Mass media

Televisione

Attualmente le emittenti televisivi italiane che trasmettono le principali competizioni calcistiche sono: Rai, Mediaset e TV8 per quel che riguarda i canali in chiaro, la piattaforma streaming a pagamento DAZN e la piattaforma satellitare a pagamento Sky Italia.

Dal 2011 per la legge italiana vi è una lista di eventi sportivi considerati di «particolare rilevanza per la società» per i quali deve essere garantita la possibilità da parte della popolazione di seguirli su palinsesti televisivi in modo gratuito. Gli eventi calcistici presenti nella lista sono i seguenti: la finale e tutte le partite della nazionale italiana nel campionato del mondo di calcio; la finale e tutte le partite della nazionale italiana nel campionato europeo di calcio; tutte le partite della nazionale italiana di calcio, in casa e fuori casa, in competizioni ufficiali; la finale e le semifinali della Champions League e della Europa League qualora vi siano coinvolte squadre italiane.[1]

La prima partita di calcio trasmessa in televisione in Italia fu l'incontro di Serie A Juventus-Milan, svolto il 5 febbraio 1950. La Rai aveva iniziato le trasmissioni sperimentali e quella gara, trasmessa solo a Torino, fu il primo programma realizzato in esterna con le telecamere.[2] Successivamente venne avviato il programma La Domenica Sportiva, l'11 novembre 1953, e le prime immagini furono dell'incontro Inter-Fiorentina.[3] Poco dopo, il 13 dicembre, venne trasmesso sperimentalmente il primo incontro della nazionale italiana, contro la Cecoslovacchia.[4] La prima partita ufficiale della televisione italiana fu però la gara di qualificazione per il campionato del mondo 1958 tra la nazionale italiana e l'Egitto, disputato a Milano il 24 gennaio 1954 con la vittoria per 5-1 dei padroni di casa, trasmesso dalla Rai che aveva dato avvio ufficialmente alle trasmissioni televisive poco meno di un mese prima, il 3 gennaio.[4] La prima partita di calcio trasmessa da una emittente privata fu giocata il 5 dicembre 1971, l'incontro di Serie C Rimini-SPAL trasmesso da Babelis Tv.[5] È invece del 28 agosto 1993 la prima partita di calcio trasmessa a pagamento, la gara di Serie B Monza-Padova, su TELE+2.[6]

Negli anni ottanta nacque in Italia l'istituto giuridico dei "diritti televisivi in vendita". Il primo accordo fu siglato nel 1981 tra la Rai e la Lega Calcio inerenti i diritti della Serie A.[7] Nel 1993, con l'accordo tra la Lega Calcio e la piattaforma televisiva a pagamento Telepiù, fu importato dall'Inghilterra l'istituto giuridico dei "diritti televisivi criptati", facendo divenire l'originario istituto del 1981 quale "diritti televisivi in chiaro".

I diritti in chiaro della Serie A, dal 1981, sono quasi sempre stati ad appannaggio della Rai, ad eccezione dei periodi 1997-1999 in condivisione con Telemontecarlo,[8] 2005-2008 in esclusiva a Mediaset e 2012-2015 in condivisione con Cielo.[9] I diritti criptati invece, dal 1993, tra satellitari e terrestri sono stati assegnati alle seguenti piattaforme: TELE+ (1993-2003), Stream TV (1999-2003), Sky (dal 2003), Mediaset Premium (2004-2018), Gioco Calcio (2003-2004), Cartapiù (2004-2009), Dahlia TV (2008-2011) e DAZN (dal 2018).

Da quell'anno la Rai iniziò a trasmettere in diretta tutti gli incontri della nazionale, i campionati mondiali e, successivamente, i campionati europei (dal 1960), alcune gare delle coppe europee per club (dal 1956), la differita ogni domenica di un tempo di una partita di Serie A (dal 1960) e gli highlights di tutte le partite di Serie A dal 1970 con il programma 90° minuto.[10]

Sul finire degli anni settanta nacquero le emittenti private e Telemontecarlo, avendo sede a Montecarlo (pur trasmettendo in lingua italiana e raggiungendo porzioni sempre più vaste del territorio italiano) poté trasmettere, a partire dal 1980 in concorrenza alla Rai, eventi sportivi di grande rilevanza come i giochi olimpici e, nel calcio, le finali di Coppa dei Campioni e di Coppa delle Coppe e le fasi finali dei Campionati Europei e Mondiali. Sempre nei primi anni ottanta nacque il più grande gruppo televisivo privato italiano, Fininvest di Berlusconi che trasmise (e organizzò) come primo evento calcistico, il Mundialito per club. Subito dopo il gruppo comincerà, con la Rai e TMC, a trasmettere vari eventi calcistici, come gli incontri di club italiani nelle coppe europee.[11]


Un'ulteriore svolta avvenne con la nascita in Italia, nel 1990, della prima televisione a pagamento, Telepiù. Per questo, nel 1993, la Lega Calcio e Telepiù si accordarono per la cessione dei "diritti televisivi criptati", scindendo dell'originario istituto del 1981 dei "diritti in vendita", i "diritti televisivi in chiaro" e, appunto, i diritti criptati. La prima partita italiana trasmessa a pagamento, su TELE+2, fu la gara di Serie B Monza-Padova.[12] In precedenza, nell'ottobre 1992 Telepiù aveva trasmesso in contemporanea con la Rai la partita Scozia-Italia.

Anche se la Rai non detenne i primi diritti in chiaro sulla Coppa Italia, sulla Supercoppa italiana e sulla Champions League (andati ad appannaggio di Mediaset, ex Fininvest), fece scalpore quando nella stagione 1996-97 Mediaset che trasmise su Canale 5 in esclusiva per la prima volta da una televisione privata le partite della nazionale contro Ungheria e Moldavia ma sopratutto Telemontecarlo che si aggiudicò i diritti della serie A, strappandoli al servizio pubblico, anche se poi l'emittente di Vittorio Cecchi Gori non fornì in tempo utile alla Lega Calcio le fideiussioni bancarie a garanzia del pagamento dei diritti.[8] Dopo una serie di diatribe e accordi, le due emittenti si divisero i diritti.

Il 2006 è invece l'anno in cui la Rai perderà i diritti su tutte gli incontri del campionato mondiale, che andranno a Sky, con il servizio pubblico che trasmette solo 25 partite. La cosa si ripeterà anche nelle due edizioni successive dell'evento.

Il campionato del mondo 2018, anche in funzione dell'assenza dell'Italia, diviene il primo mondiale trasmesso in esclusiva su Mediaset, con l'assenza totale della Rai. Il binomio Rai-Sky si riproporrà per il campionato d'Europa 2020.

Storia

Fino al 1910

1920

1930

La nazionale italiana non prese parte al campionato del mondo 1930, svolto in Uruguay, per via del lungo viaggio transoceanico da affrontare e anche in funzione di un certo snobismo delle nazioni europee nei confronti di tale torneo.

Il campionato del mondo 1934 venne svolto in Italia e gli Azzurri allenati da Vittorio Pozzo vincono il torneo, superando nell'ordine gli Stati Uniti (7-1), la Spagna (1-0 nella ripetizione dopo lo 0-0 del primo incontro), l'Austria (1-0) e, in finale allo Stadio Nazionale del PNF a Roma, la Cecoslovacchia per 2-1, laureandosi per la prima volta campioni del mondo.

Il campionato del mondo 1938, disputato in Francia, ebbe la riconferma dell'Italia del CT [[Vittorio Pozzo] vincitrice con il secondo titolo, consecutivo, di campione del mondo. La nazionale superò nell'ordine la Norvegia (2-1 d.t.s.), i padroni di casa della Francia (3-1), il Brasile (2-1) e in finale allo Stade olympique Yves-du-Manoir di Colombes la forte Ungheria per 4-2.

1940

1950

La tragedia di Superga privò la Nazionale di un fondamentale apporto in vista del campionato del mondo 1950 in Brasile. Inoltre la formazione attraversò l'Oceano Atlantico in nave, perdendo l'attrezzatura per l'allenamento e non riuscendo a eseguire una preparazione adeguata.[13] L'eliminazione giunse già al primo turno con una sconfitta contro la Svezia e una vittoria sul Paraguay.

Nel campionato del mondo 1954 in Svizzera il cammino degli Azzurri iniziò e finì al primo turno, per la doppia sconfitta incassata dai padroni di casa elvetici, intervallati da una vittoria sul Belgio.[14]

Il 1957 fu l'anno delle qualificazioni al campionato del mondo 1958 in Svezia, i primi che vedono l'Italia fallire sul campo la partecipazione. Inserita in un girone con Portogallo e Irlanda del Nord, la nazionale perse lo scontro decisivo con i britannici perdendo 2-1 a Belfast, venendo eliminati.[15][16]

1960

Al campionato del mondo 1962 in Cile la nazionale, allenata dai due CT Paolo Mazza e Giovanni Ferrari, non superò il girone iniziale dopo aver battuto la Svizzera, pareggiato con la Germania Ovest ma sopratutto perso contro i padroni di casa in un incontro passato alla storia come la «battaglia di Santiago» per il clima in campo, tra i giocatori e l'arbitro, e sugli spalti.

Anche nel campionato del mondo 1966 in Inghilterra l'Italia uscì alla fase a gironi. La squadra del CT Edmondo Fabbri vinse nell'esordio-rivincita contro il Cile, perse contro l'Unione Sovietica ma sopratutto contro gli allora semisconosciuti della Corea del Nord: Pak Doo Ik realizzò l'unica rete del match, che resterà nella storia del calcio italiano.[17]

1970

Il campionato del mondo 1970 giocato in Messico, nonostante la mancata vittoria, segnò il ritorno più o meno in pianta stabile dell'Italia, guidata sempre da Ferruccio Valcareggi, ai vertici del calcio mondiale. Gli Azzurri vincono il proprio girone con Uruguay, Svezia e Israele, affrontando nei quarti i padroni di casa, battuti con un secco 4-1. La semifinale tra Italia e Germania Ovest, vinta dai primi per 4-3 dopo i tempi supplementari, passerà alla storia poiché riconosciuta universalmente come la «Partita del secolo». Nella loro terza finale mondiale gli italiani verranno sconfitti dal Brasile di Pelè per 4-1.

Al campionato del mondo 1974, in Germania Ovest, la compagine mediterranea non supera la fase a gironi dopo aver battuto Haiti, pareggiato con l'Argentina e perso contro la Polonia.[18]

Nel campionato del mondo 1978 in Argentina, l'Italia allenata da Enzo Bearzot e fondata sul cosiddetto «blocco Juve», vince a punteggio pieno il girone con Francia, Ungheria e i padroni di casa. Nella seconda fase a giorni gli Azzurri pareggiano con la Germania Ovest vincono con l'Austria e perdono con i Paesi Bassi. Per questo si qualificheranno per la finale per il terzo posto, perdendola per 2-1 con il Brasile.

1980

Al campionato del mondo 1982 giocato in Spagna, l'Italia di Bearzot si laurea per la terza volta campione del mondo. Gli Azzurri, superato il primo turno con tre pareggi contro Polonia (0-0), Perù (1-1) e Camerun (1-1) passa il turno in seconda posizione grazie al maggior numero di gol segnati nei confronti del Camerun. Nella seconda fase a gironi, l'Italia si ritrova con Argentina e Brasile vincendo con entrambe rispettivamente per 2-1 e 3-1, accedendo alla semifinale, nuovamente contro la Polonia e vinta per 2-0. La finale a Madrid vede la nazionale battere per 3-1 la Germania Ovest.

Nel campionato del mondo 1986, disputato nuovamente in Messico, la nazionale italiana campione in carica superò in girone iniziale pareggiando con la Bulgaria e l'Argentina e vincendo contro la Corea del Sud. Agli ottavi di finale venne eliminata dalla Francia.

1990

2000

2010

Campionato italiano di calcio

Titoli per squadra

Coppa Italia

Titoli per squadra

Supercoppa Italiana

Titoli per squadra
  Lo stesso argomento in dettaglio: Supercoppa Italiana.

La Supercoppa italiana, ufficialmente Supercoppa di Lega,[19] è una competizione calcistica istituita nel 1988 e mette annualmente di fronte, in gara unica, il club campione d'Italia e quello vincitore della Coppa Italia. Nel caso che nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputi tra quest'ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia.

Solitamente la sede di gara della Supercoppa italiana è usualmente appannaggio dell'impianto casalingo della formazione campione d'Italia. È però sovente accaduto che la Lega Calcio derogasse a questa consuetudine: qualora si presentasse l'occasione di disputare la sfida in campo neutro, ospiti di una Nazione straniera (la manifestazione ha infatti varcato in alcune edizioni i confini italici, per essere disputata negli Stati Uniti, in Libia, in Cina, in Qatar e in Arabia Saudita) oppure, per decisione federale, in casa della detentrice della Coppa Italia.[20]

Anche la Lega Italiana Calcio Professionistico, gestisce il campionato di Serie C organizza annualmente la Supercoppa di Serie C, che mette di fronte le squadre vincenti nei gironi del torneo.

Rugby

Nazionale Città Stadio
  Francia 76 Colombes 76 Stadio olimpico Yves du Manoir
60 Parigi 60 Parco dei Principi
51 Saint Denis 51 Stade de France
1 Marsiglia 1 Velodrome
1 Vincennes 1 Stade de Pershing
  Galles 180 Cardiff 119 National Stadium
48 Millennium Stadium
13 Arms Park
45 Swansea 45 St. Helen's Rugby and Cricket Ground
6 Newport 6 Rodney Parade
4 Londra 4 Wembley Stadium
3 Llanelli 3 Stradey Park
1 Birkenhead 1 Parco di Birkenhead
  Inghilterra
210 Londra 198 Twickenham Stadium
12 Rectory Field
9 Richmond 9 Athletic Ground
5 Manchester 4 Whalley Range
1 Fallowfield Stadium
4 Leicester 4 Welford Road
3 Leeds 1 Meanwood Road
1 Headingley
1 Cardigan field
1 Birkenhead 1 Upper Park
1 Bristol 1 Ashton Gate
1 Gloucester 1 Stadio di Kingsholm
1 Dewsbury 1 Crown Flatt
  Irlanda 203 Dublino 173 Lansdowne Road
20 Aviva Stadium
10 Croke Park
20 Belfast 14 Ravenhill Stadium
5 Ormeau Cricket Ground
1 Ulster Cricket Ground
9 Balmoral 9 Balmoral Showgrounds
3 Cork 3 Mardyke
1 Limerick 3 Thomond Park
  Italia 47 Roma 30 Stadio Flaminio
17 Stadio Olimpico
  Scozia 234 Edinburgo 178 Stadio di Murrayfield
37 Inverleith
17 Raeburn Place
2 Powderhall Stadium
3 Glasgow 2 Hamilton Crescent
1 Hampden Park

Città

Chiese

[21] [22] [23] [24]

S. N.

Soc

Ros

S. Fam.

Cro

I e S. R.

M. C.

S. F.

S. E.

M. S. A.

Or

S. G.

  1. ^ DELIBERA N. 131/12/CONS APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA LISTA DEGLI EVENTI DI PARTICOLARE RILEVANZA PER LA SOCIETÀ DI CUI È ASSICURATA LA DIFFUSIONE SU PALINSESTI IN CHIARO, su agcom.it, 22 luglio 2019.
  2. ^ 5 febbraio, trasmessa la prima partita in TV in Italia. Visibile solo a Torino, su tuttomercatoweb.com, 22 luglio 2019.
  3. ^ La prima Domenica Sportiva - 11 ottobre 1953, su raiplay.it, 22 luglio 2019.
  4. ^ a b 24 gennaio 1954, la tv italiana trasmette la prima partita di calcio, su tuttomercatoweb.com, 22 luglio 2019.
  5. ^ Addio a Romano Bedetti, la voce radiofonica e televisiva del Rimini Calcio. Aveva 82 anni, su altarimini.it, 22 luglio 2019.
  6. ^ Sapevate che Juve-Samp detiene un record speciale?, https://sport.virgilio.it/sapevate-che-juve-samp-detiene-un-record-speciale-103231. URL consultato il 22 luglio 2019.
  7. ^ DIRITTI TV: IL MONDO DEL CALCIO TRA BUSINESS E ANTITRUST (PDF), su tesi.luiss.it, 22 luglio 2019.
  8. ^ a b Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 12 (1995-1996), Panini, 23 luglio 2012, p. 10.
  9. ^ Calcio: tv, su 'Cielo' primi gol Serie A
  10. ^ Mauro Guitto (a cura di), 90º minuto: a lanciarlo nel 1970 Paolo Valenti, Barendson e Pascucci], su La Gazzetta Digitale, 27 settembre 2016. URL consultato il 28 settembre 2016.
  11. ^ Coppe 1981: Canale 5 prende Juve, Inter e Roma, su pinofrisoli.blogspot.com, 22 luglio 2019.
  12. ^ Sapevate che Juve-Samp detiene un record speciale?, https://sport.virgilio.it/sapevate-che-juve-samp-detiene-un-record-speciale-103231. URL consultato il 22 luglio 2019.
  13. ^ Tommasso Pellizzari, Mondiale 1950: quando l'Italia andò in Brasile in nave (e non fu una grande idea), su corriere.it, 11 febbraio 2014.
  14. ^ Italia in Svizzera 1954, su mondialidicalcio.org, 27 aprile 2014.
  15. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Ferrario
  16. ^ Angelo Rovelli, Quando gli azzurri furono aggrediti a Belfast, in La Gazzetta dello Sport, 22 gennaio 1997.
  17. ^ La famigerata Corea del Nord del 1966, su ilpost.it, 19 luglio 2016.
  18. ^ L'Italia torna a casa: giusta punizione (PDF), in l'Unità, 24 giugno 1974, p. 6 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  19. ^ Regolamento della Lega Nazionale Professionisti, Federazione Italiana Giuoco calcio.
  20. ^ Supercoppa, ora è ufficiale: Juve-Lazio il 18 agosto a Roma, su repubblica.it, 2 luglio 2013.
  21. ^
  22. ^
  23. ^
  24. ^