Hotel des Bains
L'Hotel des Bains è uno storico hotel del Lido di Venezia, sito al n. 17 del lungomare Guglielmo Marconi.
Hotel des Bains | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Lido di Venezia |
Indirizzo | Lungomare Guglielmo Marconi 17 |
Coordinate | 45°24′48.25″N 12°22′29.08″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | completato |
Inaugurazione | 1900 |
Uso | commerciale |
Realizzazione | |
Architetto | Raffaello e Francesco Marsich |
Cenni storici
Già nella seconda metà dell'ottocento il Lido di Venezia si era andato affermando come stazione balneare di livello europeo: nel 1872 era stata costituita la Società Civile Bagni Lido, i cui impianti furono premiati per la loro modernità all'Esposizione nazionale di Torino del 1884.
Proprio di fronte a questi impianti sorse nel 1900 l'Hotel Des Bains che, insieme con l'Hotel Excelsior, edificato otto anni dopo, fu determinante per l'urbanizzazione dell'isola.
Progettato e realizzato in un sobrio stile Liberty dai fratelli veneziani Raffaello e Francesco Marsich, l'edificio si compone di un corpo centrale a sei piani e due corpi laterali a cinque piani, immersi in un parco ricavato da un bosco secolare, ricco di molteplici varietà di piante, che costituiva l'argine naturale della spiaggia.[1]
Già dall'inizio dotato di illuminazione elettrica, acqua potabile, ghiacciaie, telefoni, ascensori, bagni privati e frigoriferi, il complesso venne inaugurato con grande sfarzo il 5 luglio 1900. Già negli anni 1905-1906 l'albergo fu ampliato conglobando una palazzina esterna, mentre per gli anni successivi era prevista la realizzazione di un tunnel che avrebbe dovuto congiungere, sotto la laguna, il Lido con Venezia. Largo 10 metri e lungo 3 km, avrebbe dovuto ospitare tram e pedoni, tubature dell'acqua, cavi telegrafici, telefonici e posta pneumatica. Su progetto del 1905 viene cotruita nella parte più antica dell'Hotel la Sala Visconti con pianta ottagonale con ballatoio di affaccio alla zona sottostante ed una balaustra in ferro battuto, l'illuminazione viene fornita da un grande lampadario di Murano realizzato da Barovier & Toso. L'ingresso dell'Italia nel conflitto mondiale fece fallire il progetto, per il quale erano già stati trovati dei finanziamenti da parte di alcune banche inglesi.
Nel 1915 il Des Bains fu costretto a chiudere a causa della guerra: fu asportato il contatore dell'acqua, le finestre e gli ingressi furono sbarrati e un solo custode fu lasciato a vigilare l'enorme struttura. A luglio del 1916 un incendio, divampato per cause imprecisate, distrusse l'albergo in poche ore nonostante l'intervento di numerosi volontari, proprio a causa della mancanza d'acqua, ma già nel 1919 l'edificio fu ripristinato.
L'assetto attuale dell'albergo è dovuto agli interventi operati tra il 1924 e il 1926 in parte realizzati dall'Ingegnere Giovanni Sicher e conclusi con l'intervento dell'Architetto De Luigi che dotava l'hotel di nuove sale tra cui la sala Thomas Mann e il grande ristorante elegantemente decorati con stucco bianco e dorature.[2]
Adolf Hitler soggiorno' presso l'Hotel Des Bains quando incontro per la prima volta Mussolini a Venezia.[3]
Durante la Belle Époque il Lido di Venezia stazione balneare internazionale tra le più famose vedrà un forte afflusso dell'aristocrazia e della borghesia soprattutto americana, inglese, italiana e tedesca. Negli anni 20 gli ospiti soggiornavano tra la vita d'albergo nei giardini e nelle terrazze e la vita da spiaggia nelle capanne su cui veniva esteso il servizio alberghiero con veranda e tende aggiunte alla parte chiusa. Era alla moda passeggiare lungo la battigia in eleganti abiti di seta.[4]
Contrariamente a quanto avvenuto durante gli anni 1915-1918, durante il secondo conflitto mondiale il Des Bains rimase aperto. Dopo l'8 settembre 1943, gli ufficiali tedeschi lo requisirono per farne un circolo ricreativo e minarono, per timore di uno sbarco delle forze alleate, sia la spiaggia, che la parte del parco rivolta a nord.
L'albergo subì un ulteriore danno il 4 novembre 1966, quando un'eccezionale ondata di maltempo provocò una mareggiata che distrusse le capanne, le strutture balneari e allagò i sotterranei dell'albergo, trasportando sabbia e detriti. Dopo essere decaduto ed esser stato chiuso, fu adibito a set cinematografico per il film Morte a Venezia (1971) del regista italiano Luchino Visconti.
Nel 1997 il regista Anthony Minghella vi girò alcune scene de Il paziente inglese, film vincitore di nove Oscar.
Il 19 febbraio 2008 un incendio divampò al suo interno, ma senza provocare danni.
L'albergo fa parte della catena Starwood Hotels e comprende 158 camere doppie, 14 singole e 19 suites. Gli arredi e i decori rispettano i disegni dell'epoca in cui l'albergo fu costruito, soprattutto in alcune sale comuni arredate in stile decò.
Fra i personaggi importanti che hanno soggiornato più volte al suo interno, lo scrittore premio Nobel per la letteratura Thomas Mann, che vi ambientò il racconto La morte a Venezia, il coreografo russo Sergej Pavlovič Djagilev, che vi morì nel 1929, la giornalista statunitense Elsa Maxwell, lo scià di Persia Reza Pahlevi, il re Farouk d'Egitto e molti altri.
Nel 2010 l'hotel è stato chiuso per trasformarlo in un complesso di lussuosi appartamenti, il Residenze des Bains.[5] Ma i lavori sono stati interrotti prima del completamento e, ad oggi, sono sospesi.
Note
Bibliografia
- Elaine Denby: Grand Hotels: Reality and Illusion ISBN 1-86189-121-0
- Lina Urban: Hotel Des Bains: un secolo di vita, Centro Internazionale della Grafica, Venezia, 2000.
- G. Trioni, Lido e lidi: società, moda, architettura e cultura balneare tra passato e futuro,, Marsilio.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Residenze des Bains, su grandhoteldesbainsvenezia.com.