Utente:Carlo58s/Sandbox re di Sukhothai
Tây Sơn | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Dinastia Tây Sơn |
Nome ufficiale | Nhà Tây Sơn |
Lingue ufficiali | Vietnamita medievale |
Capitale | Phú Xuân, l'odierna Huế (1788–1º giugno 1802) |
Altre capitali | Quy Nhơn (1777–1788) Dongkinh, l'odierna Hanoi (1º giugno-22 luglio 1802) |
Politica | |
Forma di Stato | Monarchia assoluta |
Imperatore | Thái Đức (1778–88) Quang Trung (1788–92) Cảnh Thịnh (1792–1802) |
Nascita | 1778 con Thái Đức |
Causa | Sconfitta dei signori Nguyễn (1777) sconfitta dei signori Trịnh (1788) |
Fine | 22 luglio 1802 con Cảnh Thịnh |
Causa | Gia Long conquista Dongkinh, l'odierna Hanoi |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Sud-est asiatico |
Economia | |
Valuta | Van vietnamita |
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Evoluzione storica | |
Preceduto da | Formalmente Dinastia Lê, de facto signori Nguyễn nel centro-sud e signori Trịnh a nord |
Succeduto da | Impero del Vietnam (dinastia Nguyễn) |
Ora parte di | Vietnam Cina Laos |
La dinastia Tây Sơn (in vietnamita: Nhà Tây Sơn, nell'antico vietnamita Chữ nôm: 西山朝, Tây Sơn triều) è stata la penultima dinastia imperiale vietnamita. Comprende tre sovrani che regnarono sui territori dell'odierno Vietnam dal 1778 al 1802. Ebbe origine da una rivolta contadina iniziata nel villaggio di Tây Sơn, che si trova oggi nell'omonimo distretto della provincia di Binh Dinh nel Vietnam centro-meridionale. Il nome del villaggio Tây Sơn viene convenzionalmente usato per indicare la dinastia, la rivolta (rivolta Tây Sơn) e i tre fratelli che ne furono a capo (fratelli Tây Sơn).
I ribelli ebbero un ruolo decisivo nell'unificazione del Paese, rovesciando i regimi dei signori Nguyễn e dei signori Trịnh, che governavano rispettivamente il centro-sud e il nord del Paese per conto degli imperatori Lê, sovrani puramente rappresentativi che avevano affidato il potere a queste due famiglie spesso in lotta tra loro. Dopo aver posto fine nel 1777 al dominio dei Nguyễn, i fratelli Tây Sơn furono impegnati nella conquista del nord e a risolvere dispute interne. Non contrastarono a sufficienza le truppe di Nguyễn Phúc Ánh, superstite dei Nguyễn, il quale nel 1788 riprese il controllo del sud poco prima che Nguyễn Huệ dei Tây Sơn conquistasse il nord sconfiggendo i Trịnh e cacciando i Lê. Negli anni successivi, Nguyễn Phúc Ánh si riprese lentamente i territori che appartenevano alla sua famiglia e pose fine al potere dei Tây Sơn nell'estate del 1802 conquistando l'ultima roccaforte di Đông Kinh, l'odierna Hanoi.
Premesse
Nel XVIII secolo lo Stato Đại Việt, l'odierno Vietnam, era retto dalla dinastia Lê, i cui imperatori erano però delle figure puramente rappresentative e avevano da lungo tempo delegato i poteri alle famiglie feudali dei signori Trịnh, che governavano il nord del paese, detto Đàng Ngoài, dalla corte imperiale di Đông Kinh, e dei signori Nguyễn, che controllavano da Phú Xuân il centro-sud del Đại Việt, detto Đàng Trong, una divisione in atto dalla metà del XVI secolo. Pur essendo leali agli imperatori Lê, i due clan furono tra loro in guerra per circa mezzo secolo fino al 1672, e negli anni che seguirono non vi furono comunque segnali di riappacificazione.[1]
Dopo un periodo di pace, i Nguyễn iniziarono l'espansione verso sud contro le comunità chăm ed entrando in guerra contro i deboli sovrani della Cambogia e contro il Siam, al quale disputarono la suzerainity sul territorio khmer. Negli anni sessanta del Settecento cominciarono le proteste e le incursioni da parte delle popolazioni di montagna contro gli insediamenti dei Nguyễn, in un periodo in cui aumentava nella zona la popolazione vietnamita e i raccolti erano scarsi. In seguito molti di queste comunità si sarebbero unite alla rivolta Tây Sơn. Vi fu inoltre da parte dei Nguyễn l'ambizione di affrancarsi dai Lê, tentando invano di farsi riconoscere come sovrani dalla Cina e emanando un editto in cui si dichiaravano di pari livello con gli imperatori Lê, anziché semplici sudditi. Anche a nord si registrarono proteste contadine contro i Trịnh per le precarie condizioni di vita dovute all'alta tassazione e a disastri naturali.[2]
Fu un periodo di grande fermento anche per l'aumento di mercanti e missionari europei, che crearono nuove opportunità per il popolo, il cui malcontento cresceva, e per la formazione di una nuova scuola di intellettuali impegnati a trovare rimedi per i problemi che si stavano creando. Le guerre in territorio cambogiano contribuirono a svuotare le casse del governo Nguyễn e il gran numero di truppe inviate in territori sempre più lontani assottigliarono i margini di controllo del governo di Phú Xuân sulla popolazione e sul territorio che aumentavano. Anche le spese eccessive degli ambiziosi Nguyễn destinate a costosi progetti che avevano come unico scopo quello di aumentare il loro prestigio contribuirono al vistoso calo dell'economia, all'aumento della corruzione e soprattutto del carico fiscale, applicato anche ai mercanti stranieri, la maggior parte dei quali improvvisamente smise di arrivare nei porti di Đàng Trong. Anche gli artigiani e i commercianti sino-vietnamiti le cui vendite calavano videro nella rivolta Tây Sơn una svolta ai loro problemi.[3]
Lo stagno, per il quale il Đại Việt dipendeva esclusivamente dalle importazioni, venne a mancare e le nuove monete furono fatte con lo zinco. Queste avevano poco valore e i produttori di riso preferirono tenersi le scorte anziché vendere, venne di conseguenza a scarseggiare anche il riso; in particolare la corte Nguyễn iniziò a comprare l'economico riso dai nuovi insediamenti in Cocincina anziché nella regione di Qui Nhon, nei pressi del villaggio Tây Sơn.[3]
Rivolta e conquista del sud
La famiglia dei tre fratelli Nguyễn Nhạc, Nguyễn Huệ e Nguyễn Lữ era emigrata dal nord alla provincia di Nghe An. Era rimasta coinvolta nella guerra tra i due clan Trịnh e Nguyễn e attorno alla metà del Seicento un bisnonno era stato catturato dai Nguyễn e costretto a stabilirsi nella regione di Qui Nhon, a quel tempo zona di frontiera con pochi vietnamiti e diversi chăm (popolo). Il padre dei tre fratelli si era quindi trasferito definitivamente a Tây Sơn.[2]
diedero vita nel 1771 a una rivolta contadina contro il potere dei NguyễnTre fratelli el villaggio di Tây Sơn to begin a revolt against Lord Nguyễn Phúc Thuần.
The Tây Sơn brothers styled themselves as champions of the people. Over the next year, the revolt gained traction and they won some battles against the Nguyễn army units sent to crush their rebellion. The Tây Sơn had a great deal of popular support, not only from the poor farmers but from some of the indigenous highland tribes. The leader of the three brothers, Nguyễn Huệ, was also a very skilled military leader. Nguyễn Huệ said that his goal was to end the people's oppression, reunite the country, and restore the power of the Lê emperor in Hanoi. The Tây Sơn also promised to remove corrupt officials and redistribute land.
In 1773 the Tây Sơn captured the port of Qui Nhơn, where the merchants, who had suffered under restrictive laws put in place by the Nguyễn, gave the uprising financial support. The Nguyễn, at last recognizing the serious scale of the revolt, made peace with the Siamese, giving up some land they had conquered in previous decades. However, their problems were compounded when Trịnh Sâm chose to end the 100-year peace and exploit the turmoil in the south by sending his army to attack Phú Xuân (modern-day Huế), the Nguyễn capital. The Trịnh army captured the city, forcing the Nguyễn to flee to Gia Định (later called Saigon).
The Trịnh army continued to head south and the Tây Sơn army continued its conquest of other southern cities. The Nguyễn were unpopular at this time, and the forces against them were too powerful. In 1776, the Tây Sơn army captured the last Nguyễn stronghold of Gia Định and massacred the town's Han Chinese population.[4] The entire Nguyễn family was killed at the end of the siege, except for one nephew, Nguyễn Ánh, who managed to escape to Siam. The eldest Tây Sơn brother, Nguyễn Nhạc, proclaimed himself Emperor in 1778. A conflict with the Trịnh thus became unavoidable.
Defeat of Siam
The Tây Sơn spent the next decade consolidating their control over the former Nguyễn territory. Nguyễn Ánh proved to be a stubborn enemy. He convinced the King of Siam, P'ya Taksin, to invade Vietnam in support of him. The Siamese army attacked in 1780, but in several years of warfare, it was unable to defeat the Tây Sơn army, as gains were followed by losses. In 1782, the Siamese king was killed in a revolt, and less than a year later, Nguyễn Ánh's forces were driven out of Vietnam. In 1785, Siam launched an invasion again and occupied part of the Cuu Long Delta, but was defeated by Nguyen Hue in the Battle of Rạch Gầm-Xoài Mút.
I tre fratelli Nguyễn Nhạc, Nguyễn Huệ e Nguyễn Lữ di Tây Sơn diedero vita nel 1771 a una rivolta contadina contro il potere dei signori Nguyễn, che governavano il centro-sud del Paese per conto degli imperatori Lê, figure puramente rappresentative che avevano invece delegato i signori Trịnh a governare il nord. La ribellione ebbe successo sconfiggendo e sterminando i Nguyễn nel 1777, l'anno dopo Nguyễn Nhạc di Tây Sơn fu proclamato imperatore della nuova dinastia Tây Sơn con il nome Thái Đức. Nel periodo successivo le forze Tây Sơn combatterono contro Nguyễn Phúc Ánh, che tentava di ristabilire il dominio dei Nguyễn, e contro i signori Trịnh per conquistare anche il nord.
Fu Nguyễn Huệ a condurre l'esercito Tây Sơn alla conquista del nord nel luglio 1786 conquistando Đông Kinh, l'odierna Hanoi; pose così fine al dominio dei Trịnh ma fece atto di sottomissione all'imperatore Lê. Il fratello Thái Đức rinunciò ad annettere questi territori e vi fu una disputa tra i fratelli Tây Sơn, al termine della quale Nguyễn Huệ si insediò a Phú Xuân, l'odierna Huệ, Thái Đức rimase nella capitale Quy Nhơn, mentre al terzo fratello Nguyễn Lữ fu affidata Saigon e la Cocincina. Gli intrighi dei Trịnh sopravvissuti spinsero Nguyễn Huệ a riprendere nel 1788 Đông Kinh, dove cacciò l'ultimo sovrano Lê e fu proclamato imperatore con il nome Quang Trung. Nel frattempo Nguyễn Ánh aveva preso il controllo della Cocincina, l'estremo sud del Paese, mentre Quang Trung nel gennaio 1789 respinse l'esercito cinese accorso a Đông Kinh per reinstaurare i Lê.
Con l'ascesa al trono di Quang Trung, il fratello Thái Đức rinunciò al titolo di imperatore e gli rimase il controllo della zona di Quy Nhơn. Gli scontri tra i Nguyễn e i Tây Sơn continuarono, nel 1792 Quang Trung morì e le forze Nguyễn iniziarono a penetrare verso il nord. Il dominio dei Tây Sơn ebbe fine quando Nguyễn Phúc Ánh entrò prima con le sue truppe a Phú Xuân il 1º giugno 1802, dove si fece incoronare imperatore della nuova dinastia Nguyễn, e quindi il successivo 22 luglio a Đông Kinh, dove mise a morte l'ultimo imperatore dei Tây Sơn Cảnh Thịnh e tutti i generali del suo esercito.
Bibliografia
- (EN) George Edson Dutton, The Tây Son Uprising: Society and Rebellion in Eighteenth-century Vietnam, su books.google.co.jp, University of Hawaii Press, 2006, ISBN 0-8248-2984-0.