Web statico

paradigma di programmazione web caratterizzato da un'interazione unilaterale
Versione del 16 mag 2019 alle 13:12 di Folto82 (discussione | contributi) (sistemo...)

Il Web statico è un paradigma di progettazione e pubblicazione web caratterizzata, dal punto di vista comunicativo, in un'interazione sostanzialmente unilaterale tra utente e fornitore di contenuti: l'utente può visualizzare i contenuti forniti dall'autore di un sito, tipicamente presenti su web server, ma non può modificare lo stato né le informazioni.

Breve esempio di documento testuale e statico, scritto in HTML5.

Da un punto di vista tecnico i contenuti, siano essi testuali, strutturati e formattati in documenti e fogli di stile, principalmente utilizzando nell'ordine i formati di marcatura HTML e CSS, o audiovisivi, sono memorizzati dal server e non vengono manipolati né da quel lato, prima della trasmissione al browser, né dall'altro, al momento della loro visualizzazione o riproduzione per l'utente.

Descrizione

Il paradigma è stato il primo ad essere utilizzato nella storia della pubblicazione web, quando la tecnologia rendeva poco conveniente la presenza di programmi che potessero elaborare in tempo reale i contenuti al momento della richiesta da parte dell'utente, ma la semplicità che è intrinsecamente caratteristica in tale limitazione, ha permesso al web statico una longevità che lo vede oggi ancora alquanto diffuso.

Debolezze

Un sito web di questo tipo, detto statico, permette all'utente di accedere alle pagine, navigare tra i vari contenuti, visualizzare immagini e altri media, ma non gli consente di interagire dinamicamente. Vengono di conseguenza escluse forme di partecipazione via web dell'utente in attività quali l'inserimento di commenti in un forum di discussione, la scrittura di post in un blog, la conversazione in chat o la modifica di un wiki. Anche le operazioni di adeguamento dei contenuti all'utente, ad esempio, a seconda dell'ora di connessione, della sua lingua o del browser utilizzato, sono esclusi a causa della limitazione tecnologica. Dal punto di vista dell'autore, infine, anche l'aggiornamento di un sito web statico, ad esempio per l'aggiunta di una nuova pagina o anche solo per la correzione un piccolo errore, richiede infatti di intervenire direttamente sui documenti HTML sorgente ed eventualmente apportando cambiamenti sparsi nell'intero sito.

Per queste ragioni, molti siti web inizialmente pubblicati staticamente sono successivamente migrati verso il web dinamico. Questo secondo paradigma separa le informazioni o contenuti dall'impaginazione del sito, consente una manutenzione e aggiornamento del sito semplice e veloce ed una maggior interazione dell'utente pur essendo tecnologicamente più complesso di un'implementazione statica.

Forze

Lo sviluppo di un sito web statico non coinvolge, per definizione, alcuna attività di programmazione lato server, con linguaggi come ASP, .NET, Perl o PHP, o lato client con i dialetti ECMAScript. Il processo di produzione, pertanto, non include quello del classico sviluppo software, ma si limita alla progettazione e realizzazione dei contenuti, alquanto meno costoso e rapido se confrontato al suo contrapposto paradigma dinamico. Similmente, anche ospitare un sito statico è tipicamente meno costoso, non solo perché richiede minimi carichi di CPU per il relativo server e perché necessita della presenza di servizi di basi di dati per la separata memorizzazione dei contenuti, ma anche perché le operazioni dimessa in opera del sito consistono nella mera copia dei documenti su quest'ultimo.

Per queste ragioni, i siti statici sono ancora largamente utilizzati per pubblicazioni web di piccola entità, o caratterizzate da scarsa mutevolezza dei contenuti, e che non richiedano interazione con l'utente, come semplici siti informativi o promozionali per singole persone, eventi, servizi o aziende. Inoltre, pur non essendone una caratteristica principale, la staticità del Web 2.0 viene attualmente mantenuta per l'ottimizzazione delle performance sulle varie piattaforme web[non chiaro].

Bibliografia

  • Wilde, E., Wilde's WWW: technical foundations of the World Wide Web. Springer-Verlag New York, Inc., 2001.
  • Lowe D., Hall W., Hypermedia and the Web. Wiley, 1999.

Voci correlate

  Portale Internet: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di internet