Gens Aquillia
La gens Aquillia ('Aquillia' sulle iscrizioni, 'Aquilia' nei manoscritti) era una famiglia patrizia e plebea della Repubblica e dell'Impero romano.

Di grande antichità, espresse due dei nobili romani che cospirarono per riportare sul trono i Tarquini; un membro di questa gens, Gaio Aquillio Tusco, fu console già nel 487 a.C.
Origine
Il nomen Aquilio o Aquillio deriva probabilmente dalla parola aquila. Sulle monete e sulle iscrizioni il nome è scritto molto spesso Aquillio, ma nei manoscritti generalmente con una sola l. Il ramo più antico della famiglia porta il cognomen Tusco, suggerendo che la gens sia di origine etrusca, comunque il nome della gens è indiscutibilmente latino e il nome Tusco potrebbe essere stato acquisito in altri modi.[1]
Praenomina
Le famiglie più antiche degli Aquillii portavano il praenomen Gaio, Lucio e Marco, che sono i tre prenomina più diffusi. Comunque, una famiglia, che raggiunse una considerazione importante nell'ultimo secolo della Repubblica,preferì il prenome meno diffuso Manio.[1]
Rami e cognomina
I cognomina degli Aquillii sotto la Repubblica sono Corvo, Crasso, Floro, Gallo e Tusco.[1]
Tusco, il cognomen più antico della gens, vuol dire "Etrusco" e questo ramo della famiglia è certamente patrizio. Corvo si riferisce appunto ad un corvo. Questo cognomen è più diffuso nella gens Valeria. Gli Aquilii Flori apparvero per la prima volta durante la Prima Guerra Punica, benché debbano essere esistiti fin dal IV secolo a.C. e fiorirono almeno fino al tempo di Augusto. Gallo si riferirebbe ad un gallo inteso come animale o ad un Gallo inteso come membro del popolo gallico. Crasso, un cognome diffuso in molto gentes, potrebbe essere tradotto come "ottuso," "uggioso," "semplice" o "grezzo."[1]
Membri
Aquilii Tusci
- Gaio Aquillio Tusco, console nel 487 a.C., condusse la guerra contro gli Ernici e ricevette un'Ovazione.
Aquilii Corvi
Aquilii Flori
- Gaio Aquillio M. f. C. n. Floro, console nel 259 a.C., sesto anno della Prima Guerra Punica.
- Lucio Aquillio Floro, triumvir monetalis sotto Augusto.[2]
Aquilii Galli
- Lucio Aquillio Gallo, pretore nel 170 a.C., ottenne la Sicilia come provincia.[3]
- Gaio Aquillio Gallo, pretore nel 67 a.C., famoso giurista e pupillo di Quinto Mucio Scevola.
Altri
- Manio Aquillio M'. f. M'. n., console nel 129 a.C., trionfò sopra Aristonico di Pergamo.
- Manio Aquillio M'. f. M'. n., console nel 101 a.C., catturato e messo a morte da Mitridate VI nel 88 a.C.
- Manio Aquillio M'. f. M'. n., senatore e triumvir monetalis nel 71 a.C.
- Aquillia, impegnata a sposare Quinto Tullio Cicerone nel 44 a.C. ca.[4]
- Marco Aquillio Crasso, pretore nel 43 a.C., mandato dal senato per opporsi a Ottaviano e successivamente proscritto. Forse lo stesso di Acilio, proscritto anch'esso, la cui fuga è riportata da Appiano.[5]
- Aquillio Nigro, uno scrittore di cui parla Svetonio per un discorso riguardo alla morte del console Aulo Irzio.[6]
- Marco Aquillio Giuliano, console nel 38.[7][8]
- Marco Aquillio Regolo, uno dei delatores al tempo di Nerone a di nuovo sotto Domiziano.
- Quinto Aquillio, console per due volte sotto Caracalla.
- Giulia Aquillia Severa, seconda e quarta moglie dell'imperatore Eliogabalo.
- Aquillio Severo, poeta proveniente dall'Hispania al tempo di Valentiniano I.[9]
Note
- ^ a b c d Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, William Smith, Editor.
- ^ Joseph Hilarius Eckhel, Doctrina Numorum Veterum v. 142, 143, vi. 94-99.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita xli. 18, 19.
- ^ Marco Tullio Cicerone, Epistulae ad Atticum xiv. 13, 17.
- ^ Appiano, Bellum Civile iii. 93, 94, iv. 39.
- ^ Svetonio, Vite dei Cesari Augusto 11.
- ^ Lucio Cassio Dione Cocceiano, Storia Romana lix. 9.
- ^ Sesto Giulio Frontino, De Aquaeductu 13.
- ^ Eusebio Sofronio Girolamo, De Viris Illustribus c. 3.
Bibliografia
- Smith, William, "Gens Aquillia", Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology v. 1, p. 253
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