Tommaso Foti (Piacenza, 28 aprile 1960) è un politico italiano.

Tommaso Foti

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaXIII, XIV, XV, XVI, XVIII
Gruppo
parlamentare
XIII - XIV - XV:
- Alleanza Nazionale

XVI:
- Il Popolo della Libertà

XVIII:
- Fratelli d'Italia

CircoscrizioneEmilia-Romagna
CollegioXIII - XIV - XVIII:
14 (Piacenza)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFratelli d'Italia (dal 2012)
In precedenza:
MSI (Fino al 1995)
AN (1995-2009)
PdL (2009-2012)
Titolo di studioDiploma di liceo scientifico
ProfessioneDirigente d'azienda

Biografia

Diplomato presso il Liceo Scientifico Respighi di Piacenza,[1] è dirigente di una azienda del settore agro-alimentare.[1]

Carriera politica

I primi passi in politica

Inizia giovanissimo l'attività politica iscrivendosi al Fronte della Gioventù, in cui successivamente ha ricoperto l'incarico di segretario provinciale, di componente della Direzione Nazionale, e nel 1983 di componente dell'Esecutivo Nazionale.

Attività negli enti locali

Nel 1980[1] è eletto consigliere comunale di Piacenza per il Movimento Sociale Italiano[1] e successivamente per Alleanza Nazionale, sempre confermato fino al 2005[1] quando si dimette in quanto eletto l'anno precedente alla Provincia. Foti nel 1998 è anche Vice Sindaco con delega al Bilancio, all'Economato e alle Imposte e Tasse[1] della giunta comunale di Piacenza guidata da Gianguido Guidotti. Foti resta nella giunta fino al 2001 quando deve lasciare gli incarichi nella giunta comunale di Guidotti a causa dell'incompatibilità tra gli incarichi nazionali (cioè la Presidenza della Bicamerale) e gli incarichi amministrativi locali. Nel 2011 si dimette dalla Provincia[1] per candidarsi di nuovo per il consiglio comunale di Piacenza dove viene eletto nel maggio 2012 nelle liste del PdL, ma a dicembre dello stesso anno[1] passa a Fratelli d'Italia, partito con cui è rieletto alle comunali del giugno 2017.[2]

Dal 2004 fino al 2011[1] è stato consigliere provinciale nella Provincia di Piacenza dopo la sconfitta[1] delle elezioni provinciali del 2004 in cui Foti (sostenuto da FI, AN, UDC al 1º turno e poi anche dalla Lega al 2º turno) era il candidato presidente della coalizione di centro-destra[1] e ottenne il 48% dei voti nel ballottaggio[1] contro Gian Luigi Boiardi (Ulivo).

Attività parlamentare

Eletto [1] alla Camera dei deputati in occasione delle politiche del 1996 per AN, diventa membro del consiglio direttivo di AN alla Camera[1] per la XIII Legislatura.

Viene confermato alla Camera dei deputati alle politiche del 2001 per AN[1] e diventa membro[1] della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera[1] e Presidente della Commissione Bicamerale di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria per la XIV Legislatura.[1] Nel 2006[1] è confermato alla Camera (terzo nella lista proporzionale per la circoscrizione Emilia-Romagna) per AN con la carica di vicepresidente[1] della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici per la XV Legislatura.[1]

Nel 2008[1] viene confermato alla Camera (terzo in lista per la circoscrizione Emilia-Romagna) per il Popolo della Libertà (PDL) con la carica di vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici per la XV Legislatura. Fino al dicembre 2012 è il Coordinatore provinciale del PDL di Piacenza per poi passare, a causa del suo dissenso verso il sostegno del PDL al Governo Monti, al nuovo partito Fratelli d'Italia[1] (FDI) con il quale si è ricandidato per la Camera: a causa dei bassi risultati[1] ottenuti da FDI nella circoscrizione Emilia-Romagna[3] e della sconfitta a livello nazionale della coalizione di centrodestra, alle elezioni politiche del febbraio 2013 Foti non è stato rieletto deputato[3] nonostante il sesto miglior risultato nazionale[2] ottenuto a livello provinciale da FDI sia avvenuto proprio a Piacenza;[1] Foti quindi rimane nel consiglio comunale di Piacenza.[1]

Attività come consigliere regionale

Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del novembre 2014[4] Foti si è candidato nella circoscrizione Piacenza città e provincia,[5] in qualità di capolista di Fratelli d'Italia e quindi, visti i risultati elettorali definitivi,[4] è stato eletto[6] consigliere regionale ottenendo il 5,42% dei voti validi (miglior risultato in assoluto di FDI che a livello regionale ha ottenuto solo l'1,91% dei voti validi[4] e quindi Foti è l'unico[7] consigliere del suo partito); la proclamazione ufficiale[8] di Foti a consigliere regionale dell'Emilia Romagna[8] è quindi avvenuta[8] il 18 dicembre 2014 perché gli organi preposti hanno convalidato[8] la sua elezione e, siccome il partito ha un solo seggio, Foti è in automatico il capogruppo in Consiglio Regionale.

Dopo essere stato eletto di nuovo a deputato, Foti si è dimesso dal Consiglio Regionale il 17 aprile 2018[9] a causa dell'incompatibilità di legge tra l'incarico di consigliere regionale e quello di deputato e perciò è subentrato a Foti il primo dei non eletti Giancarlo Tagliaferri, suo collega di partito, e il 5 giugno 2018[10] è avvenuta la convalida della proclamazione di quest'ultimo come nuovo consigliere regionale[11] (e, siccome Fratelli d'Italia ha un solo seggio, Tagliaferri è diventato in automatico il nuovo capogruppo del partito) al posto di Foti.

Ritorno in Parlamento

Alle elezioni politiche del marzo 2018 è tornato alla Camera dei deputati grazie alla vittoria nel collegio uninominale della provincia di Piacenza.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Copia archiviata, su tommasofoti.com. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2013).
  2. ^ a b [1]
  3. ^ a b In Parlamento tre piacentini del Pd, Tommaso Foti è fuori
  4. ^ a b c http://elezioni.interno.it/regionali/scrutini/20141123/R080000000000.htm
  5. ^ Tommaso Foti (Fd'I-An): «Opposizione dura alla sinistra degli scandali»
  6. ^ Regionali: i consiglieri piacentini eletti sono Gazzolo e Molinari (Pd), Rancan (Ln) e Foti (FdI)
  7. ^ Autenticazione - Il portale della Regione Emilia-Romagna[collegamento interrotto]
  8. ^ a b c d Copia archiviata, su tommasofoti.com. URL consultato il 4 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
  9. ^ [2]
  10. ^ [3]
  11. ^ [4]

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