Marchesato di Zuccarello
Il marchesato di Zuccarello nacque nel XIII secolo e si stabilizzò nella sua forma nella prima metà del XIV secolo.
Marchesato di Zuccarello | |
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Dati amministrativi | |
Lingue ufficiali | italiano, latino |
Lingue parlate | ligure (var. dialetto zuccarellese) |
Capitale | Zuccarello |
Politica | |
Forma di governo | monarchia assoluta (marchesato) |
Nascita | 1397 con Carlo I Del Carretto |
Causa | estinzione della linea maschile dei marchesi di Clavesana e ripartizione dei loro territori |
Fine | 1624 con Ottavio Del Carretto |
Causa | riscatto del feudo da parte della repubblica di Genova |
Territorio e popolazione | |
Massima estensione | Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. nel secolo XVI |
Popolazione | 580 abitanti circa nel secolo XVI |
Economia | |
Valuta | genovese |
Risorse | agricoltura, allevamento |
Commerci con | Stati vicini |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cattolicesimo |
Classi sociali | nobiltà, clero, contadini |
Evoluzione storica | |
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Il più famoso marchese di Zuccarello fu Carlo Del Carretto, uno dei più fedeli alleati del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti in quella parte dell'odierna Liguria. È certo, anche se documentato in modo incompleto, il coinvolgimento del duca negli accordi che portarono al matrimonio di Ilaria (1379-1405), figlia di Carlo, con Paolo Guinigi, signore di Lucca, nel febbraio 1403 e famosa per il monumento funebre che realizzerà Jacopo della Quercia dopo la sua precoce morte.[1]
Storia
Un ruolo decisivo per la costituzione del marchesato fu svolto dal doge Antoniotto Adorno, legato ai Del Carretto da complessi rapporti di parentela. Secondo alcuni genealogisti, infatti, nel 1375 Carlo avrebbe sposato Pomellina Adorno, figlia del doge Gabriele. Tra il 1385 e il 1389, poi, Fiorenza, figlia di Carlo e sorella di Ilaria, si sarebbe coniugata con Cristoforo Adorno, figlio di Antoniotto. Questi intervenne negli articolati patrimoniali fra i vari rami dei Del Carretto con il lodo del 1385, che consentì nei decenni successivi alla discendenza di Carlo di conseguire la proprietà esclusiva del feudo di Zuccarello, mentre i discendenti di Lazzarino I, fratello di Carlo, diventavano signori esclusivi di Finale.
I figli di Carlo, Pirro ed Enrico, assieme ai loro cugini finalesi, contribuirono ad assicurare il controllo di Filippo Maria Visconti sui territori di ponente per tutto il quindicennio 1421-1436, in cui Tomaso Fregoso fu estromesso dal dogato. In questo periodo il loro cugino Giorgino Del Carretto, che si era appoggiato ai Fregoso, fu condannato per tradimento dal duca di Milano e nel 1428 i suoi diritti feudali furono spartiti fra gli altri Del Carretto. I marchesi di Zuccarello acquisirono il dominio su Stellanello e accrebbero la quota di proprietà di Bardineto da 1/3 a 2/3.[2]
Seguirono anni complicati, soprattutto dopo la morte del duca di Milano nel 1447 e sino al nuovo dominio sforzesco sulla Liguria (1464). I marchesi di Zuccarello, dopo aver tentato con scarsi risultati di appoggiarsi ai Savoia, dovettero venire a patti con la fazione fregosa, che aveva l'egemonia sulla zona grazie all'alleanza con i Doria. Il matrimonio del marchese Giorgio con Valentina Gattilusio, figlia di Palamede Gattilusio, le cui sorelle avevano sposato Ludovico e Gian Galeazzo Fregoso, stabilì l'abbandono da parte dei marchesi di Zuccarello degli Adorno. Questa coalizione gli fece ottenere il capitanato d'Albenga dal 1461 al 1464.
I rapporti con i Fregoso si raffreddarono sotto la dominazione degli Sforza, durante la quale i Fregoso furono spesso in lotta con loro, ai quali invece i Del Carretto si mantennero fedeli. Gian Giacomo Del Carretto, succeduto nel 1493 al padre Giorgio diede prova della propria fedeltà nel 1497, quando il duca d'Orléans e i Fregoso, suoi alleati, cercarono di sollevare la popolazione contro il Moro e gli Adorno.
Il 19 febbraio 1498 Gian Giacomo riuscì ad essere investito dell'intero feudo dall'imperatore Massimiliano I d’Asburgo, estromettendo i cugini (figli dello zio Carlo) e assicurandosi implicitamente la trasmissibilità per via femminile (aveva per unica erede la figlia Caterina). Questo sopruso diede l'avvio ai dissensi fra gli eredi, che portarono un secolo dopo alla cessione di Zuccarello al duca Emanuele Filiberto di Savoia.
La repubblica di Genova acquisterà nel 1567 dal marchese Giovanni Andrea Del Carretto un terzo dello Staterello, concedendo a Genova il diritto di prelazione. La vendita, in seguito, di una parte della proprietà feudale ai Savoia provocò tra la repubblica genovese e il ducato sabaudo la guerra del sale (1625) che si concluse con il riscatto dei restanti due terzi delle terre da parte dei genovesi; la somma, nel 1624, ammontò a 200.000 fiorini.[3]
Il marchesato di Zuccarello vide altre battaglie nei suoi territori nel 1672 e nel 1746-1747 nell'ambito della guerra di successione austriaca, dove il paese fu difeso e riconquistato dai soldati genovesi e corsi dall'assedio piemontese. Tra il 1795 e il 1797, durante la campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, il borgo medievale fu sede del quartier generale delle truppe francesi del generale Andrea Massena in occasione della battaglia di Loano del 23 e 29 novembre 1795.
Fu incorporato, poi, nel regno di Sardegna nel 1815 e nel successivo regno d'Italia dal 1861.
Il centro amministrativo e politico del marchesato era costituito dal castello e dal borgo di Zuccarello; la fondazione di quest'ultimo ebbe luogo il 5 aprile 1248 con un accordo fra i marchesi di Clavesana Bonifacio III, Emanuele I, Francesco I e gli abitanti della valle di Coedano, oggi Val Neva. Il castello, invece, compare per la prima volta in un documento del 1216.
Territorio
Il marchesato era ubicato principalmente nella parte alta delle valli che confluivano verso Albenga, la val Neva, la val Pennavaira e in piccola parte le terre site sulla sponda orientale del torrente Arroscia.
Oltre a Zuccarello gli altri centri della val Neva erano:
- Il castello e borgo di Castelvecchio di Rocca Barbena, chiamato appunto anche Coedano o Cohedano, che prima della fondazione di Zuccarello era stato il centro direttivo dell'alta Val Neva o vallis coedani;
- l'abitato di Erli, comprensivo di molte frazioni;
- il paese di Vecersio.
Nella val Pennavaira vi erano invece:
- il castello di Castelbianco e le frazioni di Vesallo (o Vessalico), Veravo (o Verano), Oresine e Colletta (o Colla);
- il castello e l'abitato di Nasino, con i suoi nuclei sparsi, in parte subinfeudati a un ramo dei Cepollini di Albenga;
- il castello di Alto, con gli abitati di Alto e Caprauna, anch'essi subinfeudati a un altro ramo dei Cepollini.
Nella valle dell'Arroscia il marchesato comprendeva il castello e la castellania di Aquila d'Arroscia, con gli abitati di Gavenola, Leverone e Cezio (quest'ultimo oggi scomparso).
Subito a monte di Albenga i marchesi condividevano con i signori di Finale la preminenza sulla castellania di Arnasco, Cenesi e Rivernaro, subinfeudata ai Cazulini di Albenga.
Infine nell'alta val Varatella e l'oltregiogo il marchesato comprendeva:
- il castello e abitato di Bergalla;
- il castello e borgo Balestrino, con numerose frazioni, fra cui l'abitato di Carpe in alta Val Varatella. Balestrino era posseduto dai ‘'Bava'’,in origine avvocati del monastero di S. Pietro in Varatella, che costituirono successivamente il consortile dei ‘'domini'’ di Balestrino, ma che nel 1503 furono definitivamente estromessi dai Del Carretto;
- il castello e il borgo di Bardineto, per 1/3 soggetti anche ai Del Carretto di Finale.
- il borgo di Carpe.
Questi territori costituirono, nel 1545, il marchesato di Balestrino, feudo imperiale, con Pirro II Del Carretto.
Marchesi di Zuccarello (1397-1624)
Titolo | Nome | Periodo | Consorte e note |
Marchese | Carlo I Diego Del Carretto | 1397 - 1421 | Pomellina Adorno |
Marchese | Enrichetto | 1421 - 1450 | Paganina Guarco; governò con Giorgio |
Marchese | Giorgio | 1421 - 1452 | Maria Giustiniani, Clemenza Fregoso; con Enrichetto |
Marchese | Carlo II | 1452 - 1488 | Maria Del Carretto |
Marchese | Antonio | 1488 - 1519 | Anna de Seysel; governò con Gian Giacomo e Gian Bartolomeo |
Marchese | Gian Giacomo | 1488 - 1518 | Anna de Bolliers; con Antonio e Gian Bartolomeo |
Marchese | Gian Bartolomeo | 1488 - 1554 | Caterina Del Carretto; con Antonio e Gian Giacomo, poi solo |
Marchese | Filiberto | 1554 - 1574 | Peretta Doria; con Giovanni Andrea |
Marchese | Scipione | 1574 - 1588 | Girolama Lomellini; vendita del feudo a Carlo Emanuele I di Savoia (1588-1598) |
Marchese | Prospero | 1588 - 1607 | Lavinia Ortiz; la vendita fu impugnata da Rodolfo II d'Asburgo che restituì il marchesato ai Del Carretto |
Marchese | Ottavio | 1607 - 1624 | Lelia Morone; alienazione definitiva alla repubblica di Genova |
Note
Bibliografia
- Giorgio Casanova, Il marchesato di Zuccarello. Storia e strutture tra Medioevo ed Età Moderna, ed. del Delfino Moro, Albenga 1989.
- Riccardo Musso, I marchesi Del Carretto di Zuccarello nelle vicende liguri del XV secolo, in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, nuova serie Vol. XLIV, Savona 2008, pp. 83–111.
- Franco Noberasco, Storia della Castellania di Arnasco, Cenesi e Rivernaro, Gruppo "Amici dell'Olivo", Albenga 2001.
- Stéfane Toussaint (a cura di), Ilaria Del Carretto e il suo monumento. La donna nell'arte, la cultura e la società del '400, Atti del convegno internazionale di studi (Lucca, 15-17 settembre 1994), Istituto Storico Lucchese, Lucca 1995.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- http://genealogy.euweb.cz/italy/delcarreto2.html Del Carretto di Zuccarello
- http://genealogy.euweb.cz/italy/delcarreto3.html Del Carretto di Balestrino e Bossolasco