Enrico Marchesano

dirigente d'azienda italiano (1894-1967)

Enrico Marchesano (Palermo, 23 maggio 1894Padova, 21 agosto 1967) è stato un dirigente d'azienda italiano.

Enrico Marchesano alla inaugurazione della nuova sede della RAS a Milano

Biografia

Figlio di Giuseppe Marchesano e di Bianca Fileti, era terzogenito di nove fratelli. Il padre, avvocato palermitano consulente di importanti aziende, era consuocero di Vittorio Emanuele Orlando mentre il fratello Vincenzo, primogenito, sposò la figlia di Alberto Beneduce Anna.[1]

Si laureò in giurisprudenza a Roma nel 1916 e fu assunto in Banca Commerciale Italiana (Comit) nel 1919 da Jósef Leopold Toeplitz che, dopo un periodo di istruzione, nel 1924 lo inserì nella sua segreteria particolare, il maggior centro di potere decisionale della banca. Nel 1925 fu inviato a Sofia a dirigere la banca affiliata bulgara e nel 1927 a Bucarest a dirigere la banca affiliata romena.[1][2]

Nel 1930 tornò in Italia per diventare amministratore delegato della BCT a Trieste per occuparsi della grave crisi delle industrie di questa città. Nel 1933 divenne direttore centrale della Comit con l’incarico di dirigere il Servizio organizzazione Italia ma nel 1934, per contrasti con il nuovo amministratore della Comit Raffaele Mattioli, si dimise per essere assunto nella Riunione Adriatica di Sicurtà dal Presidente Arnoldo Frigessi di Rattalma, dove divenne nel 1935 direttore generale e amministratore delegato della direzione per l’Italia dopo un periodo di apprendistato all’estero. [1][3]

Marchesano sviluppò il ramo Vita e le attività all’estero che però divennero problematiche per il peggioramento della situazione internazionale e le occupazioni naziste. Con le leggi razziali Frigessi, di origine ebraica, dovette lasciare molte cariche nei consigli delle società affiliate all’estero a Marchesano, pur rimanendo amministratore delegato e direttore generale.[4]

Dopo l’8 settembre Marchesano gestì la RAS al nord e Frigessi al Centrosud da Roma dove si era rifugiato. Nel 1946 Frigessi tornò ad occuparsi dell’intera compagnia dopo alcune difficoltà con il governo militare alleato e Marchesano riorganizzò le affiliate all’estero rafforzando l’area anglosassone e francese in seguito alla perdita di quelle dei paesi occupati dai sovietici.[1]

Nel febbraio 1948 Marchesano abbandonò tutte le cariche in Ras tranne quella di consigliere in seguito alla sua nomina da parte del governo di Alcide de Gasperi su proposta di Cesare Merzagora a presidente dell’IRI per due anni, senza emolumenti per sua volontà.[5] Durante la sua presidenza fu creata la Finmeccanica e varato il “Piano Senigaglia” che prevedeva la realizzazione del ciclo integrale per la produzione dell’acciaio. Il suo incarico non fu rinnovato alla scadenza ma solo prorogato fino al marzo 1950. La morte improvvisa di Frigessi l’8 aprile 1950 lo convince ad accettare la nomina a Presidente della RAS e dell’affiliata Assicuratrice Italiana.[6]

Marchesano promosse la vendita delle quote della RAS da parte della vedova di Frigessi a Carlo Pesenti, proprietario della Italcementi che concentrò le sue quote nella Italmobiliare, la finanziaria del gruppo Pesenti. La direzione generale della Compagnia, affidata da Frigessi nel 1949 a Piero Sacerdoti, non cambiò. La RAS proseguì sotto la sua guida la sua espansione all’estero, soprattutto nell’area americana, e produsse nuovi prodotti all’avanguardia.[1][7]

Marchesano rimase alla presidenza della compagnia fino al 1965, quando fu sostituito da Massimo Spada, uomo di fiducia di Pesenti, rimanendo solo presidente onorario della RAS e della Assicuratrice Italiana.[8]

Marchesano fu presidente dell'Associazione italiana per le società per azioni (Assonime) dal 1952 al 1957, della Banca Unione dal 1957, presidente della Camera di commercio italiana per l'estero dal secondo dopoguerra, consigliere dell'Agip e della Meridionale di elettricità.[9][10]

Marchesano morì a Padova il 21 agosto 1967 e fu sepolto nel cimitero di Sorengo, presso Lugano, dove si era trasferito negli ultimi anni. Era sposato con Eugenia Questa da cui non ebbe figli.[1]

Opere

  • Le assicurazioni private nel quadro economico attuale, in Il Risparmio, 1954, luglio, pp. 1118-1140;
  • Presentazione, in L. Sanzin, ‘’Arnoldo Frigessi di Rattalma’’, Trieste 1955, pp. 7-9; ‘’Discorso tenuto il giorno 9 luglio 1957 all'Assemblea generale dell'Associazione fra le società italiane per azioni’’, Roma 1957;

Onorificenze

Voci correlate

Note

  1. ^ a b c d e f MARCHESANO, Enrico in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 19 giugno 2019.
  2. ^ Empires and Nations from the Eighteenth to the Twentieth Century, Volume 2 a cura di Antonello Biagini, Giovanna Motta [1]
  3. ^ Empires and Nations from the Eighteenth to the Twentieth Century, Volume 2 a cura di Antonello Biagini, Giovanna Motta [2]
  4. ^ Il lavoro come fattore produttivo e come risorsa nella storia economica ... a cura di Sergio Zaninelli, Mario Taccolini [3]
  5. ^ Storia dell'IRI. 2. Il «miracolo» economico e il ruolo dell'IRI: 1949-1972 Di Franco Amatori [4]
  6. ^ L'impresa privata e l'espansione economica dei paesi in fase di sviluppo: Atti dell'Assemblea convegno, Torino, 9-11 maggio 1961 [5]
  7. ^ Dalla periferia al centro: La seconda rinascita economica dell'Italia 1861-1990 [6]
  8. ^ Trieste italiana: mito e destino economico [7]
  9. ^ Scritti e discorsi: 1955-1961[8]
  10. ^ Trieste, le assicurazioni, l'Europa: Arnoldo Frigessi di Rattalma e la Ras Di Anna Millo[9]
  11. ^ Annuario politico italiano, 1965[10]
  12. ^ Guida commerciale di Venezia e provincia[11]
  13. ^ Il Sole-24 [i.e. Ventiquattro] ore, Milan: Panorama economico

Fonti della Biografia citate nella voce del Dizionario Biografico degli Italiani

  • Testimonianza del nipote E. Orlando.
  • Milano, Arch. storico di Banca Intesa - Banca commerciale italiana, Copialettere di Enrico Marchesano; Segreteria e copialettere di G. Toeplitz; Segreteria degli amministratori delegati e carte Mattioli; Verbali del Comitato di direzione; Servizio personale, Matricola; Archivio di A. Frigessi di Rattalma (con un ampio carteggio tra il M. e Frigessi).
  • Presso gli archivi RAS, a Milano: estratti dei Verbali del Consiglio direttivo e del consiglio di amministrazione; a Trieste il fascicolo Matricola del M. e la raccolta del Notiziario RAS (in particolare n. 10, 1934 e n. 10, 1935) e altri bollettini della compagnia, in cui numerosi sono gli interventi sull'attività del M. in RAS.
  • Roma, Arch. centrale dello Stato, Presidenza del Consiglio dei ministri, Segreteria particolare De Gasperi; Ibid., Istituto per la ricostruzione industriale IRI, Archivio generale;
  • C. Merzagora, Lo strano Paese. Scritti giornalistici 1944-1986, a cura di N. De Ianni, Napoli 2001, pp. 15-18, 29, 51, 111;
  • C. Merzagora. Il presidente scomodo, a cura di N. De Ianni - P. Varvaro, Napoli 2004, ad indicem.
  • Sulla famiglia Marchesano e su Marchesano alla Comit, compreso il periodo alla BCT, L. Toeplitz, Il banchiere, Milano 1963, pp. 148, 151, 166; G. Malagodi, Il "salvataggio" della Banca commerciale nel ricordo di un testimone, in Industria e banca nella grande crisi, 1929-34, a cura di G. Toniolo, Milano 1978, p. 274; A. Millo, L'élite del potere a Trieste. Una biografia collettiva 1891-1938, Milano 1989, pp. 228, 238-242, 253; A. D'Amore, Gli ultimi anni della Banca commerciale triestina, tesi di laurea, Università degli studi di Milano, a.a. 1991-92, pp. 80-92; P.F. Asso, L'Italia e i prestiti internazionali, 1919-1931.
  • L'azione della Banca d'Italia fra la battaglia della lira e la politica di potenza, in Ricerche per la storia della Banca d'Italia, III, Roma-Bari 1993, p. 301; G. Montanari, Introduzione a Segreteria dell'amministratore delegato G. Toeplitz (1916-1934), Milano 1995, pp. XLVII, LI, LIII; F. Pino, Introduzione a Segreteria degli amministratori delegati Facconi e Mattioli (1926-1972), Milano 2000, pp. XIII-XV, XLVIII, L, LIV.
  • Sulla permanenza di Marchesano alla RAS, L. Sanzin, Arnoldo Frigessi…, cit., ad ind.; La Riunione adriatica sta per lasciare il mare, in Trieste. Rivista politica, 1960, n. 48, pp. 1-4; E. M.: appunti per un ritratto, in Boll. tecnico del gruppo RAS, ottobre 1967, pp. 403-414; E. Apih, Trieste, Roma-Bari 1988, p. 256; E. Tedeschi, Appunti per una storia RAS: 1838-1988, Milano 1989, pp. 142, 148, 158, 163; G. Sapelli, Trieste italiana. Mito e destino economico, Milano 1990, pp. 116, 280-284, 288; R. Baglioni, L'affermazione delle società assicurative nel capitalismo italiano (1919-1940), in Studi storici, XXXVIII (1997), p. 461; Id., L'Archivio A. Frigessi di Rattalma, in Archivi e imprese, 1997, n. 15 (gennaio-giugno), pp. 156-158; G.D. Feldman, Concorrenza e collaborazione tra le compagnie d'assicurazione dell'Asse: Munich Re, Generali e RAS (1933-1943), in Imprese e storia, 2001, n. 24 (luglio-dicembre), pp. 253, 264; R. Baglioni - F. Pino, E. M. alla RAS: continuità e discontinuità con la tradizione assicurativa triestina dal carteggio A. Frigessi di Rattalma, in Le carte sicure. Gli archivi delle assicurazioni nelle realtà nazionale e locale… Atti del Convegno, Trieste-Udine… 1999, s.l. [ma Trieste] 2001, pp. 261-271; A. Millo, Trieste, le assicurazioni, l'Europa. A. Frigessi di Rattalma e la RAS, Milano 2004, ad indicem.
  • Sul periodo IRI e sulle altre cariche di Marchesano, si vedano: G. La Bella, L'IRI nel dopoguerra, Roma 1953, pp. 131, 175; In memoria di E. M.: assemblea degli azionisti della Banca Unione, 16 nov. 1967, Milano 1967 (in appendice due lettere di De Gasperi al M.); M. Salvati, Stato e industria nella ricostruzione. Alle origini del potere democristiano(1944-1949), Milano 1982, pp. 362, 366, 373, 380; L. Avagliano, L'IRI tra socialità e mercato 1948-1954, Salerno 1984, p. 38; G. Piluso, Finanza ed economia di guerra: la Bastogi (1937-1947), in Storia in Lombardia, 1993, n. 2-3, p. 66; S. Battilossi, L'Italia nel sistema economico internazionale. Il management dell'integrazione. Finanza, industria e istituzioni (1945-1955), Milano 1996, pp. 82, 84, 86, 176. G. Montanari

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