Monna Lisa di Isleworth
La Monna Lisa di Isleworth, o come è chiamata nei paesi anglofoni Earlier Mona Lisa, è un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci, che rappresenta una variante della più nota Gioconda del Louvre. Di dimensioni leggermente inferiori e dipinta su tela anziché su tavola, è stata oggetto di un vivace dibattito sull'attribuzione al maestro, e si trova in una collezione privata svizzera. Secondo alcuni studi accademici, questo dipinto potrebbe essere un’opera realizzata da Leonardo una decina di anni prima del dipinto del Louvre[1][2].
| Monna Lisa di Isleworth o Earlier Mona Lisa | |
|---|---|
| Autore | Leonardo da Vinci (attr.) |
| Data | 1503–1506 circa |
| Tecnica | olio su tela |
| Dimensioni | 86×64,5 cm |
| Ubicazione | Svizzera |
Storia
Il dipinto fu portato in Inghilterra nel 1778[3] e conservato in un maniero del Somerset appartenente a un collezionista privato inglese. Nel fu acquistato 1914 da Hugh Blaker, artista e mercante d’arte che viveva a Isleworth, cittadina a ovest di Londra, da qui il nome «Monna Lisa di Isleworth»[4]. Nel 1962 passò al collezionista d’arte Henry Pulitzer, un lontano cugino di Joseph Pulitzer, che vendette numerosi beni mobili e immobili per aggiudicarselo[4]. La tela fu quindi custodita nel caveau di una banca di Losanna e alla morte di Pulitzer, nel 1979, fu ereditata dalla moglie, Elizabeth Meyer, che dopo la sua scomparsa, nel 2008, fu messa in vendita e acquistata da un consorzio internazionale i cui membri vogliono mantenere l’anonimato[4][5]
Attribuzione a Leonardo da Vinci
L'attribuzione a Leonardo ha suscitato un vivace dibattito internazionale, che, come spesso accade per opere di alto valore in collezioni private, è stato supportato da ampie indagini documentarie, comparative e scientifiche. I risultati non hanno tuttavia portato a conclusioni unanimi tra gli esperti: sebbene un grande numero di studiosi abbia pubblicato un giudizio positivo sull'attribuzione a Leonardo, alcuni di quelli che sono considerati come i maggiori esperti internazionali di Leonardo (come Kemp e Vezzosi) non hanno sciolto i loro dubbi[6][7][8][9][10][11][12][13][14][1][2][15].
Ricerche storiche
Discrepanze di datazione
Leonardo in altre occasioni avrebbe dipinto due versioni dello stesso soggetto, come per la Vergine delle Rocce o il Cartone di sant'Anna, o ancora la Madonna dei fusi, sebbene in quest'ultimo caso si tratti di un'attribuzione dibattuta e non universalmente accettata.
Tra le prove storiche a sostegno dell'esistenza di que versioni della Gioconda c'è una lettera del fiorentino Agostino Vespucci, che nell’ottobre 1503 scrisse che Leonardo da Vinci stava lavorando al ritratto di Lisa[16]. Ciò sarebbe confermato anche da Giorgio Vasari, che fa risalire il dipinto al ritorno di Leonardo a Firenze intorno al 1503 [17].
Un'altro filone documentario, appoggiato da considerazioni stilistiche di Carlo Pedretti[18] o di Alessandro Vezzosi[19], riferisce invece il ritratto al 1517. Per esempio Antonio de Beatis riferì che Leonardo aveva terminato la Gioconda nel 1517 e che l’aveva realizzata per Giuliano di Lorenzo de' Medici, per il quale aveva già lavorato a Roma tra il 1513 e il 1516[20][21].
Sarebbe dunque possibile che esistano due versioni dello stesso soggetto, una riferibile al 1503 circa, e una al 1517; oppure potrebbe trattarsi di una rilavorazione da parte di Leonardo dello stesso dipinto, cosa confermata dalle analisi sul dipinto de Louvre, che presenta almeno tre strati pittorici[22].
Un'altra discrepanza di date si rileva nell'inventario di beni che l'assistente di Leonardo, Salaì, fece al momento della morte del suo maestro nel 1525. Vi si elenca una "Gioconda", valutata per altissimo valore[23][24]. Ciò tuttavia conflitta con un documento scoperto nel 1999 dove si ricorda come la Gioconda del Louvre sarebbe stata acquisita nel 1518 dal re di Francia[25][26].
Anche Gian Paolo Lomazzo distinse nel 1584 due quadri di Leonardo, facendo riferimento a «una Gioconda e una Monna Lisa»[27].
La Monna Lisa con le colonne
C'è poi il disegno del giovane Raffaello che verso il 1504, studiando le opere di Leonardo, ritrasse una «Monna Lisa» affiancata da due colonne, come se si affacciasse su un loggiato, e come si vedono nella Earlier Mona Lisa, ma non nella Monna Lisa del Louvre[7][1][13]. Anche in altre copie più tarde di Monna Lisa, come quelle conservate presso la Galleria nazionale di Oslo e il Walters Art Museum di Baltimora, contengono le colonne.
È il motivo per cui numerosi esperti erano certi che la «Gioconda» del Louvre originariamente contenesse queste colonne, che sarebbero state tagliate in seguito[28] · [29] · [18] · [30] · [31]. Tuttavia, fin dal 1993, Frank Zöllner ha osservato che lo strato pittorico del quadro del Louvre non era mai stato tagliato [32]. Ciò è stato confermato da esami scientifici eseguiti nel 2004[33]. Per tale motivo, Vincent Delieuvin, curatore della pittura italiana del XVI secolo presso il Museo del Louvre, afferma che sia il disegno di Raffaello sia queste copie con le colonne dovettero essere ispirate a un’altra versione[34], mentre Frank Zöllner ritiene che il disegno indichi l’esecuzione, da parte di Leonardo, di un’altra opera sul tema di Monna Lisa[32].
In base a questi dati sono arrivati alla conclusione che Leonardo dipinse due opere sul tema della «Gioconda»: P. G. Konody[7], L. Roger-Miles[35], John Eyre[6], Adolfo Venturi[6], Cesare Segre[6], A.C. Chappelow[8], Guy Isnard[36], Henry Pulitzer[9], John Asmus[10] · [2], Alfonso Rubino[11], Atila Soares[12], Jean-Pierre Isbouts[13], Albert Sauteur[14], Salvatore Lorusso[1], Andrea Natali[1], Jessie Elford[2], Vadim Parfenov[2], e Gerard Boudin de l’Arche[15].
Analisi comparativa
La comparazione della Earlier Mona Lisa con la Gioconda del Louvre e con le numerose copie che si sono ispirate a queste opere dimostra che la Earlier Mona Lisa non è in nessun caso una copia della Gioconda, ma una significativa variante[7]. Il critico d’arte Paul Konody spiega chiaramente che la composizione dei ritratti, i loro sfondi, l’angolo di inclinazione della testa del soggetto e i loro lineamenti sono differenti[7]. Inoltre, i ritratti sono di dimensioni diverse, i loro soggetti hanno età differenti e diversi sono i loro supporti[1].
Tuttavia, secondo Lorusso e Natali, la Earlier Mona Lisa e la Gioconda contengono entrambi elementi chiaramente leonardeschi come, per esempio, la complessità dei ricami sugli abiti dei soggetti e la qualità dell’esecuzione dei ritratti[1].
Confrontando la distribuzione di luce e ombra sui volti dei due soggetti, i professori Asmus, Parfenov ed Elford sono giunti alla conclusione che sono stati dipinti dallo stesso artista[2]. Ciò comunque non rappresenta un prova determinante, poiché anche nelle copie la distibuzione della luce è ovviamente analoga.
Analisi scientifiche
Negli ultimi quarant’anni, la Monna Lisa di Isleworth è stata sottoposta a una serie di test scientifici e misurativi.
La costruzione geometrica della Earlier Mona Lisa e quella della Gioconda del Louvre concordano con la regola aurea e la tesi di Goldblatt, pur nella diversità delle dimensioni[37]. In particolare le proporzioni sul piano orizzonatale sono identiche, mentre quelle verticali divergono[14][15][11].
Secondo Albert Sauteur, la differenza di proporzioni a livello verticale sarebbe dovuta al fatto che Leonardo avrebbe dipinto la prima in «visione monoculare» e la seconda in «visione binoculare»[14].
Gli esami scientifici sulla Earlier Mona Lisa (tra cui indagini alla luce ultravioletta, alla luminescenza infrarossa, riflettografia infrarossa, raggi X, datazione al carbonio 14 e spettrometria gamma[13]) confermano che il dipinto fu realizzato molto probabilmente nei primi anni del XVI secolo[13] e che tutti i pigmenti sono compatibili con questa datazione[1]. Inoltre sotto lo strato pittorico furono scoperti alcuni disegni[37].
La Gioconda del Louvre presenta una vernice che Leonardo avrebbe sviluppato solo dopo il 1508, e ciò indica che molto probabilmente non si tratta della Mona Lisa del 1503 descritta da Vespucci e Vasari, mentre la Earlier Mona Lisa non contiene questa vernice[12].
Su parti importanti della Earlier Mona Lisa sono state individuate pennellate date con la sinistra, e come è noto Leonardo era mancino[37].
L’opinione degli esperti
La maggior parte degli esperti sostiene l’attribuzione della Earlier Mona Lisa a Leonardo da Vinci :
- Uno studio di tutte le opinioni pubblicate fino a oggi dimostra che 22 esperti sono certi che le parti principali del dipinto sono realizzati dalle mani del maestro[6][7][8][9][10][11][12][13][14][1][2][15] mentre solo quattro negano l’attribuzione, malgrado non abbiano mai esaminato l’opera di persona[11].
- Tra quelli che contestano l’attribuzione a Leonardo da Vinci figura Martin Kemp[38] il quale sostiene che:
- l’argomentazione basata sulla geometria è irrilevante, visto che nessun trattato dell’epoca o analisi successiva ha messo in evidenza regole simili seguite da Leonardo da Vinci o dai suoi contemporanei;
- il ritratto di Isleworth è dipinto su tela, mentre nessun quadro conosciuto di Leonardo da Vinci è stato dipinto su tela e nessuna opera italiana di quel tempo era dipinta su tela, tranne le opere su pannelli trasportabili[39].
- Si osservi che molti esperti, come Alessandro Vezzosi [37], Salvatore Lorusso[1], Andrea Natali[1] o ancora Jean-Pierre Isbouts[13] ritengono che l’esecuzione su tela della Earlier Mona Lisa non pregiudichi affatto la sua attribuzione a Leonardo::
- Si ritiene che l’artista abbia condotto delle sperimentazioni per tutta la vita, facendo spesso ricorso a nuovi materiali. Lo stesso Kemp presenta questa argomentazione per spiegare il motivo per cui la Bella Principessa è stata eseguita su prgamena (opera tuttavia oggi ritenuta di un falsario)[40].
- All’inizio del XVI secolo, Leonardo visitò Venezia e Mantova, dove numerosi artisti, del calibro di Andrea Mantegna o Vittore Carpaccio, dipingevano quasi esclusivamente su tela. Inoltre, Sandro Botticelli, a Firenze dipinse su tela La nascita di Venere tra il 1482 e il 1485.
- Sebbene un certo numero di opere attribuite a Leonardo sia oggi su tela, soprattutto tra le opere del Louvre, si tratta del frutto di un procedimento effettuato solo nel XVIII secolo.
- Leonardo descrisse dettagliatamente il modo di dipingere su tela nel suo trattato della pittura[41].
Le tre pubblicazioni accademiche più recenti che trattano della Earlier Mona Lisa sembrano aver confermato, oltre alla sua attribuzione a Leonardo, il momento in cui è stata dipinta, che risalirebbe a molto tempo prima dell’opera conservata al Louvre:
- Nel 2015, Salvatore Lorusso e Andrea Natali hanno condotto uno studio comparativo approfondito sulla « Gioconda » e sulle opere che vi fanno riferimento[1]. In questo studio descrivono anche numerose analisi inedite in merito ai ricami e alle colonne di molti dipinti per corroborare le loro conclusioni[1]. I due studiosi concludono che la Earlier Mona Lisa e la Gioconda del Louvre sono due opere originali del maestro[1].
Note
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