Khayr al-Dīn Barbarossa

corsaro e ammiraglio ottomano

Template:Stub bio Kahir-Ad-Din (anche detto Ariadeno Barbarossa o Haradin) Mitilene (Grecia) seconda metà del XV secolo - Costantinopoli 1546. Signore di Algeri e di Tlemcen, corsaro ed ammiraglio della flotta ottomana.


Biografia

Kahir-Ad-Din nacque a Mitilene (Grecia) nella seconda metà del XV secolo, da padre greco rinnegato e madre andalusa. Battezzato con il nome di Khizr, ebbe due fratelli:Elias e Arouj.

Esercitò nella sua gioventù la pirateria nell’arcipelago greco, finché le galee dei cavalieri di Rodi ponsero fine alla sua attività al largo dell’isola di Candia, in un combattimento in cui cade ucciso il fratello Elias ed il fratello Arouj viene fatto prigioniero (1518).

Il Barbarossa militò quindi nella squadra del Camali insieme al fratello Arouj. Quando questi si ammutina sulla galea in cui è imbarcato e ne uccide uno dei proprietari, al Barbarossa viene dato il comando del brigantino che viaggia al seguito. Il Barbarossa diviene molto ricco.

Si narra di scorrerie in Antalya e sulle coste serbe. Conquista l’isola di Djerba e la trasforma in base per le sue spedizioni. Si trasferisce a Tunisi accordandosi con il re Abu Abdallah Mohammed.

Nel 1513 s'impossessa di Algeri, divenendone re.

Devasta le coste del mediterraneo, in particolare Diano Marina in liguria, ma anche Reggio Calabria (1512), l'Andalusia, Lipari e Tindari.

Nel 1513 venne attaccato dai genovesi nel porto di Tunisi, dove sconfitto sarà costretto a rinchiudersi entro le mura della città, perdendendo il forte di La Goletta, e diverse galeotte.

Concentrà quindi la propria attenzione sulle coste del nord africa, fra Algeria e Tunisia.

Nel 1526, attacca nuovamente Reggio Calabria, subisce però lo scacco. Si rivolge allora a Messina: passa il Faro di Messina ed attacca la fortezza sul porto. Incerca di altri bottini risale la penisola italiana, ma viene affrontato e costretto alla fuga da Andrea Doria davanti a Piombino da una armata composta dalla flotta pontificia da alcune galee dei cavalieri di Malta.

Diviene dopo il 1533 l'indiscusso ammiraglio (qapudàn) della flotta ottomana.

A Costantinopoli, dove verrà accolto come un eroe, e riceverà diversi doni fra cui il magnifico palazzo di Aya Sofia. (1535)

Nel 1538 affronta di nuovo Andrea Doria, nella battaglia di Prevesa, lo batte e cattura alcune galee genovesi.

Muore nel 1546 a Costantinopoli, per probabile dissenteria sarà sepolto vicino al Bosforo.

Bibliografia

  • SEYYID MURÀD - La vita e la storia di Ariadeno Barbarossa - Sellerio editore Palermo 1993 (dall'originale Khair ad-Dìn detto Barbarossa del 1590 ca)

Correlazioni

Collegamenti esterni