Trattato di Libero Commercio Continentale Africano

trattato internazione africano di libero scambio

Il Trattato di Libero Commercio Continentale Africano, (in inglese African Continental Free Trade Agreement, abbreviato AfCFTA) è un trattato internazionale che regola l'apertura delle frontiere e la creazione di un'area di libero scambio tra i paesi firmatari. A Luglio 2019 sono 54 i firmatari, e sono già state raggiunte le 22 ratifiche necessarie per l'entrata in vigore dell'accordo.

Trattato di Libero Commercio Continentale Africano
ContestoCreazione di una area di libero scambio panafricana
Firma21 Marzo 2018
LuogoKigali, Ruanda
Efficacia30 Maggio 2019
Condizioni22 Paesi devono ratificare l'accordo prima della sua entrata in vigore
Firmatari originali44 Stati:
Firmatari successivi10 Stati:
Ratificatori27 Stati:
Depositario Unione africana
LingueInglese, Francese, Portoghese, Arabo, Spagnolo
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Membri

 
Stato al 7 Luglio 2019

     Accordo ratificato

     Accordo firmato il 21 Marzo 2018, non ratificato

     Accordo firmato dopo il 21 Marzo 2018, non ratificato

I 54 membri dell'Unione Africana che hanno firmato il trattato sono:

L'unica nazione africana che non ha ancora firmato il trattato è:

Storia

Nel 1963, l'Organizzazione dell'Unità Africana (OAU) fu fondata dagli stati indipendenti dell'Africa. L'OUA aveva lo scopo di promuovere la cooperazione tra gli stati africani. Il piano d'azione di Lagos del 1980 è stato adottato dall'organizzazione. Il piano suggeriva che l'Africa dovrebbe minimizzare la dipendenza dall'Occidente promuovendo il commercio intra-africano. Ciò portò alla creazione di un certo numero di organizzazioni di cooperazione regionale nelle diverse regioni dell'Africa, come la Conferenza sul coordinamento dello sviluppo dell'Africa australe. Alla fine ciò portò al trattato di Abuja nel 1991, che creò la Comunità Economica Africana, un'organizzazione che promuoveva lo sviluppo di aree di libero scambio, unioni doganali, una Banca centrale africana e un'unione monetaria africana.[2][3]

Nel 2002, all'OUA è succeduta dall'Unione Africana (UA), che ha come uno dei suoi obiettivi quello di accelerare "l'integrazione economica del continente".[4] Un secondo obiettivo era quello di "coordinare e armonizzare le politiche tra le comunità economiche regionali esistenti e future per il graduale raggiungimento degli obiettivi dell'Unione".[5] Al vertice dell'Unione africana del 2012 ad Addis Abeba, i leader africani hanno concordato di creare una nuova area di libero scambio continentale entro il 2017. Al vertice dell'Unione africana del 2015 a Johannesburg, il vertice ha accettato di avviarne negoziati. Ciò ha dato inizio ad una serie di dieci sessioni negoziali che si sono svolte nei tre anni successivi.[2][6]

Summit di Kigali, 2018

Nel 2018, in occasione della decima sessione straordinaria dell'Unione africana sull'AfCFTA, sono stati firmati tre accordi separati: l'accordo africano di libero scambio continentale; la dichiarazione di Kigali; e il Protocollo sulla libera circolazione delle persone. Il Protocollo sulla libera circolazione delle persone cerca di stabilire una zona senza visti nei Paesi AfCFTA e sostiene la creazione del passaporto dell'Unione africana.[7] Al vertice di Kigali, il 21 marzo 2018, 47 hanno firmato la Dichiarazione di Kigali, 30 hanno firmato il Protocollo sulla libera circolazione delle persone e 44 Paesi hanno firmato l'AfCFTA. Essi sono:

Un grande successo, con però due notevoli riserve: Nigeria e Sudafrica, le due maggiori economie in Africa, non avevano firmato inizialmente i trattati.[8][9][10]

Ratifica

Affinché il trattato potesse entrare in vigore, era necessario che 22 Nazioni africane lo ratificassero. Le prime nazioni a farlo sono stati il Kenya ed il Ghana, rispettivamente il 6 ed il 7 Maggio 2018. Il trattato è entrato in vigore quasi un anno dopo, il 30 Maggio 2019, grazie alla ratifica di Gambia e Zimbabwe. I primi 22 Paesi a ratificare il trattato sono:

Obiettivo

Gli obiettivi[11] del trattato prevedono:

  • la rimozione delle tasse doganali
  • rivitalizzare lo spazio commerciale africano
  • incentivare una nuova economia competitiva
  • creare nuovi posti di lavoro.

Paesi Partner

Stato della Ratifica dei Paesi Africani[12]
Paese Firma Data della firma Ratifica Data della ratifica
  Algeria Template:Dts No
  Angola Template:Dts No
  Benin Template:Dts No
  Botswana Template:Dts No
  Burkina Faso Template:Dts Template:Dts
  Burundi Template:Dts No
  Camerun Template:Dts No
  Capo Verde Template:Dts No
  Ciad Template:Dts Template:Dts
  Comore Template:Dts No
  Costa d'Avorio Template:Dts Template:Dts
  Egitto Template:Dts Template:Dts
  Eritrea No No
  Etiopia Template:Dts Template:Dts
  Gabon Template:Dts Template:Dts
  Gambia Template:Dts Template:Dts
  Ghana Template:Dts Template:Dts
  Gibuti Template:Dts Template:Dts
  Guinea Template:Dts Template:Dts
  Guinea-Bissau Template:Dts No
  Guinea Equatoriale Template:Dts Template:Dts
  Kenya Template:Dts Template:Dts
  Lesotho Template:Dts No
  Liberia Template:Dts No
  Libia Template:Dts No
  Madagascar Template:Dts No
  Malawi Template:Dts No
  Mali Template:Dts Template:Dts
  Marocco Template:Dts No
  Mauritania Template:Dts Template:Dts
  Mauritius Template:Dts No
  Mozambico Template:Dts No
  Namibia Template:Dts Template:Dts
  Niger Template:Dts Template:Dts
  Nigeria Template:Dts No
  Rep. Centrafricana Template:Dts No
  Rep. del Congo Template:Dts Template:Dts
  RD del Congo Template:Dts No
  Ruanda Template:Dts Template:Dts
  Sahara Occidentale Template:Dts Template:Dts
  São Tomé e Príncipe Template:Dts Template:Dts
  Senegal Template:Dts Template:Dts
  Seychelles Template:Dts No
  Sierra Leone Template:Dts Template:Dts
  Somalia Template:Dts No
  Sudafrica Template:Dts Template:Dts
  Sudan Template:Dts No
  Sudan del Sud Template:Dts No
  eSwatini Template:Dts Template:Dts
  Tanzania Template:Dts No
  Togo Template:Dts Template:Dts
  Tunisia Template:Dts No
  Uganda Template:Dts Template:Dts
  Zambia Template:Dts No
  Zimbabwe Template:Dts Template:Dts

Implementazione

L'AfCFTA è impostato per essere implementato in fasi, con alcune delle fasi future ancora in fase di negoziazione.[13] Al suo lancio, il 7 luglio 2019, sono stati attivati cinque strumenti operativi che regoleranno l'AfCFTA: "le regole di origine, il forum negoziale online, il monitoraggio e l'eliminazione delle barriere non tariffarie, un sistema di pagamento digitale e l'Osservatorio sul Commercio Africano.[14]

Al vertice di Kigali sono state individuate aree di accordo su protocolli commerciali, procedure di risoluzione delle controversie, cooperazione doganale, facilitazione degli scambi e norme di origine. Questo fa parte della Fase I dell'accordo, che riguarda la liberalizzazione di beni e servizi. C'è anche un accordo per ridurre le tariffe sul 90% di tutte le merci. Ogni nazione è autorizzata ad escludere il 3% delle merci da questo accordo. Alcune questioni della fase I che rimangono da negoziare comprendono il programma delle concessioni tariffarie e altri impegni specifici. I negoziati per la Fase II sono iniziati a febbraio 2019: essi copriranno i protocolli per la concorrenza, la proprietà intellettuale e gli investimenti. I negoziati sulle questioni di fase II dovrebbero concludersi nel 2020.

Problemi

Un fattore di complicazione dei negoziati era che l'Africa era già stata divisa in otto distinte aree di libero scambio e / o unioni doganali, ciascuna con regolamenti diversi. Questi organismi regionali continueranno ad esistere: l'accordo africano di libero scambio continentale inizialmente cerca di ridurre le barriere commerciali tra i diversi pilastri della comunità economica africana, usando queste organizzazioni regionali come elementi costitutivi per l'obiettivo finale di un'unione doganale in tutta l'Africa.[2][10][15][13]

Altri problemi[11] che dovranno affrontare i Paesi membri saranno:

  • la questione tariffe, ovvero paesi con economie protezionistiche devono abbattere le loro tariffe, con il rischio di distruggere alcuni settori delle proprie economie nazionali.
  • la questione infrastrutture, ovvero il libero scambio di merci è ostacolato dalla scarsa e poco sviluppata rete di infrastruttre intrafricane.

Voci correlate

Note

  1. ^ https://www.bbc.com/news/world-africa-48899701
  2. ^ a b c African Continental Free Trade Area: Policy and Negotiation Options for Trade in Goods (PDF), su unctad.org, United Nations Conference on Trade and Development, 2016. URL consultato l'8 July 2019.
  3. ^ African Union will launch operational phase of the AfCFTA at Summit in Niger, su au.int, African Union, 4 July 2019. URL consultato l'8 July 2019.
  4. ^ CONSTITUTIVE ACT OF THE AFRICAN UNION (PDF), su au.int, African Union. URL consultato l'8 July 2019.
    «Article 3c: "accelerate the political and socio-economic integration of the continent;"»
  5. ^ CONSTITUTIVE ACT OF THE AFRICAN UNION (PDF), su au.int, African Union. URL consultato l'8 July 2019.
    «Article 3l: "coordinate and harmonize the policies between the existing and future Regional Economic Communities for the gradual attainment of the objectives of the Union;"»
  6. ^ Keys to success for the AfCFTA negotiations (PDF), su brookings.edu, Brookings, May 2019. URL consultato l'8 July 2019.
  7. ^ How the free movement of people could benefit Africa, su theconversation.com. URL consultato il 7 July 2019.
  8. ^ Forty-four countries sign historic African Union free trade agreement, su africanews.com. URL consultato il 7 July 2019.
  9. ^ African Continental Free Trade Area (AfCFTA) Legal Texts and Policy Documents, su tralac.org, Tralac Trade Law Centre. URL consultato il 7 July 2019.
  10. ^ a b African Union Legal Resources and Policy Documents, su tralac.org, Tralac. URL consultato l'8 July 2019.
  11. ^ a b https://formiche.net/2019/05/africa-trattato-commercio/
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore AU LIST
  13. ^ a b How will the AfCFTA be established and its Legal Instruments be implemented?, su tralac.org, Tralac, 22 March 2018. URL consultato l'8 July 2019.
  14. ^ Operational phase of the African Continental Free Trade Area is launched at Niger Summit of the African Union, su au.int, African Union, 7 July 2019. URL consultato l'8 July 2019.
  15. ^ Economic 'game changer'? African leaders launch free-trade zone, su reuters.com. URL consultato l'8 July 2019.

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