Henri Marie Rodolphe Baur

Henri Marie Rodolphe Baur, noto anche con lo pseudonimo di Harry Baur (Parigi, 12 aprile 18808 aprile 1943), è stato un attore francese.

Biografia

Harry Baur fu uno dei più importanti attori francesi negli anni venti e anni trenta.[1]

Nato da una famiglia alsaziana trasferitasi a Marsiglia, dove studiò e iniziò la sua carriera teatrale nel 1904.[2] Nonostante alcune apparizioni in film muti, fino all'avvento dei sonoro Baur preferì dedicarsi al teatro, debuttando a Parigi nel Grand Guignol (1904).[2]

Temperamento sanguigno di grande istrione, portato all'enfasi, trovò sul palcoscenico le occasioni migliori con Marcel Pagnol, Jazz (1926), Fanny ([1931]]).[2]


Una svolta per la sua carriera avvenne all'inizio degli anni trenta quando conobbe Julien Duvivier: con lui cominciò una collaborazione che lo presentò come una delle figure più significative del cinema francese contemporaneo,[1] e da questo momento si dedicò quasi esclusivamente al cinema.[2]

Cinquantenne, interpretò soprattutto ruoli di uomini maturi caratterizzati di una complessa personalità, spesso vincitori nelle vicende della vita. In questo senso ricevette molti consensi per la parte del finanziere tradito dalla moglie in Samson (Sansone, 1936) di Maurice Tourneur, adattato da un dramma di Henri Bernstein.[1]

Con lo stesso regista diede nel 1941 una prova del suo talento di derivazione teatrale in Volpone (L'avventuriero di Venezia).[1]

Tra le altre interpretazioni si ricordano quella di Les Misérables (I miserabili, 1934) di Raymond Bernard, nella parte del protagonista Jean Valjean; di Crime et châtiment (Delitto e castigo, 1935) di Pierre Chenal, dove è l'accanito e insinuante commissario; di Un grand amour de Beethoven (Un grande amare di Beethoven, 1935) di Abel Gance, nel ruolo del compositore.[1] E naturalmente dall'elenco si devono menzionare i film girati con Julien Duvivier: da David Golder (La beffa della vita, 1931) a Les cinq gentilhommes maudits (I cavalieri della morte, 1931), da Poil de carotte (Pel di carota, 1932) dove affrescò una bellissima figura paterna,[2] a La tête d'un homme (Il delitto della villa, 1933). Seguiranno Golgotha (Golgoto, 1935),[2] Le golem (Il golem, 1936) e Carnet de bal (Carnet di ballo, 1937).[1][2]

Nel 1942 si recò in Germania per girare un film del regista Hans Bertram, Symphonie eines Lebens (Sinfonia tragica).[2] Dopo alcune settimane, a Parigi, venne arrestata la moglie, ebrea, a seguito di una perquisizione nella casa dell'attore.[2] Contemporaneamente Baur fu arrestato a Berlino e torturato. Trasferito in Francia nel 1943, morì pochi giorni dopo il rilascio.[1][2]

Filmografia

Note

  1. ^ a b c d e f g Harry Baur, su mymovies.it. URL consultato il 22 maggio 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i j Harry Baur, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 126.

Bibliografia

Voci correlate

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