Varia di Palmi
La Varia di Palmi è una festa popolare che si svolge a Palmi in onore di Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona e protettrice della città,[6] l'ultima domenica di agosto con cadenza pluriennale. L'evento è la festa principale della regione, nel 2014 ritenuta "festa della Calabria",[7] e rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane, dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dell'UNESCO.[8]
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Celebrazione delle grandi strutture processionali a spalla | |
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Stato | ![]() |
Inserito nel | 2013 |
Lista | Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità |
Settore | Arti dello spettacolo |
Scheda UNESCO | (EN, ES, FR) Celebrations of big shoulder-borne processional structures |
Festa di Maria Santissima della Lettera e della Varia di Palmi | |
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Tipo | religiosa |
Data | Ultima domenica di agosto[1] |
Celebrata in | Palmi[1] |
Religione | Cattolicesimo |
Oggetto della ricorrenza | Festa di Maria Santissima della Sacra Lettera |
Ricorrenze correlate | Festa di San Rocco |
Tradizioni | Processione del Sacro Capello e della Madonna della Lettera,[2] trasporto della Varia[1] |
Tradizioni profane | Sfilata dei Giganti,[3] luminarie, fuochi d'artificio, feste delle corporazioni |
Data d'istituzione | 1582[4] |
La Varia è un enorme carro sacro che rappresenta l'universo e l'assunzione in cielo della Vergine Maria.[9] Sopra il carro, di altezza pari a 16 metri[10] e trasportato a spalla da 200 Mbuttaturi (portatori), trovano posto figuranti umani che rappresentano la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli angeli.[10] Un altro momento importante di fede è la processione per le vie cittadine, il giorno precedente il trasporto della Varia, del quadro di Maria Santissima della Lettera e del reliquiario del Sacro Capello.
Dal 1900 ad oggi la Varia ha avuto anche altri riconoscimenti, tra i quali la copertina di un numero de La Domenica del Corriere,[11] l'emissione un francobollo prodotto dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato[12] e l'abbinamento ad una lotteria nazionale.[13]
Storia della Varia
La nascita del culto a Palmi verso della Madonna della Lettera
Nel giugno del 1575 scoppiò a Messina una epidemia di peste che durò circa trent'anni anni procurando la morte di oltre 40.000 persone. Il morbo fu portato da Levante dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) ed in breve tempo si propagò anche a Reggio Calabria e nelle altre coste della Calabria,[14] tra cui Palmi (anche se in modo minore). I cittadini di Palmi, accolsero quanti fuggirono dalla città peloritana ed inoltre, tramite i suoi marinai, mandarono aiuti tramite generi di vitto e olio.[15]
Superata la calamità la città di Messina, con delibera del Senato cittadino, volle donare alle autorità ecclesiali di Palmi, in segno di ringraziamento per gli aiuti prestati, uno dei capelli (secondo la tradizione) della Madonna, che sarebbero stati portati nella città siciliana nel 42 d.C. unitamente ad una lettera di benedizione e di protezione da parte della madre di Cristo.[16] Nel 1582, accompagnato durante la traversata da una moltitudine di barche "vestite a festa", il vascello di Giuseppe Tigano portò da Messina alla Marina di Palmi un reliquiario contenente un Sacro Capello della Vergine.[16]
Da quel momento, anche nel popolo palmese, cominciò la venerazione verso la Madonna appellata col titolo "della Sacra Lettera" e si adottò la sua effigie nera racchiusa in una manta d'argento a somiglianza di quella venerata nella città peloritana. In suo onore furono innalzate cappelle ed altari e, nella ricorrenza dell'assunzione, vennero tributate solenni processioni con grandi festeggiamenti, alla cui spesa concorreva tutto il popolo pagando un balzello imposto dal Comune sull'acquisto della carne. Inoltre, sul modello di Messina, si realizzò un enorme carro votivo rappresentante l'Assunzione di Maria. Tale carro fu introdotto da un certo "Mastro Jacopo".[16]
La Varia antica
Nel XVII secolo Giovanni Fiore da Cropani, nella sua opera denominata "Della Calabria illustrata", così descriveva l'evento:[18]
Nel 1730[19] il vescovo della diocesi di Oppido Mamertina mons. Giuseppe Maria Perrimezzi riportò:
La Sacra Congregazione dei Riti, con Decreto del 12 settembre 1733, elesse la Madonna della Lettera quale patrona principale della città, fissandone l'Ufficio Divino e la Santa messa nell'ultima domenica di agosto[20]. Ercole Michele Ajerbi d'Aragona, vescovo della Diocesi di Mileto, il 22 marzo 1734 concedeva 40 giorni d'indulgenza a tutti i sacerdoti di Palmi che, dopo le recita dell'Ufficio Divino, avessero letto devotamente la Lettera di Maria al popolo. Anche Papa Pio VI, in data 26 gennaio 1776, dette l'indulgenza plenaria[21][22].
Nell'anno 1747, secondo i dati del catasto onciario cittadino, l'Universitas di Palmi previde nel proprio bilancio la spesa di 100 ducati per «la festa della Sagra Lettera e Protettrice per tre volte l'anno, cioè ai 3 di giugno, 11 gennaro ed ultima domenica di agosto».[6] Nel 1775 avvennero alcuni incidenti che non causarono conseguenze tragiche[23].
Nel 1858 lo storico palmese Domenico Guardata così descrisse la festa:[24]
Nel XIX secolo il comitato festeggiamenti della Sacra Lettera veniva nominato, dalla giunta comunale, immediatamente dopo l'ultima celebrazione. Il comitato era composto da due procuratori, uno per le festa della Sacra Lettera ed uno per quella dell'Assunta. La Varia antica veniva trasportata sulle spalle degli "mbuttaturi" che percorrevano il corso principale, in terra battuta, al suono di una caratteristica marcetta composta dal maestro Rosario Jonata. Giunto il carro al centro della piazza San Ferdinando, esso veniva fatto girare per tre volte intorno alla Fontana della Palma per poi concludere il tragitto davanti alla chiesa madre in piazza Maria Cristina.
Nel 1872 il trasporto della Varia fu abolito con un decreto che definiva la manifestazione «barbara ed incivile». Il decreto ebbe seguito al fatto che, nelle ultime edizioni, erano avvenuti alcuni incidenti abbastanza seri. La giunta municipale, con verbale n. 2 del 3 luglio 1871, soppresse il trasporto e confermò la scelta con l'atto n. 24 del 3 febbraio 1872, con il quale fu decisa la vendita del ferro e degli altri materiali componenti la Varia[25]. Anche dopo l'abolizione del trasporto della Varia, venne comunque festeggiata annualmente la Madonna della Sacra Lettera con luminarie, fuochi d'artificio e con la processione del Sacro Capello.
La Varia meccanica
Nel 1900, dopo quasi 30 anni dalla soppressione, Palmi riprese la tradizionale manifestazione della Varia, grazie a Giuseppe Militano che ideò una "Varia Meccanica", simile a quella antica, che riusciva però a camminare senza le ruote poiché non veniva più trasportata sulle spalle dei portatori, ma scivolata a spinta sulle lastre di granito del corso Giuseppe Garibaldi, mediante quattro pattini di ferro fissati sotto la base della struttura. Il percorso del trasporto cambiò, data la demolizione della Fontana della Palma posta al centro della piazza Vittorio Emanuele e lo spostamento della chiesa Madre. Pertanto il trasporto avvenne solamente lungo il tracciato del corso Giuseppe Garibaldi.
La festa della "nuova" Varia di Palmi venne quindi celebrata in tutti gli anni compresi tra il 1900 e l'agosto del 1908, subendo un'interruzione di sei anni dovuta al violento terremoto del 28 dicembre 1908 che distrusse la città[26]. Alla ripresa della festa, avvenuta nel 1914 in piena ricostruzione cittadina, fece seguito un'altra interruzione di cinque anni dovuta alla Prima Guerra Mondiale. Nel primo dopoguerra la festa venne quindi celebrata per tre anni consecutivi (1919, 1920, 1921), per essere poi svolta per tre edizioni durante il periodo fascista (1925, 1938, 1939). Un ulteriore interruzione di nove anni avvenne a causa della Seconda Guerra Mondiale. Nel secondo dopoguerra la festa della Varia venne celebrata comunque senza una cadenza fissa ne frequente (1948, 1957, 1965, 1967) subendo anche un'interruzione di venti anni, nel periodo che va dall'edizione del 1967 a quella del 1987. Sul finire del XX secolo, e agli inizi del XXI secolo, la Varia venne celebrata lo stesso senza una cadenza fissa stabilita, ma comunque con interruzioni temporali di minore durata (1987, 1990, 1996, 2000, 2005).
Il 30 giugno 2006, il comune di Palmi firmò, con i comuni di Sassari, Nola, Gubbio e Viterbo un protocollo d'intesa per un progetto d'interscambio culturale denominato "Le Macchine a Spalla Italiane". Il progetto riguardava le principali festività dei vari comuni che sono appunto la Varia di Palmi, i Faradda di li Candareri, la Festa dei Gigli, la Festa dei ceri e la Macchina di Santa Rosa[27].
Dopo la festa del 2008, nel 2011 venne avanzata la proposta, con presentazione di un dossier al Segretario generale dell'UNESCO di Parigi, della candidatura della Varia di Palmi, con la festa dei Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo ed i Faradda di li Candareri di Sassari, a «patrimonio dell'umanità»[28]. La candidatura delle quattro feste divenne ufficiale nel 2013, come "Rete delle grandi macchine a spalla italiane". La designazione, unica prevista per l'Italia nell'anno in questione, venne presentata al Salone internazionale del libro di Torino[29].
L'edizione della festa del 2013, avvenuta alla presenza del delegato UNESCO Francisco Morales, ha visto la partecipazione di circa 180.000 spettatori[30]. Il 4 dicembre 2013, durante l'VIII sessione dell'UNESCO tenuta a Baku, in Azerbaigian, la Rete delle grandi macchine a spalla italiane (del quale la Varia di Palmi fa parte) è stata inserita nella lista del patrimonio orale e immateriale dell'umanità[31].
Le date della festa
Dal 1900, data di ideazione della nuova Varia meccanica, ad oggi, la festa è stata celebrata nei seguenti anni:
Edizione | Edizione | Edizione | Edizione |
---|---|---|---|
1900 | 1914 | 1965 | 2014 |
1901 | 1919 | 1967 | 2016 |
1902 | 1920 | 1987 | 2019 |
1903 | 1921 | 1990 | |
1904 | 1925 | 1996 | |
1905 | 1938 | 2000 | |
1906 | 1939 | 2005 | |
1907 | 1948 | 2008 | |
1908 | 1957 | 2013 |
La Madonna della Sacra Lettera
L'icona
Maria Santissima della Sacra Lettera[32] | |
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Autore | sconosciuto |
Data | 1774[32][33] |
Tecnica | legno scolpito e dipinto a olio;[32] argento in lamina, sbalzato e cesellato.[32] |
Ubicazione | Duomo di Palmi, Palmi |
Coordinate | 38°22′00.12″N 15°51′00″E |
L'icona di Maria Santissima della Sacra Lettera è opera di autore sconosciuto.[34] Il volto della Vergine e di Gesù bambino, dipinti a olio su legno scolpito, sono bizantineggianti mentre tutto il resto è coperto da una metallo laminato datato 1774.[32] Tutta l'icona è simile a quella venerata a Messina.[33] Nello specifico, viene rappresentato il mezzo busto di Maria che indica e sorregge un Gesù bambino. Quest'ultimo, benedicente, a sua volta tiene nella mano sinistra un globo terracqueo, sormontato da una croce, simbolo di regalità. Entrambi risultano incoronati ed inoltre la Vergine ha raffigurata, alle sue spalle, un'aureola adornata di stelle. Sul globo è riportata la seguente iscrizione: <<ANNO DNI / MDCC / LXXIV / d. MICHAEL GUIDO / FILIUS DOM.CI. / PROCUR= FF>>.[32]
Collocazione
Durante l'anno l'icona di Maria Santissima della Sacra Lettera è collocata nell'altare maggiore della concattedrale di San Nicola, chiesa madre della città. L'altare venne realizzato dal maestro Alfarone,[35] ed apparteneva alla vecchia chiesa matrice demolita a seguito del terremoto del 1908.[36] L'opera, in marmo bianco e policromo intarsiato, presenta tre pinnacoli alla cui cima sono posti ornamenti vegetali, ed un'edicola. Nel pinnacolo centrale è raffigurato, in bronzo, il simbolo dell'Agnus Dei.[37] All'interno dell'edicola dell'altare è esposta l'icona mariana. Ai due lati l'altare presenta due aperture ad arco acuto, che conducono all'interno dell'edicola, chiuse da sportelli in ferro battuto e dipinto.
La varetta
La pedana processionale, chiamata "varetta", ha la funzione di supporto per il trasporto del quadro di Maria Santissima della Sacra Lettera in processione per le vie cittadine, e di esporre l'icona alla venerazione dei fedeli nei giorni della festa. La base processionale attuale venne realizzata nel 2000.[38]. La parte lignea del fercolo fu costruita dall'artigiano ebanista Giuseppe Arcuri (con pigmentazione cromatica ad opera di Rosaria Raco) mentre i bassorilievi argentei vennero realizzati dai fratelli Vincenzo e Giuseppe Simonetta.[38] I bassorilievi rappresentano la storia della Sacra Lettera, i simboli della Varia e di Palmi e gli emblemi delle cinque corporazioni cittadine.[38] La realizzazione della vara venne decisa dal Comitato Varia del 1987.[38] Durante l'anno, la varetta è collocata all'interno del duomo di Palmi, nella navata destra vicino all'ingresso.[38]
Il giorno della festa la base processionale viene addobbata di fiori e le vengono inserite alla base quattro stanghe in legno di sei metri ciascuna (rivestite di cuscini), che servono ai portatori del "Sodalizio della Madonna della Lettera" per alzare e trasportare a spalla il fercolo in processione.
I portatori
Il compito del trasporto a spalla per le vie cittadine della varetta spetta ai portatori appartenenti al Sodalizio della Madonna della Sacra Lettera. L'abbigliamento dei portatori, in occasione della processione, è composto da pantaloni bianchi, maglietta bianca con raffigurata l'icona del Sodalizio, fazzoletto celeste al collo e fascia celeste alla vita.
La copia
Nella cappella laterale del duomo, consacrata al Sacro Capello, è conservato un altro quadro dedicato a Maria Santissima della Sacra Lettera. Il dipinto, del XIX secolo, è anch'esso di autore ignoto.[39] La tela ritrae Maria a mezzo busto con lo sguardo rivolto in direzione dell'osservatore ed il capo, lievemente inclinato verso Gesù Bambino, contornato da un'aureola su fondo dorato segnata dalla dicitura: «Regina Coeli Laetare Alleluya».[39] Infine sulla tela, in basso, vi è l'iscrizione «Beama Virgo Ma de Sacra Litera precipua patrona Civitatis Palmarum 1863»[39] mentre in alto vi sono le lettere Ω (MP) Ω (ΘΥ) quale abbreviazione di «Madre di Dio», e la scritta «HΓOPΓO EΠHKOOΣ» («veloce ascoltatrice») che compongono il classico modello dell'iconografia mariana d'ispirazione bizantina.[39]
Il Sacro Capello
Il reliquiario contenente il Sacro Capello di Maria è collocato in una teca posta nella cappella laterale del duomo di Palmi.
Il trionfino
Per la festività della Varia di Palmi, e precisamente in occasione di due processione nelle quali il Sacro Capello è trasportato per le vie cittadine, il reliquiario posizionato su di un caratteristico ed argenteo baldacchino chiamato "trionfino".[40] L'opera lignea è adornata da numerosi piccoli vetri, a forma di gocce d'acqua, che pendono dalla stessa e che, urtandosi per il procedere della processione, emanano un continuo tintinnio con riflessi di luce dovuti all'incrocio tra le loro facce tagliate a diamante ed i raggi del sole.
Dall'edizione della Varia di Palmi del 1996[33] il suddetto "trionfino" viene inserito, per le due processioni, in un modello in scala di un vascello ligneo.[41] L'opera è stata realizzata dall'artigiano palmese Antonino Anastasio.[33] Alla base del vascello sono inserite due stanghe in legno, entrambe rivestite di cuscini, che servono a poter alzare e trasportare a spalla il particolare fercolo. L'introduzione di questo vascello, portato a spalla in processione ondeggiando a passo di danza[1] per simboleggiare l'arrivo via mare del Sacro Capello a Palmi nel 1582,[33] vuole ricordare il "vasceddhuzzu" di Messina.[33]
Il carro votivo della Varia
Come detto, la Varia è un enorme carro votivo, del peso di 200 quintali,[10] che trae le sue origini sul finire del XVI secolo quando, nell'area geografica dell'Europa centrale, nacquero feste religiose nelle quali il popolo intendeva avvicinarsi sempre più a Dio[42] e, in questo senso, si costruivano macchine trasportate a spalla, alla cui sommità venivano poste icone, immagini o statue della Vergine Maria o dei santi Apostoli.[42] Perciò le costruzioni delle macchine processionali a spalla assumevano una forma irregolarmente conica, con un particolare impegno dedicato al migliore allestimento in termini di altezza, quasi per dire che, più in alto si andava e più si era vicini a Dio.[42]
La struttura
La struttura è composta da una base in legno di quercia, chiamata "Cippu". Il termine "cippu" deriva dal nome con cui veniva chiamata la base circolare di granito con la quale si macinavano le olive.[43] Sopra "u Cippu" viene costruita una struttura in acciaio,[10] simile ad un cono con il vertice verso l'alto, sulla cui cima è collocato un meccanismo sferico a simboleggiare il globo terrestre.[10] Sopra questo globo vi è una piattaforma dove si posiziona il Padreterno[10] e, più in alto, vi è un'asta di acciaio con un seggiolino su cui si siederà l'Animella.[10]
Questa struttura in acciaio viene rivestita da una carta particolare, spolverata di mica per farle assumere l'aspetto di una nuvola.[10] Internamente la struttura d'acciaio è dotata di un meccanismo che consente, a due operatori, di far muovere due dischi che rappresentano il sole e la luna,[10] che sono collocati al centro della piramide, uno nella "faccia" frontale e l'altra nella "faccia" tergale della struttura. Un altro ingranaggio interno, cioè una ruota persiana, viene azionato da altri quattro operatori e permette ad un carosello di angioletti di girare attorno alla Varia in movimento.[10] Alcuni angioletti umani sono collocati fra le pieghe della grande nuvola, insieme a dei cherubini formati da bambole[10] comprate ad inizio del XX secolo a Norimberga.
Alla base del carro vengono inserite e fissate cinque travi di legno, che servono per il trasporto a spalla della Varia da parte di duecento portatori chiamati «'mbuttaturi».[10] Ognuna della cinque travi rappresenta una delle cinque antiche corporazioni cittadine che avevano l'onere ed il privilegio del trasporto. Nell'ordine le corporazioni sono:[10] Artigiani, Bovari, Carrettieri, Contadini e Marinai.
I figuranti
Come detto sopra il carro votivo trovano posto, durante il trasporto, alcuni figuranti umani che rendono, pertanto, la macchina a spalla della Varia come unica nel suo genere in Italia.[42] I figuranti rappresentano la Madonna (chiamata Animella), il Padreterno, gli angeli e i dodici apostoli.
L'Animella
Sulla sommità della Varia prende posto una bambina che simboleggia la Madonna Assunta in cielo. Viene chiamata "Animella" (in dialetto palmese animeddhra) come rappresentazione dell'anima della Madonna che, abbandonate le sue spoglie, sale al cielo.[44]
Le bambine candidate al ruolo di Animella sono numerose, per cui i componenti del Comitato Varia, i consiglieri comunali e le principali personalità cittadine effettuano una prima selezione, presso Palazzo San Nicola,[44] scegliendone tre. La decisione finale della bambina che impersonerà il ruolo dell'Animella viene effettuata invece tramite una votazione popolare che si svolge nella Villa comunale "Giuseppe Mazzini", la domenica precedente il trasporto della Varia.[44] Una volta eletta, l'Animella indossa una fascia azzurra a tracolla sopra una veste bianca, e tale vestiario verrà utilizzato per tutte le cerimonie.[44] Il giorno del trasporto della Varia, per antico privilegio, l'Animella è ospitata e vestita dalla famiglia Tigano, alla quale apparteneva Giuseppe Tigano che trasportò la reliquia del Sacro Capello a Palmi nel XVI secolo.[44] Per poter svolgere il ruolo di Animella la bambina necessita di alcuni requisiti[45].
Il Padreterno
La figura del Padreterno prende posto anch'essa sulla cima della Varia, immediatamente sotto l'Animella.[46] Il suo ruolo, durante il trasporto, è quello di incoraggiare e sostenere la bambina nonché di superare con prontezza di riflessi eventuali problemi.[46] Dato il ruolo delicato ed impegnativo, la scelta del Padreterno veniva operata in passato dal Comitato Varia, con votazione a scrutinio segreto, tra i candidati che per professione, età e prestanza fisica potessero assolvere nel migliore dei modi il compito.[46] Dall'edizione del 2008 la scelta del "Padreterno" avviene, come per l'Animella, tramite votazione popolare a scrutinio segreto da parte della cittadinanza. Le votazioni, sui tre candidati scelti dal comitato, avvengono nella Villa comunale Giuseppe Mazzini. Alla proclamazione dei risultati al vincitore viene consegnata una fascia gialla da parte del presidente del comitato.[46] Anche il Padreterno prescelto necessita di alcuni requisiti per poter svolgere il ruolo[47].
Altri figuranti
Gli altri figuranti sono, come detto, gli angeli e gli apostoli. Questi ultimi sono dodici giovani di sesso maschile che interpretano il ruolo dei dodici apostoli e vengono vestiti con costumi dell'epoca. La scelta dei dodici giovani viene fatta dal Comitato Varia e la loro collocazione sul carro votivo è sopra "u' Cippu".
Infine sui lati della nuvola, a varie altezze, troviamo gli angioletti che sono trenta bambine di età compresa tra i sette e gli undici anni. Dodici di esse sono sistemate sul limite d'"u Cippu" e girano sulla ruota persiana, mentre le altre sono distribuite in modo sparso sulla nuvola. Durante il tragitto gli angeli si cimentano in uno sventolio di bandierine. Ai raggi del sole, della luna e intorno al globo vengono fissate invece delle bambole, alcune col viso di ceramica, acquistate a Norimberga da Giuseppe Militano, prima della seconda guerra mondiale. Le bambole avevano sostituito delle bambine dopo alcuni incidenti avvenuti nelle precedenti edizioni della Varia.
Gli 'mbuttaturi
Sono chiamati 'mbuttaturi i portatori a spalla della Varia di Palmi,[42] nonché di tutte le altre manifestazioni religiose svolte a Palmi che prevedono l'uscita in processione di statue di santi e/o di Madonne. Tale terminologia è comunque usata anche nei comuni vicini, per le stesse festività locali. Il termine deriverebbe probabilmente dal verbo «'mbuttare» che, nel dialetto calabrese, corrisponde al verbo italiano «spingere».[48]
Gli 'mbuttaturi della Varia sono 200[42] giovani disposti sotto le cinque stanghe ancorate alla base della stessa, ed appartengono alle cinque antiche corporazioni cittadine. La scelta dei giovani che debbono trasportare il carro, avviene tra gli iscritti all'"Associazione 'mbuttaturi" che riunisce le cinque corporazioni.[49]
Corporazione | Colori | Divisa |
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Artigiani | Amaranto | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo amaranto |
Bovari | Arancione | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo arancione |
Carrettieri | Giallo | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo giallo |
Contadini | Verde | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo verde |
Marinai | Blu | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo blu |
L'Associazione 'mbuttaturi, nata dopo l'edizione della Varia del 2005, è guidata da un direttivo composto da un presidente (eletto annualmente a turno da un membro delle cinque corporazioni), un vicepresidente, un segretario, un tesoriere, un collegio dei probiviri, un collegio dei revisori dei conti e due rappresentanti di ognuna delle cinque corporazioni. Oltre alle attività legate alla festa della Varia, l'associazione compie durante l'anno opere di volontariato, ed ha partecipato alla sottoscrizione della candidatura Unesco.[50]
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'Mbuttaturi della Varia di Palmi - Divisa della Corporazione degli Artigiani
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'Mbuttaturi della Varia di Palmi - Divisa della Corporazione dei Bovari
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'Mbuttaturi della Varia di Palmi - Divisa della Corporazione dei Carrettieri
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'Mbuttaturi della Varia di Palmi - Divisa della Corporazione dei Contadini
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'Mbuttaturi della Varia di Palmi - Divisa della Corporazione dei Marinari
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'Mbuttaturi del trionfino del Sacro Capello - Divisa
Il programma della festa della Varia
La «Calata du Cippu»
Il programma della festa della Varia inizia la mattina del 16 agosto, giorno nel quale viene celebrato l'altro principale evento cittadino che è la festa di san Rocco, compatrono e protettore della città.[51] Alle ore 10.00 avviene la «Calata du Cippu»,[52] e cioè il trasporto della base in legno della Varia, dal luogo dove è custodito durante l'anno, fino all’Arangiara, nel punto esatto in cui verrà costruito il carro e avverrà la partenza del trasporto della Varia. La suddetta base in legno viene trainata dalla popolazione, che tira il manufatto tramite due lunghe corde fissate ai piedi dello stesso.
L'elezione dell'Animella
Il giorno antecedente la penultima domenica di agosto viene effettuata una prima selezione di tre bambine tra tutte le candidate al ruolo di Animella. La scelta viene fatta, con votazione segreta, da parte del Consiglio Comunale, del Comitato Varia e delle principali autorità civili e religiose della città. La preselezione avviene a Palazzo San Nicola e, una volta scrutinate le schede, il sindaco annuncia alla città, dal balcone del municipio, i nomi delle prime tre classificate.[52] La scelta definitiva della fanciulla che interpreterà la Madonna sopra il carro della Varia, avviene invece tramite elezione diretta e popolare da parte della cittadinanza.[53]
L'elezione popolare avviene pertanto la penultima domenica di agosto,[44] con votazione a scrutinio segreto effettuata in dei seggi appositi collocati all'interno della Villa comunale Giuseppe Mazzini.[44] La base elettorale è variata nelle ultime edizione, ma in ogni caso è garantito sempre il diritto di voto a tutti i residenti del comune di Palmi. Al termine dello spoglio, in tarda serata, il presidente del Comitato Varia comunica i risultati.[44] Subito dopo la bambina vincitrice viene fatta sedere su di una portantina che viene trasportata a spalla dalla Villa comunale fino alla piazza I Maggio,[52] dove verrà ufficializzata dal sindaco la sua elezione.[44] Per tradizione, dopo l'ufficializzazione della nuova Animella, viene effettuato uno spettacolo pirotecnico dalla via del Tracciolino, sentiero posto alle pendici del Monte Sant'Elia.
La portantina sulla quale viene fatta sedere e trasportata l'Animella, per tutti gli eventi della festa, è composta da una poltrona rossa adornata alle sue spalle da foglie di palma disposte in modo semicircolare. Il compito del trasporto a spalla della portantina spetta sempre ai 'mbuttaturi appartenenti al «Sodalizio della Madonna della Lettera».
L'elezione del Padreterno
Il lunedì successivo la penultima domenica di agosto viene effettuata invece una prima selezione di tre uomini che possono aspirare al ruolo di Padreterno. Come per l'Animella, la preselezione viene fatta, con votazione segreta, da parte del Consiglio Comunale, del Comitato Varia e delle principali autorità civili e religiose della città. La preselezione avviene anch'essa a Palazzo San Nicola e, una volta scrutinate le schede, il sindaco annuncia alla città, dal balcone del municipio, i nomi dei primi tre classificati. La scelta definitiva della persona che interpreterà il Padreterno sopra il carro della Varia, avviene come per l'Animella tramite elezione diretta e popolare da parte della cittadinanza.
L'elezione popolare avviene il giorno seguente, martedì, con votazione a scrutinio segreto, negli stessi seggi collocati all'interno della Villa comunale Giuseppe Mazzini[44]. Al termine dello spoglio il presidente del Comitato Varia comunica i risultati e proclama eletto il vincitore.
La prova di coraggio
La "prova di coraggio" avviene il giovedì antecedente il trasporto della Varia.[52] L'Animella viene fatta salire sul carro della Varia, ancora da ultimare, ed assicurata sul seggiolino di ferro collocato sulla cima della "piramide", nel quale siederà durante il trasporto del carro.[44] L'eventuale esito positivo della prova fa seguito al superamento da parte dell'Animella dell'impatto con l'altezza della struttura e con alcune oscillazioni, che vengono date al seggiolino ed all'asta in ferro sopra la quale è collocato lo stesso, a simulazione di quelle che avverranno durante il trasporto.[44] La prova di coraggio è anticipata dalla "consegna delle travi", cioè da un corteo composto dagli 'mbuttaturi delle cinque corporazioni con lo scopo di consegnare alle maestranze che costruiscono la Varia le cinque stanghe di legno con le quali i portatori tireranno il carro.
La rievocazione storica dell'arrivo del Sacro Capello
La rievocazione storica dell'arrivo del Sacro Capello è una manifestazione che viene svolta, dal 2008, il venerdì che precede la festa della Varia. L'evento consiste nel rievocare l'arrivo, via mare, della reliquia a Palmi nel 1582. L'approdo alla Marina di Palmi di una barca trasportante la reliquia del Sacro Capello[54] viene fatto da un discendente della famiglia Tigano.[55] Dopo lo sbarco la reliquia viene portata a piedi, dai pescatori della Marina di Palmi, fino alla località Motta.[55] Una volta arrivato il corteo alla località Motta, la reliquia viene collocata all'interno del caratteristico «trionfino» che, a sua volta, è posizionato all'interno della riproduzione in scala di un vascello in legno. Questa particolare base processionale del Sacro Capello è, per antico privilegio, trasportata a spalla dagli mbuttaturi appartenenti alla Congrega del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima del Soccorso,[56] i quali la trasportano imdossando lo stesso abbigliamento usato per portare in processione il fercolo della Madonna del Soccorso, la prima domenica di agosto.
Dalla località Motta inizia quindi la processione che rievoca il percorso effettuato probabilmente nel 1582 per portare la reliquia dalla Marina al centro abitato di Palmi. Le soste del corteo corrispondono a spazi antistanti a dei luoghi che si presuppone rappresentassero dei simboli per la Palmi del XVI secolo. Difatti la varetta del Sacro Capello viene fermata dinnanzi alla «croce dei morti», al rione Palmara,[57] all'ingresso della Cittadella,[58] davanti la chiesa del Crocifisso,[59] davanti la chiesa del Soccorso,[60] in piazza Amendola[61] fino ad arrivare davanti il sagrato del Duomo di Palmi, dove il discendente dei Tigano affida la sacra reliquia al sindaco che, a sua volta, la consegna all'arcidiacono, proprio come si presuppone possa essere accaduto nel 1582.[55]
La festa di Maria Santissima della Sacra Lettera
Il giorno precedente il trasporto del carro della Varia è invece dedicato alla celebrazione della festa di Maria Santissima della Sacra Lettera e del Sacro Capello.[52]
Nella mattinata, per le vie cittadine, avviene la caratteristica "sfilata dei Giganti"[3] mentre nel tardo pomeriggio viene svolta la processione del reliquiario del Sacro Capello e del quadro di Maria Santissima della Sacra Lettera per le vie del centro storico.
Per l'occasione la vara in legno nella quale è inserito il quadro della Madonna, viene addobbata di fiori e le vengono inserite alla base quattro stanghe in legno di sei metri ciascuna rivestite di cuscini, che servono a poter alzare e trasportare a spalla il fercolo. Il compito del trasporto a spalla per le vie cittadine del fercolo della Madonna della Lettera spetta a quarantotto «'mbuttaturi» appartenenti al Sodalizio della Madonna della Lettera. Il reliquario del Sacro Capello invece, per la processione, viene ricollocato all'interno del vascello in legno e portato a spalla sempre dai 'mbuttaturi della Congrega del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima del Soccorso che, per tradizione, lo trasportano ondeggiando il fercolo a passo di danza,[1] in modo da simboleggiare l'arrivo via mare del Sacro Capello nel 1582.
La processione inizia alle ore 17.30, dalla chiesa del Soccorso, con il trasporto verso il Duomo di Palmi della caratteristica varetta-vascello del Sacro Capello.[52] Una volta arrivato il corteo in piazza Duomo, lo stesso si ferma in attesa dell'uscita della vara della Madonna della Lettera dalla concattedrale, per poi riprendere il percorso stabilito portando in processione per le principali vie del centro storico le due sacre effigi.[52]
La composizione della processione, elencata in ordine di sfilata, è la seguente:
- palio e "complesso dei tamburinari". La processione è aperta, come spesso accade in Calabria, da un complesso di tamburinari che eseguono un ritmo scandito per tutto il percorso. Il palio, che viene roteato al passaggio del corteo nelle piazze, è di colore rosso cremisi ed ha raffigurato il monogramma "M" della Madonna della Lettera;
- congreghe cittadine, con stendardi e rappresentanti delle stesse;
- gonfalone civico di Palmi, con sindaco e rappresentanza dell'amministrazione comunale e del Consiglio comunale;
- Comitato Varia con tutti i figuranti che prenderanno posto sopra il carro votivo della Varia (Animella, Padreterno e gli altri figuranti)
- Corporazioni della Varia di Palmi;
- parroco e clero;
- varetta del Sacro Capello;
- vara con il quadro di Maria Santissima della Sacra Lettera;
- banda musicale. La banda musicale esegue, lungo il tragitto, marce militari poiché questi brani hanno un ritmo ben scandito che serve a sincronizzare il passo dei 'mbuttaturi, che trasportano la vara a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro;
- fedeli.
Al rientro nel Duomo di Palmi del fercolo della Madonna della Lettera, la varetta-vascello del Sacro Capello viene riportata in processione fino alla chiesa del Soccorso, al cui interno verrà ricollocata.
Solitamente conclude la serata uno spettacolo musicale, in piazza I Maggio, ed uno spettacolo pirotecnico effettuato dalle pendici del Monte Sant'Elia.[52]
Negli anni in cui non viene celebrato il trasporto della Varia comunque viene svolta la festa religiosa di Maria Santissima della Sacra Lettera. L'evento, spostato direttamente all'ultima domenica di agosto[62] viene celebrato con la processione per le vie cittadine della sola vara della Madonna della Lettera, senza quindi la varetta del Sacro Capello. La festa religiosa di Maria Santissima della Sacra Lettera, in assenza della Varia, viene celebrata annualmente dal 1988, per volere del parroco don Silvio Mesiti,[63] in modo da poter onorare ogni anno la protettrice della città.
Il giorno del trasporto
La mattina
La mattina dell'ultima domenica di agosto, giorno dedicato al trasporto della Varia, il programma religioso inizia alle ore 10.00 con una solenne celebrazione eucaristica, nella concattedrale, alla quale partecipano le massime autorità civili, religiose e militari della città. Durante la santa Messa il sindaco, per tradizione secolare, fa dono al quadro di Maria Santissima della Sacra Lettera, da parte della città, di un cero votivo.[52]
Sempre in mattinata, mentre i costruttori del carro provvedono alle ultime rifiniture dello stesso ed altri operai verniciano con due strisce continue bianche il lastricato del corso Giuseppe Garibaldi, le vie cittadine vengono percorse da alcune bande musicali e dalla "sfilata dei Giganti" con il "complesso dei tamburinari".[3]
Il corteo storico
Dalle ore 16.00 alle ore 21.00 negli anni 2005, 2008, 2013 e 2014 (quando è stata riconosciuta Patrimonio dell'umanità Unesco) i calabresi nel mondo hanno potuto seguire l'evento in diretta internazionale, grazie al noto conduttore televisivo Lino Polimeni, che da grande esperto in comunicazione diede l'idea al Comitato Varia di far conoscere in tutto il mondo questa manifestazione religiosa, nell'edizione 2014 la diretta della varia è stata trasmessa anche sul digitale terrestre in italia sul Canale 161 Canale Italia, Cantando e Ballando. Gli eventi del pomeriggio cominciano con il corteo storico. Il corteo, che ha inizio alle ore 17.00,[52] serve a condurre l’Animella, con tutti gli altri figuranti che prendono posto sulla Varia o che la trasportano, dalla casa nella quale dimora la bambina il giorno della festa fino allo stesso carro votivo.
Il corteo inizia dalla piazza I Maggio, punto di ritrovo delle autorità civili, militari, religiose e di tutti i figuranti della Varia.[52] Le varie componenti del corteo storico si radunano in precedenza, alla volta della suddetta piazza, ognuna in un determinato luogo della città. Nel dettaglio i luoghi di raduno sono i seguenti:
- Le autorità civili e militari da Palazzo San Nicola, sede comunale;[52]
- Il Sodalizio della Madonna della Lettera dal duomo;
- La corporazione degli Artigiani dalla sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso;
- La corporazione dei Bovari dalla chiesa del Santissimo Crocifisso;
- La corporazione dei Carrettieri dalla chiesa dell'Immacolata e San Rocco;
- La corporazione dei Contadini dalla chiesa del Rosario;
- La corporazione dei Marinai dalla chiesa del Soccorso.
Il gruppo delle autorità civili è composto innanzitutto dal Comune di Palmi con gonfalone, e dai sindaci e gonfaloni delle città della Rete delle grandi macchine a spalla italiane (Nola, Sassari e Viterbo), delle città gemellate con Palmi (Varazze[64] e Viareggio) e dei comuni del circondario di Palmi, oltre ai rappresentanti, anch'essi con gonfalone, della Provincia di Reggio Calabria e della Regione Calabria. Dall'edizione del 2014 l'invito è stato esteso a tutti i sindaci della Calabria, nell'ottica di trasformazione della Varia in "festa della Calabria".[7]
Il corteo storico, partito dalla piazza I Maggio, procede attraverso il corso Tenente Aldo Barbaro ed il viale delle Rimembranze alla volta della casa dei Tigano,[52] da dove l'Animella verrà fatta salire sopra la portantina e trasportata a spalla dai 'mbuttaturi del «Sodalizio della Madonna della Lettera». Da qui il corteo storico prosegue per le principali vie del centro cittadino (via Roma, corso Giuseppe Garibaldi, ecc.) fino a raggiungere il carro della Varia, nel quale ogni figurante umano prenderà il proprio posto stabilito, così come l'Animella che verrà fatta salire fino alla cima per sedere assicurata sulla seggiola.
Il trasporto della Varia
«Senza danno,
Maria della Lettera!»
Il trasporto della Varia inizia alle ore 19.00 in punto[52] quando viene data la «scasata», ovvero il segnale di partenza, con un tradizionale colpo di cannone.[65] A sollevare e spingere il carro sacro lungo il selciato di granito del corso Giuseppe Garibaldi,[65] sono, come detto, i duecento 'mbuttaturi che spingono sotto le cinque travi di legno. Nello sforzo vengono aiutati dalla popolazione, che tira anch'essa tramite due lunghe corde protese davanti alla Varia.[65] Durante tutto il trasporto del carro, l'Animella compie il gesto di impartire la benedizione «in nome della Madonna della Sacra Lettera» mentre, per tradizione, il popolo recita la frase «senza sconzu Maria di la Littara!» (senza danno, Maria della Lettera!) come preghiera alla Madonna perché eviti ogni tipo di incidente di percorso.
Il tragitto del carro sacro consiste nel percorrere tutto il corso Giuseppe Garibaldi, fermare lo stesso alla fine della strada e ripartire, in direzione opposta, percorrendo nuovamente il corso Garibaldi fino alla piazza I Maggio, dove il carro verrà fermato definitivamente. Durante la sosta alla fine del corso, il Padreterno ha il compito di girare il bullone che ferma il seggiolino, per farlo ruotare in modo che l'Animella torni nuovamente con lo sguardo alla folla. La tradizione vuole che la Varia non si debba mai fermare per un ulteriore sosta imprevista, in quanto la cosa sarebbe da interpretare come un segno che prevede conseguenze spiacevoli.
A conclusione del trasporto, l'Animella viene fatta scendere dal carro e fatta salire sulla portantina, in modo da farle fare un giro trionfale della piazza tra la popolazione.[52]
La conclusione della festa
La festa viene conclusa solitamente con un concerto musicale gratuito in piazza I Maggio e, al termine, con uno spettacolo pirotecnico effettuato dalle pendici del Monte Sant'Elia.[52]
Nelle ultime edizioni della festa si sono esibiti i seguenti artisti:
- 1996: Gli Stadio;
- 2000: Matia Bazar;
- 2005: Edoardo Bennato (al cui concerto parteciparono circa 40.000 persone);[66]
- 2008: Tiromancino;[67]
- 2013: Nek.[68]
- 2014: Noa (il giorno precedente la Varia);
- 2014: Alex Britti.
Riconoscimenti
Oltre al sopra citato inserimento della festa nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane, dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dell'UNESCO, la Varia di Palmi ha ottenuto nel tempo i seguenti riconoscimenti:
- L'edizione della Varia del 1938 ebbe la copertina di un numero de La Domenica del Corriere, con dipinto di Achille Beltrame;[11]
- L'Istituto Luce realizzò due documentari sull'evento. Il primo, dal titolo «La festa della Madonna a Palmi con la tradizionale processione detta della Varia», riguarda la festa del 1938[69] mentre il secondo, dal titolo «Palmi: la processione della Varia», riprese la festa del 1948[70];
- Il 2 agosto 1997 l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha emesso un francobollo celebrativo della festa del valore di 800 lire;[12]
- Nel 2000 il Ministero delle Finanze, con D.M. del 7 luglio 2000 decretò una lotteria nazionale del Gran Premio di Merano, della Regata Storica di Venezia, della Varia di Palmi, del Festival Jazz di Roccella Jonica e del Campionato europeo di trotto di Cesena;[71]
- Il 10 agosto 2005 le Poste Italiane hanno realizzato un annullo filatelico celebrativo dell'evento;[72]
- Dall'8 luglio 2008 nel "Salone d'onore" del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma è presente un modello in scala della Varia di Palmi.[73] Donato dall'amministrazione comunale del tempo, l'opera venne realizzata dagli artisti locali Antonino Famà e Salvatore De Francia;
- La festa della Varia di Palmi rientra nell'elenco del "patrimonio immateriale" dell'Istituto centrale per la demoetnoantropologia di Roma;[74]
- Il 25 luglio 2013 le Poste Italiane hanno realizzato tre annulli filatelici celebrativi dell'evento. Il primo dedicato all'"Elezione dell'Animella" (18 agosto), il secondo all'"Elezione del Padreterno" (20 agosto) ed il terzo alla "scasata" (25 agosto).[75]
Curiosità
- Un antico detto popolare della Calabria meridionale recita: «Li bellizzi su a lu Scigghju, janchi e russi a la Bagnara, li forzuti sunnu a Parmi chi si 'mbuttanu la Vara»[76] («Le bellezze sono a Scilla, bianchi e rossi a Bagnara Calabra, i forzuti sono a Palmi che trasportano la Varia»);
- In un articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato sul Corriere della Sera il 24 dicembre 2008, l'autore cita «il Sacro Capello della Vergine Maria di Palmi» come esempio di sacralità.[77]
- Nel 2005 viene composta dal gruppo Ragainerba la canzone "Voliri Volari" che diverrà l'inno ufficiale della Festa della Varia.
Monumento alla Varia di Palmi
Dal 1º agosto 2014[78] è collocato nella rotatoria di piazzale Trodio un monumento dedicato alla Varia di Palmi.[79] L'opera è una riproduzione in ferro del carro votivo della Varia, con altezza di circa 10 metri, realizzato da imprenditori locali in collaborazione con l'«Associazione Carlopolis», riprendendo un bozzetto donato da Maurizio Carnevali.[79] La scelta della collocazione del monumento nel piazzale Trodio è stata effettuata in funzione del ruolo che svolge urbanisticamente la piazza, essendo a tutti gli effetti il principale accesso al centro storico provenendo dalle periferie o da fuori città, dando pertanto risalto all'importanza del monumento, ma soprattutto al ruolo che svolge l'evento nella storia e nella vita cittadina.
Note
- ^ a b c d e Articolo sulla Varia di Palmi, su magnagreciapievemanuele.it. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2013).
- ^ Cenni Storici - Il Sacro Capello, su lavaria.it. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
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- ^ Lacquaniti, La "Varia" di Palmi: Origine e significato di una caratteristica festa religiosa.
- ^ a b Lovecchio, pag. 34
- ^ a b Caligiuri scrive ai sindaci: “La Processione della Varia di Palmi festa della Calabria”, su cn24tv.it. URL consultato il 2 agosto 2014.
- ^ RICONOSCIMENTO UNESCO: UN PO' DI INFORMAZIONI SULLA RETE ITALIANA DELLE GRANDI MACCHINE A SPALLA, su newtuscia.it. URL consultato il 2 agosto 2014.
- ^ Guida Touring 2003, pag. 154
- ^ a b c d e f g h i j k l m "Meraviglia Italiana" - La Varia di Palmi, su meravigliaitaliana.it. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ a b N. 38 - Anno 40 del 18 settembre 1938 - XVI
- ^ a b Dettagli sul francobollo celebrativo della Varia di Palmi del 2 agosto 1997, su ibolli.it. URL consultato il 25 febbraio 2013.
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- ^ L.A. Muratori, "Annali d'Italia" 1570-1571
- ^ Lovecchio, pag. 27
- ^ a b c Lovecchio, pag. 28
- ^ De Salvo, p. 172
- ^ Storia della varia di Palmi, su web.tiscali.it. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ Lovecchio, pag. 46
- ^ Il testo del decreto è il seguente: Electa nuper ad universo Clero et Populo Palmarum Civitatis nuncupat., Dioecesis Mileten, B. M. V. sub titulo della Lettera in Patronam Principalem dictae Civit., et modo pro illius confirmatione Sec. Rit. Congr. humillime supplicantibus, Sac. cadem Rituum Congr., attento quod huiusmodi electio scr. scr., et ad formam Decreti Sa.me. Urbani Papae VIII. die 23 martii 1630 editi legitime facta fuerit, camdemque approbavit et confirmavit, ipsique B. M. V. sic in Patronam Principalem electae praerogativas omnes Protectoribus Principalibus competentes, servatis tamen rubricis, attribuit atque concessit die 12 septembris 1733 - card. Zondadari P. Praef.
- ^ Lovecchio, pag. 31
- ^ Papa Pio VI concesse per 8 giorni continui di ogni anno, da determinarsi con il proprio vescovo, l'indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, confessati e comunicati, avessero visitato la chiesa Madre di Palmi. Il decreto del papa così recitava: Ad perpetuam rei memoriam, ad augendam fidelium religionem et animarum salutem coelestibus Ecclesiae thesauris pia charitate intente omnibus et singulis utriusque sexus Christi fidelibus vere poenitentibus et confitentibus ac sacra com.ne refectis, qui Ecclesiam Matricem nunc oppidi civitatis nunc di Palme, Mileten dioecesis, in octo diebus continuis per Ordinarium designandis singulis annis devote visitaverint, et ibi pro christianorum principium concordia, hoeresum extirpatione ac S. Matris Ecclesiae exaltatione pias ad Deum preces effuderint, Plenarium spatio proedicti octidui per unumquemq. Christi fidelem semel tantum quolibet anno lucrifaciendum omnium peccatorum suorum Indulgentiam et remissionem misericorditer in Domino concedimus, in contrarium facientibus non obstantibus quibuscumq. p.ntibus perpetuis futuris temporibus valituris. Datum Romae apud S. Petrum sub anulo piscatoris die XXVI Januarii MDCCLXXVI. Pa.tus N.ri An.o Primo.
- ^ Antonino Basile così descrisse gli avvenimenti: «datosi il segnale della partenza della Bara, al ritorno ch'essa fece, i forzati, per cattiva direzione, incominciarono a girarla appresso il palazzo ducale lungo il quale eran disposte tutte le baracche dei venditori di mercerie ed altri articoli. La gente in essa raccolta, per salvarsi non seppe far di meglio che gittarsi nel fossato, che, fatto per la difesa della residenza del duca, la cingeva tutta attorno».
- ^ Guardata, pag. 36
- ^ Lovecchio, pagg. 54-55
- ^ Racconto del terremoto del 1908, su arteculturafotoin.it. URL consultato il 30 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
- ^ Protocollo d'intesa comuni di Palmi, Viterbo, Nola, Gubbio e Sassari (PDF), su conteanolana.it. URL consultato il 23 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
- ^ I firmatari della candidatura della Varia di Palmi a Patrimonio dell'Umanità., su archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it. URL consultato il 1º ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
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- ^ Adnkronos "Da Santa Rosa a Varia di Palmi, 'macchine a spalla' patrimonio dell'umanità", su adnkronos.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
- ^ a b c d e f Argentiere PC (1774), Manta della Madonna della Lettera, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 28 giugno 2019.
- ^ a b c d e f Lovecchio, pag. 33
- ^ Lovecchio, pag. 33.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ Chiesa di San Nicola vescovo <Palmi>, su http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/. URL consultato il 18 settembre 2016.
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- ^ a b c d e AA.VV., pag. 63-65
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- ^ Lovecchio, pag. 36
- ^ a b c d e f g h i j k l Lovecchio, pagg. 38-39
- ^ I requisti necessari, per poter svolgere il ruolo dell'Animella, sono i seguenti:
- avere genitori o tutori di religione cattolica;
- essere battezzata ed essere di religione cattolica;
- avere un'età compresa tra i 10 e gli 11 anni;
- avere l'altezza di massimo 150 cm ed il peso di massimo 35 kg;
- avere capelli lunghi naturali (possibilmente castani);
- essere nata e/o essere residente a Palmi dalla nascita;
- essere figlia di un genitore nato e/o residente a Palmi da 5 anni, o in alternativa essere figlia di un genitore che, pur non essendo nato a Palmi, vi sia residente da almeno 10 anni.
- ^ a b c d Lovecchio, pagg. 39-40
- ^ I requisiti necessari per poter svolgere il ruolo di Padreterno sono i seguenti:
- essere di religione cattolica ed aver ricevuto i sacramenti;
- avere un'età compresa tra i 30 ed i 45 anni;
- essere in perfette condizioni fisiche e psichiche;
- essere abituato allo sforzo fisico e dichiarare di essere capace di agire in posizione di equilibrio all'altezza di 16 metri;
- avere un peso massimo di 80 chilogrammi;
- essere nato e/o essere residente a Palmi dalla nascita oppure essere sposato con una cittadina palmese ed essere residente a Palmi dalla data del matrimonio.
- ^ Vocabolario di Dialetto Platanese, su ddp.prolocoplatania.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ article&id=15943:palmi-rc-lassociazione-imbuttaturi-sulla-varia&catid=75:flash-news&Itemid=122 PALMI (Rc). L'associazione 'MBUTTATURI sulla Varia [collegamento interrotto], su zoomsud.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ GAZZETTA DEL SUD - ONLINE - Reggio C. - I "Carrettieri" prendono le redini della Varia [collegamento interrotto], su gazzettadelsud.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ Leopardi, pag. 149
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Programma tradizionale della Varia, su web.tiscali.it. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ "Maris" - Tradizioni della Calabria, su mariscalabria.it. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ Mentre nel XVI secolo la reliquia arrivò alla Marina di Palmi in barca da Messina, nella rievocazione storica il Sacro Capello arriva via mare alla Marina partendo dal Porto di Palmi, per ragioni logistiche.
- ^ a b c La rievocazione storica dell'arrivo del Sacro Capello, su lavaria.it. URL consultato l'11 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
- ^ Articolo sulla Varia di Palmi, edizione 2008, su arteculturafotoin.it. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2013).
- ^ Dove si originò e prese il nome la Città di Palmi.
- ^ Dove esisteva una delle porte di accesso alla Cittadella fortificata, nel punto in cui quindi il Sacro Capello entrò dentro le mura cittadine.
- ^ Luogo di culto più antico della città.
- ^ Dove si ipotizza possa essere stata sostata la reliquia per omaggiare la Madonna protettrice della Confraternita, dei marinai, dei pescatori e della Cittadella.
- ^ Dove fino al 1908 era collocata l'antica chiesa madre.
- ^ A differenza appunto degli anni nei quali viene svolta la festa della Varia di Palmi, che prevede la processione del quadro il giorno precedente.
- ^ Silvio Mesiti, pag. 26
- ^ Varazze a Palmi per la festa della Varia, su rsvn.it. URL consultato il 4 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2014).
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- ^ Articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2013).
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- Filippo Marino, Le Feste patronali palmesi e il culto della Sacra Lettera, Gioia Tauro, La Litografica, 1977.
- Silvio Mesiti, Il culto della Madonna della Lettera a Palmi, Reggio Calabria, Laruffa editore, 2013, ISBN 978-88-7221-665-1.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene una canzone dedicata a Maria Santissima della Sacra Lettera e della Varia di Palmi
- Wikiquote contiene citazioni di o su Varia di Palmi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Varia di Palmi
Collegamenti esterni
- sito ufficiale Comune di Palmi, su comune.palmi.rc.it.
- Sito Ufficiale della Varia di Palmi, su variadipalmi.eu.
- Associazione 'Mbuttaturi della Varia di Palmi on line, su mbuttaturidellavaria.it.
- Corporazione Contadini on line, su contadinivaria.altervista.org. URL consultato l'8 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2013).