Palazzo situato nella città di Senigallia, appartenente alla famiglia Mastai-Ferretti. La sua costruzione risale al XVI secolo su disegno di Maurizio Oddi, famoso architetto del duca di Urbino. La famiglia Mastai era originaria di Crema, nel 1579 Giovanni Maria Mastai si trasferisce a Senigallia.

L'entrata

Sul pianerottolo subito successivo all'entrata è situato il busto del pontefice con dirimpetto lo Stemma della famiglia Mastai Ferretti. Tale stemma proviene dal conte Giovanni Maria Mastai che sposo Margherita Ferretti di Ancona, matrimonio da cui deriva il doppio cognome. Prima dell'entrata del Museo è presente un tavolino che ospita un libro che raccoglie le firme dei visitatori, segno non solo di partecipazione ma di ricordo e omaggio al Pontefice stesso.

Il salone del Palazzo Mastai

Il grande salone del palazzo è la prima sala del museo in cui la famiglia Mastai Ferretti accoglieva un tempo gli ospiti. Alle pareti sono esposte delle grandi tele dove vengono rappresentate scene dell'antico e Nuovo Testamento, commissionato dalla famiglia Mastai al pittore senigalliese Anastasi.

Le quattro più importanti sono: l'Esaltazione della Croce, Il trionfo di Mardocheo, il ratto delle Sabine e il Profeta Ezechiele.

L'esaltazione della croce è la prima grande tela a destra dell'entrata nella quale viene rappresentata l'era delle persecuzioni subite dai cristiani, prima di Costantino.

Il trionfo di Mardocheo narra la storia di uno dei Giubilei esiliati.

Il ratto delle Sabine, celeberrimo episodio della storia di Roma.

Il Profeta Ezechiele, sacerdote e profeta.

Sala dell'amnistia

Dopo il Gran salone si entra nella "sala dell'amnistia" , nome dato dalla presenza di due quadri che rappresentano il testo dell'amnistia, uno ricamato, l'altro dipinto, concessa dallo stesso pontefice Pio IX (1846). Il soffitto, l'unico autentico che vi rimane dopo il terremoto del 1930, è decorato con festoni, cornici e stemmi in alto rilievo. le pareti della stanza un tempo rivestite con un vero damasco in seta, dopo il crollo sono state rivestite di un finto damasco. La parete di destra è presente una credenza contenente le vesti liturgiche del Pontefice;nella parete opposta un'altra credenza con il vasellame utilizzato dal papa nel 1857 quando fece visita alla famiglia e vetrinette con oggetti di sua appartenenza.

La disposizione dell'arredo è equo a quello dei tempi del pontefice, la cui famiglia pranzò più volte in questa sala.

Al centro della sala è presente una grande teca con oggetti appartenuti a Pio IX, tra i cimeli è senza dubbio da ricordare il Timbro o Sigillo pontificio, lo scrittoio papale, il crocifisso personale.

Sala dei Viaggi

Questa stanza è chiamata così perché sono presenti quadri che raffigurano i viaggi del Pontefice, caratterizzato da una forte vocazione missionaria. Partendo da destra quadro raffigurante la partenza di Pio IX verso i suoi Stati, acquarello su carta raffigurante la funzione quaresimale di Pio IX nel Giovedì Santo, dipinto "Burrasca in mare", oleografia su tela "Proclamazione del Dogma dell'Infallibilità Pontificia" e in ultimo la visita ufficiale del Papa alla fregata statunitense "Costitution". Oltre ai quadri di notevole importanza si trovano al suo interno un gran numero di mobili di arredamento

Stanza degli Autografi

Ai tempi del Papa, era considerata come una stanza di passaggio che la famiglia Mastai usava come stanza di lavoro e di ristoro. Il nome che oggi le è affidato è dovuto alla raccolta di lettere che è qui conservata del Papa alla sua famiglia.

Sala del Medagliere

Stanza natale di Pio IX

In questa camera nacque il 13 Maggio 1972 il Beato Pio IX, una lapide ne ricorda l'evento, la piccola culla e la cuffia del battesimo sono qua conservate in un'urna in vetro.Nella sala è presente il letto d'acciaio con pomi dorati e baldacchino che fu portato dallo stesso Pontefice nella casa natale da Roma. In una piccola teca viene conservato il crocifisso che Pio IX tenne in mano in punto di morte .Nella vetrinetta sono conservate le vesti papali .Alle pareti sono appesi ritratti del pontefice e dei suoi familiari, come il grande dipinto del papa del pittore Healy, Ritratto giovanile di Pio IX , Ritratto della contessa Caterina Solazzi, madre del pontefice, Ritratto di Giuseppe Mastai Ferretti, fratello del pontefice, Ritratto della famiglia Spaur.

Salottino antistante la Cappella

E' una sorta di sagrestia durante le funzioni religiose. Si trova un'altare in legno, è un autentico della cappelina di Pio IX.

Galleria

Stanza di passaggio  con stampe varie riguardanti Pio IX, di notevole considerazione sono i volumi "Albo a memoria dell'Augusta presenza di Nostro Signore Pio IX in Bologna l'estate dell'anno 1857" e "Le scienze e le arti sotto il pontificato di Pio IX", che attestano le principali opere sotto il pontificato. Sono qui conservate anche due sculture in bronzo che rappresentano l'Allegoria della Religione trionfante e l'Allegoria che ricorda la ricostruzione della Gerarchia Ecclesiastica in Inghilterra. Nelle vetrine sono conservate le lettere autografe di Pio IX.

Cappella Gentilizia

Questo ambiente è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1930 e quindi è stato totalmente ricostruito. Un tempo questa stanza aveva dimensioni meno vaste in punto si componeva di un corridoietto laterale. E' il corpo centrale della struttura in cui Pio IX ha celebrato la Santa Messa come Sacerdote, come Vescvo, Come Crdinale, e poi da Pontefice. Sopra l'altare è presente una bellissima Madonna di Sassoferrato, quadro donato da Pio IX alla sua famiglia. La statua dell'Immacolata è presente donata dai Romani da Pio IX mentre sul fondo della cappella una lampada pensile in metallo argentato.