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James Paine (Andover, 1717 – 1789) è stato un architetto inglese.
Biografia
Nel 1745, la Doncaster Corporation scelse il giovane architetto James Paine per progettare una Mansion House da utilizzare per "l'ospitalità civica e le celebrazioni".[1] Paine si ispirò per la facciata dell'edificio, al progetto di Inigo Jones per un palazzo reale a Whitehall.[1] Dopo questo esordio, la carriera di Paine fu ben avviata e nei successivi 40 anni si affermò come uno dei principali architetti del revival palladiano e uno dei primi rappresentanti della decorazione d'interni rococò a metà del XVIII secolo.[1]
Paine fu molto apprezzato per la progettazione e la decorazione di grandi case con magnifiche scalinate per l'aristocrazia e le case per la nobiltà terriera, oltre a realizzare edifici funzionali, luoghi di culto e ponti.[1]
Anche se soggiornò per gran parte della sua vita a Londra, i suoi lavori si trovano principalmente nel nord dell'Inghilterra.[1]
Paine si ispirò alle opere e agli scritti dell'architetto veneziano Andrea Palladio (1508-1580) e di Inigo Jones (1573-1652).[1]
Paine nacque ad Andover, nell'Hampshire, nel 1717, figlio di un falegname, e si avvicinò all'architettura studiando disegno all'Accademia Saint Martin di Londra. In quegli anni attirò l'attenzione del circolo di Lord Burlington (1694-1753), sostenitore del revival palladiano, e promotore di giovani architetti meritevoli.[1]
L'esordio di Paine avvenne nel 1737 a Nostell Priory, nel West Yorkshire, una grande casa progettata in stile palladiano dall'architetto James Moyser, per la quale Paine eseguì le decorazioni interne della casa.[1]
Dopo il progetto del 1745, Paine rilevò nel 1753 lo studio di architettura di Garrett a Londra e nel nord-est e in pochi anni lavorò per ristrutturazioni alle case cittadine dei duchi di Northumberland nel Castello di Alnwick, nel Norfolk a Worksop Manor e nel Devonshire a Chatsworth.
Tra gli altri suoi lavori londinesi si ricordano quelli per Lincoln's Inn e Coutts Bank e una grande casa a Whitehall per Sir Matthew Featherstonhaugh.
Opere
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni