Pavel Pavlovič Muratov (Bobrov, 3 marzo 1881Cappagh, 5 ottobre 1950) è stato uno scrittore, storico dell'arte e medico russo.

Biografia

Nato a Bobrov nel governatorato di Voronež da Pavel Vladimirovič Muratov, medico militare, nel 1906 a Mosca sposò Evgenija Vladimirovna Paganuzzi (1884/1885-1982)[1] e nel 1911 in seconde nozze Ekaterina Sergeevna Urenius (1888-1965),[1] traduttrice dal francese, prima moglie di Boris Grifcov.[2]

Nel 1915 gli nacque il figlio Gavriil.[2]

Si appassionò, assieme al fratello di politica e di strategia militare e nel 1904, pubblicò articoli di strategia militare, riguardanti la guerra russo-giapponese.[2]

L'attenzione che evidenziò per la politica e le questioni sociali venne concretizzata con il libro La lotta per il diritto al voto in Inghilterra (1906), dedicata alla struttura politica in Inghilterra.[2]

Nello stesso anno si dedicò alla critica dell'arte, su numerose riviste: Zolotoe runo (Il vello d'oro), Vesy (La Bilancia) Apollon (Apollo), Starye gody (Gli anni passati) e altre.[2][1]

Nel 1908 viaggiò in Italia e una volta tornato in patria scrisse Immagini d'Italia, in due volumi (1911-1912, 1912-1913).[2][3][1]

Negli anni dieci Muratov si impegnò anche alle traduzioni di autori italiani del Rinascimento, nel libro Novelle del Rinascimento italiano (1912).[2][1]

Dopo di che si interessò alla pittura russa antica, recandosi in numerosi monasteri per trovare materiale artistico antico, utilizzabile per il suo volume Storia dell'arte russa, e per la rivista Sofija, fondata da lui nel 1913.[2]

Partecipò alla prima guerra mondiale,[1] ma proseguì a scrivere, dapprima un libro riguardante la vita di San Fedor Stratilat, e poi la pubblicazione sul giornale Russkie vedomosti (Notizie russe) di approfondimenti sulla guerra e di diversi racconti.[2][3]

Nel 1918 Muratov tornò a Mosca per dare alle stampe un libro di racconti storici intitolato Geroi i geroini e la traduzione della Rivolta degli Angeli di Anatole France.[2]

Dal 1918 al 1922 insegnò alla Scuola superiore di belle arti di Mosca, si occupò della conservazione dei beni artistici e delle antichità,[1] e nel 1920 diresse l'Istituto moscovita delle ricerche storico-artistiche e della museologia.[2]

Nel 1922 esordì nella drammaturgia con l'opera teatrale Kofejnja, rappresentata lo stesso anno, inoltre pubblicò la raccolta di racconti Magičeskie rasskazy (I racconti magici) e il suo unico romanzo Egerija.[2]

Nel 1922 Muratov abbandonò la Russia e si trasferì momentaneamente in Italia, a Roma, prima di spostarsi in Francia nel 1928.[2][3][4][1]

A Roma nel 1923 collaborò con Ettore Lo Gatto in una serie di conferenze sull'arte russa antica, effettuò studi sulla Scuola napoletana del XVII secolo e del XVIII secolo, si dedicò al commercio di quadri e all'attività di stimatore.[2]

Dopo gli anni di soggiorno parigino,[3] Muratov morì il 5 ottobre 1950 in Irlanda del Nord, a Cappagh, nella contea di Waterford.[2][4]

È sepolto nel cimitero vicino alla chiesa cattolica di Ballinameela, nei pressi di Cappagh.[2]

Note

  1. ^ a b c d e f g h Venezia Russa, su books.google.it. URL consultato il 31 marzo 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Pavel Pavlovič Muratov, su russinitalia.it. URL consultato il 31 marzo 2019.
  3. ^ a b c d Sulla serata, dedicata alle Immagini d’Italia di Pavel Muratov, su roma.mid.ru. URL consultato il 31 marzo 2019.
  4. ^ a b Roma Russa, su books.google.it. URL consultato il 31 marzo 2019.

Bibliografia

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