Ruth Bondy
Ruth Bondy (Praga, 19 giugno 1923 – Ramat Gan, 14 novembre 2017) è stata una scrittrice, giornalista, traduttrice e superstite dell'Olocausto ceca naturalizzata israeliana.
Biografia
Ruth Bondy nacque nel 1923 a Praga da Yoseph, banchiere, e Fratzi Bondy.[1] Studiò lettere e giornalismo in Cecoslovacchia e da adolescente faceva parte di un gruppo sionista.[2]
Ruth iniziò la sua carriera negli anni quaranta, come traduttrice per la UP News Agency. In seguito, essendo ebrea, dovette subire gli orrori dell'Olocausto, venendo deportata dapprima a Theresienstadt nel 1942 e poi ad Auschwitz-Birkenau nel 1943. La Bondy riuscì a sopravvivere, e fu liberata dall'esercito britannico nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, ma perse sia il padre, morto a Dachau, che la madre, uccisa a Theresienstadt.[1] Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Ruth si arruolò come volontaria nell'esercito e si trasferì ad Haifa, in Israele, nel 1948. Ebbe una figlia dal marito Raphael Bashan, dal quale poi divorzierà nel 1981.[1]
Come giornalista iniziò a lavorare per il giornale israeliano Davar, poi passò al Devar ha-Shavua e al Omer nel 1953.[2] Insegnò anche all'Università di Tel Aviv.[3]
La Bondy ha tradotto libri cechi in ebraico e ha scritto varie biografie, tra cui quelle su Jakob Edelstein e Pinchas Rosen.[4] Il suo libro del 1976 The Emissary: The Life of Enzo Sereni vinse il premio Yitzhak Sadeh.[3]
Nel 1967, Bondy fu la prima donna a ricevere il Premio Sokolov. Nel 2014, fu invece insignita del Premio Tchernichovsky.[5]
Opere
- The Emissary: The Life and Death of Enzo Sereni (1973)
- Small Comforts (1975)
- Felix: Pinhas Rosen and his Time (1980)
- Chaim Sheba: Physician for All People (1981)
- Signed and Sealed: A Guide to Journalistic Writing (1982)
- Elder of the Jews: Jacob Edelstein of Theresienstadt (1989)
- Whole Fragments (1997)
- Uprooted Roots (2002)
Traduzioni
- Il buon soldato Sc'vèik, di Jaroslav Hašek (1980)
- L'immortalità, di Milan Kundera (1991)
- Life with a Star, di Jiří Weil (1991)
- Call Me Friend: The Children's Newspaper "Kamarad" from the Theresienstadt Ghetto, 1943–1944 (1998)
Note
- ^ a b c Daphna Baram, Ruth Bondy: Auschwitz survivor and journalist who brought Czech humour and literature to Israel, in The Independent, 29 novembre 2017. URL consultato il 29 luglio 2019.
- ^ a b Nili Keren, Ruth Bondy, in Jewish Women: A Comprehensive Historical Encyclopedia, 1º March 2009. Errore nelle note: Tag
<ref>non valido; il nome "Keren" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ a b Ruth Bondy, su Yad Vashem. URL consultato il 29 luglio 2019.
- ^ Ofer Aderet, Ruth Bondy, Israeli Journalist and Holocaust Survivor, Dies at 94, in Haaretz, 16 novembre 2017. URL consultato il 29 luglio 2019.
- ^ Elad Zeret, Holocaust survior and prolific writer dies age 94, in Ynet, 15 novembre 2017. URL consultato il 29 luglio 2019.
- ^ Czech News Agency, Ruth Bondy, Israeli translator of Czech literature, dies, in Prague Daily Monitor, 16 novembre 2017. URL consultato il 29 luglio 2019.