Ludomił Rayski
Ludomił Rayski (Czasław, 9 dicembre 1892 – Londra, 11 aprile 1977) è stato un generale e aviatore polacco, comandante dell'aviazione militare polacca prima della seconda guerra mondiale.
Ludomił Rayski | |
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Nascita | 9 dicembre 1892 |
Morte | 11 aprile 1977 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Arma | aeronautica militare |
Specialità | aeronautica |
Anni di servizio | 1919 - 1945 |
Guerre | prima Guerra mondiale, guerra sovietico-polacca, seconda guerra mondiale |
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Biografia
Anthony Ludomił Rayski Korab nasce il 9 dicembre 1892 a Czasław, vicino a Wieliczka, figlio del nobile polacco Artur Teodor Rayski di Korab, un pastore della chiesa evangelica e Josefa di Seroczyńskich. Artur Teodor era nato cittadino russo, ma fu costretto all'esilio dopo lo scoppio della rivolta nel Regno di Polonia del 23 gennaio 1863. Poco dopo il suo arrivo in Turchia ottenne la cittadinanza ottomana, trascorrendo la maggior parte della sua vita come un ufficiale dell'esercito[1]. Il giovane Ludomił conservò la cittadinanza ottomana acquisita da suo padre, un fatto che si rivelò fondamentale per la sua successiva carriera militare. Nel 1902 frequentò il ginnasio locale a Cracovia e nel 1909 passò l'esame di maturità nel reale liceo di Krosno, diventando uno dei promotori per la costruzione del. locale campo d'aviazione. Poco dopo iniziò a studiare presso la facoltà di tecnologia del Politecnico di Leopoli. Nel 1912 entrò a far parte dell'associazione paramilitare dei fucilieri Strzelec (Związku Strzeleckiego "Strzelec”[2]).
La prima guerra mondiale
Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale si offrì volontario nelle Legioni polacche del generale Józef Piłsudski, formate sul territorio dell'Impero Austro-ungarico, dove combatté sotto il comando del generale Józef Kordian-Zamorski, rimanendo ferito nella battaglia di Łowczówek. Dopo che l'Impero Ottomano era entrato in guerra a fianco di Germania ed Austria-Ungheria, come suo cittadino venne mobilitato per prestare servizio nell'esercito. Rayski inizialmente voleva rimanere nelle legioni polacche, che erano comunemente viste come una scuola per i quadri delle future forze armate della Polonia, ma venne convinto dal generale Kordian-Zamorski ad andare a Costantinopoli per cercare di ottenere esperienza nella guerra aerea. Egli ricevette una lettera di precetto dal Ministero della Guerra ottomano per arruolarsi ed essere mandato al fronte. Il 1º marzo 1915 prende servizio presso un'unità da trasporto basata nella Fortezza di Canakkale. Nel settembre 1915 frequenta la scuole di volo di Maltepe/Istanbul dove si brevetta osservatore. Appene uscito viene mandato in battaglia durante gli sbarchi alleati nella penisola di Gallipoli. Rimane gravemente ferito, e dopo essere stato dimesso dall'ospedale venne trasferito presso la 5ª Armata turca a Smirne, dove rimase ferito per la seconda volta. Al ritorno in servizio fece la richiesta, di essere inviato a un corso di formazione per piloti di caccia. Dopo ottenuto il brevetto di pilota prese servizio nel 5º reggimento aereo di Smirne, rimanendovi fino alla fine della guerra. Combatté su vari fronti di guerra, fino al novembre 1918 quando aveva il grado di tenente. Venne smobilitato nel primi giorni del gennaio 1919. Subito dopo comprò un aereo LVG C.V e il 15 gennaio attraversò in volo il Mar Nero raggiungendo Odessa, dove si unì alla 4ª Divisione fucilieri polacca comandata dal generale Lucjan Żeligowski. Divenne comandante di una improvvisata squadriglia di supporto alla divisione fucilieri, dotata di 9 aerei (a parte l'LVG C.V di Rayski, vi erano un Nieuport 11C1 e otto Anatra DS "Anasal"). Dopo un breve periodo di combattimenti contro i bolscevichi a fianco dei russi bianchi del generale Denikin, nel mese di giugno l'unità venne ritirata in Romania, da dove raggiunse poi la Polonia.
A quel tempo il neocostituito esercito polacco era gravemente carente di piloti esperti. Anche se le forze polacche riuscirono a requisire decine di aerei della prima guerra mondiale[3] appartenenti agli sconfitti Imperi Centrali, non c'erano abbastanza piloti per farli volare. A causa di ciò, subito dopo l'arrivo in Polonia nel giugno 1919, egli venne nominato comandante della neonata 10ª Squadriglia da ricognizione[4] composta in gran parte della ex squadriglia della 4ª Divisione. Considerato pilota e comandante esperto, dopo l'escalation della guerra polacco-bolscevica e durante le fasi finali della guerra polacco-ucraina, nel mese di agosto dello stesso anno assunse il comando del più famoso gruppo aereo polacco dell'epoca, la 7ª Squadriglia aerea (Eskadrą Lotniczą) Kościuszko. Rayski venne scelto come comandante di tale unità, non solo per le sue doti di pilota, ma anche per le sue abilità linguistiche, in quanto la squadriglia era formata principalmente da volontari americani[4]. Prestò servizio la fronte con tale unità fino al gennaio 1920[5]. Assunse poi la direzione della Scuola addestramento piloti di Poznań, di cui divenne il primo comandante. Verso la fine del mese di aprile fu promosso al grado di maggiore ed ebbe il comando della neocostituita 21ª Squadriglia, sola unità da bombardamento polacca dell'epoca[5]. Anche se poco equipaggiata e composta per lo più di piloti male addestrati, la squadriglia si rivelò una delle unità aeree di maggior successo della guerra. Nel mese di maggio la squadriglia partecipò all'offensiva su Kiev e alla successiva ritirata. Rayski partecipò attivamente ai combattimenti fino al 29 luglio 1920. Nell'agosto dello stesso anno fu distaccato in Italia per trasferire in patria i nuovi velivoli Ansaldo A.300 recentemente acquistati. Durante il volo di ritorno diretto dall'Italia alla Polonia, effettuato insieme con il futuro direttore della PZL, ingegner Witold Rumbowiczem, sorvolò la catena della Alpi[5]. Nel mese di ottobre ritorno in combattimento presso la 21ª Squadriglia da bombardamento.
Tra le due guerre
Dopo la guerra Rayski rimase militare di carriera, promosso al grado di tenente colonnello. Nel 1921 prestò servizio presso il IV Dipartimento della navigazione aerea del Ministero degli Affari Militari, diventando poi vice capo del Dipartimento diretto dal generale François-Léon Lévêque. Fu per breve tempo comandante della Scuola Superiore di Pilotaggio situata sull'aeroporto di Ławica, nei pressi di Poznań. Tuttavia lasciò il suo posto nel 1922 e tornò a Leopoli dove continuò i suoi studi fermi a 8 anni prima. Rimase attivo come pilota conquistando molta fama in Polonia a causa dei suoi spettacolari voli. Nell'agosto 1924 fu promosso al grado di colonnello e inviato a frequentare un corso per ufficiali superiori presso la Scuola Superiore di Guerra a Varsavia. Il 1º novembre 1924 fu trasferito al IV Dipartimento del Ministero degli Affari Militari, passando poi al 1º Reggimento d'aviazione (1 Pułku Lotniczego) dove frequenta il corso Doszkolenia nel l'Accademia Superiore Militare di Varsavia. Il 10 ottobre 1925, dopo aver completato il corso e ottenuto la qualifica di ufficiale dello Stato Maggiore Generale, viene assegnato alla III Divisione presso l'ufficio interno al Consiglio di Guerra. Nel 1925 con un velivolo Breguet 19, assieme al sergente meccanico Leonard Kubiak, effettuà un volo Parigi-Madrid-Casablanca-Tunisi-Istanbul-Varsavia in quattro giorni, risultato notevole per l'epoca. Nel 1926 aveva in programma di effettuare un volo di collegamento da Varsavia a Tokyo. Il 18 marzo 1926, poco prima del colpo di stato del mese di maggio, al Brig. pil. Wlodzimierz Zagorski erano state affidate le funzioni di capo del IV Dipartimento del ministero degli affari militari. Dopo il colpo di stato del 6 maggio Rayski venne nominato capo del dipartimento della navigazione aerea e comandante de facto delle forze aeree polacche (28 giugno 1926)[6]. Il 12 maggio 1927 divenne responsabile del Dipartimento dell'aviazione, successivamente denominato dipartimento dell'aeronautica[7]. Il 29 aprile 1929 diventò responsabile del dipartimento di ingegneria aeronautica.
La costituzione della moderna forza aerea polacca
Rayski fu un noto sostenitore della teoria del dominio dell'aria elaborata dal generale italiano Giulio Douhet, e sostenne sempre la costituzione di una potente forza da bombardamento capace di effettuare il supporto aereo ravvicinato e i bombardamenti sul territorio nemico. Nel periodo successivo alla prima guerra mondiale le forze aeree polacche furono trascurate sia dal maresciallo Józef Pilsudski che dai suoi successori. Essi sottovalutarono il ruolo degli aerei nella guerra moderna. A causa questo Rayski dovette limitare i suoi piani per l'ammodernamento della forza aerea polacca esistente in quel momento. La carenza di fondi, la crisi economica e la mancanza di volontà di espandere le forze aeree presente nella parte della maggior parte degli alti ufficiali, costrinse Rayski a concentrarsi sull'addestramento al volo degli equipaggi. In quel periodo creò la famosa scuola d'aviazione di Dęblin[7] oltre a un certo numero di basi aeree permanenti, spesso con fondi urbani piuttosto che con quelli ministeriali. Fu Rayski a organizzare la costruzione di un gran numero di nuovi aeroporti. Il loro numero aumentò dai 12 del 1923 ai 39 del 1933, undici dei quali erano basi aeree di grandi dimensioni, in grado di supportare interi reggimenti d'aviazione. Poiché la Polonia non poteva permettersi di acquistare un gran numero di aerei moderni all'estero, Rayski promosse lo sviluppo del settore del trasporto aereo polacco. Per sua insistenza nel 1928 tutte le fabbriche aeronautiche polacche mutarono la loro produzione dagli aerei di costruzione mista a quelli completamente metallici, e ciò permise di creare una nuova generazione di giovani ingegneri qualificati[8]. Tra di loro: Zygmunt Puławski (progettista di una famiglia di aerei da caccia moderni, a partire da PZL P.1), Jerzy Dąbrowski (disegnatore del bombardiere PZL.37 Łoś), Wsiewołod Jakimiuk (progettista del caccia PZL.50 Jastrząb), Stanisław Prauss (autore dei cacciabombardieri PZL.23 Karaś e PZL.46 Sum) e Stanisław Nowkuński (progettista di motori aerei, tra i quali il PZL Foka)[8]. La fabbrica statale Państwowe Zakłady Lotnicze divenne la principale fornitrice di moderni aerei per l'esercito polacco, e finanziò gran parte delle proprie ricerche e progettazioni principalmente con fondi raccolti dall'esportazione di aerei in Romania, Spagna, Ungheria, Grecia e Turchia. Purtroppo la costante mancanza di fondi consentì alle forze aeree polacche di sostituire gli aerei meno recenti con quelli più moderni, ma non di espandersi e di divenire parte affidabile delle forze armate. Il generale Rayski presentò ripetutamente alle autorità statali piani e petizioni per l'ammodernamento e l'espansione dell'aeronautica, ma essi non vennero mai accettati. Il 1º gennaio 1934 fu elevato al grado di generale di brigata, il più alto detenuto da un qualsiasi funzionario delle forze aeree polacche in quel momento[7]. Due anni più tardi, il 1º agosto 1936, assunse il comando dell'aeronautica militare. Solamente nel 1937 uno dei suoi piani di modernizzazione della forza aerea venne accettato. il piano si basava su un ampio studio dello sviluppo della Luftwaffe tedesca, e sulle teorie del generale italiano Giulio Douhet. Esso prevedeva che la futura guerra sarebbe stata combattuta principalmente con gli aerei da bombardamento, mentre i caccia avrebbero giocato un ruolo secondario. In quattro anni, entro il 1º aprile 1942, il numero delle squadriglie polacchi doveva essere aumentato dal 33 a 106. Il piano doveva essere finanziato dal governo e consentire la completa ricostruzione dell'intera forza aerea ad un costo di circa 1.537 milioni di złoty[9].
Purtroppo subito dopo il piano era stato approvato, sorsero vari conflitti all'interno dello stato maggiore generale, così come difficoltà finanziarie statali che ne limitarono l'attuazione. Dei 600 milioni di zloty in programma per la prima fase del progetto di riorganizzazione dell'aeronautica militare furono effettivamente spesi solo circa 200 milioni, mentre il resto venne ripartito tra vari ministeri. Il suo ruolo fu seriamente compromesso dalla mancanza di appoggio all'interno dello Stato Maggiore generale, e le sue frequenti proteste e i memoriali scritti non sortirono alcun effetto. Presentò due volte le sue dimissioni (nel marzo 1938 e poi nel gennaio del 1939), ma non furono mai accettate. Nel gennaio 1939, temendo che la guerra con la Germania fosse ormai imminente e inevitabile, si dimise e presentò un ultimatum al Ministro della Guerra, generale Tadeusz Kasprzycki, chiedendogli di mobilitare finalmente l'industria aeronautica polacca e di mandargli tutti i fondi richiesti. All'inizio del mese di marzo ciò venne rifiutato, ed il 19 dello stesso mese fu sollevato dalle sue funzioni, sostituito dal generale Władysław Jan Kalkus, subordinato all'ispettore della Difesa Aerea generale Józef Zając[10]. Zając era un forte sostenitore della dottrina della superiorità aerea privileginado i caccia da combattimento a scapito della forza da bombardamento[11]. Il nuovo comandante annullò la maggior parte dei progetti di Rayski, tra cui il bombardiere PZL.49 Miś, successore del PZL.37 Łoś (la cui produzione doveva scendere dagli iniziali 180 esemplari a solo 120)[7] Fino al mese di maggio Rayski rimase senza alcun incarico. Trascorse il suo tempo addestrandosi su tutti i tipi di aerei militari polacchi, dagli addestratori ai bombardieri. Nel luglio andò con una missione militare polacca nel Regno Unito, per coordinare l'acquisto degli aerei inglesi destinati all'aeronautica polacca, come specificato dal trattato di alleanza militare anglo-polacco. Tuttavia, le autorità britanniche rinviarono la consegna dei promessi Hawker Hurricane Supermarine Spitfire e Fairey Battle. Il 15 luglio ritornò in Polonia recando solamente promesse[12]. Continuò a presentare petizioni al capo del personale militare per ottenere un qualsiasi incarico, anche come semplice pilota presso un'unità da combattimento, ma senza alcun risultato. Infine, con la guerra ormai alle porte, il 25 agosto 1939 fu nominato capo dell'amministrazione dell'esercito.
La seconda guerra mondiale
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1º settembre, Rayski venne evacuato da Varsavia insieme al resto del comando del personale militare. Quando l'amministrazione militare in tempo di pace cessò di esistere, Rayski collaborò al trasferimento delle riserve auree della banca di Polonia all'estero. In seguito l'oro trasferito divenne parte integrante delle finanze del governo polacco in esilio a Londra. Nonostante le sue continue richieste non gli fu mai permesso di unirsi ai combattimenti, e dopo l'invasione sovietica della Polonia, il 18 settembre, attraversò il confine espatriando in Romania. A differenza della maggior parte del personale dello stato maggiore generale polacco, Rayski riuscito a sottrarsi all'internamento e si trasferì in Francia, dove si mise a rapporto dal generale Zając chiedendogli un incarico nelle forze aeree polacche in Francia. La sua richiesta venne ancora una volta respinta in quanto Rayski, insieme ad altri ex alti ufficiali dell'esercito polacco, divenne un capro espiatorio per la sconfitta nella campagna del settembre 1939. Scrisse quindi un breve memoriale diffuso tra tutti ufficiali polacchi (noto come ”Memoriał paryski”), in cui criticava la politica dei nuovi comandanti dell'esercito polacco in esilio. Gli venne ordinato di presentarsi a riferire presso il campo militare in Carisay, ma Rayski rifiutò per cui fu processato da un corte marziale e condannato a 10 mesi di carcere per insubordinazione. Anche se la sentenza non venne mai eseguita, il generale Rayski venne degradato e allontanato dal servizio. Si offrì come volontario all'Armée de l'Air francese, ma fu nuovamente respinto. Ufficialmente ancora un generale dell'esercito polacco, si offrì volontario alla Suomen ilmavoimat finlandese, per partecipare alla Guerra d'Inverno. All'inizio del 1940 acquistò un aereo da trasporto e il 7 marzo partì per Helsinki. Tuttavia il 12 marzo fu firmato a Mosca il trattato di pace tra Finlandia e Unione Sovietica, e il suo servizio non era più necessario. Al suo ritorno in Francia fu declassato al rango di capitano e il 29 marzo si arruolò nella Legione straniera. Il 1º giugno la Legione lo mandò presso le forze aeree francesi per la formazione come pilota, ma prima che potesse iniziare il corso la Francia si arrese alla Germania e Rayski fuggì in Gran Bretagna. Il 5 settembre presentò richiesta alle autorità britanniche, e in subordine al generale Władysław Sikorski per essere ammesso come semplice pilota nella Royal Air Force. Invece il 27 settembre venne internato in un campo di concentramento a Rothesay, sull'isola di Bute, in Scozia[13]. Il 5 novembre, su insistenza dei Marescialli dell'Aria Sir Cyril Newall e Charles Medhurst, fu liberato e nel 1941 ammesso nel servizio di trasferimento velivoli (RAF Ferry Comand) della Royal Air Force. Tale unità aveva il compito di trasferire i velivoli sugli aeroporti alleati in Asia e Nord Africa. Compì una serie di missioni di trasferimento, tra cui uno straordinario volo di una formazione di bombardieri Bristol Blenheim da Habaniya, in Iraq, a Singapore. Dopo due settimane dal volo il suo bombardiere venne distrutto da caccia giapponesi subito dopo il suo l'arrivo sull'aeroporto attaccato[14] Dopo la morte del generale Sikorski, il 4 luglio 1943, il nuovo comandante delle forze polacche, generale -Kazimierz Sosnkowski permise a Rayski di tornare in servizio attivo. Promosso al grado britannico di Vice Maresciallo dell'Aria (nel sistema polacco rimase sempre un capitano), Rayski venne delegato al comando delle forze aeree polacche nel Medio Oriente. Allo stesso tempo il generale Sosnkowski riprese il caso della corte marziale di Rayski e lo sottopose al Tribunale militare presieduto dall'ammiraglio Jerzy Swirski. Il 2 febbraio 1944 la giuria lo assolse da tutte le accuse e lo dichiarò non colpevole, ma non gli fu restituito il grado di generale. Durante la rivolta di Varsavia del 1944[7] fu probabilmente l'unico generale alleato a volare in missioni di combattimento su base quotidiana[7]. Volontario presso il No.318 Polish Fighter-Reconnaissance Squadron e il No. 301 Polish Bomber Squadron basati a Brindisi, effettuò numerose missioni (circa 100) di rifornimento e supporto all'Armia Krajowa polacca, volando sui caccia Supermarine Spitfire e come secondo pilota sui bombardieri Consolidated B-24 Liberator[15] Aveva quasi cinquantadue anni[7]. In totale durante il suo servizio presso la Royal Air Force, volò su 21 tipi di velivoli diversi, effettunado un totale di 1.519 ore di missioni[10].
Dopo la guerra
Dopo la fine della seconda guerra mondiale rimase nell'esercito polacco in esilio, entrando poi nell'unità di liquidazione delle forze armate polacche fino all'8 febbraio 1949, quando fu smobilitato[13]. Rifiutò di rientrare in Polonia, e rimase in Gran Bretagna, stabilendosi nel quartiere londinese di Ealing, dove iniziò a lavorare come tipografo disegnatore, non impegnandosi mai in attività politiche[13]. Fu anche membro attivo della locale comunità polacca, e per sei anni presidente onorario della Società dei piloti polacchi in Gran Bretagna, rimanendovi fino alla sua morte membro del Comitato d'Onore. Nel 1966 sposò in seconde nozze Aileen Sheedy. Il 2 aprile 1977 Rayski, già fortemente malato e morente, venne finalmente assolto da tutti i capi di imputazione presentati contro di lui nel 1940, da una commissione onoraria del governo polacco in esilio presieduta dal generale Zygmunt Szyszko-Bohusz[13]. Ludomił Rayski si spense l'11 aprile, la sua salma venne cremata e le ceneri sepolte assieme alla prima moglie nel cimitero di Newark[13]. Nel maggio 1993 le sue ceneri vennero traslate in Polonia, venendo tumulate il 22 dello stesso mese nella Cattedrale dell'Esercito polacco a Varsavia.
Onorificenze
Polonia
- Croce di Commendatore con Placca dell'Ordine della Polonia Restituta
- Croce di Ufficiale dell'Ordine della Polonia Restituta
- Croce d'argento Virtuti Militari
- Croce dell'Indipendenza
- Croce al Valore, 4 volte
- Złoty Krzyż Zasługi (due volte)
- Odznaka za rany i kontuzje (ferito tre volte)
- Polowa Odznaka Pilota
Estere
- Ordine della Croce dell'aquila di II Classe (Estonia)
- Ufficiale della Legion d'onore (Francia)
- Distinguished Service Order (Gran Bretagna)
- Air Force Cross (Gran Bretagna)
- Africa Star (Gran Bretagna)
- 1939-1945 Star (Gran Bretagna)
- Italy Star (Gran Bretagna)
- Stella di Gallipoli con barre Chanakkale/Chanak (Gallipoli) (Turchia)
Note
- ^ Teodor Rayski lasciò la Polonia all'età di 17 anni rifugiandosi in Turchia. Si convertì all'Islam divenendo capitano dell'esercito ottomano. Partecipò alla guerra russo-turca del 1877-78, ritirandosi dal servizio nel 1889 e facendo ritorno in Polonia.
- ^ costituita nel 1910.
- ^ Cynk, Jerzy B. Les Avions de L'independance Polonaise Parte 1, Le Fana de l'Aviation no.169, Editions Lariviére, decembre 1983.
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- ^ Dziennik Personalny MSWojsk. Nr 19 z 06.05.1926.
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- ^ a b Cynk, Jerzy B. Polish Aircraft 1893-1939, Putnam & Company Ltd., London, 1971. ISBN 0-370-00103-6.
- ^ vale a dire quasi 300 milioni di dollari o quasi 62.000.000 sterline con i tassi di cambio del 1939.
- ^ a b Jerzy B. Cynk, Dowodzenie Lotnictwem Wojskowym II Rzeczypospolitej in: Lotnictwo nr 5/2004.
- ^ Jerzy Bogdan Cynk, Dowodzenie Lotnictwem Wojskowym II Rzeczypospolitej in: Lotnictwo nr 5/2004.
- ^ Rayski, Ludomił. Word of truth about the Polish Air Force 1919-1939, London 1948.
- ^ a b c d e Piotr Stawecki Słownik biograficzny generałów Wojska Polskiego 1918-1939, wyd. 1994, str. 275.
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Riviste
- Cynk, Jerzy B. Les Avions de L'independance Polonaise Parte 1, Le Fana de l'Aviation no.169, Editions Lariviére, decembre 1983.
Voci correlate
Altri progetti
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