Paolo Vita-Finzi

diplomatico e giornalista italiano (1899-1986)
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Paolo Vita-Finzi (Torino, 31 marzo 1899Chianciano Terme, 2 agosto 1986) è stato un ambasciatore e giornalista italiano.

Biografia

Paolo Vita-Finzi, figlio di Charles Vita-Finzi e Celeste Malvano, studia legge presso l'Università di Roma. Volontario nella prima guerra mondiale; prende parte alla battaglia del Monte Grappa, per la quale gli viene assegnata la medaglia al valore. Collabora con Filippo Turati alla rivista Critica Sociale. È corrispondente presso la Repubblica di Weimar del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera, a Berlino.

Nel 1924 in entra diplomazia ed è nominato console ad Algeri. Nel biennio 1926-1927 è delegato generale a Düsseldorf. Rientrato a Roma, è stato impiegato in vari dipartimenti del Ministero degli Affari Esteri: dal 1928 al 1931 è Console a Tbilisi; dal 1934 al 1935 è Console a Rosario (Santa Fe) Argentina; dal 1936 è Console Generale a Sydney dove, colpito dalle leggi razziali del 1938, perde lo status diplomatico ed il suo lavoro. Decide allora di trasferirsi a Buenos Aires, diventando, per sbarcare il lunario, un venditore di enciclopedie porta a porta,come ricorderà nel suo libro di memorie "Giorni lontani", uscito postumo. In Argentina stringerà un forte legame di amicizia con Ernesto Sabato, di cui sarà il traduttore una volta rientrato in Italia nel dopoguerra, con Jorge Luis Borges e Roger Caillois; lavorerà come redattore de La Nación, fondando la rivista antifascista Domani.

Nel dopoguerra, reintegrato nei ranghi diplomatici della Farnesina, prende parte ai negoziati italo-jugoslavi sull'attuazione del Memorandum di Londra del 1954 per dividere il Territorio Libero di Trieste tra Italia e Jugoslavia; guida la delegazione italiana a Tirana per la ripresa delle relazioni commerciali tra l'Italia e l'Albania. Dal 1955 al 1958 è ambasciatore a Oslo. Dal 1959 al 1961 è delegato per l'Assemblea Generale e il Consiglio economico delle Nazioni Unite. Dal 1962 al 1964 è ambasciatore a Budapest.

Saggista, autore sia di versi che di prosa, è noto anche per il libro di parodie Antologia apocrifa (1927)[1]. Nel 1961 pubblicò Le delusioni della libertà, un'amara riflessione sui meccanismi che condussero parte delle opinioni pubbliche borghesi dei primi del '900 a disprezzare le democrazie parlamentari ed a guardare con simpatia le tesi autoritarie che, di lì a poco, avrebbero prodotto il fascismo ed il nazismo. Nel 1972per l'editore di destra Giovanni Volpe, pubblica il libro Il cane di Fedro, ovvero la sicurezza europea.

Onorificenze

Opere

  • Paolo Vita-Finzi, Antologia apocrifa, Roma, A. F. Formiggini, 1927.
  • Paolo Vita-Finzi, Grandezza e servitù bolsceviche : sguardo d'insieme all'esperimento sovietico, Roma, Istituto per l'Europa orientale, 1934.
  • Paolo Vita-Finzi, L'Italia nel mondo futuro, Buenos Aires, Caboto, 1943.
  • Paolo Vita-Finzi, Le delusioni della libertà, Firenze, Vallecchi, 1961.
  • Paolo Vita-Finzi, Il cane di Fedro, ovvero la sicurezza europea, Roma, Giovanni Volpe Editore, 1972.
  • Paolo Vita-Finzi, Terra e libertà in Russia ieri e oggi, Milano, Pan, 1972.
  • Paolo Vita-Finzi, Diario caustico, Napoli, Ricciardi, 1975.
  • Paolo Vita-Finzi, Presidente a metà, Milano, Pan, 1980.
  • Paolo Vita-Finzi, Giorni lontani : appunti e ricordi, prefazione di Renzo De Felice; introduzione di Giovanni Spadolini, Bologna, Il mulino, 1989.

Note

  1. ^ Tra le altre (di Emilio Cecchi, Giovanni Pascoli, Alberto Moravia, Giuseppe Berto, Carlo Cassola, Ennio Flaiano), quella di Benedetto Croce "con logica macabra e gioconda, spiega che il male include «germi di bene» come un cannibale «può includere un missionario»": v. A cento anni dal “Contributo” di Croce, di Matteo Marchesini, Sole 24 ore, 10 maggio 2015.
  2. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato., su quirinale.it. URL consultato il 03-07-2016.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato., su quirinale.it. URL consultato il 03-07-2016.

Bibliografia

  • Vita-Finzi, Paolo, su Treccani.it, Enciclopedia on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN4968872 · ISNI (EN0000 0000 6155 5190 · SBN CFIV068294 · BAV 495/335110 · LCCN (ENn2012049003 · GND (DE118949705 · BNF (FRcb12154043w (data) · J9U (ENHE987007269560205171