Pisarei e faśö
I pissarei e faśö (pronuncia: [pisa'ʁe:i efa'zø] o [pisaʁ'e:i efa'zo]), anche pissarei cui faśö, sono un piatto di pasta tipico della provincia italiana di Piacenza, tra i più conosciuti della cucina piacentina. Si tratta di gnocchetti di farina e pangrattato conditi con un sugo a base di fagioli, lardo, cipolla e pomodoro. Antica ricetta contadina povera ma completa, ancora oggi è molto diffusa tra la gente e nei ristoranti del Piacentino[2][3].
Pissarei e fasö | |
---|---|
![]() | |
Origini | |
Luogo d'origine | ![]() |
Regione | Emilia-Romagna |
Zona di produzione | Provincia di Piacenza |
Dettagli | |
Categoria | primo piatto |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Pasta |
Ingredienti principali |
|
Il piatto è stato valorizzato e disciplinato con il marchio De.Co. dall'amministrazione comunale di Piacenza[2].
Cenni storici [2]
Una tradizione attendibile narra che la ricetta alla base dei pisarei e faśö si sviluppò nel Medioevo all'interno dei conventi del Piacentino grazie ai monaci che sfamavano i pellegrini diretti a Roma, in transito sulla Via Francigena, con ingredienti poveri ma nutrienti. Un tempo erano impiegati i fagioli di tipo dolico (Dolichos), anziché i borlotti, e la ricetta non prevedeva la passata di pomodoro, ingredienti che solo successivamente furono introdotti in Europa dall'Americhe.
Etimologia
È presumibile che a dare il nome al gnocchetto sia la vaga somiglianza con il pene dei bambini, che in dialetto piacentino è chiamato appunto pisarel [4]. Il termine deriva dal verbo onomatopeico pisä, cioè urinare[5].
Preparazione
I pisarei sono ottenuti da un impasto di farina, pane grattugiato e acqua, che viene arrotolato a formare dei lunghi cilindri, i quali a loro volta saranno tagliati a tocchetti delle dimensioni di un fagiolo. I tocchetti, a loro volta, saranno schiacciati col pollice, avvolgendoli leggermente su se stessi, perché assumano la forma caratteristica.
Riconoscimenti
Su proposta della Regione Emilia-Romagna, i pissarei e fasö sono stati inseriti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani tipici della provincia di Piacenza.
Note
- ^ Daniela Guaiti, Emilia Romagna - La grande cucina regionale italiana, Edizioni Gribaudo, 2010, p. 61, ISBN 88-580-0333-0.
- ^ a b c Amparo Machado, Chiara Prete, 1001 specialità della cucina italiana da provare almeno una volta nella vita, Newton Compton Editori, 2015, p. 234, ISBN 88-541-8648-1.
- ^ AA. VV., 1000 ricette della cucina italiana Il più grande libro illustrato dedicato alla tavola del nostro paese, Rizzoli, 2010-12-10T16:55:22+01:00, ISBN 88-586-0966-2.
- ^ Mauro Sangermani, Le 4 stagioni del gusto [collegamento interrotto], su provincia.piacenza.it, Accademia della cucina piacentina. URL consultato il 20 novembre 2017.
- ^ Luigi Paraboschi, Piasintinäda coi barbis. Barciacläda in piasintein, Editrice Sigem, Modena, 2000, pag. 70
Bibliografia
- Monica Cesari Sartoni, Mangia italiano. Guida alle specialità regionali italiane, Morellini Editore, 2005, p. 100, ISBN 88-89550-05-8.
Collegamenti esterni
- Ricetta dei Pisarei e Fasö, su piacenzantica.it.
- Pisarei e faṡö la ricetta principe della cucina piacentina, poderecasale.com