Mantova

comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia

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Piazza delle Erbe

Mantova (Mantua in latino, probabile latinizzazione dell'originale toponimo etrusco, mantenuto anche in mantovano e in numerose lingue straniere) è un comune di 47.810 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.

Profilo di Mantova

La definizione più calzante fatta a riguardo di questa città è quella di un inglese contemporaneo, Aldous Huxley (1894-1963), narratore e saggista. L'ha chiamata la città più romantica del mondo. Ad affascinare Huxley sono stati principalmente i monumenti, i canneti lungo il Mincio, i fiori di loto, la nebbia, la surreale patina del tempo che avvolge ogni strada e piazza, la storia, la semplicità dei suoi cittadini. In questa chiave Mantova è stata cantata anche dal più discusso dei poeti francesi, Charles Baudelaire, il quale vi scoprì un mondo addormentato in una calda luce.

 
Mantova, ponte e castello di San Giorgio


Colpiti dal suo languore decadente furono poi anche Charles Dickens - che cantò gli irreali laghi di canne e di giunchi) - e Giovanni Comisso (per il quale forte è la suggestione dei tozzi salici spogli biancheggianti tra la palude e il cielo).


Mantova nel suo tessuto urbano ha incantato scrittori e poeti di ogni tempo e luogo.
Per restare soltanto ai più recenti: Michele Saponaro, che vi ha colto un senso religioso sospeso tra i solchi e il cielo; Alfredo Panzini che la trovò piena di un'apparente provinciale lietezza; il poeta Guido Piovene - ammirato dalla sua bellezza orchestrata nel sogno; per Corrado Alvaro questa città è un paradiso di malinconia; mentre Orio Vergani la vide «fasciata da una solitudine come destin».

Geografia

Evoluzione orografica

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Mantova Porto Catena

Nel XII secolo l'architetto ed ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; vista in lontananza, Mantova sembrava un'isola. Alla campagna si accedeva attraverso ponti, due dei quali - il Ponte dei Molini e il Ponte di San Giorgio - al giorno d'oggi sono ancora esistenti. In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono una adeguata difesa dalle acque.

Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio ad una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restò bagnata dall'acqua solo su tre lati - come una penisola - ed oggi ancora si presenta così.

Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume Mincio cha danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito il Parco del Mincio di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.

Storia

Il mito della fondazione

Il mito della fondazione della città è legato a doppio filo con la storia della profetessa Manto, che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebano Tiresia. Le vicende narrate nel mito vedono una dicotomia di questo personaggio (come anche accadde per quello di Longino): fonti greche narrano che Manto, fuggita da Tebe, si fermò nell'attuale Turchia; altre invece descrivono il suo arrivo, dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. In questo luogo creò un lago con le sue lacrime; secondo la leggenda queste acque avevano la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beveva. La consonanza tra Manto e il nome della città virgiliana avvalora la seconda versione del mito. Secondo un'altra teoria Mantova trae l'origine del suo nome da Mantu, dio etrusco, signore dei morti del pantheon tirreno.

Dalle origini etrusche al Comune medievale

Il primo villaggio risale a circa il 2000 a.C. Nel VI secolo a.C. si sviluppò la città etrusca. Dopo la dominazione della tribù dei Galli Cenomani vi fu la conquista dei Romani. Il territorio mantovano fu colonizzato dai soldati veterani di Augusto. Il 15 ottobre del 70 a.C. ad Andes, piccolo villaggio nei pressi di Mantova, identificabile con l'odierna Pietole, nacque Publio Virgilio Marone (Mantua me genuit).

Caduto l'Impero Romano, Mantova fu invasa da Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Intorno all'anno mille, Mantova entrò a far parte per lungo tempo dei possedimenti dei Canossa, la cui ultima rappresentante fu la contessa Mathilde alla cui morte, avvenuta nel 1115, la città si costituì in libero Comune.

I Gonzaga

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Palazzo Bonacolsi
 
Domenico Morone, La cacciata dei Bonacolsi (Mantova, Palazzo Ducale)

Nel 1273 Pinamonte Bonacolsi iniziò il periodo in cui Mantova fu sotto la la guida di una Signoria. Il 16 agosto 1328 Rinaldo, detto il Passerino, l'ultimo dei Bonacolsi, fu ucciso durante una rivolta popolare che portò i Corradi da Gonzaga, inizialmente contadini che si arricchirono grazie al loro commercio dei prodotti ricavati dai campi, ad acquisire il potere. Essendo originari di Gonzaga, furono ben presto identificati con l' appellativo del solo toponimo di provenienza, divenendo una delle più celebri e longeve famiglie del Rinascimento italiano.

Inizialmente Capitani del Popolo, nel 1433 Gianfrancesco Gonzaga, dopo il matrimonio del figlio Ludovico con Barbara di Brandeburgo nipote dell'Imperatore germanico Sigismondo, ottenne il titolo di Marchese. La politica gonzaghesca era una tenace difesa di un continuo equilibrio tra le potenze confinanti: Repubblica di Venezia, Milano, Ferrara e i possedimenti pontifici. Nel 1459 Papa Pio II convocò una grande Dieta in Mantova nel corso della quale proclamò una crociata contro i Turchi. Per lunghi decenni tra le massime entrate nei bilanci gonzagheschi erano le condotte militari, proventi derivanti dal capitanato degli eserciti di stati alleati. Il culmine del prestigio per i Gonzaga si ebbe con Federico II, figlio di Isabella d'Este, che dal 1530 divenne Duca di Mantova, titolo concesso dall'Imperatore Carlo Vdopo aver ricevuto un ingente somma. Nel 1536 in seguito al matrimonio tra Federico II e Margherita Paleologo ci fu l'annessione del lontano Marchesato (poi Ducato) del Monferrato.

Nel 1627, estinta la linea primogenita, il ducato passerà ad un ramo cadetto della famiglia, i Gonzaga-Nevers, francesi. La successione di un "francese", Carlo I, in un feudo imperiale, tra l'altro di enorme importanza strategica non poté che originare una forte reazione dell'Imperatore germanico. Nel 1630 l'Imperatore nel corso della seconda guerra di successione del Monferrato (1627-1631) inviò un esercito di 36.000 Lanzichenecchi, i quali presero d'assalto la città, devastandola e diffondendo la peste. Mantova ne uscì profondamente cambiata: i fasti di un tempo e il prestigio resteranno solo un vago ricordo.

L'ultimo dei Gonzaga-Nevers, Ferdinando Carlo, si dimostrò politicamente inetto e inadeguato al ruolo. Si alleò con i francesi, al tempo della guerra di successione spagnola. Per paura del castigo imperiale, si rifugiò a Venezia, portando con sé quadri, gioielli, monili e denaro. Alla sua morte, nel 1708, venne dichiarato decaduto per fellonia e la sua famiglia perse tutti i diritti sul Ducato di Mantova che passò alla casa d'Austria e nel 1745 fu unito allo Stato di Milano.

Periodo austriaco e Risorgimento italiano

Gli austriaci tennero Mantova per quasi un secolo, dal 1707 al 1797, periodo durante il quale principalmente su impulso dell'imperatrice Maria Teresa, si impegnarono a ridare dignità alla città. Questa prima fase di dominazione austriaca si concluse con l'avvento delle truppe di Napoleone Bonaparte, a seguito di un lunghissimo assedio, durato dal 4 giugno 1796 al 2 marzo 1797. Durante la dominazione francese il 20 febbraio 1810 l'eroe della lotta armata tirolese contro gli invasori Andreas Hofer venne fucilato a Mantova, evento tanto tragico e significativo che L'inno del Tirolo è una canzone che parla di Hofer martire a Mantova.

Con il Congresso di Vienna del 1815 gli Austriaci ripresero possesso di Mantova e ne fecero uno dei capisaldi del famoso quadrilatero difensivo costituito dalle altre tre piazzaforti di Peschiera, Verona, Legnago. Le angherie dei regnanti generarono moti liberali e cominciarono a diffondersi le idee d'indipendenza ed unità d'Italia. In questa atmosfera, negli anni successivi la sconfitta subita nella Prima guerra d'Indipendenza (1848/1849), avvenne l'esecuzione dei Martiri di Belfiore, da molti ritenuta una delle pagine più tristi, ma al tempo stesso più gloriose del Risorgimento italiano, che d'altronde interessò il territorio della provincia di Mantova anche durante la Seconda guerra di Indipendenza (1859).

Nel 1866 Mantova, assieme al Veneto, entra a far parte del Regno d'Italia.

Onorificenze conferite alla città

La città di Mantova è la 26^ tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i motti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.

Una ulteriore onorificenza, la medaglia di bronzo al merito civile, è stata concessa alla città virgiliana il 31 marzo 2005 per l'azione meritoria svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani e alleati reclusi nei campi di concentramento tedeschi nel periodo 1943-45.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Monumenti e luoghi d'interesse artistico

  • Piazza Sordello: antico fulcro della vita artistica e politica di Mantova, delimitata da palazzi merlati, accoglie tra gli altri edifici il Palazzo Ducale, il Duomo e il palazzo vescovile.
 
Piazza Sordello


 
Palazzo Ducale

Per il Palazzo Ducale di Mantova è forse più giusto parlare di città-palazzo, in quanto il complesso architettonico è costituito da numerosi edifici collegati tra loro da corridoi e gallerie, ed arricchito da cortili interni, alcuni pensili, e vasti giardini. Già prima dell'avvento al potere dei Gonzaga erano stati edificati i primi nuclei del Palazzo, ma la storia del complesso si identifica soprattutto con quella della famiglia che governò la città fino al 1707. Tra le altre, celeberrima è la cosiddetta Camera degli Sposi (Camera picta) nel castello di San Giorgio, parte della "città-palazzo", affrescata da Andrea Mantegna e dedicata a Ludovico Gonzaga e a sua moglie Barbara di Brandeburgo. Diventata Mantova austriaca, le ristrutturazioni sono proseguite fino alla seconda metà del XVIII secolo per opera dei governatori inviati dall'Imperatore.

 
Duomo

Dedicato a San Pietro, l'attuale Duomo in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il 1395 e il 1401 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel 1545 da Giulio Romano, che lasciò intatta la facciata ma modificò le forme, ispirandosi alle basiliche paleocristiane. L'attuale facciata, in marmo di Carrara risale al 1761. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell'antica facciata. All'interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l'altare maggiore è conservato il corpo incorrotto di Sant'Anselmo da Baggio patrono della città.



 
Palazzo Te: Sala dei Giganti

Palazzo Te è opera di Giulio Romano che nel 1525 lo ideò su commissione del marchese Federico II Gonzaga che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l'amante "ufficiale" Isabella Boschetti. Il "Palazzo dei lucidi inganni" sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stesso Giulio Romano, come la celeberrima sala dei giganti e quella di Amore e Psiche e, non ultima, la sala dei cavalli che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose in tutta Europa.

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Sant'Andrea


Progettata da Leon Battista Alberti, fu edificata a partire dal 1472 e conclusa 328 anni dopo con la costruzione della cupola su disegni di Filippo Juvarra. Nella cripta è custodita all'interno dei Sacri Vasi la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo portato a Mantova dal centurione romano Longino. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall'effigie in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.



  • Piazza delle Erbe

Da sempre luogo di scambi commerciali, si apre a sud con la Casa di Boniforte (o Casa del Mercante) del 1455, continua con la romanica Rotonda di San Lorenzo, la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione e si chiude con Palazzo Broletto (o del Podestà) edificato nel XII secolo che la separa e dà il nome all'adiacente piazza.

 
Piazza delle Erbe: Rotonda di San Lorenzo e Torre dell'orologio

È la chiesa più antica della città, costruita nel XI secolo durante la dominazione dei Canossa. A pianta centrale rotonda, è posta ad un livello più basso di Piazza delle Erbe e conserva al suo interno un matroneo e tracce di affreschi di scuola bizantina risalenti ai secoli XI-XII. Nel corso dei secoli subì trasformazioni radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che all'inizio del 1900 risultava inglobata in edifici successivi alla sua costruzione. Solo dall'inizio del XX secolo la rotonda di San Lorenzo è stata restaurata e riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria.

La Torre, a pianta rettangolare, fu eretta nel 1472 su progetto di Luca Fancelli e l'orologio a funzionamento meccanico progettato da Bartolomeo Manfredi vi fu collocato l'anno successivo. Nella nicchia sottostante, ricavata nel 1639, è stata collocata una statua della Madonna Immacolata.

Fu edificato intorno al 1250.Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Vi si accede tramite una ripida scala posta sotto la Torre dell'Orologio. Nel salone sono visibili i resti di affreschi di grande interesse storico recentemente restaurati.

  • Palazzo del Podestà

Il Palazzo del Podestà fu costruito nel XII secolo unitamente alla torre civica ed era il centro amministrativo del comune di Mantova. Ha subito rifacimenti e modifiche architettoniche anche a causa dei numerosi incendi accaduti nel corso dei secoli. Unito al palazzo degli ex Magazzini Generali in piazza Broletto con la costruzione dell'Arengario e successivamente al palazzo della Ragione, verso piazza Erbe. Negli ultimi tre secoli è stato destinato a svariati usi tra cui anche quale carcere. Al piano terra, il Palazzo del Podestà ospita il museo dedicato a Tazio Nuvolari e a Learco Guerra.

La torre venne costruita dai Bonacolsi nei primi anni del ‘300 ma acquisì il suo nome quando, nel XVI secolo, il duca Guglielmo Gonzaga fece edificare la grande gabbia in ferro come "carcere all'aperto". Nella gabbia venivano esposti alla pubblica piazza i condannati e a volte vi rimanevano anche per lungo tempo, famoso è il caso di un borsaiolo dell'epoca, un tal Marchino Ziganti, che vi fu lasciato per ben tre mesi.

Iniziato nel 1460 su progetto di Leon Battista Alberti, fu completato nel 1529 sconsacrato nel XVIII secolo adibito a diversi usi fino al 1925 quando, dopo un discutibile restauro che ha aggiunto le due scalinate d'ingresso, è stato trasformato in famedio dei caduti mantovani di tutte le guerre.

Costruito tra il 1506 e il 1508 per volere di Francesco II che lo abitò e vi morì nel 1519. Abbandonato e spogliato dai successivi duchi, nel salone principale del palazzo vi erano le nove tele del Mantegna raffiguranti I Trionfi di Cesare vendute alla corona inglese ed oggi a Hampton Court, ha subito molteplici trasformazioni fino al 1998 quando sono iniziati i restauri. Dal 2005 è adibito a Museo della Città, nelle sale che conservano ancora tracce del glorioso passato sono esposti dipinti, statue, busti, fregi e altri reperti architettonici.

Dimora del pittore Andrea Mantegna, sorse su un terreno donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò pittore di corte nel 1457. È un edificio quadrato di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella celeberrima Camera degli sposi in Palazzo Ducale.

Fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo del XV secolo dall'architetto Antonio Colonna per la famiglia di origini trentine dei D'Arco. Caratterizzato dall'ampia facciata neoclassica ispirata all'arte del Palladio, il Palazzo è sede museale per i tesori d'arte che contiene: tuttora arredato con i mobili della casata ospita importanti collezioni artistiche tra cui spiccano le tele settecentesche di Giuseppe Bazzani, una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione di strumenti scientifici. Vi si celebrò nel 1810 il processo a Andreas Hofer eroe tirolese.

Il Teatro Scientifico dell'Accademia, capolavoro di Antonio Bibiena (1697-1774) fu inaugurato il 3 dicembre 1769. Poche settimane dopo, il 16 gennaio 1770, ospitò un concerto del giovane Mozart, non ancora quattordicenne. L'austera facciata neoclassica, opera del Piermarini, sembra celare la fantasiosa espressione tardobarocca del teatro che tanto entusiasmo suscitò in Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l'Accademia Nazionale Virgiliana fondata nel 1768.

Musei e gallerie

Flora e Fauna

 
Mantova, Loto sul lago Superiore

Sorprendentemente nei laghi mantovani sono presenti i fiori di loto, originari del Sud Est asiatico. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore, è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura dei mesi estivi. La loro introduzione è opera di una giovane laureata in Scienze Naturali di Parma, Anna Maria Pellegreffi, che nel 1921 volle tentare l'esperimento di ricavare dal rizoma la farina di loto per la panificazione. La farina non ebbe successo nella gastronomia, mantovana mentre il fiore colonizzò gran parte dei laghi mantovani. Autoctona invece la castagna d'acqua, detta anche Trigol, particolarmente sviluppata sul lago di Mezzo. Entrambe le piante citate, dato il loro grande sviluppo, sono oggetto di massicci interventi periodici di sfalcio per preservare l'integrità degli stessi laghi.

Cultura

Università

La Fondazione Università di Mantova (sostenuta dalla Provincia di Mantova, il Comune di Mantova, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Mantova e l’Associazione degli Industriali della Provincia di Mantova) è stata costituita il 20 dicembre 2001 ed è riconosciuta dalla Regione Lombardia. La Fondazione Università di Mantova ha sostituito il Consorzio Universitario Mantovano, attivo dal 1992 al 2001.

Facoltà attive:

  • Facoltà di Architettura
  • Facoltà di Ingegneria
  • Facoltà di Medicina e Chirurgia

Istituzioni culturali

  • Accademia Nazionale Virgiliana di Scienza Lettere ed Arti - via Accademia, 47
  • Società per il Palazzo Ducale di Mantova, fondata nel 1902 - Via Certosa, 7
  • Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo Te - Viale Te, 19
  • Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo - Largo XXIV maggio, 13
  • Fondazione Centro Studi Leon Battista Alberti - Largo XXIV maggio, 13
  • Istituto Franchetti - via Pescheria, 22

Festival e manifestazioni

  • Festivaletteratura, dal 1997 si svolgono incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
  • Ludicamente, rassegna ospitata dal 2003 nelle piazze di Mantova , dedicata interamente al gioco non tecnologico. Un appuntamento imperdibile per giocatori e curiosi che vogliano avvicinarsi all'universo ludico senza tecnologia nel modo più diretto e coinvolgente: giocando. Il suo successo ha aperto la strada per la nascita, nel 2006, di altre manifestazioni ludiche più settoriali come Mantova Comics & Games, salone del fumetto e del gioco che si tiene al PalaBAM.
  • Mantova Musica Festival, nato nel 2004, sulle orme dell'ormai consolidatosi Festival letterario, è una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere, l'elettronica, il jazz e la musica contemporanea e poi anche spazio a dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l'incontro tra la musica e il teatro.
  • Concorso Madonnari dal 1973, ogni anno nel piazzale del Santuario delle Grazie nel comune di Curtatone, decine i pittori, provenienti da tutto il mondo, dipingono coi gessetti sull'asfalto del piazzale del Santuario durante la Fiera di Ferragosto.

Tra il settembre 2006 ed il gennaio 2007, la città - assieme a Verona e Padova - ha organizzato un percorso culturale sull'arte di Andrea Mantegna, in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova.

Sport

La squadra di calcio della città è tornata in serie B durante la stagione 2004/2005, dopo ben 32 anni di assenza. La cadetteria è stata conquistata al termine dei play-off, giocati e vinti contro Frosinone e Pavia. La stagione 2005/2006 ha visto il Mantova mancare di poco l'immediata promozione alla serie A nella finale dei play-off con il Torino, vittoria per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo i tempi supplementari. L'Associazione Calcio Mantova, nella sua lunga storia, ha disputato 7 campionati di Serie A e 9 campionati di Serie B. Il calcio virgiliano ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal campionato 1958/1959 a quello del 1961/1962, grazie ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo di Piccolo Brasile, tanto giocava a memoria e in maniera divina. Quella squadra passò in quattro anni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Da allora, i biancorossi (questi i colori sociali dell' Associazione Calcio Mantova) hanno vivacchiato per anni in Serie C, subendo l'onta di due fallimenti e risollevandosi solo in questi anni, grazie all'arrivo di Alberto Castagnaro e Fabrizio Lori. Al primo si deve il ritorno in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1 alla B (Castagnaro in questo caso era Vice Presidente). Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur poco amato dalla piazza fu l'artefice della salvaguardia del calcio a Mantova, quando nell'estate del 1994 la società fallì.

Oltre all'Associazione Calcio Mantova, e sempre in ambito calcistico Roberto Boninsegna che è arrivato fino alla Nazionale di calcio italiana, militando in grandi squadre di Serie A come Cagliari, Inter, Juventus, la città vanta altre importanti figure distintesi in ambito sportivo. Il più famoso è senz'altro Tazio Nuvolari, conosciuto anche come il Mantovano volante. Nel 1931 Learco Guerra vinse il Campionato del mondo di ciclismo, a Copenaghen (Danimarca). Nello stesso anno viene istituita la maglia rosa quale simbolo del primato in classifica ed è proprio Learco Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore della tappa inaugurale del 19°Giro d`Italia, partita da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Più volte il "Giro" farà tappa a Mantova, l'ultima volta il 31 maggio 1989. L'11ª tappa del Giro d'Italia 1989 si è conclusa a Mantova con la vittoria dello svizzero Urs Freuler. Ai due "campioni", Nuvolari e Guerra, è dedicato un museo, sito in Piazza Broletto n° 9 a Mantova.

Buona anche la tradizione sportiva per quanto riguarda la pallavolo maschile: per un breve periodo, sul finire degli anni ottanta, la città ebbe anche due formazioni nella massima serie, anche se entrambe si trovarono invischiate sul fondo della classifica. Tra alti e bassi arriviamo alla stagione 2006/07, culminata con la vittoria del Top Team Volley dei play-off promozione e l'approdo della compagine al campionato di Serie A2. Lo stesso Top Team volley ha vinto la Coppa Italia di serie B nel 2006 e nel 2007.

La serie A2 fu conquistata per due volte, a cavallo dell'anno 2000, anche dal Circolo Scacchistico Mantovano che, rinato nel 1995, è stato in grado di organizzare a Mantova nel 1996 la finale del 56° Campionato Italiano Assoluto di scacchi e la finale del 28° Campionato Femminile.

Buona anche la tradizione nel rugby, grazie al Rugby Mantova. La compagine biancorossa, pur non arrivando mai oltre la serie B, vanta un buon seguito ed una storia iniziata nel 1974.

Personaggi famosi

Personaggi sportivi famosi

Economia

L'economia cittadina, oltre che sul commercio al dettaglio e sui servizi del terziario, è basata sulle attività connesse all'allevamento e all'agricoltura e alle industrie trasformatrici delle loro produzioni: si parla soprattutto della produzione di burro, formaggio e di salumi (tra cui spicca il Salame Mantovano).A Mantova ha sede una delle più importanti Borsa Merci agricole della ricca e fertile pianura Padana. Molto attivo anche il settore dell'abbigliamento, con alcuni importanti insediamenti presenti nel territorio del Comune ( nel nord della provincia sono presenti molti tra i produttori più famosi di collant da donna ), e quello meccanico. Impossibile non citare la Cartiera Burgo e le industrie chimiche e petrolchimiche, installatesi nel dopoguerra e ancora oggi ubicate a pochi chilometri dal centro storico.

Amministrazione comunale

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Gemellaggi

 
Targhe delle città gemellate


Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni


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