Ignaz Verdroß von Droßberg
NascitaMalles Venosta, 16 dicembre 1851
MorteInnsbruck, 16 giugno 1931
Dati militari
Paese servitoAustria-Ungheria (bandiera) Impero austro-ungarico
Forza armata Imperial regio esercito austro-ungarico
ArmaFanteria
CorpoKaiserjäger
Anni di servizio1871 - 1913
1914 - 1918
GradoGenerale di fanteria
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano
BattaglieBattaglia degli Altipiani
Comandante diComandante militare di Rovereto
Comandante militare di Bressanone
3º Reggimento Kaiserjäger
14ª Brigata da montagna
Comandante militare del Tirolo settentrionale
180ª Brigata fanteria
8ª Divisione fanteria
XIV Corpo d'armata
Decorazionivedi sotto
fonte[1][2]
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Ignaz Verdroß von Droßberg (Malles Venosta, 16 dicembre 1851Innsbruck, 16 giugno 1931) è stato un generale austro-ungarico.

Biografia

Discendente da una vecchia famiglia della piccola nobiltà di campagna della Val Venosta che visse in modeste condizioni economiche. Quando all'età di 12 anni fu mandato a studiare al liceo a Innsbruck dovette partire lezioni per finanziare i suoi studi. Fino al 1866 fu orientato a diventare parroco o professore. Cambiò probabilmente idea quando vide con entusiasmo il corpo volontario degli studenti di Innsbruck uscire dalla città per partecipare alla Terza guerra d'indipendenza italiana e quando essi ritornarono vittoriosamente dopo la battaglia di Custoza.[3]

Nel 1871 fu richiamato a svolgere il servizio militare presso la guarnigione dei Kaiserjäger a Riva sul lago di Garda. In seguito frequentò la scuola per gli aspiranti ufficiali a Innsbruck che finì nel 1875 come primo della classe. Nel maggio 1876 fu promosso a sottotenente. Oltre il servizio attivo collaborò anche alla progettazione dello sbarramento di Lardaro nelle Giudicarie. Dal 1882 al 1888 Verdroß, nel frattempo promosso a tenente, fu comandante di una compagnia del VI Battaglione Kaiserjäger dislocato a Cavalese e successivamente come capitano comandante presso la 3ª compagnia di stanza a Riva, dove oltre 15 anni fa iniziò la sua carriera militare. In quel periodo e precisamente nel 1887 si sposò. Dal matrimonio nacquero in seguito quattro figli di cui uno morì in giovane età e un'altro nel 1914 sul fronte. Nel 1890 fu assegnato comandante della scuola per gli allievi ufficiali Kaiserjäger a Innsbruck. Nel 1897 fu promosso a maggiore e l'anno successivo messo a capo del distretto militare di Rovereto e poi a quello di Bressanone. Nel 1903 fu promosso a tenente colonnello e nel 1906 a colonnello. Come tale comandò il II Battaglione del 3º Reggimento Kaiserjäger fino al 1908 quando fu messo a capo del 3º Reggimento di stanza a Rovereto. Durante il suo comando eseguì varie esercitazioni con il reggimento sul Monte Pasubio, dove ritornerà poi durante la Prima guerra mondiale.[4][1]

Nel 1911 fu messo a capo della 14ª Brigata da montagna a Cattaro e a novembre promosso a maggior generale prima di essere congedato nel gennaio 1913 per aver raggiunto il limite di età.[5][1]

Prima guerra mondiale

Quando scoppiò la Prima guerra mondiale nell'estate 1914 si mise di nuovo a disposizione e gli fu affidato il compito di organizzare gli Standschützen nel Nord-Tirolo. Insieme a Franz Rohr von Denta e Ludwig Können-Horák organizzò la difesa del Tirolo in prospettiva di un eventuale attacco italiano. Riuscì a costituire 12 battaglioni con 5000 Standschützen. Dopo la dichiarazione di guerra italiana del 23 maggio 1915 gli fu affidato il comando della 180ª Brigata fanteria schierata nei settori Folgaria e Lavarone prima che nel luglio 1915 questa parte del fronte fu rafforzata e il settore Lavarone affidato al colonnello Otto Ellison von Nidlef.[6][7][8]

Nell'estate e nell'autunno 1915 riuscì a contenere la linea nel suo settore dagli attacchi del V Corpo d'armata del Regio Esercito anche grazie al contributo dei forti Sebastiano, Sommo Alto e Serrada tutti dislocati nel suo settore tra Val Terragnolo e la Val d'Astico. Il 1º novembre 1915 fu promosso a Feldmarschalleutnant. Nella primavera 1916 la 180ª Brigata di Verdroß, nel frattempo rafforzato con il 1º e 2º Reggimento Kaiserjäger, fu assegnata alla 8ª Divisione sotto il comando di Ludwig von Fabini all'interno del XX Corpo d'armata sotto la guide dell'arciduca e erede al trono Carlo per partecipare all'offensiva di primavera, nota anche come Strafexpedition.[9]

La brigata di Verdroß si mosse sul fianco destro del XX Corpo e avanzò verso il Monte Maggio, conquistato poi dal 2º Reggimento Kaiserjäger nonostante l'accanita resistenza dei fanti della Brigata Sesia il 18 maggio 1916.[10] Le truppe procedettero poi verso Laghi e Posina nell'Alto vicentino. Il 28 maggio fu occupato Posina per poi risalire i fianchi il massiccio del Monte Novegno sull'altro lato della valle. Due giorni dopo truppe del 1º Reggimento Kaiserjäger occuparono il Monte Priaforà dove alla fine l'avanzata della 8ª Divisione austro-ungarica si bloccò. A metà giugno dopo inutili attacchi e a seguito del scatenarsi dell'offensiva Brusilov sul fronte orientale anche i Kaiserjäger di Verdroß dovettero ripiegare su posizioni più facili da difendere.[11]

Ai primi d'agosto 1916 gli fu affidato il comando della 8ª Divisione composto principalmente dai 4 reggimenti Kaiserjäger schierati sul Monte Pasubio. In seguito organizzò insieme con Otto Ellison von Nidlef la difesa austro-ungarica del Pasubio sfruttando le sue conoscenze della zona acquisite durante gli esercitazioni su quella montagna nel periodo prebellico.

A fine gennaio 1918 fu nominato a capo del XIV Corpo d'armata, noto anche come Edelweißkorps (Corpo d'armata stella alpina) e schierato tra la Vallarsa e la Val d'Astico. A metà maggio seguì la promozione a generale di fanteria.[12]

Alla fine della guerra fu catturato dagli italiani a Trento. In precedenza aveva rifiutato di lasciare il comando e di spostarsi a Innsbruck. Dopo numerosi spostamenti da un campo di prigionia all'altro finì a Cassino. Ritornò a Innsbruck nell'agosto del 1919.

Onorficenze

Fonte[13]

Note

  1. ^ a b c (DE) Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950, Volume 15, p. 230.
  2. ^ (DE) Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950, Volume 15, p. 231.
  3. ^ Seelos 1957, pp. 10-11
  4. ^ Seelos 1957, pp. 12-13
  5. ^ Seelos 1957, p. 14
  6. ^ ÖULK 1931, p. 785
  7. ^ ÖULK 1932, p. 37
  8. ^ Seelos 1957, p. 17
  9. ^ Seelos 1957, pp. 18-19
  10. ^ ÖULK 1933, pp. 257-261
  11. ^ Seelos 1957, pp. 21-22
  12. ^ Seelos 1957, p. 32
  13. ^ Ranglisten 1918, p. 47

Bibliografia

  • (DE) Österreichisches Bundesministerium für Heerwesen (a.c.), Österreich-Ungarns letzter Krieg 1914-1918. Vol. 2 Das Kriegsjahr 1915 Vom Ausklang der Schlacht bei Limanowa-Łapanów bis zur Einnahme von Brest-Litowsk, Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1931. [1]
  • (DE) Österreichisches Bundesministerium für Heerwesen (a.c.), Österreich-Ungarns letzter Krieg 1914-1918. Vol. 3 Das Kriegsjahr 1915 Von der Einnahme von Brest-Litowsk bis zur Jahreswende, Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1932. [2]
  • (DE) Österreichisches Bundesministerium für Heerwesen (a.c.), Österreich-Ungarns letzter Krieg 1914-1918. Vol. 4 Das Kriegsjahr 1916 Die Ereignisse von Jänner bis Ende Juli, Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1933. [3]
  • (DE) Ranglisten des kaiserlichen und königlichen Heeres 1918, Wien, k.k. Hof- und Staatsdruckerei, 1918. [4]
  • (DE) Josef Seelos, General Verdroß, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1957.

Alfred Krauß nacque a Zara il 26 aprile 1862 e dopo aver frequentato la scuola elementare entrò alla scuola militare presso Hranice, quindi fu ammesso all'accademia militare teresiana di Wiener Neustadt. Terminati gli studi nel 1883, Krauß entrò a far parte dell'11º Reggimento fanteria, e tre anni dopo riprese gli studi, stavolta alla Scuola di Guerra (K.u.k. Kriegsschule) di Vienna, dalla quale uscì nel 1888 per diventare ufficiale di Stato Maggiore della 20ª Brigata di fanteria, stanziata a Hradec Králové.
Dopo essere passato nel 1891 ad un altro Stato Maggiore a Bratislava, nel 1897 Krauß divenne direttamente capo di Stato Maggiore della 2ª Divisione fanteria a Jarosław prima e della 33ª Divisione fanteria poi, a Komárno.

Nei primi anni del Novecento Alfred Krauß ricoprì altri incarichi, compreso quello di comandante della Scuola di Guerra di Vienna, e allo scoppio della prima guerra mondiale si trovava al vertice della 29ª Divisione fanteria in Serbia, e nel dicembre 1914 fu nominato comandante delle forze austro-ungariche nei Balcani. Nel 1917 fu capo del I Corpo austro-ungarico con cui partecipò alla battaglia di Caporetto, e un anno dopo venne trasferito al fronte orientale per prendere il comando delle forze austro-ungariche lì dislocate.
Finita la guerra, Krauß si congedò dall'esercito.

La sua vita comunque non si distaccò totalmente dall'ambito militare, perché nel 1920 egli era il presidente dell'Associazione nazionale ufficiali di Vienna. Dall'aprile 1938 Krauß fu anche membro del partito Nazista e deputato al palazzo del Reichstag, nonché brigadeführer delle SA.

Morì a Bad Goisern am Hallstättersee il 29 settembre 1938.

Note


1ª Armata (Austria-Ungheria)
Descrizione generale
Attiva31 luglio 1914 - 26 luglio 1916 (prima formazione)
16 agosto 1916 - 4 novembre 1918 (seconda formazione)
Nazione  Impero austro-ungarico
Servizio  Imperial regio esercito austro-ungarico
DimensioneArmata
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Comandanti
Degni di notaViktor Dankl von Krasnik
Paul Puhallo von Brlog
Arthur Arz von Straussenburg
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La 1ª Armata (in tedesco 1. k.u.k. Armee) è stata una grande unità militare dell'esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale.

Storia

I piani di mobilitazione delle forze armate dell'Impero austro-ungarico non prevedevano la formazione di gruppi o fronti d'armate. Allo scoppio della Prima guerra mondiale le Armate austro-ungariche dipendevano direttamente dal Comando Supremo, l'Armeeoberkommando (AOK).[1][2] Durante la Prima guerra mondiale furono costituiti i seguenti k.u.k. Heeresgruppen e k.u.k. Heeresfronten:

sul fronte italiano:

  • k.u.k. Heeresgruppe Erzherzog Eugen
  • k.u.k. Heeresgruppe Conrad
  • k.u.k. Heeresgruppe Tirol
  • k.u.k. Heeresgruppe Borojević

sul fronte orientale:

  • k.u.k. Heeresgruppe Böhm-Ermolli
da settembre 1915 a fine luglio 1916 e da ottobre 1916 a gennaio 1918
comandante Eduard von Böhm-Ermolli
costituita dalla 1ª e 2ª Armata
  • k.u.k. Heeresgruppe Erzherzog Karl
da agosto 1916 a ottobre 1916
comandante l'arciduca ereditario Carlo


sul fronte occidentale dei Balcani

  • k.u.k. Heeresgruppe Kövess

Note

  1. ^ (DE) Heeresfront- und Heeresgruppenkommandos (HFK/HGK) (1914-1918), su archivinformationssystem.at. URL consultato il 12 marzo 2019.
  2. ^ (EN) John Dixon-Nuttall, Superior Headquarters and miscellaneous formations, su austrianphilately.com. URL consultato il 12 marzo 2019.

Bibliografia

  • (DE) Johann Christoph Allmayer-Beck, Die Bewaffnete Macht in Staat und Gesellschaft, collana Die Habsburgermonarchie 1848-1918 Band 5 - Die bewaffnete Macht, Wien, Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1987, ISBN 3 7001 1122 3.
  • (DE) Bundesministerium für Verteidigung (a.c.), Österreich-Ungarns letzter Krieg 1914-1918 Vierter Band Das Kriegsjahr 1916 Erster Teil, Wien, Verlag der Militärwissenschaftlichen Mitteilungen, 1933. [5]
  • Filippo Cappellano, L'Imperial regio Esercito austro-ungarico al fronte italiano (1915-1918), Rovereto, Museo storico italiano della guerra – Edizioni Osiride, 2003, ISBN non esistente.
  • (DE) Maximilian Ehnl, Die österreichisch-ungarische Landmacht nach Aufbau, Gliederung, Friedensgarnison, Einteilung und nationaler Zusammensetzung im Sommer 1914. Ergänzungsheft 9 zum Werke "Österreich-Ungarns letzter Krieg", Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1934. [6]
  • (DE) Fritz Franek, Die Entwicklung der öst.-ung. Wehrmacht in den ersten zwei Kriegsjahren. Ergänzungsheft 5 zum Werke "Österreich-Ungarns letzter Krieg", Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1934, ISBN non esistente. [7]
  • (DE) Kern, Von der alten österreichischen Armee, Ried im Innkreis, Sonderabdruck der "Rieder Volkszeitung", s.d. [8]
  • Alberto Lembo, Kappenabzeichen: i distintivi militari austro-ungarici 1914-1918, Rovereto, Museo storico italiano della guerra, 2007, ISBN non esistente.
  • Siro Offelli, Le armi e gli equipaggiamenti dell'esercito austro-ungarico dal 1914 al 1918. Uniformi - Distintivi - Buffetterie, Valdagno, Rossato, 2001, ISBN 978-88-8130-076-1.
  • (DE) Schematismus für das k.u.k. Heer und für die k.u.k. Kriegsmarine für 1914, Wien, k.k. Hof- und Staatsdruckerei, 1914. [9]
  • (DE) Walter Wagner, Die k.(u.)k. Armee - Gliederung und Aufgabenstellung, collana Die Habsburgermonarchie 1848-1918 Band 5 - Die bewaffnete Macht, Wien, Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1987, ISBN 3 7001 1122 3.

[Categoria:Unità militari di fanteria]] [Categoria:Esercito austro-ungarico]] [Categoria:Terza guerra d'indipendenza italiana]]

SM U-5
 
Collaudo SM U-5
Descrizione generale
Tiposommergibile di piccola crociera
ClasseHolland
CantiereWhitehead, Fiume
Impostazione1º ottobre 1915
Varo2 aprile 1916
Entrata in servizio20 ottobre 1916
Radiazione2 giugno 1930
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione319 t
Dislocamento in emersione262 t
Lunghezza46,5 m
Larghezza4,22 m
Pescaggio3,1 m
Profondità operativa40 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 700 CV
2 motori elettrici Savigliano da 500 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 12,5 nodi
Autonomiain emersione 1300 miglia nautiche a 9,3 nodi
o 912 mn a 12,5 nodi
in immersione 139 mn a 1,5 nodi
o 8 mn a 8 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 24 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
Note
MottoStrenue descendens victor ascendens[1] ("Ardimentoso scendo, vittorioso salgo")
dati tratti da www.betasom.it e www.xmasgrupsom.com
voci di sommergibili presenti su Wikipedia

L’SM U-5 è stato un sommergibile della k.u.k. Kriegsmarine, la marina militare austro-ungarica.

Storia

L'imperiale e regio esercito comprende tutte le forze terrestri dell'Impero austro-ungarico, l'esercito comune (in tedesco Gemeinsame Armee) dal 1889 ufficialmente chiamato k.u.k. Armee (in ungherese Császári és királyi hadsereg) e i due eserciti nazionali, la k.k. Landwehr austriaca e quello ungherese la Magyar királyi honvédség comunemente conosciuta come Honvéd. All'inizio della Prima guerra mondiale furono inoltre mobilitati la leva di massa austriaca, il k.k. Landsturm e quella ungherese il Magyar királyi népfölkelés, anch'essi parte integrante dell'imperiale e regio esercito. Quest'ultimo costituiva insieme con la k.u.k. Kriegsmarine le forze armate dell'Impero austro-ungarico.

L'imperiale e regio esercito nacque a seguito del compromesso del 15 marzo 1867 (Ausgleich), che suddivise in due realtà statali autonome i territori della corona d'Austria (Cisleitania) e quelli del Regno d'Ungheria (Transleitania). I due stati erano riuniti sotto la figura del monarca, l'imperatore d'Austria e re d'Ungheria, Francesco Giuseppe (1830-1916). Quest'ultimo fu anche comandante supremo di tutte le forze armate dell'impero austro-ungarico. Lo sviluppo numerico dell'imperiale e regio esercito e il suo armamento rimasse in seguito alla suddivisione in due stati sovrani indietro in confronto le altre grandi potenze militari del continente e fu spesso punto di baratto per le concessioni nazionali soprattutto degli Ungheresi. pp. 28-32

{{U|Imperiale e regio esercito|Guerra|Febbraio 2019}

Il primo progetto offensivo era stato abbozzato ancora prima dell'entrata in guerra dell'Italia. È stato l'ufficiale Karl Schneller, capo della sezione Italia dell'ufficio operazioni del comando supremo austro-ungarico, a proporlo nel maggio 1915. Il piano prevedeva di colpire lo schieramento italiano, concentrato lungo il fiume Isonzo alle spalle. Partendo dal Tirolo le forze austro-tedesche, era previsto l'impegno anche dell'alleato tedesco, dovevano sfondare le linee italiane e giungere la pianura veneto-friulana tra Schio e Bassano del Grappa.

Aeroporto di Gardolo
Flughafen Gardolo
Stato  Impero austro-ungarico
Stato attuale  Italia
CittàGardolo
Informazioni generali
TipoAeroporto
Altezza440 m s.l.m.
Inizio costruzione1913
DemolizioneBruciato nel 1918
Condizione attualeIn rovina
Proprietario attualeDemanio
VisitabileNo
Informazioni militari
Utilizzatore  Impero austro-ungarico
Funzione strategicaDifesa del fronte bellico durante la Prima guerra mondiale
Termine funzione strategica1918
Comandanti storicisottotenente Konrad Schwarz
Azioni di guerraBattaglia degli Altipiani
EventiFu utilizzato prettamente per ricognizioni o bombardamenti lungo le linee italiane poco distanti. Incendiato nel 1918.
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

L'aeroporto di Gardolo (in tedesco: Flughafen Gardolo) era un aeroporto militare strategico, oggi non più esistente, posto a quota 440 m s.l.m. nei pressi dell'omonimo paese.

 
L'aeroporto di Gardolo durante la Prima guerra mondiale



Lista dei campi di prigionieri di guerra in Austria-Ungheria

Durante la Prima guerra mondiale furono istituiti nell'Impero austro-ungarico vari campi per i prigionieri di guerra. Solo il numero di quelli principali si aggira tra i 40 e 50 campi. Oltre questi campi ci furono anche diversi campi per la popolazione civile come i campi per i profughi di guerra o i campi di internamento per i civili sospettati di collaborazionismo.

Note

  1. ^ I motti delle Navi Italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 67

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Alfred von Waldstätten

Mitterndorf http://agso.uni-graz.at/mitterndorf/chronik/00.htm http://www.unterirdisch.de/index.php?threads/%C3%96sterreichische-kriegsgefangenenlager-im-1-weltkrieg.11245/page-2

Collegamenti esterni


Lungo il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico furono costruititi tra la metà dell'ottocento e l'inizio del novecento una serie di fortificazione e appostamenti a difesa di una eventuale invasione da nord. Lo stesso fece l'Austria-Ungheria dall'altra parte del confine nonostante l'alleanza di entrambi nella Triplice Alleanza.

Struttura

Regione Lombardia

Regione Veneto

Regione Friuli

Regione Lombardia

Sbarramento Bormio

  • Forte Dossaccio
  • Batteria Le Motte
  • Batteria Monte delle Scale

Sbarramento Poschiavo

  • Forte Canalì
  • Batteria Croce dei Monti

Sbarramento Tonale-Mortirolo

Sbarramento Giudicarie

Settore orientale

  • Monte Manos
  • Forte Valedrana
  • Appostamento Antegolo

Settore occidentale

Regione Veneto

Settore Peschiera

  • Forte Isola Trimelone

Settore Val d'Adige

Gruppo Bocchetta

  • Forte Bocchetta di Naole
  • Forte M. Cima Grande

Gruppo Chiusa-Rivoli

Settore Sinistra Adige

Gruppo Masua

Gruppo S. Viola

Gruppo S. Briccio

  • Forte San Briccio
  • Batteria Monticelli

Sbarramento Agno-Assa

1°Settore Schio

2°Settore Arsiero

3°Settore Asiago

Sbarramento Brenta-Cismon

Sbarramento Cordevole

  • Tagliata di Sasso di S. Martino
  • Batteria alta di Sasso S. Martino

Fortezza Cadore-Maé

Regione Friuli

Fortezza Alto Tagliamento-Fella

  • Osoppo

Fortezza Medio Tagliamento

Fortezza Basso Tagliamento

Bibliografia

  • Massimo Ascoli, Fluvio Russo: La difesa dell'arco alpino 1861 - 1940, Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico, Roma 1999.
  • Walter Belotti: Le batterie corazzate. I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate in Lombardia tra l'Età Moderna e la Grande Guerra, Brescia 2009 ISBN 978-88-904522-0-8
  • Robert Striffler: Da Forte Maso a Porta Manazzo. Storia sulla costruzione e impiego dei forti delle batterie italiani dal 1883 al 1916. Edizioni Atelier Grafico, Schio 2015.

Biografia

Igo Etrich proveniva da una famiglia benestante di Ober Altstadt vicino a Trautenau allora parte dell'Impero Austro-Ungarico, oggi Trutnov nella Repubblica Ceca. Il padre possedeva alcuni grandi filatoi, ma era appassionato di volo e riuscì ad acquistare un'aliante di Otto Lilienthal pioniere dell'aviazione tedesca dopo la morte di Lilienthal nel 1896.

 
Il seme della Alsomitra macrocarpa

Igo costruì insieme con il padre un laboratorio e si misse a studiare l'aliante di Lilienthal. Basandosi sul metodo di disseminazione anemocora di una pianta tropicale la alsomitra macrocarpa progettò nel 1903 il primo tuttala, brevettato nel 1905.



Igo Etrich wurde am 25. Dez. 1879 in Oberaltstadt bei Trautenau im Riesengebirge geboren. Sein Vater - der dort große Spinnereien besaß - hatte auch schon ein Gleitflugzeug gebaut. Nach dem Besuch bei Prof. Ahlborn begann Igo Etrich, zusammen mit dem Militärfechtmeister Franz Xaver Wels, bei Trautenau Gleitversuche mit Nurflügelgleitern in "Zanonia"- Form, zuerst unbemannt, dann mit Wels als Pilot. Zu Studienzwecken hatte Etrich einen Lilienthal- Gleiter erworben, den er bei einem Rechtsanwalt in Berlin auftrieb.

Note


Collegamenti esterni

https://www.marcaaperta.it/maggiore-mario-fiore/