Utente:Vivasanrocco/Sandbox3
Mass media
Radio
La prima partita di calcio in Italia con radiocronaca fu l'incontro Italia-Ungheria 4-3 del 25 marzo 1928.[1] Durante le Olimpiadi di Roma 1960, prese il via su Radiouno uno spazio radiofonico chiamato Tutto il calcio minuto per minuto, che trasmetteva l’evento e andando poi a specializzarsi sul calcio con i collegamenti dai campi e la radiocronaca delle partite.[1]
Televisione
La prima partita di calcio trasmessa in televisione in Italia fu l'incontro di Serie A Juventus-Milan, il 5 febbraio 1950,[2] trasmessa solo a Torino. La Rai aveva iniziato le trasmissioni sperimentali e quella gara fu il primo programma realizzato in esterna con le telecamere.[3] Successivamente iniziò il programma La Domenica Sportiva, l'11 novembre 1953,[2] e le prime immagini furono dell'incontro Inter-Fiorentina.[4] Poco dopo, il 13 dicembre,[2] venne trasmesso sperimentalmente il primo incontro della nazionale italiana, contro la Cecoslovacchia.[5] La prima partita della televisione italiana fu però la gara di qualificazione per il campionato del mondo 1958 Italia-Egitto 5-1, il 24 gennaio 1954, trasmessa dalla Rai che aveva dato avvio ufficialmente alle trasmissioni televisive il 3 gennaio.[5] IFK Norrköping-Fiorentina 0-1, secondo turno di Coppa dei Campioni 1956-1957, fu la prima gara internazionale di un club italiano ad essere trasmessa in televisione.[6]
Il 27 settembre 1970 nacque 90° minuto,[2] programma Rai che mandava in onda risultati e highlights di tutte le gare di Serie A.[7] Il 5 dicembre 1971 fu giocata invece la prima partita di calcio trasmessa da una emittente privata, l'incontro di Serie C Rimini-SPAL trasmesso da Babelis Tv.[8]
Il monopolio calcistico della Rai, a livello nazionale, fu interrotto sul finire degli anni settanta, quando alcune emittenti straniere (tra le quali Telemontecarlo e TeleCapodistria) iniziarono a trasmettere in lingua italiana, su buona parte del territorio, molti e importanti eventi sportivi.[2] Ma sopratutto il cambiamento epocale iniziò nel 1980 quando Canale 5, di proprietà di Silvio Berlusconi, si aggiudicò i diritti del Mundialito.[2] Infatti, negli anni ottanta, era nato in Italia l'istituto giuridico dei "diritti televisivi in vendita". Il primo accordo per il campionato venne siglato nel 1981 tra la Rai e la Lega Calcio inerenti i diritti della Serie A.[9]
Nel 1993, con l'accordo tra la Lega Calcio e la piattaforma televisiva a pagamento Telepiù, fu importato dall'Inghilterra l'istituto giuridico dei "diritti televisivi criptati", facendo divenire l'originario istituto del 1981 quale "diritti televisivi in chiaro". Il 28 agosto 1993 venne trasmessa la prima partita di calcio a pagamento, la gara di Serie B Monza-Padova, su TELE+2.[10] Da quel momento i diritti a pagamento viaggeranno sul terrestre, prima analogico e poi digitale, su piattaforme satellitari (con Sky Italia) fino allo streaming con DAZN.[2]
Dal 2011 per la legge italiana vi è una lista di eventi sportivi considerati di «particolare rilevanza per la società» per i quali deve essere garantita la possibilità, da parte della popolazione, di seguirli sui palinsesti televisivi in modo gratuito. Gli eventi calcistici presenti nella lista sono i seguenti: la finale e tutte le partite della nazionale italiana nel campionato del mondo di calcio; la finale e tutte le partite della nazionale italiana nel campionato europeo di calcio; tutte le partite della nazionale italiana di calcio, in casa e fuori casa, in competizioni ufficiali; la finale e le semifinali della Champions League e della Europa League qualora vi siano coinvolte squadre italiane.[11]
Al 2019 i diritti televisivi calcistici in Italia sono distributi come segue:
Competizione | Diritti in chiaro | Diritti a pagamento |
---|---|---|
Serie A | Rai - Mediaset | Sky Italia - DAZN |
Serie B | Rai | DAZN |
Coppa Italia | Rai | - |
Supercoppa italiana | Rai | - |
UEFA Champions League | Mediaset | Sky Italia |
UEFA Europa League | TV8 (gruppo Sky Italia) | Sky Italia |
Supercoppa UEFA | Mediaset | Sky Italia |
Coppa del mondo per club FIFA | - | - |
Nazionale italiana | Rai | - |
Storia
Fino al 1910
1920
1930
La nazionale italiana non prese parte al campionato del mondo 1930, svolto in Uruguay, per via del lungo viaggio transoceanico da affrontare e anche in funzione di un certo snobismo delle nazioni europee nei confronti di tale torneo.
Il campionato del mondo 1934 venne svolto in Italia e gli Azzurri allenati da Vittorio Pozzo vincono il torneo, superando nell'ordine gli Stati Uniti (7-1), la Spagna (1-0 nella ripetizione dopo lo 0-0 del primo incontro), l'Austria (1-0) e, in finale allo Stadio Nazionale del PNF a Roma, la Cecoslovacchia per 2-1, laureandosi per la prima volta campioni del mondo.
Il campionato del mondo 1938, disputato in Francia, ebbe la riconferma dell'Italia del CT [[Vittorio Pozzo] vincitrice con il secondo titolo, consecutivo, di campione del mondo. La nazionale superò nell'ordine la Norvegia (2-1 d.t.s.), i padroni di casa della Francia (3-1), il Brasile (2-1) e in finale allo Stade olympique Yves-du-Manoir di Colombes la forte Ungheria per 4-2.
1940
1950
La tragedia di Superga privò la Nazionale di un fondamentale apporto in vista del campionato del mondo 1950 in Brasile. Inoltre la formazione attraversò l'Oceano Atlantico in nave, perdendo l'attrezzatura per l'allenamento e non riuscendo a eseguire una preparazione adeguata.[12] L'eliminazione giunse già al primo turno con una sconfitta contro la Svezia e una vittoria sul Paraguay.
Nel campionato del mondo 1954 in Svizzera il cammino degli Azzurri iniziò e finì al primo turno, per la doppia sconfitta incassata dai padroni di casa elvetici, intervallati da una vittoria sul Belgio.[13]
Il 1957 fu l'anno delle qualificazioni al campionato del mondo 1958 in Svezia, i primi che vedono l'Italia fallire sul campo la partecipazione. Inserita in un girone con Portogallo e Irlanda del Nord, la nazionale perse lo scontro decisivo con i britannici perdendo 2-1 a Belfast, venendo eliminati.[14][15]
1960
Al campionato del mondo 1962 in Cile la nazionale, allenata dai due CT Paolo Mazza e Giovanni Ferrari, non superò il girone iniziale dopo aver battuto la Svizzera, pareggiato con la Germania Ovest ma sopratutto perso contro i padroni di casa in un incontro passato alla storia come la «battaglia di Santiago» per il clima in campo, tra i giocatori e l'arbitro, e sugli spalti.
Anche nel campionato del mondo 1966 in Inghilterra l'Italia uscì alla fase a gironi. La squadra del CT Edmondo Fabbri vinse nell'esordio-rivincita contro il Cile, perse contro l'Unione Sovietica ma sopratutto contro gli allora semisconosciuti della Corea del Nord: Pak Doo Ik realizzò l'unica rete del match, che resterà nella storia del calcio italiano.[16]
1970
Il campionato del mondo 1970 giocato in Messico, nonostante la mancata vittoria, segnò il ritorno più o meno in pianta stabile dell'Italia, guidata sempre da Ferruccio Valcareggi, ai vertici del calcio mondiale. Gli Azzurri vincono il proprio girone con Uruguay, Svezia e Israele, affrontando nei quarti i padroni di casa, battuti con un secco 4-1. La semifinale tra Italia e Germania Ovest, vinta dai primi per 4-3 dopo i tempi supplementari, passerà alla storia poiché riconosciuta universalmente come la «Partita del secolo». Nella loro terza finale mondiale gli italiani verranno sconfitti dal Brasile di Pelè per 4-1.
Al campionato del mondo 1974, in Germania Ovest, la compagine mediterranea non supera la fase a gironi dopo aver battuto Haiti, pareggiato con l'Argentina e perso contro la Polonia.[17]
Nel campionato del mondo 1978 in Argentina, l'Italia allenata da Enzo Bearzot e fondata sul cosiddetto «blocco Juve», vince a punteggio pieno il girone con Francia, Ungheria e i padroni di casa. Nella seconda fase a giorni gli Azzurri pareggiano con la Germania Ovest vincono con l'Austria e perdono con i Paesi Bassi. Per questo si qualificheranno per la finale per il terzo posto, perdendola per 2-1 con il Brasile.
1980
Al campionato del mondo 1982 giocato in Spagna, l'Italia di Bearzot si laurea per la terza volta campione del mondo. Gli Azzurri, superato il primo turno con tre pareggi contro Polonia (0-0), Perù (1-1) e Camerun (1-1) passa il turno in seconda posizione grazie al maggior numero di gol segnati nei confronti del Camerun. Nella seconda fase a gironi, l'Italia si ritrova con Argentina e Brasile vincendo con entrambe rispettivamente per 2-1 e 3-1, accedendo alla semifinale, nuovamente contro la Polonia e vinta per 2-0. La finale a Madrid vede la nazionale battere per 3-1 la Germania Ovest.
Nel campionato del mondo 1986, disputato nuovamente in Messico, la nazionale italiana campione in carica superò in girone iniziale pareggiando con la Bulgaria e l'Argentina e vincendo contro la Corea del Sud. Agli ottavi di finale venne eliminata dalla Francia.
1990
2000
2010
Campionato italiano di calcio
Coppa Italia
Supercoppa Italiana
La Supercoppa italiana, ufficialmente Supercoppa di Lega,[18] è una competizione calcistica istituita nel 1988 e mette annualmente di fronte, in gara unica, il club campione d'Italia e quello vincitore della Coppa Italia. Nel caso che nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputi tra quest'ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia.
Solitamente la sede di gara della Supercoppa italiana è usualmente appannaggio dell'impianto casalingo della formazione campione d'Italia. È però sovente accaduto che la Lega Calcio derogasse a questa consuetudine: qualora si presentasse l'occasione di disputare la sfida in campo neutro, ospiti di una Nazione straniera (la manifestazione ha infatti varcato in alcune edizioni i confini italici, per essere disputata negli Stati Uniti, in Libia, in Cina, in Qatar e in Arabia Saudita) oppure, per decisione federale, in casa della detentrice della Coppa Italia.[19]
Anche la Lega Italiana Calcio Professionistico, gestisce il campionato di Serie C organizza annualmente la Supercoppa di Serie C, che mette di fronte le squadre vincenti nei gironi del torneo.
Rugby
Città
Chiese
S. N.
Soc
Ros
S. Fam.
Cro
I e S. R.
M. C.
S. F.
S. E.
M. S. A.
Or
S. G.
- ^ a b La Storia del Calcio in Radio, su radiospeaker.it, 22 luglio 2019.
- ^ a b c d e f g Da Carosio a DAZN: storia del calcio italiano in TV e oltre, su goal.com, 22 luglio 2019.
- ^ 5 febbraio, trasmessa la prima partita in TV in Italia. Visibile solo a Torino, su tuttomercatoweb.com, 22 luglio 2019.
- ^ La prima Domenica Sportiva - 11 ottobre 1953, su raiplay.it, 22 luglio 2019.
- ^ a b 24 gennaio 1954, la tv italiana trasmette la prima partita di calcio, su tuttomercatoweb.com, 22 luglio 2019.
- ^ SPORT IN TV, Il nuovo libro di Massimo De Luca, https://www.firenzeviola.it/notizie-di-fv/sport-in-tv-il-nuovo-libro-di-massimo-de-luca-78308 . URL consultato il 22 luglio 2019.
- ^ Mauro Guitto (a cura di), 90º minuto: a lanciarlo nel 1970 Paolo Valenti, Barendson e Pascucci], su La Gazzetta Digitale, 27 settembre 2016. URL consultato il 28 settembre 2016.
- ^ Addio a Romano Bedetti, la voce radiofonica e televisiva del Rimini Calcio. Aveva 82 anni, su altarimini.it, 22 luglio 2019.
- ^ DIRITTI TV: IL MONDO DEL CALCIO TRA BUSINESS E ANTITRUST (PDF), su tesi.luiss.it, 22 luglio 2019.
- ^ Sapevate che Juve-Samp detiene un record speciale?, https://sport.virgilio.it/sapevate-che-juve-samp-detiene-un-record-speciale-103231 . URL consultato il 22 luglio 2019.
- ^ DELIBERA N. 131/12/CONS APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA LISTA DEGLI EVENTI DI PARTICOLARE RILEVANZA PER LA SOCIETÀ DI CUI È ASSICURATA LA DIFFUSIONE SU PALINSESTI IN CHIARO, su agcom.it, 22 luglio 2019.
- ^ Tommasso Pellizzari, Mondiale 1950: quando l'Italia andò in Brasile in nave (e non fu una grande idea), su corriere.it, 11 febbraio 2014.
- ^ Italia in Svizzera 1954, su mondialidicalcio.org, 27 aprile 2014.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreFerrario
- ^ Angelo Rovelli, Quando gli azzurri furono aggrediti a Belfast, in La Gazzetta dello Sport, 22 gennaio 1997.
- ^ La famigerata Corea del Nord del 1966, su ilpost.it, 19 luglio 2016.
- ^ L'Italia torna a casa: giusta punizione (PDF), in l'Unità, 24 giugno 1974, p. 6 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
- ^ Regolamento della Lega Nazionale Professionisti, Federazione Italiana Giuoco calcio.
- ^ Supercoppa, ora è ufficiale: Juve-Lazio il 18 agosto a Roma, su repubblica.it, 2 luglio 2013.
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