Ivan Bučko
Ivan Bucko (in ucraino Іван Бучко?; Hermaniw, 1º ottobre 1891 – Roma, 21 settembre 1974) è stato un arcivescovo cattolico ucraino della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Ivan Bucko arcivescovo della Chiesa greco-cattolica ucraina | |
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Incarichi ricoperti |
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Nascita | 1º ottobre 1891 a Hermaniw |
Ordinazione sacerdotale | 21 febbraio 1915 dal vescovo Lazzaro Mladenoff, C.M. |
Nomina a vescovo | 16 settembre 1929 dal Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina |
Consacrazione a vescovo | 20 ottobre 1929 dall'arcivescovo Andrij Aleksander Šeptycki (Sheptyskyi), O.S.B.M. |
Elevazione ad arcivescovo | 27 aprile 1953 da papa Pio XII |
Morte | 21 settembre 1974 (82 anni) a Roma |
Biografia
Monsignor Ivan Bucko nacque nel villaggio di Hermaniw il 1º ottobre 1891. Hermaniw si trova in Galizia e all'epoca faceva parte dell'Impero austro-ungarico mentre oggi fa parte dell'oblast' di Leopoli. Suo padre Gregory era impiegato ed ebbe una grande influenza sulla formazione e sul carattere del figlio.
Formazione e ministero sacerdotale
Nel 1910 o nel 1911 si diplomò al ginnasio di Leopoli. Dal 1911 al 1915 compì gli studi per il sacerdozio a Roma.
Il 21 febbraio 1915 fu ordinato presbitero dal vescovo Lazzaro Mladenoff. Durante la prima guerra mondiale dovette lasciare Roma e trasferirsi nel seminario ucraino in Kroměříž, in Moravia, a causa delle ostilità tra il suo paese e il Regno d'Italia.
Nel 1921 o l'anno successivo difese la sua tesi di dottorato in sacra teologia a Roma. Poco dopo divenne rettore del seminario minore ucraino di Roma e insegnante di teologia dogmatica. Dal 1922 al 1929 fu rettore del seminario minore di Leopoli e professore di greco al seminario teologico della stessa città.
Ministero episcopale
Il 16 settembre 1929 il sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina lo nominò vescovo ausiliare di Leopoli degli Ucraini e titolare di Cadi. Ricevette l'ordinazione episcopale il 20 ottobre successivo nella chiesa dei Santi Sergio e Bacco a Roma dall'arcieparca di Leopoli degli Ucraini Andrej Szeptycki, coconsacranti l'eparca di Ivano-Frankivs'k Hryhoryj Chomyšyn e quello di Przemyśl, Sambor e Sanok Josafat Kocylovs'kyj. Da quel momento fu il braccio destro di monsignor Andrej Szeptycki e lo sostenne in molte questioni importanti.
Gli anni '30 furono caratterizzati da molte attività sociali. Fu uno degli organizzatori del congresso della "Gioventù cristiana ucraina" del 1933 e partecipò attivamente ai lavori del sinodo, a congressi internazionali e ad altri eventi. Si oppose attivamente al regime occupazionale della Seconda Repubblica Polacca nell'Ucraina occidentale, al nazismo, al comunismo e all'antisemitismo. Nel 1938 guidò la delegazione ucraina al 34° congresso eucaristico di Budapest.
Nell'agosto del 1939 visitò gli insediamenti ucraini nell'America Meridionale. Pochi mesi dopo divenne parroco della parrocchia di San Giura a New York e assistente del vescovo Konštantín Bohačevskyj. Il 17 aprile 1940 venne nominato vescovo ausiliare dell'esaracato apostolico degli Stati Uniti d'America. Fu anche sincello per la zona di Filadelfia e parroco a New York. Nel novembre del 1941, ritornò in Europa sperando di arrivare a Leopoli ma si stabilì a Roma presso il Pontificio collegio ucraino di San Giosafat. Nel 1942 venne nominato rappresentante presso la Santa Sede della Chiesa greco-cattolica ucraina. Nel 1945, dopo l'arresto da parte dei bolscevichi dell'intero episcopato, monsignor Bucko rimase l'unico rappresentante della Chiesa greco-cattolica ucraina in Europa. Il 28 luglio dello stesso anno rinunciò al suo ufficio di vescovo ausiliare. In quei mesi fondò il Comitato ucraino di assistenza a Roma.
Il 27 aprile 1953 papa Pio XII lo nominò arcivescovo titolare di Leucade e visitatore apostolico per i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina in Europa occidentale. Assunse quindi la cura spirituale degli esuli dal regime bolscevico. In questo campo si dimostrò un padre spirituale e un protettore del suo gregge, non solo come arcivescovo, ma come cittadino e patriota consapevole. Avendo legami con individui influenti e accesso diretto a papa Pio XII riuscì a proteggere i suoi figli spirituali dal rimpatrio violento e cercò di fornire assistenza materiale soprattutto ai bambini e alle persone deboli. Grazie ai suoi sforzi, molti sfollati dei campi ottennero il permesso di stabilirsi in Europa e in America. Monsignor Bucko si preoccupò anche della situazione dei soldati ucraini della 14. Waffen-Grenadier-Division der SS, i cui soldati erano nel campo di prigionia di Rimini, sotto custodia britannica. Stalin aveva infatti invitato il governo britannico a estradarli in Unione Sovietica dove sarebbero stati processati per tradimento. Quando la minaccia divenne più concreta, monsignor Bucko visitò nottetempo il pontefice e gli chiese di esercitare la sua influenza per non consegnare molti giovani a morte certa. Più tardi, grazie ai suoi sforzi, molti giovani ragazzi furono liberati e poterono riprendere gli studi universitari e ricevere borse di studio. Partecipò al Concilio Vaticano II.
Fu membro onorario della società scientifica "T. Shevchenko" e fondatore del suo centro a Sarcelles. Ottenne una laurea honoris causa dalla Libera Università Ucraina e dall'Istituto tecnico economico ucraino di Monaco di Baviera.
Il 29 novembre 1971 papa Paolo VI accettò la sua rinuncia all'incarico per raggiunti limiti di età.
Morì a Roma il 21 settembre 1974. È sepolto nella cripta della basilica di Santa Sofia a Roma.
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Collegamenti esterni
- (EN) David Cheney, Ivan Bučko, su Catholic-Hierarchy.org.
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