Lorenzo Fazzini
Lorenzo Fazzini (Vieste, 19 gennaio 1787[1] – Napoli, 4 maggio 1837) è stato un matematico, fisico e filosofo italiano, un divulgatore di materie scientifiche e filosofiche e il fondatore dell'omonima scuola privata, una delle più celebri nel Regno delle Due Sicilie.

Biografia
Lorenzo Fazzini nacque a Vieste, in provincia di Foggia, da Tommaso e Porzia Medina. La sua era all'epoca una delle famiglie agiate della città.[2]. Ebbe tre fratelli minori, Gaetano,[3] Antonio e Matteo, che collaborarono alla scuola da lui fondata a Napoli.
Formazione
Lorenzo Fazzini trascorse la sua infanzia a Vieste. Il suo talento per la matematica fu però notato fin dai primi anni e i genitori decisero di fargli proseguire gli studi in ambienti che potessero garantirgli una formazione adeguata. Fazzini si trasferì così a Foggia, poi a Benevento e in ultimo nel seminario di Nusco, in provincia di Avellino. Qui trascorse l'adolescenza approfondendo lo studio delle lettere latine e dei classici, materie basilari a quell'epoca per la formazione degli studenti. Terminato a diciotto anni il suo percorso in seminario, tornò a Vieste.[4]
Il rientro nella città natale fu di breve durata: desiderando continuare i suoi studi, Fazzini si trasferì infatti a Napoli.[5] Lì nel 1809 venne ordinato sacerdote[6] e nello stesso anno ebbe come insegnante di matematica il napoletano Nicola Fergola.[7] La scuola di quest'ultimo era un rinomato centro per la formazione di matematici e un punto di incontro per studiosi e ricercatori del Mezzogiorno; Fazzini ne fu uno degli allievi più illustri.
Fazzini proseguì anche gli studi in teologia, diritto canonico, storia della Chiesa, filosofia, scienze fisico-matematiche. Nel frattempo, tuttavia, si era avvicinato alla filosofia sensista. Nel 1817 ottenne dalla Chiesa il permesso di acquisire testi proibiti su questa corrente filosofica, a patto che non ne divulgasse i contenuti.[8] Questo aspetto della formazione filosofica di Fazzini influirà sulla sua docenza e sulla sua personalità, determinando una contraddizione che, secondo le testimonianze di allievi e amici, lo accompagnò per tutta la vita.[9]
Attività come insegnante
Nel 1810, Fazzini aprì una scuola privata in cui venivano insegnate filosofia, matematica e fisica. La scuola aveva sede nella Strada nuova dei Pellegrini, nel quartiere di Montecalvario, e divenne uno dei centri di studio più rinomati di Napoli. Nel periodo di maggior successo la scuola arrivò a contare tra i 300 e i 400 allievi. In una data non precisabile, Fazzini dovette quindi spostare la scuola in una sede più grande, in via Magnacavallo, nello stesso quartiere.[10]
Anche dopo aver aperto la propria scuola, comunque, Fazzini insegnò presso altre scuole private. Secondo diverse testimonianze del tempo, dedicava quindi all'insegnamento sei o sette ore al giorno.[11] Uno dei suoi allievi fu Francesco De Sanctis, che nella sua autobiografia La giovinezza ha lasciato una descrizione molto vivace di Fazzini e del suo insegnamento, particolarmente coinvolgente per quanto riguardava la fisica.[12]
Sembra comunque che la maggior parte del tempo di insegnamento di Fazzini fosse dedicata alla matematica.[13] Al servizio di questa attività Fazzini pubblicò tre volumi, riediti più volte e dedicati rispettivamente all'aritmetica, alla geometria piana e alla geometria solida. Questi lavori non avevano tuttavia solo finalità didattiche: in particolare, secondo Raffaele Santoro, nei due volumi dedicati alla geometria piana e alla geometria solida, traduzione degli Elementi di Euclide, Fazzini tenne conto di diverse traduzioni precedenti, esaminandole in modo critico anche alla luce degli sviluppi recenti della geometria.[14]
Laboratorio
Oltre all'insegnamento della filosofia e delle materie scientifiche, Fazzini si dedicava alla ricerca e alla divulgazione . Al servizio di queste tre attività allestì anche un laboratorio scientifico, considerato all'epoca uno dei migliori di Napoli. Dopo la morte di Fazzini, le attrezzature del laboratorio vennero acquistate dall'Università di Napoli.[15]
Morte
Il 4 maggio del 1837 Fazzini morì di colera, durante la prima grande epidemia del morbo in Italia.
La salma fu provvisoriamente depositata nella chiesa di S. D’Aquino e successivamente, al termine dell’epidemia, venne trasferita in quella di Nostra Signora De’ Sette Dolori. Qui furono celebrate le solenni esequie con eccezionale partecipazione dei giovani allievi e amici che manifestarono la loro venerazione e gratitudine per il maestro; per la cerimonia venne composta una musica da Gaetano Donizetti e venne recitato un elogio del defunto dall'amico Basilio Puoti. Nei mesi successivi, numerose commemorazioni a stampa esaltarono le qualità di Fazzini come persona e come scienziato.
Dopo la sua morte, l'attività della sua scuola venne proseguita per un certo periodo dai fratelli Lorenzo e Gaetano.[16]
Ricerche scientifiche
Fazzini si occupò a lungo di ricerche scientifiche in vari campi della fisica. In particolare, studiò l'induzione elettromagnetica, il magnetismo e la relazione tra luce e magnetismo. Non pubblicò però nulla a proposito di queste ricerche, che sono note solo attraverso le testimonianze di Emanuele Tellini e di Gaetano Fazzini.[17]
Fazzini era convinto che diverse delle forze naturali allora note, e in particolare il calorico, la luce, l’elettricismo, il galvanismo e il magnetismo, fossero in realtà diverse manifestazioni di un'unica forza.[18] In linea con questa idea di base, studiò quindi il magnetismo, e in particolare due fenomeni che erano stati appena scoperti:
- il magnetismo di rotazione, scoperto nel 1825 da Arago: un ago magnetico posto sopra un disco di rame in rotazione inizia a sua volta a ruotare
- l'induzione tellurica, scoperta nel 1831 da Faraday: la generazione di una corrente elettrica indotta in un circuito che si muove attraverso il campo geomagnetico
Per quanto riguarda il magnetismo di rotazione, Fazzini ripeté e approfondì le esperienze di Arago notando che la rotazione dell'ago magnetico si verificava anche in presenza di meteriale isolante al di sopra del disco di rame mentre non si verificava se al disco di rame veniva sostituito un disco di materiale isolante.[19]
Per quanto riguarda l'induzione tellurica, Fazzini ne identificò con maggiore chiarezza le modalità e cercò di combinare la ricerca con quella sul magnetismo di rotazione. Descrisse inoltre una delle sue esperienze in una lettera scritta, in francese, a Faraday e datata 3 aprile 1832; pubblicata postuma,[20] questa lettera è l'unica descrizione lasciata da Fazzini riguardo ai propri esperimenti.[21]
Fazzini eseguì inoltre esperimenti sul rapporto tra luce e magnetismo, ma le testimonianze rimaste, tutte indirette, non permettono di ricostruire chiaramente le sue intenzioni e i risultati da lui ottenuti.[22]
Opere
- I primi sei libri degli elementi di Euclide tradotti in Italiano dall'abate Fazzini (Geometria piana), Napoli, dalla stamperia francese, 1825 (ripubblicato nel 1828 presso la stessa stamperia e nel 1834 presso la stamperia del Fibreno).
- I libri undecimo, e duodecimo degli elementi di Euclide tradotti in italiano dall'abate Fazzini ed i teoremi scelti di Archimede sulla sfera e sul cilindro, e la misura del cerchio aggiunti dal medesimo (Geometria solida), Napoli, dalla stamperia di C. Cataneo, 1825 (ripubblicato nel 1829 presso la stamperia francese e nel 1843 presso la stamperia di Gennaro Agrelli).
- Elementi di aritmetica, Napoli, dalla stamperia francese, 1827 (ripubblicato nel 1829 presso la stessa stamperia e nel 1834 presso la stamperia del Fibreno).
Bibliografia
- (IT) Francesco De Sanctis, La giovinezza. Ricordi, a cura di Gennaro Savarese, Napoli, Guida editori, 1983 [1889], ISBN 88-7042-129-5. URL consultato il 24 luglio 2019.
- (IT) Basilio Puoti, L'elogio di Lorenzo Fazzini, in Elogi, Firenze, Giunti Editore, 1846, pp. 77-91.
- (IT) Emanuele Taddei, Necrologia di Lorenzo Fazzini, in Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, XIX, 1837, pp. XVIII-XIX.
- (IT) Carlo Tortora Brayda, Necrologia di Lorenzo Fazzini, in Il progresso delle scienze, delle lettere e delle arti, XVI, n. 32, marzo-aprile, pp. 298-302.
- (IT) Cesare Malpica, Necrologia di Lorenzo Fazzini, in Poliorama Pittoresco, II, n. 41, 1837, pp. 317-391. URL consultato il 28 luglio 2019.
- (IT) Guido Oldrini, La cultura filosofica napoletana dell'Ottocento, Bari, Laterza, 1973.
- Luigi Valpolicella, in De Tipaldo Emilio (a cura di): Biografie degli Italiani illustri nelle Scienze, Lettere ed Arti, del secolo XVIII, e de' contemporanei - Compilata da Letterati Italiani di ogni provincia, Venezia, dalla Tipografia di Alvisopoli, 1841, Vol. 8.
- Alfredo Zazo, L'istruzione pubblica e privata nel napoletano (1767-1860), Il Solco, Città di Castello, 1923, p.182. - Le scuole private unviersitarie a Napoli dal 1799 al 1860, Napoli, ITEA, 1926.
- Gaetano Fazzini, Bibliografia degli elementi di fisica sperimentale...del sig. Puoillet voltati in italiano e annotati dal professore Gaetano Fazzini, in Il lucifero, anno II, pp. 22-23.
- Dizionario biografico italiano Treccani.
- Raffaele Santoro, Lorenzo Fazzini, Bologna, Vecchiarelli Editore, 2017, ISBN 978-1521338636.
- Raffaele Santoro, Lorenzo Fazzini, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe La Tosa, Fazzini, Gaetano Emanuele, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995. URL consultato il 23 luglio 2019.
Voci correlate
Note
- ^ I biografi di Lorenzo Fazzini hanno tradizionalmente riportato come sua data di nascita il 17 gennaio. La data corretta è stata ricavata da Raffaele Santoro in base a informazioni contenute nel registro dei Battezzati della Cattedrale di Vieste, vol. 12, p. 236 (Santoro, p. 1). Dalla stessa fonte risulta, inoltre, che Fazzini venne battezzato col nome completo di Laurentius Maria Antonius (Santoro, p. 1).
- ^ Santoro, p. 1.
- ^ LaTosa.
- ^ Santoro, p. 3.
- ^ Taddei, p. 54.
- ^ Santoro, p. 4.
- ^ Santoro, pp. 8-9.
- ^ Santoro, p. 10.
- ^ De Sanctis, pp. 31-38.
- ^ Santoro, p. 12.
- ^ Santoro, pp. 12-13.
- ^ De Sanctis, pp. 31-38.
- ^ Santoro, p. 34.
- ^ Santoro, p. 35.
- ^ De Sanctis, p. 529.
- ^ Santoro, p. 52.
- ^ Santoro, p. 57.
- ^ Santoro, p. 63.
- ^ Santoro, pp. 68-69.
- ^ L. Pearce Williams (a cura di), The Selected correspondence of Michael Faraday, Cambridge University Press, 1971. vol.1 - 1812-1848, p. 219.
- ^ Santoro, pp. 69-81.
- ^ Santoro, pp. 82-94.
Collegamenti esterni
- Pagina dedicata a Lorenzo Fazzini, su web.tiscali.it.
- Vieste - LORENZO FAZZINI, IL PIU' FAMOSO DEI VIESTANI ILLUSTRI, su retegargano.it.
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