Ente minerario siciliano

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L'Ente minerario siciliano è un ente pubblico regionale in liquidazione dal 1999. È un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, con lo scopo di promuovere: la ricerca, la coltivazione, la trasformazione ed il collocamento commerciale delle risorse minerarie della Sicilia [1], in particolare degli idrocarburi liquidi e gassosi, dello zolfo e dei sali potassici.

Storia

L'Ente è stato costituito con la legge della Regione Siciliana n. 2 dell'11 gennaio 1963 ed è stato posto in liquidazione con la legge 20 gennaio 1999, n. 5, assieme ad altri enti economici della Regione Siciliana[2]. Al momento della liquidazione facevano parte dell'ente 15 società.

Società liquidate

  • Cavagrande S.p.A.: - ( 9,20% EMS; 90,80% soci privati). La quota EMS è stata venduta nel 2002 ai soci privati.
  • Elitaliana S.p.A.: - ( 2,98% EMS; 91,02% soci privati). La quota EMS è stata venduta nel 2002 ai soci privati.
  • SARCIS S.p.A.: - ( 90% EMS; 10% ENIMED S.p.A). La quota EMS è stata venduta nel 2005 al socio ENIMED S.p.A.
  • Italkali S.p.A.: - ( 51% EMS; 49% soci privati). La quota EMS è stata trasferita al patrimonio della Regione Siciliana nel 2009.[3]

Note

  1. ^ Espi-Ems.it. URL consultato il 7 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2014).
  2. ^ Legge 20 gennaio 1999[collegamento interrotto]
  3. ^ Gli Enti Archiviato il 9 dicembre 2014 in Internet Archive.

Voci correlate