Nazionale maschile di pallavolo dell'Italia
La nazionale di pallavolo maschile dell'Italia è una squadra europea composta dai migliori giocatori di pallavolo dell'Italia ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Pallavolo.
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Uniformi di gara | |
Sport | ![]() |
Federazione | FIPAV |
Confederazione | CEV |
Codice CIO | ITA |
Selezionatore | ![]() |
Ranking FIVB | 3° (ottobre 2018) |
Giochi olimpici | |
Partecipazioni | 11 (esordio: 1976) |
Miglior risultato | Secondo posto nel 1996, 2004, 2016 |
Campionato mondiale | |
Partecipazioni | 16 (esordio: 1949) |
Miglior risultato | Campione nel 1990, 1994, 1998 |
Campionato europeo | |
Partecipazioni | 29 (esordio: 1948) |
Miglior risultato | Campione nel 1989, 1993, 1995, 1999, 2003, 2005 |
World League | |
Partecipazioni | 28 (esordio: 1990) |
Miglior risultato | Campione nel 1990, 1991, 1992, 1994, 1995, 1997, 1999, 2000 |
Coppa del Mondo | |
Partecipazioni | 7 (esordio: 1981) |
Miglior risultato | Campione nel 1995 |
Grand Champions Cup | |
Partecipazioni | 4 (esordio: 1993) |
Miglior risultato | Campione nel 1993 |
Storia
Primi anni
La nazionale italiana conquistò la sua prima medaglia internazionale (un bronzo) nel 1948, in occasione dei campionati europei. Tuttavia l'Italia era nettamente inferiore alle forti nazionali dei paesi dell'Est Europa, e per questo motivo nel corso dei trent'anni successivi la squadra azzurra conseguì affermazioni solo in tornei snobbati dalle nazionali più quotate: è il caso dell'oro ai Giochi del Mediterraneo nel 1959 e dell'argento nel 1963. Nel 1970 l'Italia vinse le Universiadi e cinque anni dopo giunse seconda nei Giochi del Mediterraneo.
La rivelazione nel 1978
È in occasione dei campionati mondiali del 1978 che l'Italia si innamora del volley: la squadra di Carmelo Pittera gioca in casa e stupisce tutto il mondo del volley, supera il girone di primo turno con 3 vittorie in 3 partite, le prime due con Belgio ed Egitto (entrambe 3-0) e poi prima sorpresa con la vittoria 3-1 sulla Cina; nel girone di secondo turno l'Italia debutta con il Brasile compiendo un mezzo miracolo e vincendo in cinque set, poi ancora grande vittoria inattesa con la Germania orientale (3-1) e si replica (ma stavolta con un avversario alla portata) con un 3-0 sulla Bulgaria, mentre nell'ultima gara del girone l'Italia viene travolta 3-0 dall'Unione Sovietica. Nonostante la sconfitta, l'Italia accede alla semifinale contro la forte squadra cubana: l'Italia vince 3-1 tra lo stupore di tutti gli appassionati di pallavolo del mondo; in finale però c'è di nuovo l'Unione Sovietica che non lascia scampo agli azzurri, sommergendoli con un secco 3-0. Nonostante la sconfitta l'Italia del volley è contenta per aver visto all'opera una squadra competitiva, al punto che la stampa la ribattezzerà Gabbiano d'argento. Il nome deriva dal documentario realizzato in occasione di quei campionati da Giulio Berruti, considerato ancora oggi un vero cult per il mondo della pallavolo. In casa azzurra c'era però la sensazione di aver perso l'unica e irripetibile occasione di vincere un torneo importante.
Nei cinque anni successivi l'Italia torna a essere una squadra di secondo piano; vince ancora i Giochi del Mediterraneo nel 1983, ma per il resto è poca cosa. Tuttavia i miglioramenti rispetto agli anni precedenti sono notevoli; infatti, in precedenza le grandi squadre erano solite "travolgere" gli azzurri, mentre in questi anni le grandi nazionali si rendono conto delle difficoltà che devono affrontare scontrandosi con la rappresentativa azzurra (pur continuando a vincere).
Nel 1984 un'altra favola: al torneo olimpico di Los Angeles 1984 (privato delle nazionali dell'Est Europa, come reazione al boicottaggio degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Mosca di quattro anni prima) l'Italia arriva fino alla semifinale, conquistando poi il bronzo. Ma anche stavolta c'è chi pensa di aver perso l'occasione della vita; fino al 1989 l'Italia continua a lottare per piazzamenti d'onore.
La Generazione di fenomeni
L'era Velasco e il dominio assoluto
Nel 1989 arriva sulla panchina azzurra un tecnico destinato a un luminoso futuro: Julio Velasco. Il tecnico e i suoi leggendari giocatori (tra i quali Andrea Zorzi, Luca Cantagalli, Andrea Lucchetta, Paolo Tofoli, Lorenzo Bernardi, Andrea Gardini, Pasquale Gravina, Andrea Giani e Samuele Papi) danno vita a un ciclo di successi assolutamente eccezionale, e la squadra sarà ribattezzata Generazione di fenomeni. Nello stesso anno l'Italia vince a sorpresa il campionato europeo. Subito dopo arriva la conferma ai vertici mondiali con l'argento in Coppa del Mondo, dietro Cuba.
Il 1990 è il primo di una serie di anni d'oro per l'Italia. La FIVB fa partire la World League, nella cui prima edizione l'Italia vince il girone eliminatorio, batte la quotata Unione Sovietica al quinto set in semifinale e sconfigge l'Olanda in finale con un secco 3-0. Nello stesso anno vince i Goodwill Games, ma la prima grande impresa degli azzurri avviene ai Mondiali 1990. L'Italia arriva seconda nel proprio girone (vincendo con Camerun e Bulgaria e venendo sconfitta da Cuba a qualificazione raggiunta), elimina la Cecoslovacchia negli ottavi (3-0), l'Argentina nei quarti (3-0) e il Brasile paese ospitante in semifinale (3-2). Gli azzurri vincono la finale contro Cuba per 3-1, con l'ultimo punto di Lorenzo Bernardi dopo 9 match ball. Avendo vinto il mondiale, l'Italia viene invitata all'FIVB World Super Four '90, dove supera agevolmente il Giappone ma viene sconfitta in finale dall'Unione Sovietica al tie-break.
Nel 1991 il ciclo azzurro continua: ancora oro alla World League '91 e ai Giochi del Mediterraneo, mentre all'europeo l'Italia cede in finale all'Unione Sovietica. Lo squadrone azzurro non prende parte alla Coppa del Mondo.
Nel 1992 gli azzurri vincono la World League per la terza volta in tre edizioni, battendo 3-1 Cuba in finale, ma perdono clamorosamente l'occasione di vincere il titolo olimpico venendo sconfitti nei quarti di finale dall'Olanda per 3-2.
Nel 1993 l'Italia vince la Grand Champions Cup e gli Europei, battendo in entrambi i casi l'Olanda in finale (prendendosi così la rivincita per la sconfitta alle Olimpiadi) e dando inizio a una vera e propria rivalità sportiva tra le due nazionali, che si spartiranno i principali trofei negli anni futuri. Gli azzurri perdono invece la semifinale della World League '93 contro i padroni di casa del Brasile, futuro campione, e devono accontentarsi del bronzo.
Nel 1994 l'Italia non lascia nulla alle altre squadre. La nazionale debutta in estate arrivando seconda (dopo la Russia, anche se solo per differenza di set) nel girone eliminatorio della World League '94. Si qualifica per il girone dei quarti di finale del torneo (giocato a Milano), in cui arriva terza alle spalle di Brasile e Bulgaria. In semifinale batte nettamente i bulgari per 3-0 e in finale regola Cuba con il medesimo punteggio, conquistando il quarto oro in cinque edizioni. In ottobre gli azzurri vanno in Grecia per il mondiale '94 con l'obiettivo di difendere il titolo mondiale conquistato 4 anni prima in Brasile. Gli azzurri vincono il girone di primo turno (nonostante la sconfitta al quinto set contro il Giappone nell'ultima gara), sconfiggono la Grecia (3-0) padrona di casa agli ottavi e poi la Russia (3-1) nei quarti. In semifinale è Cuba a cedere allo strapotere azzurro con un netto 3-1. In finale l'Italia affronta ancora i rivali dell'Olanda, che stavolta vengono regolati con un netto 3-1; l'Italia vince l'ultimo set addirittura 15-1. Essendo arrivata sul podio al mondiale, l'Italia viene invitata a giocare il World Super Four '94, dove supera i tre avversari del girone senza problemi: Stati Uniti (3-0), Olanda (3-1) e Giappone (3-1). In semifinale regola ancora gli Stati Uniti (3-1) e in finale sconfigge per l'ennesima volta l'Olanda (3-1).
Nel 1995 si ripetono appieno i successi del trionfale anno precedente. La squadra azzurra vince i tre tornei a cui prende parte: la Coppa del Mondo, gli Europei (entrambi sull'Olanda) e la World League (sul Brasile). Con queste vittorie l'Italia trionfa in tutti i principali tornei del mondo, eccetto i giochi olimpici, e per le Olimpiadi di Atlanta '96 l'Italia è considerata da molti la favorita.
Il 1996 è l'anno della delusione più grande della storia della pallavolo italiana: al torneo olimpico di Atlanta la nazionale sbaraglia tutti gli avversari vincendo tutte le 5 partite del girone di primo turno, senza mai perdere nemmeno un set. Nei quarti perde il primo set con l'Argentina, ma si rifà vincendo gli altri tre. In semifinale gli azzurri dominano e vincono 3-1 con la Jugoslavia, accedendo da favoriti alla finale. All'ultimo atto, l'Olanda (già affrontata e sconfitta 3-0 nel girone eliminatorio) si prende la più pesante delle rivincite, battendo 3-2 l'Italia, vendicando così in un colpo solo tutte le sconfitte patite negli anni precedenti, superando di nuovo l'Italia a livello olimpico, come avvenuto quattro anni prima. Nello stesso anno l'Italia perde anche la finale di World League, ancora con gli Oranje e ancora al quinto set. Al termine di questo ciclo sfortunato, Velasco decide di lasciare la panchina azzurra e viene sostituito da Bebeto.
L'era Bebeto
Nel 1997 l'Italia si rimette in piedi, il nuovo commissario tecnico Paulo Roberto de Freitas (chiamato da tutti Bebeto de Freitas o semplicemente Bebeto) cerca di colmare il vuoto lasciato dal suo immenso predecessore chiamando in nazionale nuovi elementi e dando fiducia ad alcuni giovani già scoperti da Velasco. Alla World League '97 l'Italia sconfigge Cuba nella finale e conquista il suo sesto titolo in otto edizioni (prendendosi anche la rivincita con gli olandesi nel girone finale), poi all'europeo gioca un ottimo girone e si qualifica per la semifinale, ma ancora una volta gli olandesi si mettono tra gli azzurri e il successo e stavolta sono loro a spuntarla con un secco 3-0; nella finale di consolazione l'Italia sconfigge la Francia e conquista il bronzo, continuando quella tradizione che la vuole sempre sul podio nel torneo continentale dal 1989 in poi.
Nel 1998, per la prima volta da anni gli azzurri non partono come favoriti del torneo mondiale (i favori del pronostico infatti vanno agli olandesi, campioni olimpici ed europei). L'Italia per via di un deludente quarto posto (prima volta nella storia che gli azzurri non salgono sul podio in questa competizione) nella World League '98 giocata a Milano viene degradata a livello di outsider; ma al mondiale di novembre gli azzurri si riconfermano un po' a sorpresa ai vertici del volley planetario conquistando il terzo titolo mondiale consecutivo (primi nella storia a farlo), eliminando in semifinale il Brasile, che negli anni a venire infliggerà numerose sconfitte agli azzurri. In finale facile vittoria (3-0) con la Jugoslavia.
Nonostante tutto alla fine dell'anno il commissario tecnico Bebeto lascia la panchina azzurra.
L'era Anastasi, successi e delusioni
Nel 1999 l'Italia viene guidata da Andrea Anastasi; l'arrivo del nuovo commissario tecnico sembra continuare i successi dei suoi due predecessori: in estate la nazionale italiana conquista la World League '99 (3-1 su Cuba), e in settembre si ripete all'europeo (sulla Russia), ma in dicembre arriva solo terza nella Coppa del Mondo superata da Russia e Cuba. Tuttavia i risultati sono sufficienti a garantirsi l'accesso alle Olimpiadi di Sydney 2000.
Nel frattempo l'Italia vince la World League 2000 a Rotterdam (dove la nazionale di casa naufraga, uscendo dalle migliori del mondo) dove in finale batte ancora la Russia (3-1). Al torneo olimpico 2000 l'Italia, trascinata da Andrea Sartoretti (alla fine del torneo secondo nella classifica dei top-scorer), vince il girone del primo turno imbattuta, sconfiggendo in sequenza Corea del Sud (3-0), la Jugoslavia (3-2), Argentina (3-0), Russia (3-1) e USA (3-1); ai quarti poi batte l'Australia (3-1) e riaffronta gli slavi in semifinale, dove gli azzurri incappano in una sconfitta per 3-0. Nella finale per il terzo posto l'Italia sconfigge 3-0 l'Argentina conquistando la medaglia di bronzo.
Nel 2001 l'Italia arriva in finale nella World League, ma viene sconfitta dal Brasile; in estate poi vince i Giochi del Mediterraneo sotto la guida temporanea del coreano Kim Ho Chul, volando poi a Ostrava per gli Europei del 2001. Nel girone eliminatorio l'Italia (nelle cui file sono tornati giocatori del passato come Lorenzo Bernardi) supera Ungheria (3-0), Germania (3-1) e Polonia (3-0), poi cede nettamente ancora con la Serbia e Montenegro (3-0); nell'ultima gara basta vincere due set con la Francia per accedere alle semifinali: l'Italia perde 3-2 ma si qualifica ugualmente. Nella semifinale vince 3-0 contro i padroni di casa e in finale incontra di nuovo la Serbia e Montenegro, uscendo sconfitta ancora per 3-0.
Nel 2002 l'Italia è chiamata a difendere il suo titolo mondiale. Alla World League non raggiunge tuttavia il podio, e nel Mondiale non fa meglio: dopo un primo turno con due vittorie contro Croazia e Canada e una sconfitta al quinto set contro la Polonia, uscirà nei quarti di finale contro il Brasile (futuro campione). Per la prima volta dal 1989 la nazionale conclude l'anno senza nessuna medaglia.
L'era Montali
Nel 2003 sulla panchina azzurra arriva Gian Paolo Montali: in quell'anno l'Italia vince la medaglia di bronzo alla World League 2003 (vinta dal Brasile). A settembre però riesce a vincere l'Europeo: dopo avere dominato il girone di qualificazione l'Italia batte la quotata Russia per 3-0 in semifinale e in finale supera al quinto set la Francia (già battuta nel girone del primo turno). Lo stesso anno gli azzurri arrivano secondi dietro il Brasile (divenuto nel frattempo leader mondiale) nella Coppa del mondo e guadagnano l'accesso alle Olimpiadi di Atene.
Il 2004 è l'anno olimpico, l'Italia arriva in finale alla World League 2004, ma perde nettamente con il Brasile davanti al pubblico di Roma. Al torneo olimpico di Atene l'Italia inizia il suo cammino con gli USA, vincendo 3-1, poi viene sconfitta 3-2 dal Brasile dopo un lungo tie-break; l'Italia rimedia vincendo in sequenza con Australia e Olanda (3-0 entrambe), poi cede ancora al tie break con la Russia, qualificandosi comunque come seconda nel girone. Nei quarti sconfigge l'Argentina per 3-1, in semifinale la Russia (da cui era stata sconfitta nel girone eliminatorio) per 3-0. In finale l'Italia affronta nuovamente il Brasile, perdendo il primo set, vincendo il secondo e poi cedendo sempre nel finale di set nei due successivi.
Nel 2005 l'Italia giunge solo settima nella World League (peggior risultato di sempre). Nell'Europeo casalingo, nella finale di Roma giocata davanti ai 12.000 spettatori del PalaLottomatica, l'Italia batte la Russia al quinto set e vince l'europeo confermando il successo di due anni prima. Questo è a oggi l'ultimo trionfo degli azzurri.
Nel 2006 l'Italia giunge sesta nella World League e quinta nel mondiale.
Il 2007 è un anno di grande ricambio generazionale, e della nazionale degli anni 1990 non rimane nessuno: l'addio del capitano Samuele Papi segue quelli di Andrea Sartoretti e Andrea Giani. L'Italia che si presenta al via della World League è completamente rinnovata: gli unici "senatori" in campo sono Alberto Cisolla (nuovo capitano), Valerio Vermiglio, Alessandro Fei e Luigi Mastrangelo. A 4 gare dalla fine del girone di qualificazione l'Italia è già matematicamente estromessa dalla fase finale della World League e non riceverà la wild card. All'Europeo 2007 le cose non vanno molto meglio, l'Italia supera la prima fase a fatica, la Finlandia (rivelazione del torneo) all'esordio viene superata solo al quinto set, poi gli azzurri battono 3-1 la debole Croazia e vengono sommersi dalla Bulgaria per 3-0, accedendo comunque alla seconda fase, in questa si vince bene con il Belgio, si cede 3-2 alla Russia (ottenendo già la matematica esclusione) e poi ci si consola battendo 3-2 la quotata Polonia, per la prima volta dal 1989 gli azzurri non salgono sul podio europeo.
La seconda era Anastasi
Andrea Anastasi, campione d'Europa con la Spagna maschile, torna a essere CT dell'Italia e ricomincia da dove si era interrotto il primo ciclo, quando guidò la sua ultima Italia nell'All Star Game di Trieste del novembre 2002.
Dopo una World League 2008 deludente, la Nazionale si qualifica per le Olimpiadi di Pechino 2008 all'ultima occasione, grazie al torneo di qualificazione disputato in Giappone dal 31 maggio all'8 giugno 2008. Memorabile la partita d'esordio degli Azzurri contro i padroni di casa: sotto per 2 set a 1, sul 24 a 17 per gli asiatici, un filotto positivo in battuta di Emanuele Birarelli permette alla squadra di vincere inaspettatamente il set e poi l'incontro.
L'avventura nel torneo olimpico segna il ritorno della formazione italiana tra le prime squadre al mondo. Dopo la conquista del secondo posto nel Gruppo A (insieme a Stati Uniti, Bulgaria, Cina, Venezuela e Giappone) il sestetto capitanato da Alberto Cisolla supera al tie-break la tenace formazione polacca di Michał Winiarski. In semifinale gli Azzurri devono invece arrendersi alla nazionale campione olimpica in carica, il Brasile. Nella finale per il 3º-4º posto a vincere è la Russia, con il risultato di 3 a 0. Seppur dimostrando ancora notevoli difficoltà nell'affrontare le nazionali più forti, grazie a questo risultato la nazionale italiana prolunga la serie positiva ai Giochi olimpici: da Atlanta 1996 infatti, la compagine di pallavolo approda almeno alle semifinali.
Nel 2009 invece la nazionale fa una pessima figura agli Europei in Turchia non andando oltre il 10º posto, difatti vincendo solo due partite (contro Repubblica Ceca e Finlandia) sulle sei totali disputate. Motivo principale della debacle la mancanza di giocatori all'altezza dell'élite europea.
Nel 2010, dopo tre anni di assenza, l'Italia ritorna a disputare le Final Six di World League arrivando sesta. A fine settembre si disputarono i campionati mondiali in Italia. Nella gara d'esordio l'Italia supera il Giappone con un netto 3-0. Da qui in poi la nazionale inanella una serie di vittorie che le permette di superare le prime due fasi del torneo, arrivando in una sola partita al tie-break, la vittoria 3-2 sull'Iran, approdando in semifinale da imbattuta, cosa che non accadeva dal vittorioso mondiale del 1998. In semifinale incontra il favorito Brasile che infligge agli azzurri la prima, e più amara, sconfitta per 3 set a 1. Nella finale per il 3º posto incontra la Serbia che le infligge la seconda sconfitta del mondiale, sempre per 3-1.
L'era Berruto
Nel 2011 la nazionale viene affidata a Mauro Berruto, fino ad allora allenatore della Lube Macerata. Il nuovo tecnico deve subito far fronte al ritiro dalla nazionale del capitano Alessandro Fei sostituito nel ruolo di opposto, da Michał Łasko. Viene promosso nel ruolo di capitano lo schiacciatore Cristian Savani. Berruto, inoltre, effettua un notevole rinnovamento, promuovendo nel sestetto titolare il palleggiatore Dragan Travica e lo schiacciatore Ivan Zaytsev.
Il primo appuntamento ufficiale del nuovo corso è la World League, in cui la nazionale, dopo aver vinto agevolmente il proprio girone, ripete il risultato dell'anno precedente arrivando al sesto posto nella Final Eight di Danzica.
Agli europei di settembre, Berruto torna a convocare Luigi Mastrangelo. La nazionale inizia bene gli europei, superando agevolmente il proprio girone e sconfiggendo ai quarti la Finlandia. In semifinale ci sono i campioni in carica della Polonia, dove gli azzurri sfoderano una grande prestazione, battendo gli avversari con un secco 3-0. In finale la nazionale incontra la Serbia, già incontrata nella finale 3º/4º posto ai mondiali. In una gara molto tirata la spunta la Serbia per 3-1, di conseguenza gli azzurri devono accontentarsi della medaglia d'argento, prima medaglia del nuovo corso.
Tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, la squadra partecipa alla Coppa del Mondo in Giappone, competizione che fornisce tre pass diretti per i Giochi Olimpici. L'Italia, che vede il rientro di Alessandro Fei nel ruolo di centrale, nonostante le prestigiose vittorie su Brasile e Stati Uniti non riesce a qualificarsi per soli due set (differenza set con il Brasile). La qualificazione ai Giochi della XXX Olimpiade comunque è solo rimandata: i ragazzi di Mauro Berruto infatti ottengono il pass olimpico nel Preolimpico Europeo, disputatosi a Sofia dall'8 al 13 maggio, a spese della coriacea Germania dopo una partita tirata finita soltanto al quinto set. A Londra 2012 gli azzurri conquistano il bronzo battendo 3-1 la Bulgaria.
L'era Blengini
Nell'estate del 2015 Mauro Berruto si dimette da allenatore della Nazionale e il suo posto in panchina sarà preso da Gianlorenzo Blengini, suo vice: con il nuovo allenatore, sempre nel 2015, la nazionale vince la medaglia d'argento alla Coppa del Mondo, che vale anche la qualificazione ai Giochi della XXXI Olimpiade, e quella di bronzo al campionato europeo. Alle Olimpiadi di Rio 2016 la squadra ottiene per la terza volta la medaglia d'argento, battuta in finale per 3-0 dal Brasile, mentre l'anno successivo viene eliminata ai quarti di finale dal Belgio al campionato europeo.
Nel campionato mondiale 2018, ospitato in casa insieme alla Bulgaria, gli azzurri arrivano al quinto posto, eliminati nella terza fase.
Rosa
Segue la rosa dei giocatori convocati per il campionato mondiale 2018.
N° | Nome | Ruolo | Data di nascita | Squadra |
---|---|---|---|---|
1 | Davide Candellaro | C | 7 giugno 1989 | Lube |
2 | Luigi Randazzo | S | 30 aprile 1994 | Padova |
4 | Michele Baranowicz | P | 5 agosto 1989 | Piacenza |
5 | Osmany Juantorena | S | 12 agosto 1985 | Lube |
6 | Simone Giannelli | P | 9 agosto 1996 | Trentino |
7 | Salvatore Rossini | L | 13 luglio 1986 | Modena |
8 | Daniele Mazzone | C | 4 giugno 1992 | Modena |
9 | Ivan Zaytsev | O | 2 ottobre 1988 | Sir Safety Perugia |
10 | Filippo Lanza | S | 3 marzo 1991 | Trentino |
12 | Enrico Cester | C | 16 marzo 1988 | Lube |
13 | Massimo Colaci | L | 21 febbraio 1985 | Sir Safety Perugia |
15 | Gabriele Maruotti | S | 25 marzo 1988 | Top Volley Latina |
17 | Simone Anzani | C | 24 febbraio 1992 | Sir Safety Perugia |
20 | Gabriele Nelli | O | 4 dicembre 1993 | Padova |
Record individuali
Tabella aggiornata al 12 agosto 2012. L'asterisco indica giocatori ancora in attività, le statistiche dei quali possono cambiare in futuro.
# | Giocatore | Presenze |
---|---|---|
1 | Andrea Giani | 474 |
2 | Andrea Gardini | 418 |
3 | Luigi Mastrangelo | 363 |
4 | Samuele Papi | 361 |
5 | Marco Bracci | 347 |
6 | Paolo Tofoli | 342 |
7 | Luca Cantagalli | 330 |
= | Ferdinando De Giorgi | 330 |
= | Andrea Sartoretti | 330 |
10 | Andrea Zorzi | 325 |
Lista dei commissari tecnici
- Pietro Bernardi (1947)
- Angelo Costa (1947-1949)
- Renzo Del Chicca (1949-1953)
- Ivan Trinajstic (1953-1966)
- Josef Kozák (1966-1969)
- Odone Federzoni (1969-1974)
- Odone Federzoni e Josef Kozak (Campionato mondiale 1970)
- Franco Anderlini (1974-1976)
- Adriano Pavlica (1976-1977)
- Edward Skorek (1978)
- Carmelo Pittera (1978-1988)
- Michelangelo Lo Bianco (1988)
- Julio Velasco (1988-1996)
- Paulo Roberto de Freitas (1996-1998)
- Andrea Anastasi (1998-2002)
- Kim Ho Chul (2001)
- Gian Paolo Montali (2002-2007)
- Andrea Anastasi (2007-2010)
- Mauro Berruto (2010-2015)
- Gianlorenzo Blengini (2015-)
Medagliere
Manifestazioni | Tot. | |||
---|---|---|---|---|
Giochi olimpici | 0 | 3 | 3 | 6 |
Mondiali | 3 | 1 | 0 | 4 |
Europei | 6 | 4 | 3 | 13 |
World League | 8 | 3 | 4 | 15 |
Coppa del Mondo | 1 | 3 | 1 | 5 |
Grand Champions Cup | 1 | 1 | 2 | 4 |
Universiadi | 2 | 1 | 5 | 8 |
Giochi del Mediterraneo | 7 | 2 | 1 | 10 |
Totale | 27 | 18 | 19 | 64 |
Dettaglio
Risultati
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1964 | non qualificata | - |
1968 | non qualificata | - |
1972 | non qualificata | - |
1976 | 8º posto | Convocazioni |
1980 | 9º posto | Convocazioni |
1984 | 3º posto | Convocazioni |
1988 | 9º posto | Convocazioni |
1992 | 5º posto | Convocazioni |
1996 | 2º posto | Convocazioni |
2000 | 3º posto | Convocazioni |
2004 | 2º posto | Convocazioni |
2008 | 4º posto | Convocazioni |
2012 | 3º posto | Convocazioni |
2016 | 2º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1949 | 8º posto | Convocazioni |
1952 | non qualificata | - |
1956 | 14º posto | Convocazioni |
1960 | non qualificata | - |
1962 | 14º posto | Convocazioni |
1966 | 16º posto | Convocazioni |
1970 | 15º posto | Convocazioni |
1974 | 19º posto | Convocazioni |
1978 | 2º posto | Convocazioni |
1982 | 14º posto | Convocazioni |
1986 | 11º posto | Convocazioni |
1990 | 1º posto | Convocazioni |
1994 | 1º posto | Convocazioni |
1998 | 1º posto | Convocazioni |
2002 | 5º posto | Convocazioni |
2006 | 5º posto | Convocazioni |
2010 | 4º posto | Convocazioni |
2014 | 13º posto | Convocazioni |
2018 | 5º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1948 | 3º posto | Convocazioni |
1950 | non qualificata | - |
1951 | 8º posto | Convocazioni |
1955 | 9º posto | Convocazioni |
1958 | 10º posto | Convocazioni |
1963 | 10º posto | Convocazioni |
1967 | 8º posto | Convocazioni |
1971 | 8º posto | Convocazioni |
1975 | 10º posto | Convocazioni |
1977 | 8º posto | Convocazioni |
1979 | 5º posto | Convocazioni |
1981 | 7º posto | Convocazioni |
1983 | 4º posto | Convocazioni |
1985 | 6º posto | Convocazioni |
1987 | 9º posto | Convocazioni |
1989 | 1º posto | Convocazioni |
1991 | 2º posto | Convocazioni |
1993 | 1º posto | Convocazioni |
1995 | 1º posto | Convocazioni |
1997 | 3º posto | Convocazioni |
1999 | 1º posto | Convocazioni |
2001 | 2º posto | Convocazioni |
2003 | 1º posto | Convocazioni |
2005 | 1º posto | Convocazioni |
2007 | 6º posto | Convocazioni |
2009 | 10º posto | Convocazioni |
2011 | 2º posto | Convocazioni |
2013 | 2º posto | Convocazioni |
2015 | 3º posto | Convocazioni |
2017 | 5º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
2018 | 8º posto | Convocazioni |
2019 | 8º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1990 | 1º posto | Convocazioni |
1991 | 1º posto | Convocazioni |
1992 | 1º posto | Convocazioni |
1993 | 3º posto | Convocazioni |
1994 | 1º posto | Convocazioni |
1995 | 1º posto | Convocazioni |
1996 | 2º posto | Convocazioni |
1997 | 1º posto | Convocazioni |
1998 | 4º posto | Convocazioni |
1999 | 1º posto | Convocazioni |
2000 | 1º posto | Convocazioni |
2001 | 2º posto | Convocazioni |
2002 | 4º posto | Convocazioni |
2003 | 3º posto | Convocazioni |
2004 | 2º posto | Convocazioni |
2005 | 7º posto | Convocazioni |
2006 | 6º posto | Convocazioni |
2007 | 9º posto | Convocazioni |
2008 | 7º posto | Convocazioni |
2009 | 7º posto | Convocazioni |
2010 | 6º posto | Convocazioni |
2011 | 6º posto | Convocazioni |
2012 | 11º posto | Convocazioni |
2013 | 3º posto | Convocazioni |
2014 | 3º posto | Convocazioni |
2015 | 5º posto | Convocazioni |
2016 | 4º posto | Convocazioni |
2017 | 12º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1965 | non qualificata | - |
1969 | non qualificata | - |
1977 | non qualificata | - |
1981 | 7º posto | Convocazioni |
1985 | non qualificata | - |
1989 | 2º posto | Convocazioni |
1991 | non qualificata | - |
1995 | 1º posto | Convocazioni |
1999 | 3º posto | Convocazioni |
2003 | 2º posto | Convocazioni |
2007 | non qualificata | - |
2011 | 4º posto | Convocazioni |
2015 | 2º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1993 | 1º posto | Convocazioni |
1997 | non qualificata | - |
2001 | non qualificata | - |
2005 | 3º posto | Convocazioni |
2009 | non qualificata | - |
2013 | 3º posto | Convocazioni |
2017 | 2º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1959 | 1º posto | Convocazioni |
1963 | 2º posto | Convocazioni |
1967 | non qualificata | - |
1971 | non qualificata | - |
1975 | 2º posto | Convocazioni |
1979 | 4º posto | Convocazioni |
1983 | 1º posto | Convocazioni |
1987 | 3º posto | Convocazioni |
1991 | 1º posto | Convocazioni |
1993 | non qualificata | - |
1997 | 4º posto | Convocazioni |
2001 | 1º posto | Convocazioni |
2005 | 5º posto | Convocazioni |
2009 | 1º posto | Convocazioni |
2013 | 1º posto | Convocazioni |
2018 | 1º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
2015 | 11º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
2003 | non qualificata | - |
2004 | non qualificata | - |
2005 | non qualificata | - |
2006 | 7º posto | Convocazioni |
2007 | non qualificata | - |
2008 | non qualificata | - |
2009 | 2º posto | Convocazioni |
2010 | non qualificata | - |
2011 | 1º posto | Convocazioni |
2012 | non qualificata | - |
2013 | non qualificata | - |
2014 | non qualificata | - |
2015 | non qualificata | - |
2016 | non qualificata | - |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1988 | non qualificata | - |
1990 | 2º posto | Convocazioni |
1992 | non qualificata | - |
1994 | 1º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1996 | 1º posto | Convocazioni |
Edizione | Piazzamento | Formazione |
---|---|---|
1986 | non qualificata | - |
1990 | 1º posto | Convocazioni |
Bilancio totale
Qui di seguito è riportato il bilancio di tutte le gare giocate dalla Nazionale Italiana aggiornato al 27 novembre 2005:[1]
Partite | 3 - 0 | 3 - 1 | 3 - 2 | TOT W | 2 - 3 | 1 - 3 | 0 - 3 | TOT L |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1386 | 450 | 277 | 149 | 876 | 115 | 177 | 209 | 501 |
Note
- ^ Bilancio partite nazionale pallavolo maschile dell'Italia (PDF), su portal.federvolley.it, Federvolley. URL consultato il 15 maggio 2011.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- FIPAV - Sito ufficiale, su federvolley.it.
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