Stato biologico di un organismo vivente che sospende in modo reversibile i propri processi vitali.

Descrizione

In natura vi sono numerosi organismi vegetali e animali capaci di arrestare, in modo reversibile, i propri processi vitali fondamentali. Lo stato conseguente viene detto quiescenza o anche torpore o ibernazione. Anche il letargo e l'estivazione sono considerati forme di quiescenza.

Questo stato è caratterizzato da drastica riduzione dell'attività delle cellule e della loro produzione di energia, che può arrivare al totale arresto della motilità cellulare visibile al microscopio.

Esso sembra essere un meccanismo difensivo e di adattamento all'ambiente, che permette a quegli organismi di superare particolari stress ambentali, come condizioni estreme di temperatura, carenza estrema di ossigeno, lesioni fisiche, ecc. Si attiva in risposta alla condizione ambientale di stress, e si disattiva al ritorno di condizioni accettabili.

Sono esempi comunemente noti di quiescenza: i semi che restano dormienti per anni nei terreni desertici, e germinano all'arrivo della pioggia; gli embrioni del gamberetto Artemia Franciscana (scimmie di mare), che possono resistere fino a 5 anni fuori dall'acqua, e quando reimmersi riprendono il loro sviluppo.

Funzionamento

La cellula ha al suo interno vari organelli che sono specializzati in compiti diversi. In particolare i mitocondri sono specializzati nella produzione di molecole di ATP ("caburante") che viene poi consumato dalla cellula per svolgere la sua attività complessiva. I mitocodri producono ATP attraverso un processo (fosforilazione ossidativa) che comporta l'uso di ossigeno. L'ossigeno arriva alla cellula attraverso il sistema circolatorio.

Quando la presenza di ossigeno nell'ambiente si riduce quasi totalmente, l'organismo non è più in grado di assorbirlo e farlo arrivare alle sue cellule. I mitocondri non possono più svolgere la loro attività. E la cellula resta senza "carburante". Scatta lo stato di quiescenza.

Quando invece la presenza di ossigeno nell'ambiente si riduce ma non completamente, l'organismo continua ad assorbirlo, i mitocondri continuano a svolgere la loro attività, ma l'ATP prodotto sarà insufficiente per garantire alla cellula il suo pieno funzionamento, ed essa continuando l'attività si danneggerà.

Sarebbe la presenza nel DNA di specifici geni, a far scattare nelle condizioni di anossia l'attivazione dello stato di quiescenza.

Voci correlate

L'uomo

Allo stato attuale delle conoscenze sembrerebbe che gli esseri umani non siano predisposti allo stato di quiescenza. Suscitano interesse i diversi casi di sopravvivenza dopo congelamento, registrati dalle cronache soprattuto nei paesi freddi.