La mosca
1ª ed. originale1904
GenereRacconto
Lingua originaleitaliano

La mosca è una novella di Luigi Pirandello pubblicata nel 1904 [1] e dà il titolo alla quinta raccolta pubblicata nel 1923 delle Novelle per un anno.

La raccolta

  • La mosca
  • L'eresia catara
  • Le sorprese della scienza
  • Le medaglie
  • La Madonnina
  • La berretta di Padova
  • Lo scaldino
  • Lontano
  • La fede
  • Con altri occhi
  • Tra due ombre
  • Niente
  • Mondo di carta
  • Il sonno del vecchio
  • La distruzione dell'uomo

Pubblicazione delle novelle

Le novelle non furono pubblicate tutte insieme e nello stesso momento, ma su riviste quali Il Marzocco, Il Corriere della Sera, La Riviera Ligure, Nuova antologia e Novella. La prima ad essere pubblicata fu Con altri occhi in Il Marzocco, il 28 luglio 1901. L’ultima fu La distruzione dell’uomo in Novella, Natale 1921. Alcune furono poi raggruppate in varie raccolte come Erma bifronte nel 1906. La raccolta definitiva fu pubblicata col titolo attuale per la prima volta presso R. Bemporad & figlio nel 1923.

Trama

La mosca

Il racconto inizia In medias res con l'arrivo dei fratelli Saro e Neli Tortorici in un paesino siciliano. I due giungono di corsa dalla campagna a cercare Sidoro Lopiccolo, il medico locale, per aiutare il loro cugino moribondo: Giurlannu Zarù. Quest’ultimo, infatti, si era addormentato in una stalla alla fine di una giornata di lavoro presso una tenuta agricola a Montelusa ma, quando Saro era andato a svegliarlo, lo aveva trovato gonfio e con la febbre molto alta. Il dottor Lopiccolo ha una situazione familiare complicata in quanto la moglie è costretta a letto da undici mesi, obbligandolo a badare ai sette figli. Visibilmente nervoso per questo motivo il medico pensa inizialmente di rifiutare, ma i fratelli lo convincono. Poiché Lopiccolo non ha intenzione di percorrere le dieci miglia a piedi, i fratelli gli procurano una mula e lo guidano fino alla stalla dove giace Zarù. Il malato ha già compreso le sue gravi condizioni nonostante i tentativi dei cugini di rassicurarlo. Lui e Neli avevano in programma di sposarsi lo stesso giorno, rispettivamente con Mita Lumìa e Luzza, le loro fidanzate, ma il desiderio di Giurlannu sembra svanire. Il dottore in poco tempo comprende la causa del malessere, un’infezione di Antrace trasmessa dal morso di un insetto. Zarù, allora, ricorda di aver visto una mosca volare nella stalla prima di addormentarsi e forse è la stessa che in quel momento è sulla guancia di Neli mentre sta parlando con il medico. Vedendola vicina a un taglio che il ragazzo ha sul viso, si trova a sperare che sia davvero lei la mosca incriminata. Realizza di provare una grande invidia verso il cugino, dal momento che questi è benvoluto da tutti, molto apprezzato dalle donne e, a differenza sua, con una lunga vita davanti. La mosca morde Neli con soddisfazione di Giurlannu. Il medico lo accompagna immediatamente fuori dalla stalla seguito da Saro, mentre Zarù rimane dentro ad attendere il loro ritorno. Torna Saro per prendere la mula ed è visibilmente preoccupato per il fratello. Il moribondo rimane lì, dimenticato. Vede di nuovo la mosca, rimasta lì a fargli compagnia, che si strofina le zampette soddisfatta.

Mondo di carta

Protagonista della novella è Valeriano Balicci, un professore talmente appassionato della lettura da farne la sua unica ragione di vita. Se la sta prendendo con un ragazzino che lo ha fatto inciampare nuovamente nelle sue statuette che posiziona apposta lungo il tragitto dell’uomo. Egli, infatti, è troppo distratto dalla lettura dei suoi libri per vederle. Giungono due guardie per calmarlo e conducono Valeriano al più vicino posto di guardia. Durante il tragitto, però, dice di essere diventato improvvisamente cieco. Portato in una farmacia, visibilmente agitato, rifiuta di farsi controllare. Si scopre che da anni il suo oculista gli ha imposto di smettere di leggere per non fargli perdere la vista, ma il professore non ha mai avuto intenzione di rinunciare alla sua passione. Vivere, per lui, significa leggere. Gli viene detto che rimarrà cieco per quaranta giorni. Torna a casa, dove la sua unica compagnia è la sua domestica. Nonostante i numerosi avvertimenti non riesce ad evitare di tastare gli scaffali con i suoi libri, non essendo in grado, però, di individuare i volumi con precisione a causa del troppo disordine. Mette un annuncio sui giornali per trovare un ragazzo disponibile a sistemare la sua biblioteca. Risponde all’annuncio un giovane che rimane sbigottito dalla richiesta di un cieco di mettere in ordine una libreria, pretendendo addirittura di guidarlo. Lo accontenta pensando di avere davanti un uomo squilibrato. La tranquillità apparentemente ritrovata di Balicci si interrompe quando non è più capace di sopportare il silenzio che lo circonda, dal momento che può solo provare a ricordare i libri a memoria. Cerca allora una lettrice per ascoltare il suono di una voce che possa leggere le pagine come farebbe lui. Arriva nel suo studio Tilde Pagliocchini, una giovane esuberante e appassionata di viaggi. . La giovane, grazie alle indicazioni dell’uomo, riesce ad adattarsi anche alla sua richiesta di abbassare il tono della voce eccessivamente alta. Valeriano, avendo gli occhi chiusi, non si accorge che spesso la ragazza chiacchiera con la domestica invece di leggere i suoi libri, pensando che sia talmente immersa nella lettura da non fiatare. Tilde, ogni volta che rientra nello studio del professore, lo trova immerso nel ricordare i luoghi del libro in questione. Quando viene contraddetto dalla lettrice in merito a delle descrizioni di un libro sulle quali lei non è d’accordo, avendo visto i luoghi citati durante uno dei suoi numerosi viaggi, la manda via in malo modo. Rimasto solo e con il libro tra le mani vi immerge letteralmente la faccia, ripercorrendo i luoghi esattamente come le pagine suggerivano. Il suo mondo di carta, così come rappresentato nei testi, non doveva essere alterato.

Temi trattati e significato delle novelle

I personaggi descritti da Pirandello conservano la loro umanità in ogni novella trattata. Essa nelle mani di Pirandello diventa un groviglio composto da ogni singolo soggetto che ha voglia di vivere e di agire, ma manca il passo decisivo per trasformare questo desiderio in un effettivo cambiamento. Emblematico è il caso di Zarù, giovane contadino che ha sempre vissuto una vita all’insegna della monotonia e del lavoro. Quando comprende che la sua fine è vicina, realizza di non essere affatto pronto alla morte perché non si è mai sentito abbastanza vivo. Il dramma pirandelliano, dunque, mette in scena la rappresentazione della nascita della vita vera e propria, dove il personaggio si riscopre come se venisse nuovamente al mondo. Lo scrittore, inoltre, conferisce una psicologia estremamente realistica ad ogni elemento, in particolare alla classe contadina, esaltando nella sua semplicità la componente umana ed elevandola in una dimensione dove il singolo lettore è in grado di immedesimarsi in essa, negativa o positiva che sia.

Trasposizione teatrale

Note

  1. ^ in «Il Marzocco», 2 ottobre 1904, poi in Erma bifronte, Treves Milano 1906

Bibliografia

  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, Prefazione di Corrado Alvaro, Mondadori 1956-1987, 2 volumi. 0001690-7
  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, a cura di Mario Costanzo, Prefazione di Giovanni Macchia, I Meridiani, 2 volumi, Arnoldo Mondadori, Milano 1987 EAN: 9788804211921
  • Luigi Pirandello, Tutte le novelle, a cura di Lucio Lugnani, Classici Moderni BUR, Milano 2007, 3 volumi.
  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, a cura di S. Campailla, Newton Compton, Grandi tascabili economici.I mammut, Roma 2011 Isbn 9788854136601
  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, a cura di Pietro Gibellini, Giunti, Firenze 1994, voll. 3.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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