Sallie Gardner at a Gallop
Sallie Gardner at a Gallop[1] (Sallie Gardner al galoppo), nota anche come The Horse in Motion (Cavallo in movimento), è una serie di fotografie rappresentante un cavallo al galoppo, risultato di un esperimento fotografico compiuto da Eadweard Muybridge il 15 giugno 1878[2]. La serie di fotografie e altri esperimenti postumi vengono tutt'oggi considerati precursori del film stesso[3]. Essa comprende 24 fotografie scattate in rapida successione e proiettate grazie all'uso di un zooprassiscopio, strumento inventato dallo stesso Muybridge negli stessi anni. Il lavoro fu commissionato a Muybridge da Leland Stanford, industriale e amante dell'equitazione, interessato negli studi a lui contemporanei sull'andatura. I risultati dell'esperimento sono stati pubblicati tra il 1878 e il 1880.

Lo scopo dell'esperimento era quello di determinare se un cavallo al galoppo alzasse oppure no contemporaneamente tutti i quattro zoccoli dal terreno durante la propria corsa. L'occhio umano non può infatti percepirlo data la velocità del galoppo[4]. Le fotografie dimostrarono che effettivamente, in alcuni momenti del galoppo, tutti i quattro zoccoli dell'animale sono simultaneamente discostati dal terreno; questo succede solo quando gli zoccoli sono raccolti al di sotto del corpo del cavallo, non quando le zampe sono estese, come spesso veniva ritratto in dipinti d'epoca precedente.
Sviluppo
Leland Standford possedeva un'allevamento di cavalli di razza, Standardbreds e Purosangue inglese, entrambi impiegati per competizioni di galoppo. Era quindi interessato a migliorare le performance di entrambe le tipologie di cavalli, in un periodo in cui la scienza aveva cominciato a porsi delle domande riguardo all'andatura, all'atto di camminare.
Nel giugno del 1877, il fotografo Muybridge cercò di rispondere alle curiosità di Standford realizzando una serie di foto in successione della corsa di Occident, uno dei cavalli di Standford, durante una gara tenutasi all'Union Park Racetrack a Sacramento, in California[5]. In questa occasione, Muybridge riuscì a catturare su pellicola fotografica una foto del cavallo con tutte e quattro le zampe sollevate da terra. Una copia della fotografia venne inviata alla stampa, ma dato il ritrovamento di alcuni ritocchi fotografici attuati sul negativo, la scoperta venne dismessa. Nonostante questo, la fotografia fece vincere a Muybridge un riconoscimento alla dodicesima edizione della San Francisco Industrial Exhibition[6]. Rimangono ad oggi delle fotografie del cavallo al galoppo riproducibili tramite lanterna magica[7].
L'anno successivo, Standford finanziò il nuovo progetto di Muybridge: l'esperimento venne messo in pratica il 15 giugno 1878[2], alla presenza della stampa californiana e consisteva nel fotografare nuovamente un cavallo al galoppo - una giumenta della razza Kentucky chiamata Sallie Gardner - ma questa volta utilizzando una serie di macchine fotografiche (24, poste a 69 cm l'una dall'altra) disposte a lato della pista, parallelamente al percorso svolto dal cavallo. Il passaggio delle zampe del cavallo sopra a dei fili posizionati sulla pista e collegati alle macchine fotografiche, permetteva lo scattare delle foto nel momento desiderato. Le fotografie erano scattate in successione ad una distanza di un venticinquesimo l'una dall'altra, con un tempo di esposizione minore di 1/2000 al secondo. Il fantino fece cavalcare la cavalla alla velocità di un miglio per 1 minuto e 40 secondi, equivalente a 58 km/h.
Le fotografie mostrarono che la giumenta, ad un certo punto della sua corsa, aveva alzato tutte e quattro le gambe dal terreno. Se proiettate una di seguito all'altra, le fotografie davano l'illusione che il cavallo si muovesse davvero, come in un film. Muybridge sviluppò le foto immediatamente, e la stampa di convinse della loro autenticità solo dopo aver notato le cinghie rotte della sella di Sallie nelle fotografie. Scientific American fu una delle pubblicazioni che riportò lo straordinario lavoro di Muybridge[7]. Voci affermano che Standford aveva scommesso sulla buona riuscita dello studio, ma lo storico Philip Prodger affermò che, secondo la sua opinione, queste voci non erano altro se non false, in quanto non vi erano prove dell'effettiva avvenuta di questa fantomatica scommessa[3].
Aftermath (come tradurre?)
Muybridge proiettò per la prima volta delle immagini in movimento in uno schermo nel 1880, preso la California School of Fine Arts; questo evento è riconosciuto come la prima proiezione cinematografica della storia.
Successivamente Muybridge conobbe Thomas Edison, inventore in quegli stessi anni del fonografo. Edison successivamente inventò il kenetoscopio, precursore della macchina da presa cinematografa.
La relazione fra Muybridge e Standford divenne turbolenta nel 1882. Standford commissionò la scrittura del libro The Horse in Motion: as Shown by Instantaneous Photography al suo caro amico J.D.B Stillman; il libro venne pubblicato dalla casa editrice Osgood and Company[7]. Il libro però non presentava le fotografie di Muybridge, ma cento illustrazioni disegnate a partire dalle foto scattate alla giumenta Sellie. Inoltre, a Muybridge non venne riconosciuto nessun diritto, e egli apparve nell'appendice del testo nel ruolo di impiegato di Standford. Per questo motivo, la Royal Society of Arts, che precedentemente aveva offerto dei finanziamenti a Muybridge per far avanzare gli studi rispetto al movimento animale, ritrasse la sua offerta. La causa che il fotografo messe contro Standford in seguito a questo avvenimento fu dismessa dalla corte.
Muybridge guadagnò in fredda il supporto dell'Università della Pennsylvania, la quale pubblicò il suo lavoro tra il 1872 e il 1885 in un portfolio di 780 collotipie intitolato Animal Locomotion: An Electro-photographic Investigation of Consecutive Phases of Animal Movements. Ogni collotipia misurava 19 x 24 pollici. Ciascuna conteneva 36 fotogrammi da 36 pollici e il numero totale di immagini era di circa 20.000. Le piastre pubblicate contenevano 514 collotipie di uomini e donne in movimento, 27 ritraenti uomini e donne con anomalie corporee, 16 bambini, 5 piastre di movimenti compiuti di mani maschili e 221 piastre con soggetti animali.
L'esperimento di Sallie Gardner è stato il soggetto del logo di Google del 9 aprile 2012 (nel giorno del 182esimo anniversario della nascita di Muybridge)[8]
Note
- ^ Sallie Gardner at a Gallop, su San Francisco Museum. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2019).
- ^ a b Clegg, The Man Who Stopped Time
- ^ a b Cantor exhibit showcases motion-study photography, su news.stanford.edu.
- ^ SALLIE GARDNER, su Film in America. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
- ^ Mitchell Leslie, The Man Who Stopped Time, su Standford Magazine. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
- ^ The compleat Eadweard Muybridge: chronology 1876-1880, su Stephen Herbert. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
- ^ a b c Capturing the Moment, su National Museum of American History.
- ^ 182° anniversario della nascita di Eadweard J. Muybridge, su google.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
Bibliografia
(EN) Brian Clegg, The Man Who Stopped Time, Joseph Henry Press, 2007, ISBN 978-0-309-10112-7.
(EN) John Sanford, Cantor exhibit showcases motion-study photography, su Stanford Report, 13 febbraio 2013. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
(EN) Capturing the Moment, su National Museum of American History, Freeze Frame: Eadweard Muybridge’s Photography of Motion. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).