Ploaghe
Ploaghe (Piaghe in sardo, Piubagga in sassarese) è un comune italiano di 4 520 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna.
Ploaghe comune | |
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(IT) Ploàghe (SC) Piàghe | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Carlo Sotgiu (Lista civica) dal 31-5-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 40°39′52″N 8°44′43″E |
Altitudine | 427 m s.l.m. |
Superficie | 96,27 km² |
Abitanti | 4 520[1] (31-3-2018) |
Densità | 46,95 ab./km² |
Comuni confinanti | Ardara, Chiaramonti, Codrongianos, Nulvi, Osilo, Siligo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07017 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090057 |
Cod. catastale | G740 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) ploaghesi (SC) piaghesos |
Patrono | san Pietro |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
![]() nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Storia
Il territorio di Ploaghe è abitato dall'uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico. Nell'area sono presenti numerosi nuraghi; presso quello di Truvine ci sono tracce dell'antico paese di Trabine.
In epoca romana esisteva già un antico centro, di nome Plubium, fondato probabilmente già prima della dominazione cartaginese. Questo centro fu distrutto all'epoca dei Vandali, ma fu poi ricostruito col nome di Ploraka, per evolvere poi verso l'abitato attuale.
Nel medioevo il villaggio di Plouake fece parte del giudicato di Torres, inserito nella curatoria di Florinas, di cui fu capoluogo. Dopo la caduta del giudicato (1259) la villa passò ai Malaspina e poi agli Aragonesi e, in seguito, al giudicato di Arborea; intorno al 1350 tornò quindi nuovamente agli Aragonesi, che la inglobarono definitivamente nel regno di Sardegna. Sotto gli aragonesi insieme ad altre ville formò la baronia di Ploaghe, di cui fu primo barone Serafino di Montagnana; la baronia passò poi agli Aymerich, ai quali il paese fu riscattato nel 1838 con la soppressione del sistema feudale.
Il paese fu sede arcivescovile fino al 1503. Nel territorio sorgeva, nel medioevo, la abbazia di Salvennor, edificata da Mariano II di Torres ed appartenente all'ordine dei Vallombrosani. Nel 1795 il paese partecipò ai moti contro i feudatari.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Il paese fu sede vescovile dall'XI secolo all'inizio del XVI secolo quando la diocesi fu soppressa e unita all'arcidiocesi di Sassari.[3] Custodisce un grande complesso religioso presente nella piazza principale, piazza San Pietro, dove vi si trova l'oratorio del Rosario, il cimitero monumentale (unico in Sardegna per la presenza di lapidi funerarie scritte in logudorese), la chiesa di san Pietro che era l'antica cattedrale, la Casa del fanciullo, la chiesa di santa Croce e la casa parrocchiale.
Oltre a questo complesso, sono presenti nel paese altre chiese, tra cui quella di Cristo Re. Altre chiesette minori invece sono la chiesa di San Timoteo, la chiesa di Valverde, la chiesa del convento di Sant'Antonio da Padova. Importante è anche la chiesa di San Michele di Salvennor, del XII secolo, situata nel territorio ploaghese a circa due chilometri dal paese, e le vicine Sant'Antimo, allo stato di rudere.
La casa parrocchiale custodisce una delle più importanti raccolte pittoriche della Sardegna. Fu messa insieme dall'insigne canonico Giovanni Spano nel XIX secolo, raccogliendo dipinti anche da altre collezioni private. Nella raccolta sono presenti dipinti dal XIV al XIX secolo, tra cui importanti sono quelli di Michele Cavaro, Francesco Pinna, Giovanni del Giglio, Maestro del Capitolo e Giovanni Marghinotti, oltre naturalmente a numerosi dipinti veneti, lombardi, genovesi, toscani, romani, fiamminghi e spagnoli.
È inoltre presente la Collezione Giovanni Spano, pinacoteca ubicata nella casa parrocchiale, che custodisce diversi dipinti dal XIV al XIX secolo.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 138 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
- Marocco 96 2,04%
Lingue e dialetti
Il dialetto ploaghese qui parlato fa parte della variante logudorese settentrionale del sardo, e presenta influssi fonetici del vicino sassarese parlato nel capoluogo, distante circa 20 km.
Economia
Artigianato
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per l'arte della tessitura, finalizzata alla produzione di tappeti e di arazzi, realizzati utilizzando telai orizzontali e la tecnica "a punto".[5]
Infrastrutture e trasporti
Collegamenti viari
Ploaghe è facile da raggiungere sia per via stradale che per via ferrata. Dal punto di vista stradale si trovano diverse uscite dalla SS 131 per Ploaghe; da Ploaghe partono le strade per la direttissima Olbia-Sassari e Tempio Pausania-Sassari (sulla quale si trovano 2 uscite: uscita Ploaghe nord e uscita Ploaghe sud). Ploaghe è anche collegata tramite altre strade ai vari paesi intorno, come Osilo, Chiaramonti, Nulvi. È collegata a Sassari tramite i pullman regionali dell'ARST.
Ferrovie
Per via ferrata è presente la stazione di Ploaghe, sulla Chilivani-Porto Torres, situata appena fuori dal paese a circa cinquecento metri, vicino alla zona industriale e servita dai convogli di Trenitalia. Nel territorio comunale è presente inoltre la fermata di Fenosu, posta sulla ferrovia Sassari-Tempio-Palau, in uso dal 2015 esclusivamente a fini turistici.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Salvatore Cesaracciu | centro | Sindaco | [6] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Gavina Maria Masala In Montesu | lista civica | Sindaco | [7] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Francesco Baule | lista civica | Sindaco | [8] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Francesco Baule | lista civica "Insieme per Ploaghe" | Sindaco | [9] |
31 maggio 2015 | - | Carlo Sotgiu | lista civica "Obiettivo Ploaghe" | Sindaco | [10] |
Sport
Si può praticare il volo in parapendio nella montagna di Santa Giulia.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ *G. Cappelletti, Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. XIII, Venezia 1857, p. 138 e sgg.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
Bibliografia
- A. Uleri, Raccontando Ploaghe, Cargeghe, Documenta Edizioni, 2007
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ploaghe
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Ploaghe
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.ploaghe.ss.it.
- Ploaghe, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Template:Comuni della provincia di Sassari
Controllo di autorità | VIAF (EN) 128188160 · LCCN (EN) no2003093824 · GND (DE) 4461402-0 · J9U (EN, HE) 987007494228805171 |
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