Giuseppina di Leuchtenberg
Giuseppina di Leuchtenberg (Joséphine Maximilienne Eugénie Napoléone de Beauharnais[1]; Milano, 14 marzo 1807 – Stoccolma, 7 giugno 1876) fu la regina consorte di Svezia e di Norvegia come moglie di Re Oscar I. Era nota come Regina Josefina e fu ritenuta una consorte politicamente attiva.
Biografia
Infanzia
Nata a Milano in Italia, era una figlia di Eugène de Beauharnais, il primo Duca di Leuchtenberg, e di sua moglie, la Principessa Augusta di Baviera. Sua nonna paterna ed omonima era Joséphine Tascher de La Pagerie, la prima moglie di Napoleone Bonaparte. Suo nonno materno era il re Massimiliano I di Baviera.
Alla nascita le fu concesso il titolo di Principessa di Bologna da Napoleone, ed in seguito fu creata anche Duchessa di Galliera.
Matrimonio
La principessa Giuseppina sposò Joseph François Oscar Bernadotte, a quel tempo principe ereditario di Svezia e di Norvegia per procura nel Palazzo di Leuchtenberg a Monaco il 22 maggio 1823. Il 19 giugno dello stesso anno si tenne una cerimonia anche a Stoccolma. Attraverso sua madre, Giuseppina era una discendente di re Gustavo I di Svezia e re Carlo IX di Svezia, e tramite suo nonno materno, era una discendente di Renata di Lorena, nipote di re Cristiano II di Danimarca. I suoi figli quindi erano discendenti dei Vasa.
Principessa ereditaria
Sei giorni dopo il suo arrivo in Svezia, il suo quarto nome Napoléone fu rimosso, in quanto la Svezia aveva combattuto contro Bonaparte nella recente guerra. Aveva portato con sé diversi pezzi degli esclusivi gioielli realizzati a Parigi per sua nonna paterna, che sono ancora appannaggio delle Casa Reali di Svezia, Norvegia e Danimarca (tramite Luisa e Marta di Svezia). In Svezia, era nota come Josefina, la versione svedese del suo nome.
Giuseppina era interessata al giardinaggio, apprezzava la pittura ed era coinvolta nella carità e nelle riforme in Svezia. Il suo interesse per l'arte era attivo e reale; sostenne fortemente la carriera della pittrice Sofia Adlersparre, cercò di fare lo stesso per la scultrice Sophia Isberg, ed incoraggiò anche gli interessi ed il talento artistico della propria figlia, la principessa Eugenia, che divenne un'artista dilettante di talento. Fu anche coinvolta in diversi progetti sociali: al suo arrivo in Svezia, diventò amica della principessa Sofia Albertina di Svezia, che la introdusse in questo ambito.
Nel 1824, il Principe e la Principessa Ereditari visitarono la Norvegia e si fermarono ad Oslo, dove presenziarono a molte rappresentazioni per rendere la monarchia più popolare.
Sebbene fosse una devota cattolica, acconsentì che i suoi figli venissero allevati alla religione luterana. Regolarmente frequentava la Santa Messa e la confessione nella sua cappella cattolica privata. Il Papa aveva dato il suo consenso a ciò. Il clero luterano era contro all'unione di Oscar e Giuseppina: la regina madre Désirée Clary era cattolica ma viveva all'estero.
Il matrimonio fu felice; lei e suo marito condividevano l'interesse per la cultura ed avevano personalità simili. Nel 1832, scrisse nel suo diario che una donna avrebbe dovuto sopportare le relazioni extra coniugali del marito: Una donna deve soffrire in silenzio [senza fonte]. La relazione di suo marito con la famosa attrice Emilie Högquist era ben nota. Giuseppina e suo marito continuarono ad apparire insieme in pubblico.
Sebbene Giuseppina fosse profondamente religiosa, credeva che fosse compito dello Stato e non della religione, fornire benessere alla popolazione. Fu, tuttavia, anche attiva come cattolica; nel 1837, fece costruire una chiesa per la congregazione cattolica di Stoccolma, la prima dopo la Riforma, e fondò chiese cattoliche anche a Göteborg e Oslo.
Regina di Svezia e Norvegia
Nel 1844, Giuseppina diventò Regina consorte di Svezia e di Norvegia all'ascesa al trono del suo consorte. Fu incoronata in Svezia il 28 settembre 1844, ma non in Norvegia. In Norvegia infatti ci fu opposizione all'incoronazione di una cattolica; la ragione ufficiale fu che la cerimonia non era necessaria, poiché la regina non aveva funzione nella costituzione norvegese.
Giuseppina era molto popolare sia all'interno della corte che tra la popolazione, fin dal momento in cui arrivò in Svezia come principessa ereditaria, e fu ancora più popolare da sovrana rispetto sia alla regina che la precedette che a quella che la seguì, anche se rimase una devota cattolica. Giocò un grande ruolo nel rendere la nuova dinastia amata in Svezia. Fu descritta come affascinante, bella e dignitosa.
I suoi collaboratori più stretti furono Bertha Zück, che era responsabile per la sua personale gestione economica, ed il suo cappellano cattolico e confessore J.L. Studach (m. 1873); entrambi la seguirono dalla Baviera, ed erano soprannominati il trio.
Il grado della sua influenza politica durante il regno di suo marito è dibattuto. Si dice che abbia agito da consulente di suo marito e che abbia esercitato influenza in diverse questioni; nel 1848, cercò di evitare la prima guerra dello Schleswig, nel 1855, si disse che fosse responsabile del trattato tra Svezia, Norvegia, Francia e Gran Bretagna, e nel 1860, fu, secondo le voci, la forza attiva dietro la nuova legge che permetteva la libertà di religione [senza fonte]. In precedenza, la legge consentiva diverse credenze religiose solo a quelle nati da loro [non chiaro]; la conversioni dalla fede luterana non erano consentite. Giuseppina si è ritenuto che sia stata il promotore delle leggi che prevedono la parità di eredità per uomini e donne (1845), le riforme per le prigioni e l'assistenza sociale, e l'abolizione delle corporazioni. È confermato che, quando si verificava una crisi, il Re e la Regina si ritivano in privato per discutere la questione prima che Re prendesse una decisione. Nel 1857, suo marito si ammalò; cercò di nascondere la sua condizione, e si oppose alla nomina di suo figlio come un reggente, poiché lui non voleva permetterle alcuna influenza politica[senza fonte].
Pianse quando suo cugino Napoleone III di Francia fu detronizzato nel 1870. Nel 1873 visitò sua sorella Amalia in Portogallo. Lo stesso anno, si commosse quando ricevette l'adorazione del pubblico durante i festeggiamenti dei suoi cinquanta anni in Svezia. Nel 1875, fece visita a Papa Pio IX a Roma.
Morte
Giuseppina morì a Stoccolma nel 1876 all'età di settantuno anni e ricevette una sepoltura cattolica. Le sue ultime parole furono: "Sto andando a casa ora. Sono molto felice" [senza fonte]-
Discendenza
Dal matrimonio tra Giuseppina e Oscar I di Svezia nacquero:
- S.A.R. principe Carlo di Svezia, principe della Corona di Svezia e di Norvegia (1826-1872), futuro Carlo XV/IV re di Svezia e Norvegia, sposò nel 1851 Luisa dei Paesi Bassi (1828-1871)
- S.A.R. principe Gustavo di Svezia, principe di Svezia e di Norvegia, duca di Upplandia (1827-1852)
- S.A.R. principe Oscar di Svezia, principe di Svezia e di Norvegia, duca di Östergötland (1829-1907), futuro Oscar II re di Svezia e di Norvegia, sposò nel 1857 Sofia di Nassau (1836-1913)
- S.A.R. principessa Eugenia di Svezia (1830-1889), nubile
- S.A.R. principe Augusto di Svezia, principe di Svezia e di Norvegia, duca di Dalarna (1831-1873), sposò nel 1864 Teresa di Sassonia-Altenburg
Antenati
| Padre: |
Nonno paterno: Alexandre, vicomte de Beauharnais |
Bisnonno paterno: François de Beauharnais, marquis de la Ferté-Beauharnais |
Trisnonno paterno: Claude de Beauharnais, comte des Roches-Baritaud | |
| Trisnonna paterna: Renée Hardouineau de Laudanière | ||||
| Bisnonna paterna: Henriette Pyvart de Chastullé |
Trisnonno paterno: François-Louis de Pyvart de Chastullé | |||
| Trisnonna paterna: Jeanne Hardouineau de Laudanière | ||||
| Nonna paterna: Joséphine Tascher de La Pagerie |
Bisnonno paterno: Joseph-Gaspard Tascher de la Pagerie |
Trisnonno paterno: Gaspard Joseph Tascher de la Pagerie | ||
| Trisnonna paterna: Françoise Bourreau de la Chevalerie | ||||
| Bisnonna paterna: Rose-Claire des Vergers de Sanois |
Trisnonno paterno: Joseph François des Vergers de Sanois | |||
| Trisnonna paterna: Catherine Marie Brown | ||||
| Madre: |
Nonno materno: Massimiliano I Giuseppe di Baviera |
Bisnonno materno: Federico Michele di Zweibrücken-Birkenfeld |
Trisnonno materno: Cristiano III del Palatinato-Zweibrücken | |
| Trisnonna materna: Carolina di Nassau-Saarbrücken | ||||
| Bisnonna materna: Maria Francesca del Palatinato-Sulzbach |
Trisnonno materno: Giuseppe Carlo del Palatinato-Sulzbach | |||
| Trisnonna materna: Elisabetta Augusta Sofia del Palatinato-Neuburg | ||||
| Nonna materna: Augusta Guglielmina d'Assia-Darmstadt |
Bisnonno materno: Giorgio Guglielmo d'Assia-Darmstadt |
Trisnonno materno: Luigi VIII d'Assia-Darmstadt | ||
| Trisnonna materna: Carlotta di Hanau-Lichtenberg | ||||
| Bisnonna materna: Maria Luisa Albertina di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg |
Trisnonno materno: Cristiano Carlo Reinardo di Leiningen-Dachsburg-Falkenburg-Heidesheim | |||
| Trisnonna materna: Caterina Polissena di Solms-Rödelheim |
| Stemma di Giuseppina di Beauharnais Regina consorte di Svezia e di Norvegia (1844-1859) | |
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Note
- ^ Darryl Lundy, Genealogia di Giuseppina di Leuchtenberg, su thepeerage.com, thePeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 18 settembre 2009.
Bibliografia
- Herman Lindqvist (2006). Historien om alla Sveriges drottningar (in svedese). Norstedts Förlag. ISBN 91-1-301524-9.
- (SV) Lars O. Lagerqvist, Bernadotternas drottningar, Albert Bonniers Förlag AB, 1979, ISBN 91-0-042916-3.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppina di Leuchtenberg
Collegamenti esterni
- Giuseppina (regina di Svezia), su sapere.it, De Agostini.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 121145970074032250829 · ISNI (EN) 0000 0000 6153 5544 · BAV 495/290947 · CERL cnp01156447 · LCCN (EN) no98014934 · GND (DE) 136636616 |
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