Colleferro Scalo, è una località del Lazio, frazione del comune di Colleferro, in provincia di Roma, così chiamato, poiché proprio in questa frazione è ubicato lo scalo ferroviario della città.

Colleferro Scalo
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
ComuneColleferro
Territorio
Coordinate41°44′N 13°01′E
Altitudine198 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale00034
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanticolleferrini
Patronosan Gioacchino
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Colleferro Scalo
Colleferro Scalo

Può vantare di essere stato il primo insediamento moderno della città (con il precedente nome di Segni Scalo, sorto in quella parte di territorio che originariamente faceva parte del Comune di Valmontone), formatosi nella seconda metà dell'Ottocento.

All'interno di Colleferro Scalo vi sono:

  • la Scuola Elementare Statale "Flora Barchiesi", intitolata alla prima maestra della cittadina
  • la stazione ferroviaria di Colleferro-Segni-Paliano
  • la Chiesa di San Gioacchino
  • un inceneritore gestito dal consorzio G.a.i.a e posto sotto sequestro il 9 marzo 2009[1]
  • il casello autostradale di Colleferro.

Luoghi d'interesse

Chiesa di San Gioacchino

La chiesa di San Gioacchino è situata nel comune di Colleferro nel quartiere di Colleferro Scalo, di fronte all’Ex Zuccherificio della Soc. Valsacco.


Storia               

I lavori per la costruzione sono iniziati nel 1898 dopo la richiesta, con firme di circa 360 abitanti dello Scalo, al Vescovo di Segni Sua Eccellenza Mons. Pancrazio Giorgi con il contributo di papa Leone XIII (Gioacchino Pecci) di 20-25 mila lire. L’area fu donata dalla famiglia dei Doria e un ultimo ausilio economico fu offerto dal Conte Ludovico Pecci e dalla Soc. Valsacco, che si occupò della realizzazione della struttura. A causa del fallimento della società, la costruzione fu arrestata fino a che non fu ripresa e condotta a termine nel 1925 dall’impresa Rocchi.  Quest’ultima nel 1922, ultimata 24 anni dopo lo sviluppo del polo industriale, ricevette l’appalto dei lavori e stanziò preventivi pari a 445 mila lire.

S. Gioacchino dipendeva dalla chiesa di S. Maria Assunta di Valmontone, ma dal 1924 fu unita alla cappellania di Colleferro. Già prima di questa data era presente don Guglielmo Coluzzi, succeduto poi da don Camillo Cavallucci nel 1919, cappellano stabile anche della comunità di Segni.

Nel 1949 la chiesa di S. Gioacchino divenne parrocchia autonoma con un proprio sacerdote, ovvero Nicola Fontana.


Struttura

La chiesa ha la forma di un ottagono, inscritto in una "croce greca", che è molto visibile sia al suo esterno sia al suo interno. Inoltre, la sua figura geometrica non ha solamente un  significato architettonico bensì religioso. Infatti otto sono le beatitudini nel Vangelo di Matteo e l'ottavo è il giorno della resurrezione del Signore.

La chiesa è caratterizzata dall'armonia e dall'equilibrio delle linee e dei volumi. Lo stile è prettamente romanico con tratti gotici visibili nelle nervature e nel contrasto accentuato dei chiaroscuri. Inoltre, è caratterizzata da archi a tutto sesto e masse murarie solide e compatte. L'abside circolare, con la sua calotta semisferica, oggi è visibile solo dall'esterno perché una decina di anni fa i restauratori hanno ricavato uno spazio per la sagrestia.


Festa parrocchiale

Nel quartiere in cui si trova la chiesa, si celebravano due feste religiose con cadenza annuale: S. Antonio Abate e S. Gioacchino. Quest’ultima ricorreva ogni 26 Luglio ed era molto sentita dagli abitanti del quartiere che si riunivano per ammirare fuochi artificiali e per assistere a concerti bandistici e lirici. Molto sentita era la processione e la solenne messa.

Inoltre era possibile sorseggiare qualcosa di fresco al bar della Scalina o da “Gigi Scardellone” dove si organizzava una grande tombola.

Era anche sentita la processione del Venerdì Santo a Valmontone, un po’ per devozione un po’ per lo spettacolo sacro, artisticamente drammatizzato per le vie del paese.


Curiosità

Il 10 Marzo 1902 si denuncia,  al Vescovo Giorgi, il disinteresse da parte dei fautori della costruzione della Chiesa di non assolvere ai compiti prefissati (Soc. Valsacco).


La prima messa fu celebrata il 19 Agosto 1923, giorno in cui fu anche benedetta ed intitolata a S. Gioacchino.


Una filastrocca a San Gioacchino della tradizione popolare:

San Gioacchin stava sui monti

che colà era pastore,

ma un bell'Angel del Signore

a lui venne ad annunziar:

La tua moglie benché vecchia

pure avrà una bambina

la più bella fanciullina

che ha mai fatto il Creator.

Gioacchin se n'andò a casa

con il cuor tutto contento

s'avvicina il bel momento

che il Signor lo vuol premiar.

Allì otto di settembre

spunta in ciel infin l'aurora,

e un bel raggio il cielo indora:

Maria nacque in questo dì.


Seguono alcune lettere legate alla costruzione e allo sviluppo della chiesa:


                                                                                          Carpineto Rom. 31 Ottobre 1921

                                                Eccellenza Rev.ma

Ricevetti la sua lettera nella quale mi comunicava che si sarebbe proseguito e compito il tempietto della stazione di Segni. Fu’ il Pizzini,  l’ideatore ed iniziatore del tempietto, che dedicò ed intitolò a San Gioacchino, come risulta da lettera e disegni che io posseggo. Sta bene quanto ha disposto Vostra Eccellenza Rev.ma riguardo al medesimo: solo, se a lei piace, una cappella, in luogo di dedicarla all’ Imm. Concezione, la dedicherei alla = Regina Pacis = in omaggio a Benedetto XV. Spero poi di potere secondare il suo desiderio, di fare eseguire i tre quadri, ma ho bisogno di avere le misure dei medesimi.

  Se dovesse recarsi a Montelanico si ricordi che a Carpineto c’è chi si onorerebbe di ospitarla per breve ora.

        Ossequiandola e baciandole la mano sono

                                                                 Di Vostra Eccellenza Rev.ma

    A Sua Eccellenza Rev.ma                                                                  

                                                                                                                      Vostro servo  

Angelo Filippo Sinibaldi                                                                           Ludovico  Remi

          Vescovo di Segni



                                                                                                                                    Segni (Roma)  22 Gennaio 1907

COMITATO DIRETTIVO                                                                                                            

Per la erezione di un Tempietto, Scuola e Farmacia

Nella nuova FRAZIONE  VALSACCO

Presso la stazione ferroviaria di SEGNI-PALIANO

Ricevemmo la sua pregiatissima  del 23 Novembre p.p. con la quale gentilmente ci partecipava che codesta spettabile giunta aveva disposto un  sussidio di 10:00 lire già versato a questa cassa rurale per il nuovo Tempietto alla stazione di Segni . Gliene siamo estremamente grati, imperocchè ci sarebbe dispiaciuto che codesto Comune fosse rimasto completamente estraneo . Con la opportunità ci pregiamo **** la fotografia dello stemma  che farà parte delle decorazioni esterne del nuovo edificio, con preghiera d’elevare, se sarà possibile, la generosa oblazione di altre 10:00 lire onde raggiungere la spesa occorsa per la fattura dello stemma stesso. Per un Comune è ben poca cosa mentre per noi è del massimo conto perché ci vorrebbero rinfrancate le spese.  Nella fiducia di avere una nuova attestazione di favore, rinnoviamo i nostri ringraziamenti.

             


Lettera ai fedeli di Segni Scalo

9 marzo 1919. Gesù prese possesso del villaggio di Colleferro ed io suo ministro presi possesso per l’amministrazione dei sacramenti per il Villaggio e per Segni-Scalo. Quivi avevo una stalla più o meno ripulita per la celebrazione festiva della Santa Messa. Pensai subito ad ultimare la Chiesetta che ebbe la prima pietra nel 1901 e poi fu abbandonata a metà. I socialisti, in quei tempi nefasti (1921) volevano appropriarsene e far di essa, la Camera del lavoro. Coll’aiuto di Dio e di buoni volenterosi ebbi incoraggiamento morale e dopo tante peripezie, la Chiesetta fu ultimata nel 1923.                                                

Il “Corriere d’Italia” in quella occasione scriveva il 29 agosto 1923. <<Quando nell’ottobre 1921 un gruppo di volenterosi, capitanati dal parroco gettò l’idea di proseguire i lavori del tempietto di S. Gioacchino, lavori sospesi da oltre 20 anni, una nube di sfiducia fu creata dai soliti facili critici: il comitato per nulla scoraggiato raddoppiò l’attività tanto da provocare un appello del Vescovo ai buoni per venire in suo aiuto onde completare la Chiesetta. Le sottoscrizioni incominciarono: senonchè per le condizioni anormali di questi anni, i lavori procedevano a rilento fino a determinare la sospensione: il pronto intervento de l’amatissimo card. Giorgi (di s. m.) diè nuova lena e i giorni vedevano continuamente delinearsi il grazioso disegno. Altre successive peripezie non facevano che render più attivo l’infaticabile parroco. E la Chiesa è.>>    

E’ piccola: ma bisogna ricordare che essa fu ideata per un piccolo ambiente: erano pochi ferrovieri e poco personale dello zuccherificio: sarebbe stata più che capace per le esigenze d’allora (1901). Ma successivamente cogli stabilimenti B. P. D. la popolazione aumentò e anche la stazione ferroviaria assurse a più importanza nel 1921 bisognò accomodarsi al preesistente disegno, salvo ad ampliare o allungare in tempi più favorevoli. Questa la ragione per cui non si pensò a decorazioni. Dò una consegna al mio successore. Con la cooperazione dei fedeli di Segni-Scalo, sempre pronti a rispondere all’appello, non spenda e non faccia spendere in cose poco necessarie: si faccia promotore di sottoscrizioni e serbi le elemosine e le offerte per la sistemazione della Chiesetta. Quantunque aggravato abbastanza per il ministero sacerdotale  in Colleferro, mi avete pur visto con acqua, vento, neve, solleone, di giorno, di notte scendere a Segni-Scalo per il ministero sacerdotale. E sono stati appunto questi sacrifici che dopo aver risvegliato la vita cristiana praticata delinearono la necessità del servizio ecclesiastico giornaliero.

Non intendo gloriarmi: quanto ho fatto, ho potuto farlo perché Dio m’ispirava e mi dava efficace volontà: Io ero semplice strumento nelle Sue mani. I vecchi parrocchiani di Segni-Scalo, ricordano che sono stato sempre all’avanguardia nelle manifestazioni scolastiche e [patriottiche] e per quelle religiose non ho conosciuto preoccupazioni e sacrifici, affinchè riuscissero con dignità e decoro.  Con la cooperazione del Municipio di Valmontone si iniziò a prima Processione di S. Gioacchino: Poi se ne attuò una seconda, quella di S. Antonio.                   

Auguro che una terza, assolutamente necessaria sia praticata nel 1934:

IL CORPUS DOMINI

Se da qualche anno, S. Gioacchino e S. Antonio passan per la vostra borgata a benedire in nome di Gesù, è doveroso che ora, dopo gli Alfieri venga il Re; Gesù stesso che vi dia direttamente la Sua benedizione. Quantunque in questa occasione non abbia più giurisdizione a Segni-Scalo mi metto però a disposizione del mio successore per una mia collaborazione. Ed ora dovrò dirvi “addio” come ai fedeli di Colleferro?

No: Ci vedremo ancora spesso finchè a nostro Signore piacerà tenerci in vita. Intanto vi ringrazio della stima che mi avete dimostrato e della cooperazione che mi avete dato in tutte le manifestazioni di vita religiosa. Seguitate ad aver queste sante volontà e sarete sicuri delle divine Benedizioni, delle quali una potrebbe essere e presto, lo auguro, l’erezione a parrocchia della Chiesa di S. Gioacchino, con relativa necessaria residenza del parroco. Raccomandandomi alle vostre preghiere vi assicuro delle mie.

                                                                         

                                                                                                                          D.CAMILLO


Stazione Ferroviaria

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Colleferro-Segni-Paliano.

Gabriele D'Annunzio, il 2 aprile 1889 fece una tappa alla stazione di Colleferro.
Una targa commemorativa nella sala d'aspetto rievoca il particolare episodio.

Note

  1. ^ www.rainews24.it Traffico di rifiuti a Colleferro, sotto sequestro il termovalorizzatore. 13 arresti

Fonti utilizzate per la realizzazione del profilo della Chiesa di San Gioacchino:

•      Archivio storico Innocenzo III di Segni

•      “Vita di una comunità” Comune di Colleferro

•      “Colleferro dal borgo alla città industriale” Umberto Mazzocchi

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