Fun, Fun, Fun
Fun, Fun, Fun è un brano musicale composto da Brian Wilson e Mike Love per il gruppo pop rock statunitense The Beach Boys. Fu pubblicato su singolo nel 1964 (lato B Why Do Fools Fall in Love), e successivamente incluso nell'album Shut Down Volume 2.
Fun, Fun, Fun / Why Do Fools Fall in Love singolo discografico | |
---|---|
Artista | Beach Boys |
Pubblicazione | 3 febbraio 1964 |
Durata | 2:16 |
Album di provenienza | Shut Down Volume 2 |
Genere | Pop Surf music |
Etichetta | Capitol Records |
Produttore | Brian Wilson |
Registrazione | 3 gennaio 1964, United Western Recorders, Hollywood |
Beach Boys - cronologia | |
Fun, Fun, Fun singolo discografico | |
---|---|
Artista | Status Quo, The Beach Boys |
Pubblicazione | 1996 |
Durata | 10:28 |
Album di provenienza | Don't Stop |
Genere | Hard rock |
Etichetta | Polygram |
Produttore | Pip Williams (1 e 2) e Status Quo & Pip Williams (3) |
Registrazione | agosto - novembre 1995 presso gli Arsis Studios, Surrey |
Formati | CD |
Note | uscita anche una versione picture disc |
Status Quo - cronologia | |
Fun, Fun, Fun è una della molte canzoni dei Beach Boys che hanno definito il "mito della California".[1] Il testo del brano narra di una ragazza adolescente che inganna suo padre in modo da andare a divertirsi in giro con la sua Ford Thunderbird. Alla fine, il padre scopre l'inganno e le prende le chiavi dell'auto. Verso la fine della canzone, il narratore della canzone suggerisce che la ragazza lo accompagni, in modo che possano avere "divertimento, divertimento, divertimento" insieme impegnati in altre attività...
Nel febbraio del 1996 la rock band inglese Status Quo, insieme ai Beach Boys, pubblicò una reinterpretazione del brano come singolo estratto dall'album Don't Stop.
Il brano
Il brano Fun, Fun, Fun fu in origine un grandissimo successo del 1964 composto ed eseguito dai Beach Boys, storica band statunitense che per decenni è riuscita a mantenere intatto l'affetto e il seguito del grande pubblico.
L'incontro tra Beach Boys e Status Quo avviene nel 1994 quando i due gruppi si incrociano a Berlino per dar vita al “Farewel Party”, salutando con un mega concerto dinanzi a 300.000 spettatori l'addio delle truppe alleate dalla tribolata città finalmente riunificata e pacificata dopo la caduta del muro.
La reciproca ammirazione tra le due band porta il mitico Brian Wilson a collaborare con Francis Rossi per una rinnovata versione del brano, in cui le celebrate armonie dei Beach Boys (che si cimentano nella esecuzione dei nuovi cori) si fondono mirabilmente con il ruvido trattamento boogie-rock, da sempre distintivo marchio di fabbrica degli Status Quo.
Sebbene il risultato finale sia di eccezionale contenuto qualitativo e dia vita ad uno dei migliori duetti degli anni novanta, la BBC (in particolare, Radio One) si rifiuta inspiegabilmente di trasmetterlo e di farlo conoscere al grande pubblico. Ne nasce una incresciosa polemica dalla quale la BBC non intende però indietreggiare nemmeno quando l'album Don't Stop (da cui il singolo viene estratto) si invola al n. 2 delle classifiche inglesi ottenendo il doppio disco di platino.
L'incomprensibile ostracismo mostrato dai media britannici finisce inevitabilmente per ripercuotersi sul successo del singolo, che nel Regno Unito non va oltre la posizione n. 24. Rimane in ogni caso un lavoro di straordinaria fattura, frutto della irripetibile intesa tra due delle band di maggior impatto della storia del rock.
Per incidere questa nuova versione del brano con gli Status Quo, Brian Wilson, da sempre mente storica, genio e sregolatezza dei Beach Boys, accetta di tornare a cantare coi compagni dopo un'assenza di oltre 25 anni.
Tracce
- Fun, Fun, Fun (Short Version) with The Beach Boys - 3:05 - (B. Wilson/M. Love)
- Fun, Fun, Fun (Extended Fade Version) with The Beach Boys - 4:04 - (B. Wilson/M. Love)
- Mortified - 3:19 - (Bown/Rossi/Parfitt/Edwards/Rich)
Formazione
Collegamenti esterni
- (EN) Fun, Fun, Fun (canzone), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Fun, Fun, Fun (album), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- ^ Harry Sumrall, Pioneers of Rock and Roll: 100 Artists Who Changed the Face of Rock, su books.google.com, Billboard Books, 1994.