Utente:MC.Pocho/Sandbox
Storia
Le origini della competizione sono anteriori alla fondazione della città di Livorno. Nel XV secolo la Giostra dell'Antenna celebrava lafesta della Madonna. Negli anni successivi divenne un evento di folclore e spettacolo. La fama della gara, varcò i confini locali anche perché i premi in palio per i vincitori erano di notevole valore: Spade, Cappelli, stoffe, oltre al drappo rosso simbolico. Nel 1605, Ferdinando I fece disputare una gara tra galere da guerra per inaugurare i nuovi fossi livornesi, mentre nel 1612, la regata si svolse davanti alla Fortezza Vecchia in onore del cardinale Taverna. La regata più famosa in assoluto è quella del 21 maggio 1766, per festeggiare l’arrivo in città del Granduca Leopoldo. Per l’occasione fu organizzata una vera e propria festa dell’acqua con tanto di cerimonie e allestimento di palchi e tribune nel porto mediceo. L'evento è il soggetto di un dipinto realizzato lo stesso anno dal pittore toscano Tommaso Gherardini. Il dipinto è esposto nella sala consiliare del Comune di Livorno ed è stato ripreso anche da un’incisione di Giuseppe Maria Terreni. Tra il settecento e l’ottocento la gara si svolgeva l’8 settembre nelle acque interne del porto di Livorno. L’evento sportivo aveva caratteristiche diverse da quelle moderne: si sfidavano solo quattro imbarcazioni, una gialla, una rossa, una verde e una celeste, ed era ancora prevista l’antenna vera e propria, dove il montatore doveva arrampicarsi. La competizione si svolse fino al 1867 con continuità, ad eccezione di guerre o epidemie, ma venne abolita in seguito ad un incidente ad un montatore. Nel 2005, dopo quasi 150, anni la Giostra dell’Antenna è stata ripresa con regole diverse. Nel 2015 due competizioni identiche, il Palio dell’Antenna e la Coppa Santa Giulia, vennero unite sotto il nome che adesso rappresenta la gara ovvero Giostra dell’Antenna.[1]
Il Luogo: La Darsena nuova
La Darsena nuova, o Darsena del Cantiere, insieme alla Darsena Vecchia e al Porto Mediceo compone il porto di Livorno. La Darsena nuova è situata nel quartiere di Borgo Cappuccini ed è il punto d’arrivo di un’altra gara remiera, la Coppa Risiatori. La Darsena nuova fu convertita nella seconda metà dell’ottocento da zona ospedaliera a cantiere navale[2], in concessione ai fratelli Orlando che operarono cambiamenti strutturali alla zona rinnovandola: da qui il nome Darsena Nuova. Durante la manifestazione vengono allestite tribune sul lungomare ma gli spettatori si distribuiscono anche nelle cantine collocate al livello del mare, sui ponti e su imbarcazioni private. L'evento è accompagnato da musica, luci e fuochi d’artificio finali.
Storia
La Coppa Barontini vede la sua nascita nel 1967 a seguito di una propostada parte di Renato Tedeschi, allora segretario del Pci della sezione del quartiere San Marco Pontino di Livorno. Vedendosi ostacolato dagli enti locali, scrisse una lettera direttamente al Presidente della Repubblica del tempo, Giuseppe Saragat, di poter dedicare una gara remiera ad un noto personaggio pubblico quale Ilio Barontini, ferroviere antifascista e fondatore insieme ad Antonio Gramsci del partito comunista, inoltre deputato dell’Assemblea costituente. Il presidente Saragat approvò il progetto e nel 1967 la prima edizione di questa competizione fu realtà. Il diverso format dalle altre gare remiere della città, la rese subito un importante evento non solo sportivo, ma di aggregazione sociale e politica, e la sua particolare formula a cronometro che attraversa i fossi della città di Livorno, permise una grande affluenza di pubblico sin dalle prime edizioni. Inizialmente la gara si svolgeva in orario diurno ma dal 1983, per venire incontro alle esigenze comunali, venne spostata in serata. Questa ulteriore novità accrebbe l’appeal della gara, che pian piano veniva conosciuta al di fuori del contesto locale. La coppa Barontini offriva non solo la gara in sé ma tutta una serie di attività connesse che ricoprivano vari ambiti della vita cittadina. Nel 1991 l’organizzazione, fino ad all’ora gestita dal Pci, fu designata al comune e alle varie associazioni sportive partecipanti. Da allora fino ad oggi, la competizione non ha subito più nessuna modifica né di percorso né di orario, e continua ad essere uno degli eventi principali della città labronica.[3]
Il Luogo: I Fossi livornesi
La coppa Barontini segue un percorso preciso di 3200 metri, che attraversa diversi quartieri della città di Livorno, tra i “fossi” ovvero i canali d’acqua che si intersecano nel centro città[4]. La partenza e l’arrivo coincidono così da formare una sorta di anello, che parte dagli Scali delle cantine nel quartiere Pontino, attraversa sempre nei canali il quartiere Venezia, chiamato così proprio per la somiglianza al capoluogo del Veneto, fino a giungere nelle acque interne del porto, davanti alla Fortezza Vecchia. Dopo un breve tratto in mare, i gozzi si rigettano nei fossi attraversando il quartiere Ovo Sodo, per poi puntare nel tratto finale nuovamente verso la Fortezza Nuova nel quartiere pontino, dopo aver superato la Piazza della Repubblica, grande piazza ponte sotto la quale i gozzi remano fino a concludere il percorso nell'ampio spazio marino successivo.
Storia
La Coppa Risiatori (il nome deriva da Risicatori, perdendo la C come in mote pronunce toscane) nasce dalla volontà di Tito Neri nel 1978 di dedicare una competizione sportiva alle figure degli scaricatori di porto livornesi, divenute col tempo figure sempre più romanzate quasi epiche nei racconti cittadini. I risicatori erano portuali di diverse compagnie che a bordo del gozzo della propria compagnia, sfidavano le intemperie metereologiche per accaparrarsi l’esclusività dello scarico e gestioni delle merci di una nave commerciale. Spesso questa competizione si trasformava in vere e proprie sfide senza esclusioni di colpi in mare. Le navi venivano quasi abbordate dai Risicatori, che nel tempo assunsero una figura più simile a quella di pirati che a quella di commercianti. La competizione moderna e le rispettive regole, a più di 40 anni dalla sua fondazione, sono mutate adattandosi al tempo, senza perdere però il fascino della gara remiera più lunga e faticosa, che ancora oggi chiama tanti livornesi a parteciparvi.[5]
Il Luogo: La Torre della Meloria
La Torre della Meloria è il punto di partenza della gara, che si sviluppa dal mare aperto fino alle coste del porto livornese. Intorno a questa celebre Torre, una vasta zona di secche e bassifondi l’hanno resa fin dall'epoca romana cimitero delle navi. Numerosi i relitti ancora preseti sul fondale di queste acque, valore archeologico aggiunto ad un luogo ricco di storia e bellezza.[6] Costruita a metà del XII secolo, con lo scopo di essere un punto di segnalazione per le imbarcazioni, rappresentava la “lanterna” (così chiamata) anche per assalti da parte dei pirati. Distrutta nel 1284 dai genovesi nell'omonima battaglia contro la repubblica marinara pisana, fu ricostruita nel 1598, e nuovamente ristrutturata nel 1712. Da allora nessun intervento è stato più fatto fino al 1968 quando la provincia di Livorno ha deciso di restaurare la torre ormai devastata dalle mareggiate, riportando al vecchio splendore questo monumento, che oggi attira molti naviganti anche per lo splendido mare che lo circonda. Il percorso della Coppa Risicatori lascia la baia della torre della Meloria per avvicinarsi alla costa livornese, fino a giungere nella darsena dove è collocato il traguardo.
Note
- ^ Storia Giostra dell'antenna, su gareremierelivorno.it.
- ^ Cantiere navale Luigi Orlando, su SAN - Archivi d'impresa. URL consultato il 22 febbraio 2018.
- ^ Storia Coppa Barontini, su gareremierelivorno.it.
- ^ quilivorno.it, Fossi e fortezze patrimonio UNESCO, su quilivorno.it. URL consultato il 22 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2015).
- ^ Storia Coppa Risiatori, su gareremierelivorno.it.
- ^ Torre della Meloria, su comune.livorno.it.