Friggitello
Friarelli o friggitelli, sono i nomi con cui sono conosciuti un tipo di peperoncino e il piatto con cui viene preparato nella cucina campana. Il friggitello è una cultivar dolce e non piccante del Capsicum annuum.[1]
Friarelli | |
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Origini | |
Altri nomi | Frigitelli |
Luogo d'origine | ![]() |
Regione | Campania |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Il nome
Il nome, da non confondere con quello dei broccoli friarielli,[2][3][4] sta ad indicare sia il cultivar di peperone che il piatto tradizionale.[3]
I tipici ortaggi che sono alla base di questo piatto si sono diffusi anche in altre zone e regioni dell'Italia centrale e meridionale, dove sono conosciuti anche con varie italianizzazioni del nome, come friggitelli o friggerelli[senza fonte].
Preparazione
L'ingrediente base è costituito da una particolare cultivar di peperoni verdi nani e dolci, non piccanti. La cottura avviene per frittura in olio d'oliva, senza alcuna impanatura, immergendo gli ortaggi ben asciutti nell'olio di frittura caldo, usati interi, lasciando intatto un abbozzo del picciolo che rimane utile al momento del consumo.
Si servono nel piatto, ancora caldi, spruzzati di sale, sia come verdura a sé stante sia come contorno di altri piatti. Si consumano senza bisogno di posate, mordendoli per intero: si portano alla bocca afferrandoli per il residuo moncone di picciolo. Ai peperoni possono accompagnarsi patate tenere, tagliate grosse, fritte nello stesso olio di frittura.
Note
- ^ (EN) Marie Iannotti, 100 Favorite Heirloom Vegetables - Peppers, in The Beginner's Guide to Growing Heirloom Vegetables, Timber Press, 2012, ISBN 1604693843.
- ^ Ragusa, pp. 390-392.
- ^ a b Peperoni dolci: friggitelli o friarelli?, su ilgiornaledelcibo.it, 1º settembre 2009. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato il 30 settembre 2017).
- ^ Broccoro fiariello di Napoli, Friariello, su agricoltura.regione.campania.it, Regione Campania. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato il 4 gennaio 2017).
Bibliografia
- Domenico Manzon, La cucina campana, Newton Compton Editori, 2000, ISBN 88-8289-836-9.
- Martino Ragusa, Orto e mangiato, Milano, Sperling & Kupfer, 2012, ISBN 978-88-200-5328-4.