Ordine livoniano
L'Ordine livoniano (anche noto come Ordine di Livonia) fu un'autonoma sezione dell'Ordine teutonico,[1][2] costituitosi nel 1237. Divenne poi parte della confederazione livoniana dal 1435 al 1561. Il nome deriva dalla regione in cui nacque.[3]
Ordine livoniano | |
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Tipologia | Ordine cavalleresco |
Status | soppresso |
Istituzione | Lituania, 1237 |
Cessazione | 1561 |
Motivo della cessazione | Conversione al luteranesimo del Gran Maestro |
Derivato da | ![]() |
Gradi | Cavaliere (classe unica) |
Cavalieri portaspada | |
Ordine più alto | Gran Maestro |
Storia
L'ordine fu formato dagli ex membri dei cavalieri portaspada dopo la sconfitta contro i samogizi nel 1236 nella battaglia di Šiauliai, mentre era in corso la crociata livoniana: fu così che i cavalieri portaspada confluirono nell'Ordine teutonico, formando un gruppo interno, quello dell'Ordine livoniano nel 1237.[4] Tra il 1237 e il 1290, l'Ordine livoniano si impossessò della Curlandia, della Livonia e della Semigallia. Nel 1298, i lituani conquistarono la roccaforte di Karkus a nord di Riga e sconfissero i cavalieri livoniani nella battaglia di Turaida, uccidendo anche il Gran Maestro e altri 22 comandanti.[5] Nel 1346, l'Ordine acquistò il Ducato di Estonia dal re danese Valdemaro IV. La vita quotidiana nei possedimenti degli ex cavalieri portaspada è descritta nelle cronache di Balthasar Russow (Chronica der Provinz Lyfflandt).[6]
L'ordine teutonico cadde in declino a seguito della sconfitta riportata nella battaglia di Grunwald (1410) e l'annessione dei territori a quelli della Prussiaad opera di Alberto di Brandenburg nel 1525, mentre l'ordine livoniano riuscì a conversare ancora la propria esistenza e indipendenza (a differenza di altre compagnie religiose di qualche secolo prima).
La sconfitta dell'ordine livoniano nella battaglia di Swienta (Wilkomierz) il primo settembre 1435, quando persero la vita il Gran Maestro e diversi cavalieri d'alto rango, ridusse il territorio ad un'area assimilabile alla regione storica della Livonia. L'accordo a cui seguì la costituzione della Terra Mariana (eiine fruntliche eyntracht), fu firmato a Walk il 4 dicembre 1435: le parti erano rappresentate da una parte dall'arcivescovo di Riga, la diocesi di Curlandia, Dorpat, Ösel–Wiek e Reval; dall'altra, i rappresentanti dell'ordine e i vassalli, i capi politici di Riga, Reval e l'insediamento di Dorpat.[7]
Durante le guerre che accaddero qualche anno dopo in Livonia, l'ordine subì una cocente sconfitta ad opera delle truppe moscovite nella battaglia di Ergeme nel 1560. Si invocò così la protezione di Sigismondo II Augusto, re della Polonia e Granduca di Lituania, perché l'ordine era impegnato in una guerra con Guglielmo di Brandenburgo nel 1557.
Dopo aver raggiunto un accordo con Sigismondo II, Augusto e i suoi rappresentanti (in particolare Mikołaj Krzysztof Radziwiłł), assieme all'ultimo Gran Maestro livoniano, Gotthard Kettler, posero fine all'ordine: Kettler si convertì al luteranesimo. Nella parte meridionale delle terre appartenenti all'ordine ormai sciolto, costituì per sé e per la sua famiglia il Ducato di Curlandia e Semigallia, al fine di risiedervi e ricavare proventi dalle terre possedute. L'Estonia settentrionale tornò a rientrare nel possesso dei danesi e degli svedesi.
Dal 14° al 16° secolo, divenne lingua ufficiale la media, quella più parlata negli insediamenti della Lega Anseatica; in seguito, fu sostituita dall'Alto tedesco (16°-17° secolo)[8].
Maestri di Livonia (all'interno dell'Ordine teutonico)
Il Gran Maestro di Livonia, come quello dell'Ordine teutonico, veniva eletto dai compagni di cavalleria a vita. Il Gran Maestro esercitava poteri di gestione e supervisione: gestiva anche un consiglio che poteva essere riunito a seconda di quando lo riteneva opportuno e il suo consiglio era considerato uguale a un comando. I teutonici non intervennero nella precedente divisione delle autonomie locali, considerata un'area secondaria e la cui supervisione era affidata ad ambasciatori.[9]
- Hermann Balk 1237–1238
- Dietrich von Grüningen 1238–1242
- Dietrich von Grüningen 1244–1246
- Andreas von Stierland 1248–1253
- Anno von Sangershausen 1253–1256
- Burkhard von Hornhausen 1256–1260
- Werner von Breithausen 1261–1263
- Konrad von Mandern 1263–1266
- Otto von Lutterberg 1266–1270
- Walther von Nortecken 1270–1273
- Ernst von Rassburg 1273–1279
- Konrad von Feuchtwangen 1279–1281
- Wilken von Endorp 1281–1287
- Konrad von Herzogenstein 1288–1290
- Halt von Hohembach –1293
- Heinrich von Dinkelaghe 1295–1296
- Bruno 1296–1298
- Gottfried von Rogga 1298–1307
- Conrad von Jocke 1309–1322
- Johannes Ungenade 1322–1324
- Reimar Hane 1324–1328
- Everhard von Monheim 1328–1340
- Burchard von Dreileben 1340–1345
- Goswin von Hercke 1345–1359
- Arnold von Vietinghof 1359–1364
- Wilhelm von Vrymersheim 1364–1385
- R. von Eltz 1385–1389
- Wennemar Hasenkamp von Brüggeneye 1389–1401
- Konrad von Vietinghof 1401–1413
- Diderick Tork 1413–1415
- Siegfried Lander von Spanheim 1415–1424
- Zisse von Rutenberg 1424–1433
- Franco Kerskorff 1433–1435
- Heinrich von Bockenvorde 1435–1437
- H. Vinke von Overbergen 1438–1450
- Johann Osthoff von Mengede 1450–1469
- Johann Wolthuss von Herse 1470–1471
- Bernd von der Borch 1471–1483
- Johann Fridach von Loringhofe 1483–1494
- Wolter von Plettenberg 1494–1525
Voci correlate
Note
- ^ William Urban, The Teutonic Knights: A Military History, 2005, pp. 259–273, ISBN 1-85367-667-5.
- ^ http://www.sapere.it/enciclopedia/Cavali%C3%A8ri+Portaspada.html
- ^ http://www.teutonic.altervista.org/C/027.html
- ^ Richard C. Frucht, Eastern Europe: An Introduction to the People, Lands, and Culture, ABC-CLIO, 2005, p. 69, ISBN 1-57607-800-0.
- ^ e-solution: Gaumina www.gaumina.lt, Orbis Lituaniae – Lietuvos Didžiosios Kunigaikštystės istorijos, su m.ldkistorija.lt. URL consultato il 5 April 2018.
- ^ http://itaaliapuhkus.ee/it/chiesa-dello-spirito-santo
- ^ Priit Raudkivi, Vana-Liivimaa maapäev, Argo, 2007, pp. 118–119, ISBN 9949-415-84-5.
- ^ (German) Kristine Koch, Deutsch als Fremdsprache im Russland des 18. Jahrhunderts, Berlin/New York, Walter de Gruyter, 2002, p. 59, ISBN 3-11-017503-7. Lingua sconosciuta: German (aiuto)
- ^ William L Urban, Livonian Crusade, Lithuanian Research and Studies Center, 2004, pp. 12, 14, ISBN 0-929700-45-7.
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