Péter Pan
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Nato il 21 agosto 1897 nel paese ungherese di Ruszkabanya (attuale Rusca Montană in Romania), nel distretto di Krassó-Szörény (in rumeno: Caraș-Severin) il 21 agosto 1897, fu costretto alle armi arruolandosi nella 7ª compagnia del 30º Reggimento Fanteria Honvéd, e nell'agosto del 1914 partì per la Bosnia-Erzegovina, dove, secondo alcune fonti ha combattuto fino al 1916. Si sa però che nel gennaio 1917 fu trasferito sul fronte italiano. Sicuramente ha combattuto la decima battaglia dell'Isonzo e la Seconda battaglia del monte Grappa. Morì alle prime luci del mattino del 19 settembre 1918, durante un attacco ad una trincea italiana a Col Caprile, sul monte Grappa, a quota 1331. Fu sepolto originariamente in uno dei tanti piccoli cimiteri di guerra che si trovavano sul massiccio del Grappa e traslato dopo la costruzione del sacrario militare del monte Grappa negli anni '30. È tumulato nel loculo numero 107 del sacrario e sulla sua tomba sono spesso depositati fiori, sassolini e conchiglie.[1]

Péter Pan
File:TombaPeter.jpg
Tomba di Péter Pan (Loculo numero 107, Sacrario militare del monte Grappa)
NascitaRusca Montană, 21 agosto 1897
MorteCol Caprile, 19 settembre 1918
Cause della mortein combattimento
Luogo di sepolturaSacrario militare del monte Grappa
Dati militari
Paese servitoAustria-Ungheria (bandiera) Impero austro-ungarico
Forza armata Imperial regio esercito austro-ungarico
ArmaEsercito
CorpoHonvéd
Unità30º Reggimento fanteria
Reparto7ª compagnia
Anni di servizio1917-1918
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano
BattaglieBattaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
fonte:[2]
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Péter Pan (Rusca Montană, 21 agosto 1897Monte Grappa, 19 settembre 1918) è stato un militare austro-ungarico.

Biografia

Nato nel paese ungherese di Ruszkabanya (attuale Rusca Montană in Romania), nel distretto di Krassó-Szörény (in rumeno: Caraș-Severin) il 21 agosto 1897, fu costretto alle armi arruolandosi nella 7ª compagnia del 30º Reggimento Fanteria Honvéd, e nell'agosto del 1914 partì per la Bosnia-Erzegovina, dove, secondo alcune fonti ha combattuto fino al 1916. Si sa però che nel gennaio 1917 fu trasferito sul fronte italiano. Sicuramente ha combattuto la decima battaglia dell'Isonzo e la Seconda battaglia del monte Grappa. Morì alle prime luci del mattino del 19 settembre 1918, durante un attacco ad una trincea italiana a Col Caprile, sul monte Grappa, a quota 1331. Fu sepolto originariamente in uno dei tanti piccoli cimiteri di guerra che si trovavano sul massiccio del Grappa e traslato dopo la costruzione del sacrario militare del monte Grappa negli anni '30.[2] È tumulato nel loculo numero 107 del sacrario e sulla sua tomba sono spesso depositati fiori, sassolini e conchiglie. Pan è uno dei 10.295 caduti austro-ungarici sepolti nel sacrario di cui 10.000 ignoti.[3]

A Rusca Montană gli è stato dedicato una via e in suo onore è stato aperto un museo.[4]

La particolarità del nome

Molti pensano che "Péter Pan" non sia stato il suo vero nome e che quindi i soldati italiani durante la tumulazione della salma gli abbiano dato questo soprannome perché questo era rimasto senza la targhetta distintiva. Quest'ipotesi non è del tutto da scartare dato che, il personaggio di "Peter Pan" ideato dallo scozzese James Matthew Barrie, era già stato inventato nel 1902, con la divulgazione dei primi libri Peter Pan nei Giardini di Kensington (1906), Peter e Wendy (1911) e che il nome "Peter" era molto diffuso tra i soldati dell'esercito austro-ungarico. Vi è anche un'incredibile coincidenza, infatti il personaggio immaginario di "Peter Pan" proviene da un'isola ignota chiamata "Isola che non c'è", così come il soldato "Péter Pan", il cui luogo di nascita non è stato riconosciuto nemmeno dalla Croce Nera d'Austria.

Note

  1. ^ Peter Pan è esistito davvero: morto in battaglia è sepolto sul Grappa, su rainews.it. URL consultato il 4 giugno 2019.
  2. ^ a b Peter Pan è esistito davvero: morto in battaglia è sepolto sul Grappa, su rainews.it. URL consultato il 4 giugno 2019.
  3. ^ Sacrario di Cima Grappa, su montegrappa.org. URL consultato il 4 giugno 2019.
  4. ^ E' qui la tomba di Peter Pan, su ricerca.gelocal.it, corrierealpi. URL consultato il 4 giugno 2019.

Bibliografia

  • Ferdinando Celi, Soldato Peter Pan. Chi era e da dove veniva il fante sepolto a Cima Grappa? E perché solo sulla sua tomba i fiori di campo?, A.i.Sol onlus Veneto, 2005, ISBN 8875260141.

Collegamenti esterni


Spinte nazionaliste e diserzioni

Alfred Krauß nacque a Zara il 26 aprile 1862 e dopo aver frequentato la scuola elementare entrò alla scuola militare presso Hranice, quindi fu ammesso all'accademia militare teresiana di Wiener Neustadt. Terminati gli studi nel 1883, Krauß entrò a far parte dell'11º Reggimento fanteria, e tre anni dopo riprese gli studi, stavolta alla Scuola di Guerra (K.u.k. Kriegsschule) di Vienna, dalla quale uscì nel 1888 per diventare ufficiale di Stato Maggiore della 20ª Brigata di fanteria, stanziata a Hradec Králové.
Dopo essere passato nel 1891 ad un altro Stato Maggiore a Bratislava, nel 1897 Krauß divenne direttamente capo di Stato Maggiore della 2ª Divisione fanteria a Jarosław prima e della 33ª Divisione fanteria poi, a Komárno.

Nei primi anni del Novecento Alfred Krauß ricoprì altri incarichi, compreso quello di comandante della Scuola di Guerra di Vienna, e allo scoppio della prima guerra mondiale si trovava al vertice della 29ª Divisione fanteria in Serbia, e nel dicembre 1914 fu nominato comandante delle forze austro-ungariche nei Balcani. Nel 1917 fu capo del I Corpo austro-ungarico con cui partecipò alla battaglia di Caporetto, e un anno dopo venne trasferito al fronte orientale per prendere il comando delle forze austro-ungariche lì dislocate.
Finita la guerra, Krauß si congedò dall'esercito.

La sua vita comunque non si distaccò totalmente dall'ambito militare, perché nel 1920 egli era il presidente dell'Associazione nazionale ufficiali di Vienna. Dall'aprile 1938 Krauß fu anche membro del partito Nazista e deputato al palazzo del Reichstag, nonché brigadeführer delle SA.

Morì a Bad Goisern am Hallstättersee il 29 settembre 1938.

Note


1ª Armata (Austria-Ungheria)
Descrizione generale
Attiva31 luglio 1914 - 26 luglio 1916 (prima formazione)
16 agosto 1916 - 4 novembre 1918 (seconda formazione)
Nazione  Impero austro-ungarico
Servizio  Imperial regio esercito austro-ungarico
DimensioneArmata
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Comandanti
Degni di notaViktor Dankl von Krasnik
Paul Puhallo von Brlog
Arthur Arz von Straussenburg
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La 1ª Armata (in tedesco 1. k.u.k. Armee) è stata una grande unità militare dell'esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale.

Storia

I piani di mobilitazione delle forze armate dell'Impero austro-ungarico non prevedevano la formazione di gruppi o fronti d'armate. Allo scoppio della Prima guerra mondiale le Armate austro-ungariche dipendevano direttamente dal Comando Supremo, l'Armeeoberkommando (AOK).[1][2] Durante la Prima guerra mondiale furono costituiti i seguenti k.u.k. Heeresgruppen e k.u.k. Heeresfronten:

sul fronte italiano:

  • k.u.k. Heeresgruppe Erzherzog Eugen
  • k.u.k. Heeresgruppe Conrad
  • k.u.k. Heeresgruppe Tirol
  • k.u.k. Heeresgruppe Borojević

sul fronte orientale:

  • k.u.k. Heeresgruppe Böhm-Ermolli
da settembre 1915 a fine luglio 1916 e da ottobre 1916 a gennaio 1918
comandante Eduard von Böhm-Ermolli
costituita dalla 1ª e 2ª Armata
  • k.u.k. Heeresgruppe Erzherzog Karl
da agosto 1916 a ottobre 1916
comandante l'arciduca ereditario Carlo


sul fronte occidentale dei Balcani

  • k.u.k. Heeresgruppe Kövess

Note

  1. ^ (DE) Heeresfront- und Heeresgruppenkommandos (HFK/HGK) (1914-1918), su archivinformationssystem.at. URL consultato il 12 marzo 2019.
  2. ^ (EN) John Dixon-Nuttall, Superior Headquarters and miscellaneous formations, su austrianphilately.com. URL consultato il 12 marzo 2019.

Bibliografia

  • (DE) Johann Christoph Allmayer-Beck, Die Bewaffnete Macht in Staat und Gesellschaft, collana Die Habsburgermonarchie 1848-1918 Band 5 - Die bewaffnete Macht, Wien, Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1987, ISBN 3 7001 1122 3.
  • (DE) Bundesministerium für Verteidigung (a.c.), Österreich-Ungarns letzter Krieg 1914-1918 Vierter Band Das Kriegsjahr 1916 Erster Teil, Wien, Verlag der Militärwissenschaftlichen Mitteilungen, 1933. [1]
  • Filippo Cappellano, L'Imperial regio Esercito austro-ungarico al fronte italiano (1915-1918), Rovereto, Museo storico italiano della guerra – Edizioni Osiride, 2003, ISBN non esistente.
  • (DE) Maximilian Ehnl, Die österreichisch-ungarische Landmacht nach Aufbau, Gliederung, Friedensgarnison, Einteilung und nationaler Zusammensetzung im Sommer 1914. Ergänzungsheft 9 zum Werke "Österreich-Ungarns letzter Krieg", Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1934. [2]
  • (DE) Fritz Franek, Die Entwicklung der öst.-ung. Wehrmacht in den ersten zwei Kriegsjahren. Ergänzungsheft 5 zum Werke "Österreich-Ungarns letzter Krieg", Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1934, ISBN non esistente. [3]
  • (DE) Kern, Von der alten österreichischen Armee, Ried im Innkreis, Sonderabdruck der "Rieder Volkszeitung", s.d. [4]
  • Alberto Lembo, Kappenabzeichen: i distintivi militari austro-ungarici 1914-1918, Rovereto, Museo storico italiano della guerra, 2007, ISBN non esistente.
  • Siro Offelli, Le armi e gli equipaggiamenti dell'esercito austro-ungarico dal 1914 al 1918. Uniformi - Distintivi - Buffetterie, Valdagno, Rossato, 2001, ISBN 978-88-8130-076-1.
  • (DE) Schematismus für das k.u.k. Heer und für die k.u.k. Kriegsmarine für 1914, Wien, k.k. Hof- und Staatsdruckerei, 1914. [5]
  • (DE) Walter Wagner, Die k.(u.)k. Armee - Gliederung und Aufgabenstellung, collana Die Habsburgermonarchie 1848-1918 Band 5 - Die bewaffnete Macht, Wien, Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1987, ISBN 3 7001 1122 3.

[Categoria:Unità militari di fanteria]] [Categoria:Esercito austro-ungarico]] [Categoria:Terza guerra d'indipendenza italiana]]

SM U-5
 
Collaudo SM U-5
Descrizione generale
Tiposommergibile di piccola crociera
ClasseHolland
CantiereWhitehead, Fiume
Impostazione1º ottobre 1915
Varo2 aprile 1916
Entrata in servizio20 ottobre 1916
Radiazione2 giugno 1930
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione319 t
Dislocamento in emersione262 t
Lunghezza46,5 m
Larghezza4,22 m
Pescaggio3,1 m
Profondità operativa40 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 700 CV
2 motori elettrici Savigliano da 500 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 12,5 nodi
Autonomiain emersione 1300 miglia nautiche a 9,3 nodi
o 912 mn a 12,5 nodi
in immersione 139 mn a 1,5 nodi
o 8 mn a 8 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 24 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
Note
MottoStrenue descendens victor ascendens[1] ("Ardimentoso scendo, vittorioso salgo")
dati tratti da www.betasom.it e www.xmasgrupsom.com
voci di sommergibili presenti su Wikipedia

L’SM U-5 è stato un sommergibile della k.u.k. Kriegsmarine, la marina militare austro-ungarica.

Storia

L'imperiale e regio esercito comprende tutte le forze terrestri dell'Impero austro-ungarico, l'esercito comune (in tedesco Gemeinsame Armee) dal 1889 ufficialmente chiamato k.u.k. Armee (in ungherese Császári és királyi hadsereg) e i due eserciti nazionali, la k.k. Landwehr austriaca e quello ungherese la Magyar királyi honvédség comunemente conosciuta come Honvéd. All'inizio della Prima guerra mondiale furono inoltre mobilitati la leva di massa austriaca, il k.k. Landsturm e quella ungherese il Magyar királyi népfölkelés, anch'essi parte integrante dell'imperiale e regio esercito. Quest'ultimo costituiva insieme con la k.u.k. Kriegsmarine le forze armate dell'Impero austro-ungarico.

L'imperiale e regio esercito nacque a seguito del compromesso del 15 marzo 1867 (Ausgleich), che suddivise in due realtà statali autonome i territori della corona d'Austria (Cisleitania) e quelli del Regno d'Ungheria (Transleitania). I due stati erano riuniti sotto la figura del monarca, l'imperatore d'Austria e re d'Ungheria, Francesco Giuseppe (1830-1916). Quest'ultimo fu anche comandante supremo di tutte le forze armate dell'impero austro-ungarico. Lo sviluppo numerico dell'imperiale e regio esercito e il suo armamento rimasse in seguito alla suddivisione in due stati sovrani indietro in confronto le altre grandi potenze militari del continente e fu spesso punto di baratto per le concessioni nazionali soprattutto degli Ungheresi. pp. 28-32

{{U|Imperiale e regio esercito|Guerra|Febbraio 2019}

Il primo progetto offensivo era stato abbozzato ancora prima dell'entrata in guerra dell'Italia. È stato l'ufficiale Karl Schneller, capo della sezione Italia dell'ufficio operazioni del comando supremo austro-ungarico, a proporlo nel maggio 1915. Il piano prevedeva di colpire lo schieramento italiano, concentrato lungo il fiume Isonzo alle spalle. Partendo dal Tirolo le forze austro-tedesche, era previsto l'impegno anche dell'alleato tedesco, dovevano sfondare le linee italiane e giungere la pianura veneto-friulana tra Schio e Bassano del Grappa.

Aeroporto di Gardolo
Flughafen Gardolo
Stato  Impero austro-ungarico
Stato attuale  Italia
CittàGardolo
Informazioni generali
TipoAeroporto
Altezza440 m s.l.m.
Inizio costruzione1913
DemolizioneBruciato nel 1918
Condizione attualeIn rovina
Proprietario attualeDemanio
VisitabileNo
Informazioni militari
Utilizzatore  Impero austro-ungarico
Funzione strategicaDifesa del fronte bellico durante la Prima guerra mondiale
Termine funzione strategica1918
Comandanti storicisottotenente Konrad Schwarz
Azioni di guerraBattaglia degli Altipiani
EventiFu utilizzato prettamente per ricognizioni o bombardamenti lungo le linee italiane poco distanti. Incendiato nel 1918.
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

L'aeroporto di Gardolo (in tedesco: Flughafen Gardolo) era un aeroporto militare strategico, oggi non più esistente, posto a quota 440 m s.l.m. nei pressi dell'omonimo paese.

 
L'aeroporto di Gardolo durante la Prima guerra mondiale



Lista dei campi di prigionieri di guerra in Austria-Ungheria

Durante la Prima guerra mondiale furono istituiti nell'Impero austro-ungarico vari campi per i prigionieri di guerra. Solo il numero di quelli principali si aggira tra i 40 e 50 campi. Oltre questi campi ci furono anche diversi campi per la popolazione civile come i campi per i profughi di guerra o i campi di internamento per i civili sospettati di collaborazionismo.

Note

  1. ^ I motti delle Navi Italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 67

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Alfred von Waldstätten

Mitterndorf http://agso.uni-graz.at/mitterndorf/chronik/00.htm http://www.unterirdisch.de/index.php?threads/%C3%96sterreichische-kriegsgefangenenlager-im-1-weltkrieg.11245/page-2

Collegamenti esterni


Lungo il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico furono costruititi tra la metà dell'ottocento e l'inizio del novecento una serie di fortificazione e appostamenti a difesa di una eventuale invasione da nord. Lo stesso fece l'Austria-Ungheria dall'altra parte del confine nonostante l'alleanza di entrambi nella Triplice Alleanza.

Regione Lombardia

Sbarramento Bormio

Giurisdizione Valtellina con le opere:

  • Forte Dossaccio
località: sopra il paese di Oga
anno di costruzione:
armamento: 4 pezzi da 120 mm A
  • Batteria Le Motte
località:
anno di costruzione
armamento:
  • Batteria di Monte Scale
località: Monte Scale
anno di costruzione
armamento: 4 pezzi da 75 mm A

Sbarramento Poschiavo

Giurisdizione Val Poschiavo con le opere:

  • Forte Canalì
località:
anno di costruzione
armamento: 4 cannoni da 149 mm S
  • Batteria Croce dei Monti
località:
anno di costruzione
armamento: 4 cannoni da 149 mm G
  • Batteria Corradini
località:
anno di costruzione
armamento: 4 pezzi da 75 mm A
  • Batteria Ronco
località:
anno di costruzione
armamento: 4 pezzi da 75 mm A

Sbarramento Tonale-Mortirolo

Giurisdizione Tonale-Mortirolo con le opere:

località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 149 mm A
  • Batteria Dosso Prepazzone
località:
anno di costruzione
armamento: 4 cannoni da 149 mm A
  • Batteria Cima Bleis occidentale
località:
anno di costruzione
armamento: 4 cannoni da 149 mm G e 4 pezzi da 75 mm A in riserva

Sbarramento Giudicarie

Settore orientale con le opere:

  • Batteria Monte Manos quota 1404
località:
anno di costruzione
armamento: 4 cannoni da 149 mm G
  • Batteria Monte Manos quota 1402
località:
anno di costruzione
armamento: 4 pezzi da 75 mm A
  • Forte Valedrana
località:
anno di costruzione
armamento: 4 cannoni da 149 mm A
  • Batteria Antegolo
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A

Settore occidentale con le opere:

località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
  • Appostamento di Monte Brele
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
  • Tagliata Statuto
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A

Fortezza Verona

Settore Peschiera

  • Forte Isola Trimelone
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A

Settore Val d'Adige

Gruppo Bocchetta

  • Forte Bocchetta di Naole
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
  • Forte M. Cima Grande
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A

Gruppo Chiusa-Rivoli

località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A

Settore Sinistra Adige

Gruppo Masua

località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
  • Batteria Masua
località:
anno di costruzione
armamento: 6 cannoni da 75 mm A
località: Monte Tesoro,
anno di costruzione: 1906-1911
armamento: 6 cannoni da 75 mm A

Gruppo S. Viola

Gruppo S. Briccio

  • Forte San Briccio
  • Batteria Monticelli

Sbarramento Agno-Assa

1°Settore Schio

2°Settore Arsiero

3°Settore Asiago

Sbarramento Brenta-Cismon

Sbarramento Cordevole

  • Tagliata di Sasso di S. Martino
  • Batteria alta di Sasso S. Martino

Fortezza Cadore-Maé

Regione Friuli

Fortezza Alto Tagliamento-Fella

  • Osoppo

Fortezza Medio Tagliamento

Fortezza Basso Tagliamento

Bibliografia

  • Massimo Ascoli, Fluvio Russo: La difesa dell'arco alpino 1861 - 1940, Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico, Roma 1999.
  • Walter Belotti: Le batterie corazzate. I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate in Lombardia tra l'Età Moderna e la Grande Guerra, Brescia 2009 ISBN 978-88-904522-0-8
  • Robert Striffler: Da Forte Maso a Porta Manazzo. Storia sulla costruzione e impiego dei forti delle batterie italiani dal 1883 al 1916. Edizioni Atelier Grafico, Schio 2015.

Biografia

Igo Etrich proveniva da una famiglia benestante di Ober Altstadt vicino a Trautenau allora parte dell'Impero Austro-Ungarico, oggi Trutnov nella Repubblica Ceca. Il padre possedeva alcuni grandi filatoi, ma era appassionato di volo e riuscì ad acquistare un'aliante di Otto Lilienthal pioniere dell'aviazione tedesca dopo la morte di Lilienthal nel 1896.

 
Il seme della Alsomitra macrocarpa

Igo costruì insieme con il padre un laboratorio e si misse a studiare l'aliante di Lilienthal. Basandosi sul metodo di disseminazione anemocora di una pianta tropicale la alsomitra macrocarpa progettò nel 1903 il primo tuttala, brevettato nel 1905.



Igo Etrich wurde am 25. Dez. 1879 in Oberaltstadt bei Trautenau im Riesengebirge geboren. Sein Vater - der dort große Spinnereien besaß - hatte auch schon ein Gleitflugzeug gebaut. Nach dem Besuch bei Prof. Ahlborn begann Igo Etrich, zusammen mit dem Militärfechtmeister Franz Xaver Wels, bei Trautenau Gleitversuche mit Nurflügelgleitern in "Zanonia"- Form, zuerst unbemannt, dann mit Wels als Pilot. Zu Studienzwecken hatte Etrich einen Lilienthal- Gleiter erworben, den er bei einem Rechtsanwalt in Berlin auftrieb.

Note


Collegamenti esterni

https://www.marcaaperta.it/maggiore-mario-fiore/