Wat Thaton
Il Wat Thaton è un tempio costituito da un complesso di edifici nel villaggio centrale di Ban Tha Ton, situato su una collina a pochi chilometri dal confine con il Myanmar, lontano 170 km da Chiang Mai e circa 80 km da Chiang Rai. [1]
Il complesso è costituito da vari livelli.[2]
Wat Thaton | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Divisione 1 | Chiang Mai |
Divisione 2 | Mae Ai |
Divisione 3 | Ban Tha Ton |
Territorio | |
Coordinate | 20°03′39″N 99°21′44″E |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+7 |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Primo livello
Al primo livello è collocata la statua di Guan Yin, la Dea cinese della Misericordia.[3] La Dea è rappresentata vestita di bianco, in piedi su un piedistallo composto da fiori di Loto. In una mano sorregge un vaso pieno d’acqua e nell′altra un ramo di salice. Nel buddhismo ogni tipo di offerta ha un suo senso ben preciso: offrire acqua auspica fortuna e condizioni positive nella vita, invece il salice serve aiutare nella ricerca della verità.
Esistono molte leggende sulla prima apparizione di questa dèa. Solitamente viene raffigurata con due braccia, nonostante in alcune leggende si dica che ne abbia mille, per permetterle di aiutare tutti coloro che soffrono.
Su questo livello si trova anche l'ufficio dell'abate, una scuola buddhista e una delle parti più antiche del tempio: il chedi, detto anche stupa.[4]
Lo stupa è un monumento che custodisce le reliquie del Buddha, di Re o di monaci. Simboleggia la mente illuminata, risvegliata e il cammino da percorrere per raggiungerla. Questo è uno dei più antichi monumenti religiosi. In origine era un sepolcro fatto di sabbia o di terra ricoperto da sassi di colore blu e serviva per coprire le reliquie del Buddha. Successivamente alla sua cremazione, le ceneri vennero sepolte sotto ben otto stupa e altri due furono costruiti intorno all′urna.
Oggi non è più solo un monumento di sepoltura, ma è anche un luogo di preghiera. È cambiato anche il suo aspetto architettonico: è un grande cumulo a forma emisferica di nome “anda” con un ingresso e una veranda detta “vedica”. Sull′anda viene appoggiato un balcone di forma quadrata contenente un parapetto, chiamato “harmika”. Da questo balcone spuntano dei dischi, di numero dispari, gli “ombrelli”. Questi dischi vengono posti intorno ad un pilastro, il pilastro cosmico. Viene chiamato così perché è dedicato al dio Indra, dio del temporale, della pioggia e della magia.
Gli ombrelli contengono il concetto di ricchezza, di potenza regale, poiché era usanza pagare una persona che lo reggesse. Viene visto anche come una specie di amuleto contro il male e le forze oscure.
Secondo livello
Il secondo livello contiene l′Ubosot,[5] una struttura fondamentale per tempio buddista, poiché qui viene svolto il rito "Upasampada". Si tratta della funzione che ordina i monaci, per questo motivo viene chiamato Sala dell'Ordinazione.
Ha una configurazione ben precisa: la facciata è rivolta a est e il retro è rivolto a ovest. È circondato da mura su tutti i quattro lati. Queste mura, sono decorate da piastrelle colorate. Dalle pareti sporgono otto sema (piccole sculture a forma di cupola che servono a delineare il confine).
L’edificio è costruito con mattoni ed è ad un solo piano. Il pavimento è diviso su due livelli: il primo è di marmo grigio e sul secondo c’è disegnato un fiore di loto.
Il fiore di loto,[6] detto anche Padma, loto sacro, loto indiano o rosa del Nilo, ha un′accezione particolare, quello della purezza del corpo dell′anima. Viene considerato tale perché viene associato al Buddha e ai suoi insegnamenti. La leggenda narra che in ogni luogo dove Buddha faceva i suoi primi passi, nascevano fiori di loto. Le divinità sono solite essere rappresentate sedute su questo fiore. Nella letteratura classica asiatica, esprime grazia, eleganza, bellezza, purezza e perfezione.
I fiori di loto si differenziano in base al colore.
- Loto azzurro: allude al trionfo dello spirito sui sensi, saggezza e conoscenza. È un tipo di loto quasi sempre chiuso, simbolo di chi cela il suo interno.
- Loto bianco: esprime la perfezione dello spirito e della mente, la purezza e la natura incontaminata.
- Loto rosso: ci parla del cuore, della sua innocenza, l′amore, la passione, la comprensione. È conosciuto anche come il fiore del Buddha della Compassione.
- Loto rosa: è il fiore più importante e viene collegato alle divinità, come Buddha.
Il tetto è in legno ed è rivestito da piastrelle di vetro. Ha due estensioni rosse, una di fronte e una sul retro. L’intero tetto è adornato da piccole sculture e da piccole campane. I frontoni sono in legno. Qui sono scolpite scene di Phara Narai che cavalca un garuda (divino capostipite degli uccelli). Phara Nai è la reincarnazione della divinità Maha Vishnu Narayana conosciuta come la divinità creatrice di Brahma (colui che creò l’Universo) e Protettrice dell’Universo.
Terzo livello
Al terzo livello è situata la Phra Buddha Nirandornchai, una statua bianca del Buddha, seduto mentre sottomette il diavolo Mara. È una posizione emblematica, in quanto, Mara, nel Buddhismo, è una figura diabolica, un essere non umano, chiamato “Signore della Morte”. [7]
La leggenda narra che il principe Siddharta era seduto sotto l′albero della Bodhi[8] rifiutandosi di muoversi finché non fosse raggiunto dall'illuminazione. Mara cercava di tentarlo al fine di distoglierlo dal suo obiettivo. Tentò di sedurlo con le sue tre figlie più belle: la Bramosia, la Noia e la Passione, ma Siddharta non cedette. Provò dunque a spaventarlo facendogli apparire dieci eserciti di esseri mostruosi, che simboleggiavano i dieci tipi di ostacoli nella vita spirituale:
- il piacere sensuale
- la frustrazione
- la fame e la sete
- il desiderio
- la pigrizia
- il terrore
- il dubbio
- la presunzione
- il guadagno e la fama avuti ingiustamente
- l’esaltazione di se stessi denigrando il prossimo
Siddharta, a quel punto, poggiò la mano sulla terra, che gli parlò dandogli conforto, fu illuminato e diventò Buddha.
Il Bodhi indica il risveglio, l′illuminazione spirituale, il modo di vedere le cose che va al di là delle apparenze. Essere stato illuminato significa essere riusciti a vedere con chiarezza della verità e in modo intelligente la vita di tutti i giorni, scardinando ogni forma di illusione e di ignoranza, che tenderebbero a oscurarne la comprensione.
Esempio di immagine del diavolo Mara che tenta Siddharta
Mara demon nat and Buddha
Quarto livello
Il quarto livello contiene Phra Nakprok, una struttura che ospita il centro di meditazione Vipassana.[9]
La meditazione Vipassana è una delle più antiche procedure di meditazione indiane. Il termine Vipassana significa “vedere le cose in profondità, come sono”. Fu riproposta più di 2500 anni fa come un sistema di regole universali per uscire dalle sofferenze. Per impararla, vengono organizzati dei corsi della durata di dieci giorni. Durante questo breve periodo, vengono insegnate le basi di questa tecnica di allenamento mentale da applicare nella vita di tutti i giorni.
In questo centro vengono tenute delle lezioni di meditazione sia in lingua locale, sia in inglese.
Sul tetto di questo edificio è collocata una statua del Buddha. Qui viene riprodotto seduto e protetto da un essere semi-divino di nome Naga, sotto forma di un serpente a sette teste. La storia dice che Naga lo protegga dalla pioggia, la quale scoppiò improvvisamente mentre Buddha era sotto l′albero della Bodhi a meditare, dove ci rimase per quattro settimane. All′improvviso cominciò a piovere. Il re dei Naga, Mucalinda, uscì dalla terra e riparò la testa al Buddha trasformandosi in cappello. Alla fine della tempesta, Mucalinda ritornò sotto le sue sembianze umane e fece ritorno nell′oscurità.
I Naga sono uomini-serpente semidivini e possono anche tramutarsi in solo uomini o in solo serpenti. Si dice che vivano sottoterra in un regno chiamato Naga-Loka, in palazzi decorati con pietre preziose. Vivono lì perché Brahma, il dio che li creò, gli regalò lo spazio sotterraneo quando cominciarono a diventare un numero considerevole, ma vietò loro di mordere le persone, esclusi i malvagi, i moribondi e chi manca di rispetto alla natura.
Sono guardiani dei tesori e sono estremamente legati all′acqua. Grazie a questo legame, sono portatori di fertilità, ma anche di inondazioni e di alluvioni. Si racconta che abbiano rubato una coppa di elisir di lunga vita agli dèi, quest’ultimi riuscirono a riprendersela, ma una parte di elisir gli cadde sul terreno e i Naga lo leccarono, tagliandosi la lingua. Da quel giorno ebbero la lingua biforcuta.
Esistono anche donne-serpente, dette nagini. Sono bellissime principesse, tanto che si pensa che le dinastie Manpur, Pallavas e Funan, discendano dalle nozze tra un uomo e una nagini.
Pagoda di Cristallo
Alla sommità del tempio è situata la Pagoda di Cristallo, detta anche Chedi Kaew. Questa struttura è visibile da chilometri di distanza. La parte esterna è variopinta e ha una guglia verde chiaro. La porta è decorata da angeli Theravada paradisiaci dorati, su uno sfondo rosso.
Il Theravada è il ramo del Buddhismo più diffuso nel Sud-est asiatico.
Essendo tra le prime scuole buddhiste sorte dall′insegnamento di Siddharta Gautama, risale intorno al III sec. a.C e risulta essere tra le branche più antiche. “Theravada” significa “scuola degli anziani”, infatti questa è la tradizione appartenente ai monaci anziani e venerandi. Si dice che questi monaci siano quelli che più si avvicinino al Buddha e rifiutino ogni tipo di modernità teorica, al fine di mantenere intatte le filosofie diffuse dal Buddha.
Sopra l'entrata, il Buddha viene rappresentato di fronte alla ruota del Dharma, il simbolo degli insegnamenti del Buddha.
La ruota del Dharma rappresenta il Nobile Ottuplice Sentiero del Buddhismo,[10] cioè un insieme di istruzioni che vengono insegnate a chi si risveglia. Fu Buddha stesso a decidere di diffondere questo suo metodo, con cui lui era riuscito ad affrontare il “sentiero”.
Gli insegnamenti erano 8, rappresentati nella tabella sottostante.
Italiano | Sanscrito | Thailandese | |
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I | Retta visione | Samyag-dṛṣṭi | Smyg-Diṛṣṭi |
II | Retta intenzione | Samyak-saṃkalpa | Samyak-saṃkalpa |
III | Retta parola | Samyag-vāc | Samyag-เก็บ |
IV | Retta azione | Samyak-karma-anta | ขวากรรมสิ้น |
V | Retta sussistenza | Samyag-ājiva | Smyg-Ājiv |
VI | Retto sforzo | Samyag-vīrya | Smyg-Viry |
VII | Retta presenza mentale | Samyak-smṛti | Samyak-smrti |
VIII | Retta concentrazione | Samyak-samādhi | SMYK-Smādi |
Inoltre, su questa area, si affaccia una statua dorata del Buddha che sorregge con la mano un recipiente per le elemosine. È alta dieci metri e ha una forza simbolica molto importante perché fa riferimento a quando da ragazzo, Buddha partì e andò in giro per il mondo nutrendosi di solo cibo che potesse raccogliere, senza far del male ad alcun animale.[11] Passò sei anni alla ricerca della perfezione (ascetismo). Questa scelta lo portò molto vicino alla morte, così capì che una vita passata a privarsi di tutto, portava solo disperazione. Iniziò una riflessione sotto l′albero della Bodhi (fico sacro) che durò per quaranta giorni. Passato questo periodo, iniziò ad insegnare ciò che aveva imparato.
Il significato degli insegnamenti del Buddha
Insegnamento | Significato |
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Retta visione | Si parla di retta visione quando gli insegnamenti vengono usati per vedere la verità. È importante liberarsi dal dualismo, cioè dalla filosofia che separa la mente dal corpo. |
Retta intenzione | Si intende l′impegno costante nell′arrivare alla Retta Visione, cioè riuscire a controllare il troppo attaccamento al desiderio di vivere e del voler affermare il proprio “io”. |
Retta Parola | La parola è divisa in quattro tipi: astensione dalla parola falsa (dire la verità), astensione dalla parola divisiva (non dire parole che provochino discordia), astensione dalla parola aspra (dire solo parole cortesi, amabili e piacevoli da sentire), astensione dalla parola oziosa (parlare al momento giusto ragionevolmente). |
Retta azione | La rinuncia dal fare cose che possano danneggiare gli altri o se stessi. |
Retta sussistenza | Praticare uno stile di vita equilibrato, cercando di evitare gli eccessi e sostenendosi in maniera che non si rechi danno agli altri. |
Retto sforzo | Per sforzo si intende quando si investono le proprie energie per conseguire una meta, ma non deve essere dominato dal concetto di guadagno o dalla bramosia di avere ciò che non si ha. |
Retta presenza mentale | La consapevolezza di guardare se stessi da una prospettiva diversa, tenendo la mente aperta, pensare al presente e non giudicare. |
Retta concentrazine | Significa aumentare la riflessione, la tranquillità e l′integrità del cuore. Tutto ciò porta alla cessazione della sofferenza. |
Mudra e Asana
Nei vari livelli si incontrano tantissime statue del Buddha, in diverse posizioni delle mani, dette Mudra, e in diverse posizioni del corpo e dei piedi, dette Asana. [12]
Si possono trovare quattro pose Asana: Buddha in piedi, seduto, che cammina o sdraiato. Le prime tre colgono Buddha in scene di vita quotidiana: mentre medita, insegna o protegge i discepoli. Il Buddha sdraiato invece raffigura gli ultimi istanti della sua vita, quando raggiunge il Nirvana, cioè il momento in cui si libera dal dolore.
I portamenti Mudra sono sei, rappresentate nella tabella qui sotto.
Posizione | Accezione |
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Abhayamudra | Buddha è in piedi con il palmo della mano destra girato verso l′esterno e le dita verso il cielo, di solito all′altezza delle spalle. Vuol significare la protezione dei suoi seguaci dalle loro paure. |
Varadamudra | Buddha ha la mano sinistra sulla gamba con il palmo verso l′alto e le dita verso il basso, come per offrire qualcosa. L′altra mano è in posizione Abhayamudra. Posizione simbolo del gesto del dono. |
Bhumisparshamudra | Di solito si trova sul Buddha seduto: la mano destra è deposta sulle gambe con le dita in direzione della terra e il palmo vero l′interno. La mano sinistra, aperta, è posta sul ventre rivolta verso l′alto. Vuol simboleggiare la volontà di raggiungere l′illuminazione per mezzo della meditazione. |
Dharmachakramudra | Buddha unisce i due pollici e i due indici delle mani formando un cerchio, simbolo della ruota del Dharma. |
Vitarkamudra | il pollice e l′indice della stessa mano si toccano e formano un cerchio che fa scaturire l′energia, trasmettendo i suoi insegnamenti. |
Dhyanamudra | È il gesto della meditazione, spesso si trova sul Buddha seduto. Le mani sono poste sul ventre con i palmi rivolti verso l′alto, la mano destra si appoggia sulla sinistra e i pollici si sfiorano tra loro, formando una specie di triangolo, segno del fuoco spirituale che brucia le impurità. |
Note
- ^ www.2backpack.it/thaton-thailandia-paesino-montagna-fuga-chiang-mai
- ^ Wat Thaton, temple of the magnificient Crystal Pagoda
- ^ https://it.shenyunperformingarts.org/explore/view/article/e/eHx1lUtEEsE
- ^ http://www.buddhism.it/insegnamenti/articoli/lo-stupa-simbolo-della-natura-della-mente/
- ^ http://fabio-ilmiodiario.blogspot.com/2011/03/phra-
- ^ https://www.elle.com/it/lifestyle/a2488/fiore-di-loto-significato-tatuaggio-simbologia/
- ^ origini di Mara http://www.assoctc.it/le-mudra-buddha-e-mara/titolo=Le origini di Mara
- ^ http://www.cultorweb.com/Simbolismo/B.html
- ^ https://atala.dhamma.org/pub/
- ^ http://www.fiorediloto.org/ottuplice.htm
- ^ http://www.forumdellereligioni.com/public_html/comunita-buddista/38-il-buddhismo-e-il-cibo
- ^ http://claralhasa.altervista.org/mudra-asana-significati-delle-posizioni-del-buddha/
Fonti
Wat Thaton, temple of the magnificient Crystal Pagoda, su renown-travel.com. URL consultato l'11 giugno 2019.
Phra Ubosot, su fabio-ilmiodiario.blogspot.com. URL consultato il 10 giugno 2019.
assoctc.it, origini di Mara http://www.assoctc.it/le-mudra-buddha-e-mara/titolo=Le origini di Mara . URL consultato il 10 giugno 2019.
Thaton, Thailandia, paesino di montagna per una fuga da Chiang Mai, su 2backpack.it. URL consultato il 9 giugno 2019.
Il Buddhismo e il cibo, su forumdellereligioni.com. URL consultato il 9 giugno 2019.
Meditazione Vipassana, su atala.dhamma.org. URL consultato l'8 giugno 2019.
Fiore di loto: il suo significato nella simbologia, su elle.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
Simbolismo e iconografia dell′Arte Buddhista, su cultorweb.com. URL consultato il 7 giugno 2019.
Il Nobile Ottuplice Sentiero, su fiorediloto.org. URL consultato il 10 giugno 2019.
I gesti del Buddha e il loro significato, su claralhasa.altervista.org. URL consultato il 10 giugno 2019.
La Dea della Compassione, su it.shenyunperformingarts.org. URL consultato l'11 giugno 2019.
Lo stupa: simbolo della natura e della mente, su buddhism.it. URL consultato l'11 giugno 2019.