Zayed bin Sultan Al Nahyan
Zayed bin Sultan Al Nahyan (al-'Ayn, 6 maggio 1918 – Abu Dhabi, 2 novembre 2004), è stato emiro di Abu Dhabi dal 1955 al 2004 e presidente degli Emirati Arabi Uniti dal 1971 al 2004.
Zayed bin Sultan Al Nahyan | |
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Presidente degli Emirati Arabi Uniti | |
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In carica | 2 dicembre 1971 – 2 novembre 2004 |
Successore | Maktum bin Rashid Al Maktum (ad interim) |
Emiro di Abu Dhabi | |
In carica | 6 agosto 1966 – 2 novembre 2004 |
Predecessore | Shakhbut II bin Sultan |
Successore | Khalifa bin Zayed |
Nome completo | Zayed bin Sultan bin Zayed bin Khalifa Al Nahyan |
Altri titoli | Sceicco |
Nascita | al-ʿAyn, 6 maggio 1918 |
Morte | Abu Dhabi, 2 novembre 2004 (86 anni) |
Sepoltura | Gran Moschea dello Sceicco Zayed, Abu Dhabi, 3 novembre 2004 |
Casa reale | Al Nahyan |
Padre | Sultan bin Zayed bin Khalifa Al Nahyan |
Madre | Sheikha Salma bint Bhuti Al Maktum |
Coniugi | Sheikha Hassa bint Mohammed bin Khalifa Al Nahyan Sheikha Shamsa bint Mohammed bin Khalifa Al Nahyan Sheikha bint Madhad Al Mashghouni Sheikha Fatima bint Mubarak Al Ketbi Sheikha Mouza bint Suhail bin Awaidah Al Khaili Sheikha Ayesha bint Ali Al Darmaki |
Religione | Islam |
È padre di Mansur bin Zayd Al Nahyan, presidente del Manchester City dal 2008, e di Khalifa bin Zayed Al Nahayan, attuale Presidente degli Emirati Arabi Uniti dal 2004.
Vita
Zayed Bin Sultan Al Nahyan nacque il 1º dicembre 1918 ad Al Ain, circa 160 km a sud di Abu Dhabi. Era il più giovane di quattro figli. La sua educazione comprese, come solitamente avveniva a quei tempi, i principi della religione e la vita tradizionale dei beduini. Suo fratello Shakhbut, che guidò l'emirato di Abu Dhabi dal 1928, gli assegnò il ruolo di governatore della regione di Al-Ain.
Grazie all'esportazione di petrolio iniziata nel 1962 cominciò il boom economico, il popolo però non lo percepì poiché Shakhbut non fece alcun investimento.
Nel 1966 divenne guida dell'emirato di Abu Dhabi sul quale la sua famiglia regna da centinaia di anni. Fu la famiglia di Zayed ad aiutarlo nel succedere al fratello alla guida dell'emirato. Nel 1971, con l'aiuto dell'emiro di Dubai, lo Shaykh Rāshid bin Saʿīd Āl Maktūm, tentò di formare uno Stato con l'unione dei sette emirati che attualmente compongono gli Emirati Arabi Uniti, oltre al Qatar e al Bahrain, senza però riuscire a fare aderire questi ultimi al nascente Paese. Quando si individuò la capitale in Abu Dhabi, Zāyd bin Sultān divenne presidente del nuovo Stato. Da allora venne sempre rieletto dal Supremo Concilio dei Regnanti, composto dai sovrani dei sette emirati, allo scadere di ogni mandato quinquennale.
Seppe creare un'entità statale prospera e basata sullo Stato sociale grazie al petrolio e a un imponente giro di affari. Utilizzò le rendite ricavate dal commercio del petrolio di Abu Dhabi per sostenere lo sviluppo degli altri emirati e di altri Paesi come la Bosnia, lo Yemen e il Libano.
Grazie agli enormi introiti proveniente dall'esportazione del petrolio, Zayed era considerato uno degli uomini più ricchi al mondo.
Zayed morì il 2 novembre 2004 dopo una lunga malattia, mai resa nota. Fu sepolto il 3 novembre nella Sheikh Zayed Grand Mosque, a quei tempi ancora in costruzione. Suo figlio Khalifa bin Zayed Al Nahayan gli successe e diventò sia l'Emiro di Abu Dhabi, sia il nuovo presidente degli Emirati Arabi Uniti.
Vita privata
Ebbe ventisei figli con sei donne.[senza fonte]
Oltre al primogenito Khalifa, attuale emiro, degni di nota sono Mohammed, principe ereditario e ministro della difesa, e Mansur, ministro degli affari interni.
Onorificenze
Onorificenze degli Emirati Arabi Uniti
Onorificenze di Abu Dhabi
Onorificenze straniere
Note
- ^ HL Deb, British honours and orders of Chivalry held by overseas heads of state, in Hansard, vol. 505, 14 marzo 1999. URL consultato il 18 luglio 2013.
- ^ Tabella degli insigniti
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Elenco dei premiati dell'anno 1995.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zayed bin Sultan Al Nahyan
Collegamenti esterni
- Pagina ufficiale, su sheikhzayed.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64818248 · ISNI (EN) 0000 0000 8144 958X · LCCN (EN) n82166878 · GND (DE) 119479567 · BNF (FR) cb14445335x (data) · J9U (EN, HE) 987007296717905171 |
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