Rassa (Ratsa in walser) è un comune italiano di 66 abitanti della provincia di Vercelli, in Piemonte.

Rassa
comune
Rassa – Stemma
Rassa – Veduta
Rassa – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Vercelli
Amministrazione
SindacoLuca Cerruti Miclet (lista civica) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate45°46′N 8°01′E
Altitudine917 m s.l.m.
Superficie43,27 km²
Abitanti66[1] (30-4-2018)
Densità1,53 ab./km²
Comuni confinantiAlagna Valsesia, Andorno Micca (BI), Campertogno, Gaby (AO), Gressoney-Saint-Jean (AO), Pettinengo (BI), Piode, Tavigliano (BI)
Altre informazioni
Cod. postale13020
Prefisso0163
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT002110
Cod. catastaleH188
TargaVC
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantirassesi (Il nome è italianizzato ma storicamente sarebbe più corretta l'etimologia rassotti)
Patronosanta Croce (Compatrono San Giuseppe festeggiato però la seconda domenica di agosto)
Giorno festivo3 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rassa
Rassa
Sito istituzionale

Geografia

 
Ponte medievale sul torrente Gronda

Rassa è un paesino montano situato in alta Valsesia, mantiene intatte le tipiche strutture abitative dei villaggi di un tempo.
È posto alla confluenza dei torrenti Gronda e Sorba, affluente di destra del fiume Sesia, A monte del paese si snodano le due valli principali Sorba e Gronda, da quest'ultima a sua volta, all'altezza della frazione Piana, si dirama la val Sassolenda. Mentre sempre in val Gronda, al di sopra dell'abitato di Ortigoso si trova la valle di Vasnera che conduce per via diretta in valle Artogna nel comune di Campertogno tramite il passo di Vasnera.

Storia

La zona fu teatro, negli anni attorno al 1300, delle epiche gesta dell'eretico Fra' Dolcino.

Società

Evoluzione demografica

Dal censimento con il maggior numero di cittadini (1881) ad oggi il comune ha perso circa il 90% della popolazione. Abitanti censiti[3]

Amministrazione

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2018.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Dati tratti da:

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