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Theodor Christomannos (Vienna, 31 luglio 1854 – Merano, 30 gennaio 1911[1]) è stato un magistrato e avvocato austro-ungarico, considerato un pioniere del turismo in Alto Adige.
Biografia
Theodor Christomannos nacque a Vienna (allora capitale dell'impero austro-ungarico) nel 1854, in una benestante famiglia di commercianti greci[2], di religione greco-ortodossa[3]. Nel 1870 passò del tempo a Gries, accompagnando sua madre per un periodo di cura; finito questo periodo, Theodor rimase a Bolzano a studiare dapprima al ginnasio dei Francescani, e poi medicina e diritto all'università; completati gli studi, si stabilì nel 1884 a Merano, lavorando come giudice e avvocato[2]; nel 1887, ereditò l'ingente patrimonio familiare[2].
Già a quel tempo, Christomannos era un appassionato alpinista, molto interessato alle prospettive offerte dal turismo; quando un ministro in pensione stanziò dei fondi per realizzare una strada per Solda, Christomannos prese a cuore il progetto e riuscì ad ottenere il resto dei fondi necessari, ricevuti in parte dall'imperatore Francesco Giuseppe, in parte dalla borghesia di Merano, e in parte da alcune sezioni dell'Alpenverein; oltre alla strada, progetto assieme all'architetto viennese Otto Schmid un albergo per Solda; entrambe le opere vennero inaugurate nel 1893[2].
Successivamente, Christomannos fondò il Verein für Alpenhotels in Tirol ("associazione per gli alberghi alpini nel Tirolo") che, tramite la costruzione di alberghi e la manutenzione delle strade, aveva lo scopo di rendere più accessibili al pubblico le valli alte del Tirolo; due nuovi alberghi, uno a Trafoi e l'altro al lago di Carezza, aprirono già nell'estate del 1896 sotto l'egida dell'associazione, che acquistò anche il Weißlahnbad di Tires e un altro albergo al passo Falzarego[2].
Tra le altre iniziative che portò avanti, Christomannos si impegnò in particolare per la costruzione della strada delle Dolomiti[2][4]: nelle sue intenzioni quest'opera, che avrebbe collegato a Bolzano tutta l'area dolomitica, doveva portare il benessere legato al turismo alle popolazioni locali, che fin ad allora avevano vissuto in povertà[4]. Inoltre, Christomannos si spese anche per l'estensione della ferrovia della Val Venosta fino a Engadina, e arrivò a farsi eleggere nella Dieta regionale tirolese per promuovere lo sviluppo del turismo anche tramite la politica[2].
Christomannos continuò a vivere a Merano, nella Maia Alta, sposandosi con una donna austriaca[3]. Morì il 30 gennaio 1911, a 56 anni di età, per le conseguenze di un'influenza aggravata da una pleurite[5].
Commemorazioni
La vita su Christomannos e le avventure che si narravano su di lui vennero raccontate da Arthur Schnitzler nella sua opera tetrale Das weite Land[2].
Christomannos è inoltre onorato da un monumento in bronzo raffigurante un'aquila lata 2,50 metri, situato vicino al rifugio Roda di Vaèl (che fu costruito sempre grazie a lui), sul Catinaccio; eretto nel 1912, l'anno dopo la sua morte, venne ricostruito nel 1959 dopo la parziale distruzione[6].
Note
- ^ (DE) Theodor Christomannos, su SAGEN.at. URL consultato il 15 aprile 2019.
- ^ a b c d e f g h Theodor Christomannos, su Touriseum. URL consultato il 12 aprile 2019.
- ^ a b Nostro nonno Theodor Christomannos … voce dell'eternità, su Dolomiti Premiere. URL consultato il 15 aprile 2019.
- ^ a b La "Grande strada delle dolomiti" ha 100 anni, su I Recuperanti. URL consultato il 15 aprile 2019.
- ^ (DE) Abg. Dr. Christomannos, in Innsbrucker Nachrichten, n. 24, 30 gennaio 1911. URL consultato il 16 aprile 2019.
- ^ Il Monumento a Christomannos, su sentres. URL consultato il 15 aprile 2019.
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