Volo Sabena 571

dirottamento palestinese di un volo passeggeri belga
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Il sequestro del volo SN 571, operato dalla compagnia di bandiera belga Sabena con un Boeing 707 sulla tratta Bruxelles-Vienna-Lod, fu un atto terroristico perpetrato l'8 maggio 1972, quando, 20 minuti dopo il decollo dallo scalo intermedio di Vienna, quattro militanti di Settembre Nero presero, con la minaccia delle armi, il controllo dell'aereo che viaggiava con 94 passeggeri (inclusi i sequestratori) e 7 membri dell'equipaggio (com.te pil. Reginald Levy[1]), chiedendo come contropartita per la liberazione degli ostaggi, uno "scambio di prigionieri" da attuarsi con la scarcerazione di 315 terroristi palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane[2].

Volo SN 571
Boeing 707 Sabena del sequestro in una foto del 1976
Tipo di eventosequestro aereo
Data8-9 maggio 1972
LuogoTel Aviv, Israele
StatoIsraele (bandiera) Israele
Coordinate32°00′34″N 34°53′08″E
Numero di volo571
Tipo di aeromobileBoeing 707
OperatoreSabena
Numero di registrazioneOO-SJG
PartenzaBruxelles, Belgio
Scalo intermedioVienna, Austria
DestinazioneLod, Israele
Passeggeri94 (incl. 4 sequestratori)
Equipaggio7
Vittime3 (2 dirott. + 1 pass.)
Feriti3 (2 pass. + 1 incurs.)
Sopravvissuti98
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Israele
Volo Sabena 571
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Operazione Isotopo
parte conflitto arabo-israeliano
Data9 maggio 1972
Luogoaeroporto di Lod, Israele
Esitomissione riuscita, tutti i 90 ostaggi liberati
Schieramenti
Comandanti
Ehud BarakAli Taha Abu Snina
Effettivi
16 incursori4 dirottatori
Perdite
1 ferito:
Benjamin "Bibi" Netanyahu
2 dirottatori uccisi
2 dirottatrici arrestate
1 passeggera deceduta qualche giorno più tardi a causa delle ferite riportate
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Storia

Il sequestro fu precedentemente pianificato da Ali Hassan Salameh (alias "il Principe Rosso" di Settembre Nero) ed eseguito da un manipolo di due uomini e due donne, armati di pistole, bombe a mano e cinture esplosive con a capo Ali Taha[1][3]. Venti minuti dopo il decollo da Vienna[1], i sequestratori irruppero nella cabina di pilotaggio ed il comandante Levy comunicò ai passeggeri il fatto all'interfono con il seguente messaggio: «come potete vedere, abbiamo amici a bordo[1]». Nel tentativo di mantenere la calma e guadagnare tempo, il comandante Levy parlò di tutto coi sequestratori, dalla navigazione al sesso.

Note

  1. ^ a b c d (EN) Dennis Hevesi, Reginald Levy Is Dead at 88; Hailed as a Hero in a ’72 Hijacking, in New York Times, 4 agosto 2010. URL consultato il 31 ottobre 2017.
  2. ^ Aaron J. Klein, Striking Back: The 1972 Munich Olympics Massacre and Israel's Deadly Response, New York, Random House, 2005, ISBN 1-920769-80-3.
  3. ^ (EN) David Samuels, In a Ruined Country, in The Atlantic, settembre 2005. URL consultato il 31 ottobre 2017.

Bibliografia

  • Philip Baum, Violence in the Skies. A History of Aircraft Hijacking and Bombing, Chichester (West Sussex), Summersdale, 2016, ISBN 9781849538381.
  • Reginald Levy e Alex L. Schiphorst, From Night Flak to Hijack. It’s a Small World, The History Press, 2015, ISBN 978-0-7509-6104-2.

Filmografia

Voci correlate

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