ (Naushika) |
| Lingua orig. | Giapponese |
| Autore | Hayao Miyazaki |
| 1ª app. in | Nausicaä della Valle del vento[2] |
| Voce orig. | Sumi Shimamoto[3][4] |
| Voci italiane |
|
| Caratteristiche immaginarie | |
| Sesso | Femmina |
Il personaggio, apprezzato per il suo carattere umano, gentile e filantropo, godette di una vasta popolarità tra il pubblico e gli appassionati di animazione, figurando così in diversi sondaggi di popolarità e ottenendo numerosi riconoscimenti: vinse infatti settimo Animage Grand Prix del 1985,[11] e del 1987,[12] mentre arrivò secondo nell'edizione di maggio 1991,[13] e di nuovo primo in quella di dicembre 1992.[14] Nel 2014, IGN lo collocò al nono posto della classifica dei "25 migliori personaggi anime di tutti i tempi", con la seguente motivazione: «È un personaggio genuino e carismatico che è amato e rispettato dalla sua gente. Ma è anche una guerriera capace, sebbene riluttante.»[15] Anche studiosi ed accademici letterari ne analizzarono il comportamento e il pensiero, interessati principalmente ai loro aspetti innovativi ed inediti.[16][17]
Creazione e sviluppo
Genesi del personaggio e fonti d'ispirazione
Il personaggio di Nausicaä nacque dopo un lungo processo creativo, come il frutto della commistione di alcuni progetti di Hayao Miyazaki mai realizzati[20]. Uno di questi era un adattamento animato del fumetto Rowlf di Richard Corben, pubblicato nel 1971 sui numeri 16 e 17 della rivista Voice of Comicdom e poi riproposto a colori nel 1979-1980 su Metal Hurlant[N 1][21], la cui storia, incentrata su una principessa protetta dal suo cane, era diventata per il regista una grande fonte d'ispirazione. Infatti, riscontrando molte somiglianze con la fiaba europea La bella e la bestia, egli era deciso a trarne un anime in cui vi fosse un'eroina che incarnasse i temi «della devozione e dell'altruismo»[22]. In un secondo momento però aveva cambiato idea, deluso proprio da questa protagonista, giudicatala «troppo blanda», e allora aveva immaginato di scrivere una sceneggiatura originale su una ragazza «dal carattere forte, traboccante di sensibilità e bloccata da un padre incompetente»[23]. L'aveva chiamata Yala (ヤラ?, Yara) e le aveva cucito addosso il ruolo di una giovane principessa «costretta a sopportare il peso schiacciante del destino». Nelle intenzioni iniziali, suo padre, in seguito ad una malattia, avrebbe dovuto lasciarle il fardello di guida del regno e dei sudditi, imbrigliando così le sue aspirazioni personali[24]. E, riprendendo il concept dell'opera di Corben, nelle sue avventure, ella sarebbe stata costantemente accompagnata da un cane[25], suo compagno e sostegno «fin dalla giovane età»[26]. Questo cane sarebbe diventato poi la base per l'animaletto di Nausicaä Teto[26].
Parallelamente, Miyazaki era stato ispirato dalla lettura di una traduzione giapponese di un romanzo sulla mitologia greca dello scrittore statunitense Bernard Evslin, Piccolo dizionario di mitologia greca[18], in cui aveva appreso l'esistenza di Nausicaa, personaggio del poema epico greco l'Odissea. Aveva trovato il nome di lei «molto fresco e vigoroso»[27] ed era rimasto incantato, oltre che dalla sua storia e dalla sua personalità, soprattutto dalla premura dimostrata verso il naufrago Ulisse, trovato svenuto sulla spiaggia dell'isola dei Feaci[28]. Inoltre gli ricordava la protagonista di una fiaba giapponese che aveva letto da bambino, Mushi mezuru himegimi (虫めづる姫君? lett. "La principessa che ama gli insetti"), contenuta nella raccolta Tsutsumi chūnagon monogatari, una ragazza appartenente a una famiglia aristocratica giapponese che preferiva la compagnia e lo studio degli insetti alle occupazioni tipiche di una donna del suo rango nobiliare. Furono questi i due modelli, fusi insieme, dai quali nacque la Nausicaä della Valle del Vento, le cui fattezze vennero create a partire dai bozzetti preparatori del defunto adattamento di Rowlf[28].
Successivamente, per il rapporto speciale con il vento e per i poteri telepatici che ella possiede, l'animatore prese spunto da alcune vecchie traduzioni di certi scritti sull'Europa medievale, in cui v'era riportato che il controllo del vento era considerato, al tempo, un atto di stregoneria[27], mentre guardò al ciclo di Earthsea, la serie di romanzi fantasy dell'autrice e glottoteta statunitense Ursula K. Le Guin (che all'epoca era arrivato al terzo capitolo, The Farthest Shore, pubblicato nel 1972[29]) per mutuare il termine "maestro del vento" (風使い?, kaze tsukai), da Master Windkey (風の司?, kaze no shi, lett. "colui che dirige il vento")[27], epiteto per coloro i quali sono in grado, come Nausicaä, di interpretare quasi istintivamente le intricate correnti atmosferiche e cavalcarle con sicurezza.[27]
Per la translitterazione del nome Miyazaki si rifece alla traduzione di Yataka Kobayashi dell'enciclopedia di Evslin, scegliendo ナウシカ?, (nauʃika) alle due forme ノシカ?, (noʃika) e ノジカ?, (noʒika) (maggiormente in uso)[27].
Aspetto fisico e caratterizzazione
Oltre alla succitata Yala, tanti altri furono i prototipi dalle opere di Miyazaki per l'aspetto fisico di Nausicaä; primo fra tutti Shuna, protagonista del manga seinen Shuna no tabi, pubblicato in un unico volume il 15 giugno 1983 dall' Animage Ju Ju Binko, sussidiaria della Tokuma Shoten[30][31][32] ed i personaggi di Lana, dell'anime televisivo del 1978 Conan il ragazzo del futuro, e di Clarisse, del primo lungometraggio del 1979 Lupin III: Il castello di Cagliostro [33]. Durante gli studi preparatori il regista aveva pensato di far indossare alla principessa dei pantaloni corti e mocassini bassi, esponendo così le gambe nude «per rendere efficacemente i movimenti vigorosi di un personaggio atletico», ma dovette abbandonare l'idea perché incompatibile con il difficile ecosistema dell'ambientazione post-apocalittica[34]. Nonostante le modifiche ella risultò uno dei personaggi femminili più avvenenti della sua produzione, come dimostrano alcuni bozzetti risalenti al 1980 e 1982[35][36]. Decise allora di snellirla, mantenendola comunque una figura giovane e attraente, così da non trovarsi in imbarazzo in eventuali scene di nudo e da non allontanarsi in tal modo dal desiderio di raccontare «una storia più spirituale»[35].
Nel disegnare le illustrazioni promozionali del manga per alcuni numeri di Animage, in cui Nausicaä sarebbe dovuta apparire sorridente e spensierata e in pose «sexy»[37], Miyazaki si rese conto che raffigurazioni del genere non si confacevano alla sua personalità[38]. Per questo, da quel momento in poi, evitò di rappresentarla come un'eroina con tratti caratteriali stereotipati e sprezzanti, preferendo conferirle l'immagine di una persona «seria[...], calma e posata» (ma non «accigliata»)[39] e controbilanciando il suo atteggiamento «oscuro e riservato» con un «carattere peculiare della sua femminilità»[40]. Tale scelta fu influenzata anche dalla filantropia che la anima, propensa in maniera naturale a cercare di comprendere ed accettare i propri avversari[N 2], e che la fanno rientrare in quella schiera di eroine che «lungi dall'essere soddisfatte [...], sono le più altruiste»[40]. Quindi non poteva che essere un personaggio femminile, dato che, oltre questo, in un'intervista condotta per lo Young Magazine, il mangaka spiegò che un eroe maschile avrebbe invece portato con sé troppi pregiudizi e cliché, come l'esistenza di una nemesi totalmente votata al male che egli avrebbe dovuto combattere e sconfiggere («come i nazisti di Indiana Jones»[N 3][31]) e che non si sarebbe pertanto adattata al tema portante della vicenda[31]. Inoltre, annoiato dalla moda dei suoi tempi di raffigurare "eroi" come persone comuni solo per permettere al pubblico di identificarvisi più facilmente, affermò di aver scelto deliberatamente di creare una protagonista atipica[35], innaturalmente perfetta e priva di difetti[41]. Ebbe soltanto dei dubbi, confessati in un'altra intervista per il periodico YOM a cura di Iwanami Shoten[19], sul fatto di attribuirle il titolo di principessa in quanto, influenzato dalle teorie del marxismo e del materialismo storico, temeva di renderla appartenente a un'élite. Tuttavia, nel corso della stesura di Nausicaä della Valle del vento, fugò queste convinzioni e ritenne superfluo il contesto sociale della ragazza, preferendo concentrarsi sulle sue azioni e sulle sue scelte, lasciando spazio ad un'evoluzione ben precisa della sua caratterizzazione e della sua personalità altruista e magnanima[42].
Biografia
La storia di Nausicaä, così come viene presentata nel manga, pubblicato dal febbraio 1982 al marzo 1994[N 4] da Animage (in Italia sarebbe stato invece stampato dalla Panini Comics tra il 2000 ed il 2001 in sette volumi[43]), si presenta molto più articolata ed ampia rispetto a quella raccontata nell'adattamento anime, il quale, realizzato nel 1984 dalla Tokuma Shoten per sfruttare il successo dell'opera, fa leva solo su alcuni eventi, lievemente modificati, che si ritrovano nei primi sedici capitoli.[31][44]
Manga
Nausicaä, principessa della Valle del vento (風の谷?, Kaze no tani) (una piccola nazione della Periferia[46]), si ritrova a succedere il padre malato Jihl al trono[47][48], quando il regno alleato di Tolmekia (トルメキア?, Torumekia) dichiara guerra a quello di Dorok (土鬼?, Doruku)[49], ed a guidare un contingente armato sotto il comando della principessa tolmechiana Kushana[50][51]. In seguito all'attacco del principe di Pejite Asbel (アスベル?, Asberu) alle truppe alleate[52], Nausicaä viene separata dal resto del gruppo e si imbatte in un'avanguardia Dorok[53], da cui apprende di un piano per distruggere l'esercito tolmekiano usando un branco di Vermi Re (王蟲?, Ō mushi) inferociti, provocati dai lamenti di un loro cucciolo torturato[54]. Nausicaä, pur senza riuscire a evitare l'attacco delle creature all'accampamento tolmekiano[55], salva la vita al cucciolo[56] e lo fa ricongiungere alla sua famiglia, macchiandosi con il sangue blu del Verme Re nel processo[57]. La visione della ragazza, vestita di blu e sollevata dai tentacoli dei Vermi Re, fa sì che venga identificata dai presenti con la figura di un'antica profezia che porterà l'umanità verso la salvezza.[58]
Risvegliate queste credenze a lungo sopite tra il popolo Dorok, Nausicaä diventa una minaccia per il fratello minore dell'imperatore Mirarupa (ミラルパ?, Miralupa)[59], che, con le sue facoltà psichiche, tenta sovente di infiltrarsi nella mente della ragazza per corromperla[60][61]. Intanto Nausicaä si introduce in territorio Dorok e viene coinvolta suo malgrado nella battaglia di Sapata.[62]. Allontanatasi dal conflitto, la principessa cerca invano di fermare i Dorok dall'utilizzare in guerra un'arma tossica che ha come ripercussione quella di favorire l'espansione del Mar Marcio (腐海?, Fukai) su buona parte del territorio Dorok[63][64]. Infine Nausicaä cerca di ostacolare l'imperatore Namulis (ナムリス?, Namurisu) dal risvegliare uno dei giganteschi robot biomeccanici conosciuti come Soldato Titano (巨神兵?, kyoshinhei)[65] [66] ma viene scambiata dalla creatura per la madre [67] e ottiene il suo controllo[68] battezzandolo Ohma (オーマ?, Ōma).[69]
Con esso Nausicaä si dirige alla città santa di Shuwa e affronta il maestro della cripta, un'entità senziente originaria della civiltà precedente ai sette giorni di fuoco, la catastrofe che ha fatto tramontare la civiltà industriale e ha gettato il mondo in un lungo periodo di crepuscolo. Da essa la ragazza scopre la verità sul mondo e sul Mar Marcio e, ricorrendo ancora una volta a Ohma, distrugge la macchina, rifiutando il futuro scritto per lei e per i suoi contemporanei da altri. Nel finale, Miyazaki afferma che Nausicaä rimase a vivere nelle terre dei Dorok, non tornando nella Valle se non dopo molti anni, mentre in un'altra versione dei fatti, la principessa si ritirò a vivere nella giungla con gli uomini della foresta.
Anime
La tranquillità della Valle del vento viene scossa quando una nave volante si schianta nel piccolo regno, con a bordo un gigantesco soldato invincibile in stato di ibernazione. Subito dopo la Valle viene attaccata dalle truppe del regno di Tolmekia, guidate dalla principessa Kushana, che intende usare il soldato per conquistare le nazioni confinanti e distruggere la giungla tossica.[70][71] Nausicaä cerca inutilmente di avvertire Kushana che scagliarsi contro la foresta avrebbe solo fatto infuriare gli Ohmu, giganteschi insetti che abitano la giungla, e infine accetta di seguire l'esercito tolmekiano come ostaggio. Durante il tragitto, l'esercito aereo è attaccato dal principe di Pejitei Asbel, che fa precipitare Nausicaä nella giungla tossica, dove scopre che la foresta esiste solo per purificare la terra dall'inquinamento prodotto dall'uomo.[72]
Lasciata la giungla insieme al ragazzo, Nausicaä viene a conoscenza del piano degli abitanti di Pejitei di usare un cucciolo di Ohmu come esca per provocare gli insetti e aizzarli contro l'esercito tolmekiano, coinvolgendo in questo modo anche la Valle. Nausicaä fa in tempo a salvare il cucciolo di Ohmu, macchiandosi nel processo con il sangue blu della creatura, quindi, nel tentativo estremo di salvare la sua gente, decide di lasciarsi investire dall'orda di Ohmu. Gli animali riportano però in vita la ragazza grazie ai loro poteri e la innalzano sui loro tentacoli.[3] L'immagine della principessa con l'abito azzurro, camminare sul campo dorato dei tentacoli, fa sì che gli abitanti della Valle la riconoscano come la figura che porterà il mondo alla pace descritta da un'antica profezia.[73]
Personalità
Sebbene sia un'abile combattente, Nausicaä è di indole pacifica, compassionevole ed empatica verso gli altri esseri viventi[75]. In particolare, possiede l'insolita abilità di poter comunicare con gli animali e soprattutto con gli insetti giganti del Mar Marcio, con i quali tenta di instaurare un rapporto civile di convivenza a dispetto dello scetticismo e della diffidenza diffusa tra la sua gente alla Valle del Vento.[31]
In un capitolo del saggio del 2002 Men and Masculinities in Contemporary Japan: Dislocating the Salaryman Doxa, in cui si analizza «la mascolinità femminile nella narrativa», James E. Roberson e Suzuki Nobue fanno notare come Hayao Miyazaki abbia dipinto un ritratto perfetto di «un'eroina giovane e forte, anche se ha molto della tradizione shōjo»[76][N 5]. A riconferma di ciò, riportano il parere di Ogita, un drammaturgo che, componendo alcune opere per la compagnia teatrale Takarazuka Revue, paragona il suo lavoro a quello del regista in quanto anche lui ritiene importantissimo il fatto che le eroine dei manga debbano essere pure e asessuali, affinché vengano messi maggiormente in risalto i temi della purezza e della forza[76]. Di fatto nel fumetto, dopo il loro primo incontro, il Gran sacerdote dei Mani (マニ族僧正?, Mani zoku sōjō) descrive Nausicaä come una «notevole giovane» dotata di «un'alchimia […] di profonda dolcezza e coraggio».[77]
Susan Jolliffe Napier, professoressa di lingua e letteratura asiatiche alla Tufts University del Massachusetts, diplomata ad Harvard e autrice di diversi trattati sugli anime, vede la personalità di Nausicaä «unica, unione perfetta di qualità femminili (meraviglia, compassione, simpatia) e maschili (conoscenze tecniche e potenza fisica)»[74]. Nel film, ella entra in scena come «una figura androgina mascherata», che però subito dopo rivela «un carattere affascinante e lirico della tradizione shōjo», sostenuto ampiamente dal doppiaggio tipico della seiyū Sumi Shimamoto. Un chiaro esempio è quando, dopo aver trovato il guscio del Verme Re, si sdraia a osservare le spore tossiche che cadono dalle fronde degli alberi tossici come fiocchi di neve[78]. Questo suo modo di vedere il paesaggio desolato e inquietante che gli sta attorno lascia allo spettatore un'impressione ancora più forte, poiché tutto viene filtrato attraverso i suoi occhi, presentandosi sotto una luce diversa. La studiosa la vede come un'incarnazione di un'«ideale di femminilità [...], polimata, dotato di poteri particolari e potenzialmente una figura messianica»[N 6][41]. Inoltre, la sua abilità nel controllare il vento e il suo incedere su un campo dorato creato dai tentacoli dei Vermi Re nella scena finale sono col tempo diventati col tempo due elementi ricorrenti nei successivi lavori di Miyazaki: dando alle sue eroine la capacità di volare, egli vuole di fatto simboleggiare la loro capacità di superare i limiti del reale[79].
Infine Raphaël Colson, saggista francese di fantascienza e grande appassionato del lavoro dell'artista, e Gaël Reign, studioso della lingua e della cultura giapponesi e autore di Hayao Miyazaki: Cartographie d'un univers, credono che Nausicaä sia una giovane «cresciuta più velocemente della sua età» a causa delle sue numerose responsabilità che le gravano sulle spalle e che l'hanno portata ad agire con maturità, diplomazia, attenzione e risolutezza. La pensano come «la principessa di un regno feudale idealizzato […] amata e rispettata dai suoi sudditi, […] e ammirata e temuta dai suoi nemici»[80].
Empatia e comunicazione
Lucy Wright ha notato che la visione che Nausicaä ha della natura è simile a quella dello scrittore shintoista Motoori Norinaga («Il cielo, la terra e tutto le cose in essa sono degne di interesse se osservate con attenzione») e perciò diventa una vera e propria eccezione alla regola manga. Infatti mentre la maggior parte dei personaggi dei fumetti nipponici ignorano o attaccano la foresta, ella è in grado di scovarne la sincerità (真心?, magokoro) e di rispettare ogni forma di vita che la popola. È una sorta di «dea della purificazione» che riscatta i peccati degli altri e li perdona[81]: per esempio, a un vecchio monaco che nel fumetto sostiene che «la morte di questo mondo è inevitabile» a causa della follia umana risponde: «Il nostro Dio dei Venti mi insegna che la vita è prima di tutto in me! Io amo la vita! La luce, il cielo, le persone, gli insetti, li amo più di ogni altra cosa!»[82] Colson e Regner considerano questo suo aspetto «un ovvio rifiuto al manicheismo» e una chiara consapevolezza della sofferenza del suo popolo; una sofferenza in cui tuttavia si possono trovare speranza e momenti di gioia che permettono di «promuovere una convivenza fraterna» tra gli uomini e il Mar Marcio, resa ancora più forte dopo la scoperta della vera identità del Mar Marcio. Di fatto questo atto fa comprendere come gli esseri umani formino un ecosistema comune con gli insetti, contraddicendo i pregiudizi dei loro antichi avi («Gli insetti e gli uomini non possono vivere nello stesso mondo»[83])[84].
Un altro episodio importante che conferma una visione shintoista del globo terracqueo della giovane lo si trova successivamente, quando Nausicaä incontra il custode della tomba di Shuwa che fa il finto-egoista perché rifiuta la purificazione della Terra programmata attraverso il sacrificio di tutte le vite del mondo antico: «Possiamo conoscere la bellezza e la crudeltà del mondo senza l'aiuto di una tomba gigante e il suo seguito di servitori perché il nostro Dio vive in una singola foglia e nel più piccolo insetto.»[84][85].
Secondo Patrick Drazen, Nausicaä è yasashii (優しい? lett. «gentile»), qualità che invece è carente in Kushana e che le permette di capire la logica degli insetti e di accettarli al posto di combatterli[86]. Essa proviene dalla fiaba "La principessa che ama gli insetti", ma è stata talmente spinta e ingigantita da Miyazaki, che «difficilmente [la ragazza] può essere considerata un'eroina tradizionale» e che tutte le sue azioni vengono perciò giustificate dal contesto[86].
Vedendo il mondo in quest'ottica, Nausicaä ha sviluppato la capacità di comunicare con differenti entità (umani, animali, piante) e questo è uno degli aspetti fondamentali che rendono il suo carattere unico. Le prime volte che fa uso di questo potere si radicano nella sua infanzia; un esempio è quando da bimba cerca di salvare il cucciolo di Verme Re dalla sua gente, creando un collegamento con la corsa degli insetti giganti. Il suo mentore, Lord Yupa, afferma continuamente che la sua affinità con gli animali, così come il suo dono di comprendere il Mar Marcio, siano qualità rare ed eccezionali. Sempre per Colson e Régner, queste volontà di comprendere e di trovare rimedi per tutto sono la causa di un pesante fardello: Nausicaä è l'unica superstite di una famiglia di undici figli ed è viva solo grazie all'estremo sacrificio dei suoi nonni, che la salvarono assorbendo veleno dal corpo della madre incinta[87].
Per assistere persone o animali, non esita di fatto a mettere se stessa in pericolo, come quando per farsi ascoltare dagli anziani dentro il cargo precipitante nel Mar Marcio si toglie la maschera, rischiando di morire per l'aspirazione delle spore tossiche, oppure quando cade in un pozzo per trarre in salvo un gruppo di uomini attaccati da un insetto gigante[88].
Infine l'autore di Travelling sur le cinéma d'animation à l'école, Vincent Marie, reputa Nausicaä «l'araldo perfetto», che ha il compito di trasmettere il messaggio di Hayao sul «rispetto per tutte le forme di vita»: è un potere, o meglio, un volere di comunicare con i Vermi Re prima usando un'esca e poi telepaticamente[89]. Attraverso questo scambio di informazioni «raggiunge la pienezza interiore [e] l'accesso a una dimensione nativa, particolarmente armoniosa, quasi fetale […]»[89].
L'aspetto messianico
All'interno del capitolo Nausicaä de la Vallée du Vent: la grande saga mythopoétique de Hayao Miyazaki del saggio mitologico intitolato Mythe et bande dessinée (Miti e fumetti) fatto da alcuni studiosi dell'università Clermont-Ferrand-II di Alvernia, Francia, Nathalie Dufayet aggettiva il manga di Hayao Miyazaki chiamandolo «mitologico» e omerico[90]. Erede dei precetti dello Shintoismo, Nausicaä è dotata di «doni quasi soprannaturali di empatia - e di comunicazione con tutti i tipi di esseri viventi»[90]. Macchiando di sangue il suo abbigliamento e volando sul mœve, incarna la leggenda dell'eretico popolo dorok di "un uomo alato vestito di blu" che salverà l'umanità, che ha molto dell' «eterno ritorno del Messia» della Bibbia. Questa "dimensione mitica" del personaggio è accentuata dal fatto che il titolo dell'opera è il nome della sua protagonista[90]. Tuttavia, dal punto di vista di quest'ultima, «questa immagine è solo un'altra illusione ideologica»; malgrado le sue aspirazioni a «salvare ciò che rimane vivo e umano nel mondo» essa rivela un «messianismo brevetto»[90]. I primi a riconoscere in lei la rivoluzionaria sono stati il clan Mani che ad un certo punto si sacrificano per aiutarla, lasciando un messaggio telepatico al suo popolo: «Le antiche predizioni erano vere… La scelta per guidare la pace nella terra pura e verde è apparsa! Ama gli alberi, parla con gli insetti e invoca il vento, come un uccello …»[91].
Susan Napier rimarca che Nausicaä, come figura messianica, si discosta molto dalla tradizione per la sua condizione femminile[41]. La sua similitudine con la figura profetica maschile dell'arazzo di re Jill nel film di animazione infatti, secondo l'universitario giapponese Toji Kamata, la fa vedere come un'androgina, forse anche come l'equivalente di un Bodhisattva, discepolo del Buddha che unisce la compassione ad azioni salvifiche[75][92]. Napier inoltre trova un divario tra questo lato mistico della giovane e quello di Tetsuo Shima di Akira: anche se sono entrambi dotati di abilità «soprannaturali», Tetsuo è «chiaramente negativo e solipsistico», devoto a distruggere tutto e cieco nei riguardi dei sopravvissuti del mondo post-apocalittico, invece Nausicaä pensa in modo costruttivo e questo gli permette di comunicare con i tarli e di provare pena per l'uomo[74]. Il suo «sacrificio» per il resto dell'umanità e la sua «resurrezione» alla fine dell'anime sono gli unici suoi segni puramente biblici[74].
Anche Colson e Regner affermano che Nausicaä «appartiene indiscutibilmente alla famiglia dei messia», ma con caratteristiche molto insolite e fuori dai canoni: la spontaneità con cui aiuta sia i dorok che i tolmekiani e la sua capacità di solcare l'aria come un uccello sul suo "mœve" fanno resuscitare antiche leggende nei momenti di dubbio e di disperazione. Inoltre, alcuni suoi "prodigi", come l'aver scoperto un siero vitale per l'uomo tramite il Mar Marcio, rafforzano questo suo aspetto biblico e gli permettono di unire popoli diversi «per la sua causa pacifista»[93]. In comparazione con Paul Atreides del romanzo Dune di Frank Herbert, altra figura messianica e fonte d'ispirazione per Miyazaki, ella però non rivendica mai questo status di icona mistica[94]: proprio come Paul «ha presieduto la nascita di una nuova era» ma diversamente da lui, non ha «imposto una nuova organizzazione, uno stile rigido e dogmatico»[93]. Entrambi i saggisti vedono questo ruolo come l'evoluzione massima della protagonista di Shuna no tabi: seppur con lo stesso obiettivo, la libertà per l'umanità, «rientrano in traiettorie diametralmente opposte» poiché Nausicaä ha un carattere universale votato al bene universale mentre Shuna «si inserisce in una prospettiva più intimistica»[95].
Paradossalmente Miyazaki, durante la stesura del manga non voleva dare alla ragazza il ruolo di un leader, ma piuttosto di un rappresentante chiamato a guidare gli altri tramite i suoi commenti. Più che un'eroina nel senso proprio del termine, ella è quel tipo di persona che è chiamata a «far accadere le cose»[42]. Perciò il mangaka è imbarazzato dal fatto che questo lato messianico trasparisca troppo nel film durante la scena della resurrezione e, non essendo riuscito a fare in modo che gli ômus si fermassero prima di proiettare la ragazza ha spiegato in Arte di Laputa, l'artbook di "Laputa - Castello nel cielo" che egli «non era dell'idea di fare di Nausicaä una Giovanna D'Arco [e voleva] rimuovere tutti gli aspetti religiosi. Ma malgrado tutto, questa sequenza è al fine diventata una scena religiosa»[93].
Il lato oscuro
La scena dell'anime in cui Nausicaä si vendica ferocemente dei soldati che hanno assassinato suo padre ha suscitato grandi perplessità in Susan Napier, che considera questo atto proprio solo di un classico eroe maschile. Tuttavia nella sequenza successiva ci si accorge che la giovane prova un gran rimorso, mostrandosi così vulnerabile per la prima e unica volta in tutta la sua storia. Questo è voluto da Miyazaki per meglio umanizzare il suo personaggio e renderlo più complesso[75].
Invece per Drazen, anche quando prende la spada per lanciarsi selvaggiamente e furiosamente contro i nemici per vendicarsi dell'uccisione di Jill[N 7] ella conserva ancora un pizzico di yasashii, come San, la protagonista di Princess Mononoke[86].
Ancora, secondo il mangaka, «Nausicaä e Kushana sono molto simili; come due facce della stessa medaglia»[35][N 8]. Infatti Kushana, a causa del duro shock provato in guerra, è «cupa e istintiva» e si avvicina a certi aspetti caratteriali di eroi come Shuna di Shuna no tabi o Ashitaka di "Princess Mononoke"; il lato oscuro di Nausicaä permette così di rivelarla come sua immagine speculare[40]. Ma quest'ultima, cosciente di avere questi sprazzi di forza selvaggia, cerca di reprimerla in tutti i modi. Per esempio, dopo aver tentato di compiere la strage dei soldati tolmekiani, si abbandona tra le braccia del suo ex mentore Lord Yupa dicendo: «Un odio spaventoso dorme in me, che sfugge al mio controllo…».
Colson e Gaël Regner vedono questa violenza latente come «una falla che si avrà sempre la voglia di tappare» perché terrorizza: «i sentimenti di impulsività possono spingere a commettere terribili errori». Notano però che questa debolezza rende l'eroina «umana e fallace», al contrario del suo status messianico, e che il pacifismo che quest'ultima proclama è in realtà il frutto di una lotta interiore contro il suo lato oscuro[80].
Infine all'interno di una relazione pubblicata sul sito Kanpai!, Gaël aggiunge che questa rabbia sepolta e talvolta incontrollabile rende dubbia anche una fallibilità paradossale che umanizza Nausicaä; anche se «coraggiosa, determinata a priori, amata e impavida» non è «la perfetta eroina facile da creare»[96].
Il percorso iniziatico e il dilemma corneliano
Colson e Gaël hanno notato che il percorso di crescita che seguono i personaggi di Miyazaki è più o meno sempre lo stesso: da un «ambiente chiuso», che rappresenta il microcosmo protettivo in cui trascorrono la loro infanzia, intraprendono un viaggio iniziatico costellato di vari ostacoli che simboleggia il passaggio dalla gioventù all'età adulta e che alla fine conduce ad un altro luogo circoscritto, il «giardino segreto»[97].
Nausicaä non fa eccezione a questa regola: non solo infatti è cresce sola all'interno del suo giardino segreto personale (accessibile tramite una porta nascosta in un muro della sua camera) dove ha iniziato a studiare il Mar Marcio[83], ma anche durante la sua iniziazione entra in molteplici posti protetti e apparentemente inaccessibili, in cui apprende i segreti del mondo prima del cataclisma apocalittico. Il primo "varco", l'unico presente nel film d'animazione, lo oltrepassa quando, insieme a Asbel, viene inghiottita dalle sabbie mobili che la catapultano sotto la foresta, in uno spazio incontaminato e puro, in cui capisce pienamente il ciclo riproduttivo di quest'ultima.
Ma secondo gli autori, il viaggio di iniziazione migliore è quello presente nel manga, in cui la ragazza è accompagnata da Selm e Miralupa nella sua mente[98] e con i quali raggiunge i limiti del Mar Marcio scoprendo «un mondo rinfrescato e libero da ogni contaminazione».[99] «Solo la sete di conoscenza è sufficiente per placare la sua anima tormentata» e per coronare il suo scopo ella mette in pericolo addirittura la sua vita, correndo il rischio di respirare aria pura, che i suoi polmoni, abituati ad un ambiente perennemente inquinato, non avrebbero retto[100]. Tuttavia preferisce tenere nascosta questa scoperta «suggellando così il destino disegnato per il suo popolo»[84] poiché anche se «sarebbe meraviglioso vivere in questo mondo privo di veleni e miasmi» questa natura rigenerata è ancora troppo debole per sopportare la follia distruttrice dell'uomo[N 9]. Occorrono circa mille anni per farla diventare più forte e per far acquisire alla razza umana la saggezza pacifica[N 10].
Per Nathalie Dufayet la scena del giardino paradisiaco di Shuwa (nel quale Nausicaä entra trasportata dal guardiano) può essere considerata la tappa cruciale dell'iter in cui ella abbandona il proprio "io" infantile per apprendere «la verità sulla colpevolezza immersa nel cuore dell'essere»: il guardiano del giardino l'avverte che la sua ambizione di salvare il mondo può portare al potere anche una tirannia, aggiungendo inoltre che questo desiderio è inutile, perché la scomparsa del mondo moderno e dei suoi abitanti è inevitabile, al fine di «dare modo, secondo la legge del ciclo vitale, ad un altro mondo di rigenerarsi». Nonostante questo precetto però, Nausicaä sceglie coraggiosamente di andare contro questa inevitabilità e di lottare per il pianeta in cui vive e che ama[90].
Secondo Raphaël Colson e Gaël Reign in questo luogo la fanciulla è «intrappolata in una benevola utopia». Riesce a liberarsi soltanto con la forza e nuovamente con l'aiuto da Selm, visto che «le preoccupazioni per il suo mondo» sono «un miraggio, o più precisamente un'immagine fantasma»[101].
Nausicaä entra successivamente in un altro luogo nascosto, il cimitero di Shuwa. La capitale secondo i due scrittori «rappresenta l'epitoma di uno spazio chiuso che ospita nel suo cuore un altro spazio chiuso»[102]. Non appena raggiunge con Ohma il santuario, si deve confrontare con il padrone, un supercomputer di epoca precedente ai Sette Giorni di Fuoco grazie al quale comincia ad apprendere i segreti della sua civiltà[85]. Questo «dio del mondo antico» gli rivela che verrà riprogrammato come in passato e spargerà per tutta la Terra gli embrioni di spore che conserva capaci di resistere anche all'aria pulita. La giovane però si oppone di nuovo a questo destino poiché non vuole che lei e la sua gente diventino le vittime sacrificali della nuova umanità[103]. Seppur il tentativo di seduzione della macchina, che gli promette addirittura un corpo nuovo capace di resistere al forte inquinamento, ella «respinge qualsiasi sottomissione alla programmazione arbitraria», accentuando ancora di più il caos della "società" in cui vive e il fatto che il computer non è altro che «un potere radicato a lungo ad un sogno evaporato»[104]. A questo punto ordina al Soldato Titano di disintegrare tutto, rivelando nuovamente il suo lato messianico[103].
Coppie
Per la maggior parte dei critici cinematografici, l'aspetto profetico e il carattere di Nausicaä lasciano poco spazio al lato sentimentale. Se Susan Napier afferma che il rapporto tra la giovane e Asbel è «potenzialmente erotico», invece Kaori Yoshida ritiene che, al contrario, come ha enunciato nel suo lavoro accademico sull'evoluzione delle eroine negli anime, presentato alla Western Washington University nel 2002, ella non è fatta per attirare lo sguardo maschile e la considera piuttosto una «figura materna post-edipica»[105][N 11].
Anche secondo Colson e Gael il destino messianico di Nausicaä non permette di creare rapporti intimi. Preferiscono perciò considerare lei e Asbel come una «coppia di bambini della prima generazione», tipo quella di Susan e Tem in Sabaku no tami, di Conan e Lana in Conan il ragazzo del futuro e di Pazu e Sheeta nel film Laputa - Castello nel cielo, che rappresentano l' «unione tra la forza bruta e la spiritualità di pace»[106] Hanno inoltre notato che nel manga, Asbel all'inizio diventa il «sostegno senza fallo» della ragazza e poi lentamente si avvicina sempre di più ad una giovane Dorok incontrata durante il viaggio, Kecha. L'eroina, nel frattempo, incontra un altro personaggio maschile, un giovane uomo di «quelli della foresta» chiamato Selm, che le offrirà di vivere insieme a lui nei pressi del Mar Marcio. Ma se ella da un lato vorrebbe stare con lui - dall'altro non può certo abbandonare la sua gente per una vita monotona nel Mar Marcio. Questo dilemma resta tale fino alla fine del manga, aumentando la possibilità di una unione tra di loro[N 12].
Accoglienza
A giugno 1985 Nausicaä, nel corso del festival dell'Anime Grand Prix organizzato da Animage, vinse il premio per "il miglior personaggio femminile dell'anno"[11]. Due anni dopo, si posizionò al primo posto della classifica dei "migliori personaggi di tutti i tempi" redatta sempre da Animage, diventando così il primo personaggio femminile in assoluto a rientrare in questa categoria[12]. Ci rimase per diverso tempo, fino all'aprile del 1993, quando, dopo essere retrocessa al secondo (a maggio del 1991[13]) ed essere ritornata al primo posto (a dicembre 1992[14]) fu spodestata da altri personaggi ed esclusa così dal podio. Tuttavia continuò a essere presente nella top 20 fino a maggio 2004, data dopo la quale scomparve del tutto.
Nella lista dei "25 migliori personaggi anime di tutti i tempi" stilata a febbraio 2014 da IGN occupa la nona posizione[15].
Marc Hairston, all'inizio dell'introduzione di un lavoro su Nausicaä della Valle del vento per il programma di "arti e lettere" della University of Texas a Dallas analizza un tema nella modellazione sul profilo di Nausicaä: Miyazaki gli porge regolarmente un potere che ella non voleva e poi le permette di prendere decisioni difficili. Alla fine del manga inoltre si accorge che il telaio narrativo è il medesimo di quello di Princess Mononoke: la protagonista deve fare una scelta per il futuro del mondo, ma qualunque soluzione ella sceglierà non condurrà ad apparenti esiti positivi[107].
Nel suo studio Travelling sur le cinéma d'animation à l'école, Vincent Marie (docente di Storia e geografia e di cinema al liceo Philippe Lamour di Nîmes[108]) ritiene che l'anime «solleciti una riflessione sui "personaggi-tipo" delle leggende». Nausicaä è infatti «in una sola volta principessa, combattente, ambasciatrice, giocosa, bambina, martire […], permette allo spettatore di identificarsi con lei e durante il suo viaggio di iniziazione rievoca antichi miti»[89].
Patrick Drazen (scrittore della serie di saggi Anime Explosion! The What? Why? & Wow! Of Japanese Animation[109]) ha accolto con grande plauso il lavoro di doppiaggio originale dell'eroina fatto dalla seiyū Sumi Shimamoto, ricordando soprattutto la scena in cui ella mette il piede nel lago di acido cercando di non farci entrare il cucciolo di tarlo e lancia un urlo lancinante che descrive come «strappa lacrime per l'ascoltatore e impostato sulla barra alta per le voci dei cartoni animati»[86][N 13]. Invece non fu così lusinghiero ed entusiasta per la versione americana del lungometraggio (elaborato sotto la supervisione di Roger Corman, che decise di re-intitolarlo "Warriors of the Wind"), che criticò fortemente per il fatto che si concentra troppo sull'azione tralasciando le sequenze di dialogo che, anche se all'apparenza noiose, sono essenziali per comprendere la dualità femminile tra Nausicaä e Kushana[86].
Stig Høgset, recensore del sito T.H.E.M. Anime Reviews, è lievemente infastidito dal personaggio della ragazza, che reputa troppo avanzato per lo Studio Ghibli: è l'unica in tutta la Valle a interessarsi del Mar Marcio; doma facilmente gli insetti; risolve i problemi di tutti, anche al di fuori dei suoi confini; chiede perdono al piccolo ômu con enorme profusione di lacrime per la stoltezza dell'umanità e non esita a sacrificare la sua vita per la pace della Terra. Anche se questi fatti non impediscono al critico di assegnare alla pellicola il massimo dei voti, egli si chiede ironicamente perché la giovane non abbia camminato anche sulle acque[110].
Al contrario, il sito SciFi-Universe, anche se pensa che l'anime sia ormai «datato», ritiene Nausicaä un «personaggio femminile autentico e potente, […] intrepido […] un personaggio di una gentilezza e di una disponibilità a capire le forme di vita straordinarie[…]»[111].
L'AFP ha annunciato l'uscita del film d'animazione descrivendola come una «forte pacifista, ambientalista, utopica e messianica», un'eroina che «riflette le influenze culturali e le preoccupazioni di Miyazaki»[112].
Infine Alessandro Bencivenni, nel capitolo del suo libro Hayao Miyazaki - Il dio dell'anime intitolato appunto Nausicaä, scrive che nella sequenza in cui ella piange di felicità dopo aver percepito il cuore pulsante della foresta, «sembra fare esperienza di uno di quegli aspetti che Lovelock definiva i più suggestivi e inafferrabili dell'ipotesi Gaia: quelli che riguardano il pensiero e l'emozione dell'interrelazione fra Uomo e Terra»[113].
Tra le numerose persone che hanno ammirato Nausicaä figura anche il fumettista Jean Giraud che, scoperta negli anni Ottanta guardando una cassetta pirata del Giappone procuratagli da suo figlio, ne rimase così affascinato che decise di chiamare sua figlia proprio Nausicaa[31][114].
Eredità culturale
Molti dei lavori successivi a Nausicaä della Valle del vento di Miyazaki risentono dell'influenza di quest'ultima. Fra essi è doveroso citare Princess Mononoke, che presenta vari elementi analoghi. Raphaël Colson e Gaël Régner di fatto vedono la coppia formata da Ashitaka e San come una variante di quella composta da Nausicaä e Asbel. Ashitaka è «guidato dagli stessi valori come Nausicaä» e difende la coesistenza tra l'uomo e la natura[115]; inoltre, egli cerca di portare pace nell'animo del "partner", accecato dalla rabbia e dalla sete di vendetta[116]. Il personaggio di Sen invece "si impone […] come il riflettore dei difetti di Nausicaä" e «la loro incarnazione vivente che la spaventa». Infatti, nel suo desiderio di vendicarsi, la ragazza-lupo non esita a entrare nel campo di Madame Heboshi, che ritiene responsabile della distruzione della foresta, e a ucciderla[116].
Gli schizzi realizzati da Miyazaki tra il 1980 e il 1982 racchiudono molte idee che poi sono state le basi dei film Nausicaä della Valle del vento, Laputa - Castello nel cielo e Princess Mononoke[117], che a loro volta traggono ispirazioni da altri scritti (come i manga dello stesso Hayao e I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift).
Note
- Annotazioni
- ^ Sui numeri 32, 33 e 34.
- ^ Citazione originale: «Nausicaa is not a protagonist who defeated opponant, a protagonist who understands, accepts gold. You are a person who lives in a different dimension. That kind of character should be feminine rather than masculine.»
- ^ «If we try to make an adventure story with a male protagonist, we have no choice but Indiana Jones, with a Nazi or someone else who is a villain for all to see.»
- ^ Sebbene Miyazaki avesse messo il progetto in pausa svariate volte per dedicarsi ad altro, come la produzione dell'adattamento anime del 1984 e di altri film, tra cui Il castello nel cielo, Il mio vicino Totoro e Porco Rosso, usciti rispettivamente nel 1986, 1988 e 1992.
- ^ Citazione originale: «[...] with a strong and young female protagonist strongly attracted by the shōjo tradition.»
- ^ Citazione originale: «[...] a flaming peana to an ideal of femininity [...]. Onnompetent, blessed with special powers, and potentially even a messiah face.»
- ^ Scena totalmente assente nel manga; nel quale ne è però presente una simile, che vede Nausicaä combattere e uccidere una Guardia Imperiale tolmekiana per difendere la Valle del Vento dalla contaminazione delle spore lanciate dai Maîtres-Vers, mercenari di Tolmec.
- ^ Citazione originale: «Nausicaa and Kushana are very similar-they are two sides of the same coin.»
- ^ «Divorerebbero questa terra nascente e fragile ripetendo all'infinito la stessa follia.» (dal sesto tomo)
- ^ «In mille anni, o forse più, si cresce e si diventa più forti. E se l'umanità sopravviverà fino ad allora e acquisirà la saggezza… verremo a trovarti.» (dal sesto tomo).
- ^ Il periodo «post-edipico» è la fase successiva al noto complesso di Edipo, in cui non v'è più l'attrazione per la figura materna.
- ^ «Un'altra leggenda racconta che ella è partita per unirsi all'uomo della foresta.» (dal settimo tomo, p. 223)
- ^ Citazione originale: «It's a scream that tears at the listener and raises the bar for the cartoon voices.»
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- Hayao Miyazaki, Nausicaä della Valle del vento 3, nuova edizione, Panini Comics, 10 settembre 2009, ISBN 978-88-6346-361-3.
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- Hayao Miyazaki, Nausicaä della Valle del vento 5, nuova edizione, Panini Comics, 29 ottobre 2009, ISBN 978-88-6346-416-0.
- Hayao Miyazaki, Nausicaä della Valle del vento 6, nuova edizione, Panini Comics, 3 dicembre 2009, ISBN 978-88-6346-490-0.
- Hayao Miyazaki, Nausicaä della Valle del vento 7, nuova edizione, Panini Comics, 24 dicembre 2009, ISBN 978-88-6346-491-7.
Voci correlate
- Letteratura
- Anime e manga
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nausicaä
Collegamenti esterni
- (EN) Nausicaä, su The Visual Novel Database.
- Nausicaä, su AnimeClick.it.
- (EN) Nausicaä, su MyAnimeList.
- (EN) Nausicaä, su Comic Vine, Fandom.
- (EN) Nausicaä, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.
- (FR) Analisi del personaggio di Nausicaä sul sito Buta-connection.net
- (FR) Analisi del personaggio di Nausicaä sul sito Oomu.org