Utente:Facquis/Sandbox
Società
Evoluzione demografica
Con 60 497 174 abitanti[1] (al 30 novembre 2017), l'Italia è il quarto paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania, Francia e Regno Unito); la sua densità demografica è di 200,76 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media dell'Unione.[2]
La popolazione, concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti del paese,[3] è caratterizzata nel 2016 da un alto numero di anziani (l'indice di vecchiaia è pari a 161,4), da un basso tasso di fecondità, pari a 1,34 e da una speranza di vita di 80,6 anni per gli uomini e di 85,1 per le donne.[4] Alla fine del XIX secolo l'Italia è un paese di emigrazione di massa,[5] fenomeno che si manifesta prima nelle regioni settentrionali e poi in quelle meridionali. Le principali destinazioni sono le Americhe (Stati Uniti, Brasile, Argentina, Uruguay) e l'Europa centro-settentrionale (in modo particolare la Germania). Nel XX secolo l'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese.[6] Il numero di italiani residenti all'estero che conservano la cittadinanza italiana è stimato in circa 4 200 000.[7]
Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione, invece, il numero di immigrati o residenti stranieri regolari in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli anni novanta e, secondo i dati ISTAT, al 1º gennaio 2016 contava 5 026 153 unità, l'8,3% della popolazione;[8] le comunità più numerose erano quella rumena, il 22,9%, quella albanese, il 9,3% e quella marocchina, l'8,7%[4] A questi dati vanno aggiunti gli stranieri irregolari, circa 404 000 secondo un rapporto del 2015 sull'immigrazione della Fondazione Ismu.[9]
Religione
In Italia vige il principio della laicità dello Stato e pertanto non vi è una religione ufficiale.
I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici: nel 2006 l'87,8% si dichiarava cattolico e il 30,6% praticante,[11] percentuale scesa, per effetto di un crescente processo di secolarizzazione, al 24,4% secondo il rapporto Eurispes 2010,[12] a fronte del 18,5% della popolazione di agnostici o non credenti.
La Chiesa cattolica in Italia è organizzata in 225 diocesi più un ordinariato militare;[13] il vescovo di Roma ne è primate e assume il titolo di Papa. La Chiesa esercita un ruolo influente nella società italiana, prendendo posizione su temi religiosi, sociali e politici, come il divorzio e l'aborto negli anni settanta o, in anni più recenti, il testamento biologico e la fecondazione assistita, la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane (rimozione alla quale si dichiarano contrari oltre il 60% degli italiani, con solo il 17% favorevoli)[12] o le politiche sull'immigrazione.
Il rapporto Stato-Chiesa è previsto dalla Costituzione, che lo demanda ai Patti Lateranensi, rivisti nel 1984 col nuovo concordato (i rapporti con altre confessioni religiose sono regolati da specifiche intese),[14] nel quale il sostegno statale alla Chiesa è stabilito attraverso una quota proporzionale dell'otto per mille del gettito IRPEF,[15] che si aggiunge ad altri finanziamenti alla Chiesa cattolica in Italia.
Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare ortodossi e protestanti, questi ultimi in massima parte pentecostali), ebrei, mormoni e testimoni di Geova. L'immigrazione contribuisce ad alimentare alcune tra le minoranze religiose presenti nel Paese,[16] le più numerose delle quali sono i cristiani-ortodossi, i musulmani, i buddhisti e gli induisti.[17]
Criminalità
Nel corso del XIX secolo si origina in Sicilia[18] un fenomeno criminale organizzato sul territorio e connotato da stretti legami con la politica e il potere economico, la mafia, termine che diviene sinonimo di "crimine organizzato"; in Italia sono di stampo mafioso organizzazioni come cosa nostra in Sicilia, la camorra in Campania, la 'ndrangheta in Calabria e la sacra corona unita in Puglia. Il fenomeno mafioso, che in Italia, secondo un rapporto del Censis del 2009, riguarda direttamente il 22% degli italiani e il 14,6% del PIL,[19] è poi proliferato a livello mondiale, con diffusione e caratteristiche autonome.
L'Italia si distingue per una forte e continua lotta contro la mafia, costata la vita a magistrati, uomini delle forze dell'ordine e delle istituzioni,[20] ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.
Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2006, l'Italia risultava essere il secondo paese più sicuro d'Europa, assieme a Danimarca, Germania e Spagna, dopo la Norvegia.[21] Secondo una ricerca de Il Sole 24 ORE, basata su dati del Ministero dell'Interno e riferita al primo semestre del 2010, in Italia i reati perpetrati, soprattutto nelle grandi aree urbane e nelle zone ad alta densità infrastrutturale, sono circa 1 292 000. Milano, Torino e Bologna, con circa 30 reati ogni mille abitanti, risultano le città più a rischio, Matera, Potenza e Belluno quelle più sicure. Per quanto riguarda i reati che impattano sull'economia (usura, riciclaggio di denaro e truffe) le città più penalizzate sono Napoli, Bologna, Trieste, La Spezia e Genova.[22]
Elevata è la corruzione all'interno della pubblica amministrazione (in modo particolare nel settore sanitario): secondo il Rapporto Eurispes 2010 l'Italia è al 63º posto (su 180 paesi) nella classifica globale.[23] Le regioni più colpite da questo fenomeno sono Calabria, Sicilia e Puglia. Secondo il SAeT (Servizio Anticorruzione e Trasparenza), la corruzione "scoperta" è solo la punta di un iceberg rispetto a un'ingente corruzione "coperta" che affligge un'ampia parte della società italiana.[23]
Media e libertà d'informazione
In campo radiotelevisivo[24] il panorama italiano è caratterizzato dal duopolio RAI - Gruppo Mediaset (negli anni duemila, è diventato rilevante anche il ruolo della pay tv di Sky), i cui ascolti complessivi, stabili da molti anni, si attestano nel 2010 al 78,6% del mercato.[25] A rafforzare la predetta concentrazione è il ruolo centrale svolto dalla televisione come mezzo informativo, che in Italia nel 2010 si attesta attorno al 90%;[25] la possibile influenza dell'allora presidente del Consiglio Berlusconi, già proprietario di Mediaset, sul network pubblico RAI, ha portato l'organizzazione Freedom House a classificare nel suo rapporto l'Italia, unico paese dell'Europa occidentale, come "parzialmente libera",[26] mentre il rapporto 2017 di Reporter senza frontiere[27] colloca l'Italia al 52º posto (su 180) nel mondo per la libertà di stampa.
Nel rapporto 2011 sulla libertà della rete, l'Italia è "libera", non rilevandosi significative limitazioni alla libertà d'espressione e d'informazione sul web;[28] alla fine del 2011 la penetrazione internet è al 58,7%.[29]
Per quanto riguarda la stampa, il Corriere della Sera detiene il primato per numero di copie giornaliere vendute, seguito da La Repubblica, La Stampa e dal quotidiano economico Il Sole 24 ORE.[30]
Tra i giornalisti dell'Ottocento vanno citati Ferdinando Petruccelli della Gattina, tra i primi corrispondenti di guerra e l'unico giornalista italiano dell'epoca a lavorare anche in Europa,[31] Guglielmo Stefani fondatore della prima agenzia di stampa italiana, ed Edoardo Scarfoglio, fondatore de Il Mattino e attento osservatore della questione meridionale. Guidato da Luigi Albertini dal 1900 al 1925 il Corriere della Sera diviene il primo quotidiano italiano, con firme autorevoli come Luigi Barzini e Ugo Ojetti; altre "penne" prestigiose del Novecento sono Curzio Malaparte, Indro Montanelli, conservatore e anticomunista, fondatore de Il Giornale e autore di una monumentale Storia d'Italia, Oriana Fallaci, prima inviata speciale al fronte, Enzo Biagi e Giorgio Bocca.
monete usare nel 1859 in italia[32]
cambi[33]
Banconote pontificie[34]
unità di misura
Unità | libbra | oncia | ottava | denaro | grano |
---|---|---|---|---|---|
libbre | 1 | ||||
once | 12 | 1 | |||
ottave | 96 | 8 | 1 | ||
denari | 288 | 24 | 3 | 1 | |
grani | 6912 | 576 | 72 | 24 | 1 |
10 giulii = 1 ducato
dal 1544 11 giulii = 1 scudo d'oro e 12 giulii = 1 ducato
Moneta | Mistura | Fino | Composizione | Composizione* | Peso | Anni | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giulio | 1 lib | (11⁄12 + 1⁄288) lib | Ag | Ag 920‰ | ? | 1504 | pag 184 | |
3,87 g | 1508 | |||||||
3,82 g | 1529 | |||||||
3,65 g | 1535 | |||||||
Paolo | 3,85 g | 1540 | ||||||
3,65 g | 1542 | |||||||
67 grani | (62 + 10⁄205) grani | Ag 926‰ | 3,31 g | 1545 | ||||
Scudo | Ag 910‰ | 1700 | 1721 | |||||
Ag 917‰ | 1730 | 1758 | ||||||
Ag 910‰ | 1775 | 1799 | ||||||
Scudo d'oro | (68 + 44⁄101) grani | (62 + 74⁄101) grani | Au | Au 917‰ | 1596 | 1719 | pag 465 |
Monete[35]
Moneta | Valore | Descrizione | |
---|---|---|---|
Peso | Composizione | ||
4 Ducati | 4 ducati | 13,74 g | Au |
3 Ducati | 3 ducati | 10,35 g | |
Doppio ducato di camera | 2 ducati | 6,75 g | |
Ducato di camera | 11 giulii | 3,35 g | |
Testone | 3 giulii (?) | 9,69 g | Ag |
Doppio giulio | 2 giulii | 7,85 g | |
Giulio | 1 giulio | 3,85 g | |
Mezzo giulio | ½ giulio | 1,75 g | |
Terzo di giulio | ⅓ giulio | 1,26 g | |
Sesto di giulio | 1⁄6 giulio | 0,70 g | |
Quattrino | |||
Picciolo | Variabile | Cu o lega di Ag | |
Grosso papale | 1/10 fiorino d'oro | ||
Carlino vecchio prima di Giulio II | 7 1/2 baiocchi
30 quattrini |
||
Carlino nuovo dopo Giulio II | 9 1/4 baiocchi
37 quattrini |
||
Quattrino | 1/4 baiocco |
1504 riforma monetaria, i carlini cambiano nome in giuli
Moneta | Valore | Descrizione | Anni di conio | |
---|---|---|---|---|
Composizione | inizo | fine | ||
Paolino d'oro | 1 Scudo d'oro | 917‰ Au | 1532 | 1537 |
Scudo d'oro | 11 Giuli
11 Paoli 100/109 ducati |
1545 | ||
Ducato di camera | 12 Giulii | 1544 | ||
10 Paoli | 1545 | |||
Fiorino d'oro di camera | 12 Paoli | 1545 | ||
Testoni | 3 Giuli | 1551 | ||
1/3 grosso papale | 10 quattrini | argento | 1474 | |
Grosso papale | 1/10 fiorino d'oro | 1348 | ||
Carlino vecchio prima di Giulio II | 7 1/2 baiocchi
30 quattrini |
1509 | ||
Carlino nuovo dopo Giulio II | 9 1/4 baiocchi
37 quattrini |
1509 | ||
Quattrino | 1/4 baiocco | 1509 | ||
Quatrino d'oro | 5 paoli
50 baiocchi |
Au 22 carati | 1730 | 1758 |
Doppio scudo d'oro o pistola papale | 20 paoli | 1730 | ||
Zecchino papale | 205 baiocchi | 1730 |
San Marino usa scudo pontificio[36]
Monete[35]
Moneta | Valore | Descrizione | Anni di conio | Cambio lire
italiane 1861 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Peso | Diametro | Composizione | Bordo | inizo | fine | |||
Quattrino | 0,2 baiocchi | Cu 950‰ | 1835 | 1854 | — | |||
½ Baiocco | 0,5 baiocchi | 1835 | 1852 | — | ||||
Baiocco | 1 baiocco | 1835 | 1853 | — | ||||
2 Baiocchi | 2 baiocchi | 1848 | 1854 | — | ||||
5 Baiocchi | 5 baiocchi | 1849 | 1854 | — | ||||
Grosso | 5 baiocchi | Ag 900‰ | 1835 | 1866 | 0,27 L. | |||
Paolo | 10 baiocchi | 1836 | 1863 | 0,53 L. | ||||
Papetto | 20 baiocchi | 1835 | 1866 | 1,06 L. | ||||
Testone | 30 baiocchi | 1836 | 1846 | 1,60 L. | ||||
½ Scudo | 50 baiocchi | 1835 | 1857 | 2,66 L. | ||||
Scudo | 100 baiocchi | 1835 | 1856 | 5,32 L. | ||||
Scudo d'oro | 100 baiocchi | Au 900‰ | 1853 | 1865 | 5,32 L. | |||
2,5 Scudi | 2,5 scudi | 4,33 g | 19 mm | rigato | 1835 | 1863 | 13,30 L. | |
5 Scudi | 5 scudi | 8,67 g | 22 mm | rigato | 1835 | 1854 | 26,60 L. | |
10 scudi | 10 scudi | 17,33 g | 28 mm | rigato | 1835 | 1856 | 53,20 L. |
Regno d'Italia
Stato preunitario | Moneta | Cambio |
---|---|---|
Regno delle Due Sicilie | Ducato | 4,23 L. |
Piastra | 5,10 L. | |
½ Piastra | 2,53 L. | |
20 Grana | 0,83 L. | |
Carlino | 0,42 L. | |
Legazione delle Romagne Legazione dell'Umbria Legazione delle Marche |
5 Scudi | 26,60 L. |
Doppia | 17,07 L. | |
Scudo | 5,32 L. | |
½ Scudo | 2,66 L. | |
Testone | 1,60 L. | |
Papetto | 1,06 L. | |
Paolo | 0,53 L. | |
½ Paolo | 0,27 L. | |
Granducato di Toscana | Francescone | 5,60 L. |
Franceschino | 2,80 L. | |
Fiorino | 1,40 L. | |
Ducato di Modena e Reggio | Scudo | 5,60 L. |
Ducato | 2,80 L. | |
Ducato di Parma e Piacenza | Doppia | 21,92 L. |
Ducato | 5,15 L. | |
6 lire | 1,36 L. | |
20 soldi | 0,20 L. | |
10 soldi | 0,10 L. | |
Regno Lombardo Veneto | ||
Sardegna |
- ^ Bilancio demografico mensile, su demo.istat.it. URL consultato il 1-5-2018.
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- ^ Ortolani.
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- ^ Popolazione straniera residente al 1 gennaio 2016 per età e sesso Italia, su demo.istat.it. URL consultato il 26-11-2017.
- ^ Immigrati, c'è un popolo di invisibili in Italia e sono più di 400 mila, la Repubblica. URL consultato il 23 giugno 2016.
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- ^ (EN) Elenco delle diocesi italiane, su gcatholic.org. URL consultato il 7-7-2013. Nella fonte è compresa anche la prelatura personale dell'Opus Dei, che estende la sua giurisdizione a tutto il mondo e, pur avendo sede in Italia, non fa parte della Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ Costituzione della Repubblica italiana, artt. 7-8.
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- ^ Le religioni in Italia, su cesnur.org. URL consultato il 10-7-2011.
- ^ Mafia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 settembre 2011.
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- ^ Rapporto sulla criminalità in Italia (PDF), su www1.interno.gov.it. URL consultato il 3-12-2017.
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- ^ A Milano il record dei reati. Napoli al primo posto per i delitti che impattano sull'economia - La mappa, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 settembre 2011.
- ^ a b Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 110.
- ^ L'avvio ufficiale delle trasmissioni avvenne il 3 gennaio 1954, l'avvento del colore il 1º febbraio 1977 (Emanuelli, pp. 36, 314), mentre il 4 luglio 2012 è stato ultimato il passaggio al digitale terrestre.
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- ^ L'indice valuta il grado di libertà complessiva della stampa e dei canali internet e radiotelevisivo, in (EN) Freedom of the press, su freedomhouse.org. URL consultato il 28-11-2017.
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- ^ Tariffa Regio Decreto 17 1861, su normattiva.it.